22-03-2013, 03.38.32 | #571 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quella misteriosa figura, con il volto avvolto da una cupa penombra, fissava Clio in modo inquietante.
Solo gli occhi emergevano dall'incerto ed indefinito chiaroscuro. Ed erano occhi arsi da una strana luce. Una luce fatta d'odio. Era infatti odio, primordiale ed assoluto, quello che animava quello sguardo. “Quei ragazzi” disse “sono in realtà svegli... solo che tu non puoi vederli, né sentirli... perchè sei tu, Clio, ad essere addormentata... la tua vita è un profondo sonno... un sonno dai tratti simili a quelli di un incubo... l'incubo dell'apatia, dell'oblio... e ciò che credi di sognare altro non sono che ricordi... io so tutto di te... conosco i tuoi desideri... conosco il cavaliere che sogni... e conosco la sua amata che vede in te... vuoi dunque svegliarti da questo sonno? Vuoi rivedere il tuo amico Lucius? Allora baratterai tutto questo con il Fiore... portami il Fiore ed io ti desterò da ogni torpore... ho bisogno del tuo aiuto, Clio... ho bisogno dei tuoi occhi che risplendono come zaffiri... portami il Fiore ed io ti darò tutto ciò che desideri... lo capisci, Clio? Ti sto offrendo la felicità assoluta...”
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22-03-2013, 04.13.37 | #572 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quel grido.
Quel grido di Talia tradì la sua paura, il suo orrore. La principessa era stata raggiunta sin nel cuore del suo potere da un nemico invisibile ed inclemente. Ed ora Talia poteva quasi guardare in faccia la morte. Quella lama emanava sinistri bagliori e sembrava assetata del suo sangue. L'assassino appariva muto e silenzioso, ma determinato a compiere la sua missione di morte. Strinse ancor di più il polso di Talia, quasi a voler togliere ogni forza alla ragazza. Sollevò allora il pugnale e lo puntò al cuore della principessa, per poi affondare con tutta la forza verso il suo petto. E quando quel fatale colpo partì, Talia vide solo un bagliore verdastro, luminoso e fulmineo. Poi un ringhio, come quello di un cane. Del sangue allora schizzò sul volto della principessa. Un attimo dopo non avvertì più quella morsa al polso e la misteriosa figura arretrò di qualche passò. Talia si ritrovò così a terra e vide accanto a lei la mano insanguinata del suo assalitore che stringeva ancora il pugnale. Poi qualcuno si lanciò verso l'assassino. Brandiva la sua spada contro di lui, mentre il misterioso sicario indietreggiava sotto quegli attacchi. Raggiunse allora una finestra, avvolse il polso mozzato nel mantello e poi, improvvisamente, saltò giù, nel vuoto. “Maledetto...” guardando giù Guisgard “... mi è sfuggito...” si voltò allora subito verso Talia e corse da lei. “Come state, altezza?” Chinandosi accanto a lei. “Vi ha ferito quel dannato?” Si accertò allora che la ragazza stesse bene. “Grazie al Cielo...” sussurrò poi “... non è riuscito a farvi del male...”
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22-03-2013, 09.31.10 | #573 |
Disattivato
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Solo qualche giorno prima quelle parole mi avrebbero terrorizzato, sorpreso e perfino inquietato.
Ma quel giorno non fu così: avevo appena raccontato a Mamyon dei miei sogni e, per quanto ne sapevo, qualcuno poteva aver origliato. Alzai le spalle "...é vero, sapete molte cose... E avete un ostaggio prezioso.." Aggiunsi guardando Lucius "...tuttavia come posso portarvi un Fiore che non so dove cercare?" Respirai piano "..inoltre, ho promesso il Fiore all'Arconte, ho giurato con la mia vita... Come posso esimermi da un tale giuramento? Certo, voi avete tutta la mia attenzione, la vita del mio amico vale qualunque felicità... Ma l'arconte ha la mia lealtà, un giuramento è un giuramento... Io non sono una persona che prende le cose alla leggera...". Lo guardai con sguardo freddo e distante "Sinceramente, non mi importa a chi vada il Fiore, quello che voglio è che Lucius torni sano e salvo da me, se è il Fiore che serve, state certo che lo troverò... Tuttavia...se volete che parta per portare il Fiore a voi, dovrete dirmi di più.. Ero pronta a partire un qualsiasi momento ma non mi è stato ancora rivelato il luogo verso cui dovrò dirigermi. Vorrei portare il mio campione con me, ma immagino non mi sarà possibile... Anche se intraprendere un viaggio da sola, non credo possa condurmi al successo, mah.. Non ho scelta...". Guardai Lucius steso in quel sarcofago e mi si strinse il cuore. "...Inoltre, mi era stato assicurato che nessuno avrebbe diviso me e il mio amico, ma egli mi è stato portato via, ed ora è qui... dunque, ditemi... Come posso fidarmi di voi?". |
22-03-2013, 16.12.59 | #574 |
Cittadino di Camelot
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Rimasi un attimo stupita nell' udire quella quasi confessione del misterioso uomo.
Sembrava quel Fiore potesse donare o realizzare un desiderio, rimediare a qualcosa di indefinito...ecco dove stava forse la sua "preziosità". E dunque, perchè l' Arconte lo richiedeva? "Bene!" esclamai "voi dite di essere l' Ultimo dei Primi..comunque essere il Primo non si dimostra certo minacciando ed usando la forza per ottenere qualcosa, come state facendo voi con me. D'altronde pure io sono alla ricerca di quel Fiore, ne va del mio futuro..per una scelta passata non mia che così mi impedisce di essere felice..e conoscere il vero Amore" sospirai a quel pensiero...pensando a quel racconto che mi raccontò la anziana servitrice e poi i sogni appena avuti...il libro..il libro della Gioia dei Taddei. Ad un tratto quella leggera luce delle candele fu sostituito da un forte bagliore, ero quasi estraniata...quella sensazione già vissuta molte altre volte ultimamente e tutto fu ombre e la vidi entrare nella stanza col suo velo e la bianca veste. Camminava di fronte al letto e si fermò fissandomi, parlava sicura con quel timbro di voce che sapeva infondere tranquillità.. "Altea...sei protetta" indicandomi la collana. "Ora devi solo sapere di più su questo frate e se è proprio Lui...ascolta le mie parole..Egli sembra legato a un Cavaliere da voi conosciuto..che attendete". Vidi lady Anastasiya annuire col capo e sparì nel nulla. Rividi il volto e la figura deforme dell' uomo e trasalii bisbigliando.."Guisgard?!" scossi il capo, come poteva quel Cavaliere avere a che fare con un uomo di Chiesa e poi non avrebbe avuto senso recarsi proprio al Torneo per diventare un Cavaliere della Regina, visto che a Sygma era bandito ogni riferimento alla religione. Certo...aveva giurato fedeltà al regno, ma lo avevo fatto pure io eppure la mia Anima non poteva cambiare e credevo in Dio...mille pensieri mi tartassavano la mente..forse dovevo solo..chiedere..ma come? "Dovrei però stabilire dei patti se devo rendervi servigio, e non so ancora a chi visto non vi siete presentato e non so nemmeno dove mi trovi...parlatemi, ordunque di questo frate, cosicchè io possa cercarlo sempre che riesca a trovarlo. Infatti...vi chiedo, solo, prima di partire, di riportarmi a Santa Agata di Gothia e ne ho un buon motivo".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
22-03-2013, 16.46.25 | #575 | |
Cittadino di Camelot
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Lo scintillio della lama...
quella mano che stringeva il mio polso con tanta forza da farmi male... poi quel ringhio... il sangue... una figura che mi sfrecciava accanto e si parava di fronte a me... mi ritrovai a terra ed ero tanto spaventata che i miei occhi, pur guardando, non riuscivano a vedere... e tremavo... tremavo tanto che i bracciali d’oro che avevo al polso tintinnavano ininterrottamente... chiusi gli occhi e mi sforzai di recuperare il controllo, inspirando profondamente, ma fu un tentativo vano... e poi, all’improvviso, quella voce... Citazione:
lo fissavo con gli occhi spalancati, incapace di parlare... ma, guardando nei suoi occhi, mi sentii impercettibilmente meglio, vagamente più tranquilla... e ad un tratto, istintivamente, allungai una mano la posai sul suo braccio, quasi a volermi accertare di essere ancora viva, di essere ancora lì e che lui fosse lì... “Quell’uomo...” mormorai allora “Quell’uomo ha cercato di... di...” Rabbrividii e, convulsamente, serrai la mano, stringendo la stoffa della sua giacca. Mi occorsero molti minuti per ritrovare almeno una sottile parvenza di controllo. Lasciai scivolare entrambe le mani a terra, allora, e vi feci forza per alzarmi... ma le mie gambe tremavano ancora forte e mi fu impossibile... “Sir... vi prego!” dissi allora a Guisgard, tendendogli la mano perché mi aiutasse.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." Ultima modifica di Talia : 22-03-2013 alle ore 16.52.40. |
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22-03-2013, 16.54.09 | #576 |
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Non feci in tempo a mettre le mani sul libro Sawas era stato piu' veloce...ma non lo fece per cattiveria lo fece...perche' io udissi cio' che stava accadendo......Elina fu puntuale com l'ultima goccia che fa traboccare il vaso.......mi sentivo al centro di domande e risposte......" Ho paura Elina...ho paura, paura come quando lasciai la mia terra, come quando mio padre mi caccio' via...vedendo la pena nel suo cuore e le lacrime negli occhi di mia madre..........ma felice..felice per un amore che mi stava donando vita.....e poi ?...e poi cosa succede, non lo so...anni passati a piangere il mio uomo morto per mano di chi non so......e ora ho la possibilita' di vedere il suo assassino......moriro' per questo ?......che sia Elina che la morte avvenga....mi uniro' a lui ede e' questo che sogno da molte notti....."......" siete liberi..liberi di fare una scelta....la mia ha un senso ...la vostra non lo ha...posso comprendere.."....mi voltai cosi' verso la porta ed uscii fuori...era sera ormai e l'aria era fredda...la primavere era arrivata..ma il freddo non aveva ancora lasciato il nostro mondo...
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22-03-2013, 17.31.01 | #577 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard prese la mano di Talia e la strinse.
La strinse forte nella sua, come a voler rassicurare la sua principessa. Ma la stringeva anche perchè quella ragazza, fino ad allora fredda e sprezzante, ora appariva impaurita ed indifesa. In una parola: donna. Nei suoi occhi, da sempre indifferenti e lontani, ora pulsava qualcosa di diverso. E sebbene sconosciuto, riusciva quasi a dissolvere quel velo impenetrabile che aveva avvolto la sovrana fino a quel momento. E in quegli occhi, per un istante, Guisgard rivide la ragazza vestita di bianco che entrò nella sua stanza quella notte. Talia aveva cercato, inutilmente di alzarsi. Era visibilmente scossa. Lui allora la prese in braccio e la portò su un divanetto poco distante, adagiandola poi tra i cuscini piumati. E mentre le sue mani scivolavano via dal vestito della ragazza, i loro occhi si incrociarono, annullandosi gli uni negli altri e le loro labbra quasi arrivarono a sfiorarsi. “E' passato, altezza...” disse lui “... è passato... ora siete al sicuro... nessuno può più farvi del male... nessuno...”
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22-03-2013, 17.43.55 | #578 |
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Quella misteriosa figura cominciò ad accarezzare quei corpi addormentati nei sarcofagi.
“Io sono il signore di questa città...” disse poi a Clio “... tutti qui sono sottoposti al mio volere... ed è a me che dovete lealtà...” soffiò sul viso di una di quelle fanciulle e quella subito aprì agli occhi. Ma erano occhi assenti, vuoti. “Chi è il tuo padrone?” Chiese la figura alla fanciulla. “Voi, signore...” rispose quella e poi tornò a dormire. “A me è del tutto indifferente se costoro vivano oppure no...” tornando a rivolgersi a Clio la figura “... conta solo il Fiore... e se avrò ciò che voglio, allora ti renderò il tuo amico...” si avvicinò ancora alla ragazza, senza però farsi illuminare mai dal chiarore delle candele “... neanche io conosco dove può trovarsi il Fiore... la tua sarà dunque una ricerca senza indizi... tuttavia, forse, qualcuno potrebbe aiutarti... un uomo... un frate... folle e visionario... eppure l'unico a sapere forse del Fiore...”
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22-03-2013, 17.57.48 | #579 |
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Ad un tratto Elisabeth udì la porta alle sue spalle.
“Volevi forse” disse Elina “liberarti di me? Benedetta figliola!” Esclamò. “Non so se sei più pazza tu o più folle io! Comunque... non credo ci sia molto da scegliere... dopotutto siamo giunte qui per uno scopo, no? E sarebbe sciocco rinunciarci ora.” Ma qualcun altro uscì fuori dalla casa. “Allora...” rivolgendosi Sawas ad Elisabeth “... il mio onorario è di un Taddeo al giorno più spese. Ovviamente in questo è compresa anche la consulenza del dottor Orez. Naturalmente, le perizia di Enusia sono un conto diverso. Però, credo che lei sia fondamentale per questa storia. Tuttavia proverò a farvi fare un buon prezzo. Magari anche scendere ad un conveniente. Se si, allora Sawas il grande è da subito al suo servizio, milady.” E mostrò un degno inchino.
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22-03-2013, 18.04.47 | #580 | |
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I suoi occhi erano improvvisamente diversi...
non c’era più un solo filo di arroganza, in essi, né quella sorta di vaga insofferenza che altre volte vi avevo scorto... erano incredibilmente limpidi, invece... gentili. Era molto vicino adesso, tanto che quasi potevamo sfiorarci... avrei dovuto allontanarmi, lo sapevo... però non lo feci. Citazione:
“I... i miei appartamenti...” mormorai “...sono proprio qui dietro. Nessuno vi ha accesso tranne la mia anziana servitrice. Nessuno! E se... se quell’uomo fosse penetrato lì, nessuno sarebbe giunto in mio aiuto... ed io ora sarei...” Mi interruppi di colpo e chiusi gli occhi per un momento. Un brivido mi percorse tutta la schiena... ero spaventata. Non credevo di essere mai stata altrettanto spaventata in tutta la mia vita. Ed i miei occhi, tremanti, erano in quelli di Guisgard... Vi rimasero a lungo... poi, improvvisamente, li abbassai. “Io...” iniziai a dire “Io credo di voler assolutamente uscire da questa stanza, ora!” Inspirai e, caparbiamente, mi costrinsi ad alzarmi in piedi... i miei occhi, allora, corsero sul pavimento, verso ciò che ancora era abbandonato lì... vi rimasero solo per un istante rapidissimo, tuttavia... “Prendete quel pugnale, sir Guisgard, per favore... tenetelo voi!” Attesi che tornasse e poi, lentamente, appoggiai la mano sul suo braccio... “Oltre quella porta...” dissi allora, accennando alla portina laterale “C’è un corridoio, ed al termine di esso una porta che dà sulle mie stanze... Sareste così cortese da accompagnarmi fin là? Ve ne prego!”
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