04-05-2010, 02.35.25 | #571 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Shawn era sparito in quell'eterea foschia che dominava costantemente nella selva.
Llamrei ebbe un attimo di esitazione. L'emozione di una carezza, l'eco di un sorriso ed il ricordo di una promessa. Il volto del suo amato, le sue mani forti ed il battito del suo petto quando la stringeva a se. E dolci lacrime solcarono il suo bel viso. Ma poi un 'eco lontano. L'acciaio delle spade, l'odore del sangue: Hastatus era in pericolo. Così Llamrei, Raimbow e Cavaliere25, seguendo questi segni, penetrarono ancor più nella selva. Fino a giungere davanti alla cappella dove Hastatus stava sostenendo quel fatale duello. E proprio nella cappella, I due contendenti si davano dura battaglia. Il Cavaliere Rosso era piegato su stesso: Hastatus era riuscito a ferirlo ad un fianco. "Magia? Non è magia, cavaliere. Amore è immortale ed i suoi servitori sono fatti a sua immagine. Le vostre armi dunque non sorteranno nessun effetto!" E dopo aver detto questo, il Cavaliere Rosso si rialzò, mentre, incredibilmente, la sua ferita si rimarginò in un attimo. "Ed ora il verdetto della mia spada..." Disse il forte cavaliere avvicinandosi minaccioso a Hastatus. Nel frattempo, in un punto diverso della selva, Perry era giunta di nuovo davanti a quella capanna. E dopo che lei ebbe chiamato, una donna aprì la porta. "Chi siete e cosa cercate qui?" Chiese questa. "Non sapete che a quest'ora della notte la selva è in balia di forze tanto misteriose quanto potenti?"
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04-05-2010, 03.19.26 | #572 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Talia era in quella sfarzosa stanza con quell'ancella.
"Milady..." disse questa "... il mio padrone non è qui e non so come condurlo qui da voi o come procurarvi udienza presso di lui." "Va pure, mi occuperò io della nostra ospite." Disse Ermaus, appena entrato nella stanza, alla sua ancella. "Spero che quel lieve malore sia scomparso, milady." Disse poi rivolgendosi a Talia. "Ho sentito che chiedevate di me... bene, in cosa posso servirvi?" Intanto, il Cavaliere Verde ascoltava le forti parole di Polgara ed assistiva al magico sacrificio di Elisabeth. Si adagiò allora presso un robusto albero e conficcò la spada nel terreno, appoggiandosi poi sulla sua elsa. "Il sacrificio... la paura... il dolore..." disse come se pensasse ad alta voce "... quando si è nel peccato occorre forza e penitenza... e resistere alla tentazione della disperazione..." Guardò poi Elisabeth ed aggiunse: "Amore è perfetto e tale è la sua arte... ma se egli è re, allora qualcuno lo ha reso tale, incoronandolo... e voi, milady... ditemi... è più grande un re oppure chi dice all'altro tu sei re? E se Egli è più grande del re, allora anche quest'ultimo deve sottostare alle Sue leggi. Poichè sono quelle stesse leggi che lo hanno reso re." Poi si alzò ed estrasse la sua spada dal terreno. "Milady..." disse poi rivolgendosi a Polgara "... non è stato il vostro sangue a salvarlo... ma il battito del vostro cuore... un eterno e dolce battito può donare la vita... seguite sempre il vostro cuore, esso non vi mentirà mai..." E detto questo sparì nei meandri della misteriosa selva. Guisgard però era stremato. Quel duro scontro lo aveva reso molto debole. Fino a quando, vinto dalle ferite per il combattimento, perse conoscenza e cadde a terra.
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04-05-2010, 08.00.09 | #573 |
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Cavalier Speranza adesso mi sembrava aver perso tutta la sua possenza, la sua armatura sembrava meno lucida, ma parlava da uomo...<< Cavaliere, ho sempre pensato che il Re che incorona un'altro Re....sia il Re dei Re, ma Amore non e' stato incoronato da nessuno perche' il Re dei Re, e' Amore........tutto cio' che siamo e dove siamo.....e' un'atto di Infinito Amore.......Ma l'uomo spesso nella sua grande miseria non riesce a riconoscerlo e cosi' distrugge cio' che di bello esso puo' donare, e invece di farlo crescere dentro di se', preferisce gettarlo alle ortiche.........Ecco perche' l'Amore e' perfetto e tale e' la sua Arte, perche' egli e' il Re dei Re.....e non c'e' legge che condanna Amore...se Amore e' quello vero...>>....Detto cio' lo vidi svanire alla mia vista.
Mi voltai verso Polgara..mi inginocchiai accanto a lei..<< Sorellina cara, tu voi farmi morire, pero' devo dirti che hai compiuto il gesto piu' bello, donare la propria vita per chi si ama non e' da tutti.....>> e cosi' l'abbracciai. Guardai Guisgard, certo che era malconcio, non mi rimaneva piu' molta energia.......Toccai le sue ferite, ed esse si chiusero come per "Magia"....rimase svenuto, Polgara ero certa si sarebbe presa cura di lui.....Non potevo piu' trasformarmi in Falco almeno sino a quando non fossi riuscita a riprendermi, anche camminare diventava pesante..e in quel posto trovare energie positive sembrava impossibile, senza guardarmi indietro mi inoltrai nella selva..... |
04-05-2010, 10.22.12 | #574 |
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Ecco dissi: siamo arrivati ora cosa facciamo? come aiutiamo Hastatus? guardai il resto del gruppo e dissi? dobbiamo trovare un modo efficace per eliminare quel cavaliere,guardavo i due cavalieri che si combattevano, il cavaliere rosso aveva una forza sovrumana.
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fabrizio Ultima modifica di cavaliere25 : 04-05-2010 alle ore 12.36.16. |
04-05-2010, 12.51.15 | #575 |
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Osservai Ermaus entrare nella stanza e la testa mi girò di nuovo… avevo dimenticato quanta irrazionale emozione mi dava la sua sola presenza. Ignoravo che quell’emozione fosse immutata a tal segno, anche dopo tutto quel tempo!
“Grazie, milord, mi sento bene adesso!” mormorai con un filo di voce “Sebbene…” soggiunsi afferrando il coraggio a due mani, dopo solo un istante di esitazione “Non credo che niente altro se non la vostra freddezza possa farmi del male. E’ passato molto tempo, è vero, ma non credo che il vostro cuore abbia dimenticato quei giorni trascorsi sulle rive di un lago, quando sembrava ancora che i sogni potessero avverarsi… Allora foste ingannato e non certo da me che vivevo, e nonostante tutto vivo ancora, soltanto per voi. Ne è la prova la collana che mi donaste a suggello della vostra promessa e che io ho conservato al collo anche dopo la vostra partenza, quella collana che mai tolsi e che ho perduto soltanto pochi minuti fa quando, di nuovo al vostro cospetto, svenni. Dov’è adesso quella collana, mio signore? ...Dov'è il vostro cuore? Che ne è dei vostri sogni?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
04-05-2010, 16.05.00 | #576 |
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Guardai la scena che mi si presentava davanti,una battaglia,una vera battaglia come quelle di cui avevo letto nei libri..bene contro male..vita-morte..e noi non potevamo perdere...Hastatus non poteva perdere...mi rivolsi verso i miei due compagni e dissi loro:"oltre al coraggio ci vuole astuzia,dobbiamo studiare un piano o non aiuteremo mai Hastatus...abbiamo il cuore,l'audacia e un pizzico di magia potrebbe aiutarci.."cosi detto volsi lo sguardo al cielo aspettando un segno,un aiuto...sarebbe arrivato ne ero certa,il dono della veggenza non mi aveva mai abbandonato...e non lo avrebbe fatto neanche ora..
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04-05-2010, 18.24.39 | #577 |
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Elisabeth era corsa in nostro aiuto....ed ora tutto era nel silenzio surreale della selva. Che silenzio, che pace.
Guisgard era svenuto a terra, ma si sarebbe ripreso presto, doveva solo riposare. Mi sedetti accanto a lui ed appoggiai la schiena al tronco di una betulla, riposi il suo capo sul mio grembo e lo coprii con il mio mantello. "Dormi non ti preoccupare andrà tutto bene!" gli sussurai all'orecchio. Eravamo lì immobili, io gli accarezzavo i capelli e lo osservavo. Chissà cosa avrebbe ricordato di quest'esperienza, chissà se mi avrebbe accettato comunque ora che aveva visto la mia natura di maga. Eravamo molto deboli entrambi quindi iniziai a recitare sottovoce una preghiera: "Grande Madre, Generatrice del tutto, ancora una volta chiedo umilmente il tuo aiuto. Donaci un po' della tua forza e della tua energia. Come solo una madre sa fare nutrici e proteggici, noi ti daremo il nostro amore ed il nostro rispetto." Come in un sogno una flebile luce, un tenue chiarore, iniziò ad alzarsi dal terreno umido e ci avvolse. Ero in uno stato di torpore, causato dalla perdita di sangue, ma da lontano riuscii comunque a distinguere tre lupi muoversi tra i cespugli, uscire nella radura e sistemarsi attorno a noi; ci avrebbero protetto. "Grazie Madre!" e caddi in un sonno profondo rigeneratore. |
04-05-2010, 18.39.15 | #578 |
Bannato
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<<Io non ho idea d ciò che accade qui, so solo che devo raggiungere Camelot il più presto possibile, sapete dirmi se e com'è possibile?>> chiese Perry osservando quella donna e rimanendo immobile.
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04-05-2010, 23.40.55 | #579 |
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Penetrai nella selva..solo allora mi voltai e vidi Polgara e Guisgard....aiutati dal dono della Terra.....Madre li aveva aiutati, ora potevo andare tranquilla.....non avevo una meta, almeno sino a quando non potevo ricaricare il mio corpo dell'energia che ormai mi aveva abbandonata del tutto .....vidi un piccolo spiazzo, dove la luce del sole penetrava a mala pena, c'era dell'erba......avevo freddo...e decisi di sdraiami li'.....il sonno e l'incoscienza.....mi avevano presa tra le loro braccia...l'ultima cosa che avvertii....erano i caldi raggi del sole......un flebile sorriso sul mio volto e poi la terra...mi avrebbe cantato la sua nenia...
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05-05-2010, 04.08.53 | #580 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Hastatus era stremato ed il Cavaliere Rosso sembrava invincibile.
E all'improvviso, vedendo Hastatus prossimo alla sconfitta, lo prese per i capelli e gli puntò la spada alla gola. "Guardatemi, cavaliere!" Urlò. "Guardatemi, in nome del Cielo! Alzate lo sguardo e morite da vero cavaliere!" Ad un tratto Llamrei corse verso di lui e ne afferrò la mano che impugnava la spada. "Fermatevi, cavaliere!" Intimò la donna. "Non è la violenza che vi muove... ma è la passione che vi ha battezzato! Risparmiatelo, Cavaliere della Passione! Risparmiatelo, in nome di colui che servite!" A quelle parole, il Cavaliere Rosso rimise a posto la sua spada, accennò un devoto inchino e tornò a sedersi al centro della navata, mentre tutt'intorno i saggi riuniti in quel luogo esulatarono ed applaudirono. Intanto, al Castello del Doloroso Amore, Talia era di nuovo al cospetto di Ermaus. "Voi dunque siete..." Sussurrò osservando la bella dama che gli stava davanti. Allora estrasse la collanna dalla sua giubba e la osservò per alcuni istanti. Un lieve sorriso sorse sul suo volto. Un sorriso che però si mutò preso in un amaro ghigno. "Ora rammento..." disse "... il mio cuore... i miei sogni... volete sapere dove sono? Sono nella medesima polvere... quella polvere che ricoprì la mia giovinezza e le promesse che la vita mi aveva fatto per bocca di una donna... una donna che mi ha sempre mentito... una donna che chiamavo ogni giorno con un nome diverso... Euridice, Penelope, Arianna, Galatea... una donna che come quelle eroine avrebbe reso la mia vita simile ad un sogno senza fine... un sogno che non temeva di essere distolto, come gli altri sogni, al sorgere dell'alba..." Perry, nel frattempo, era giunta a quella capanna nella selva. "Camelo è lontana, damigella..." disse la donna che viveva in quella capanna "... è un sogno, un'illusione... come tutto ciò che vive lontano da Amore... se non troverete Amore, vivrete in balia di quelle illusioni..." Ed in quel momento una bambina si fece spazio tra la porta e la gonna della donna. "Torna in casa, Sophia." Le disse la donna, accarezzandole il capo, con la dolcezza che solo una madre possiede. Nel cuore della selva, intanto, Elisabeth era stata colta dalla stanchezza e dal sonno. Ad un tratto dei passi destarono il suo riposo. Alzò il capo e vide una giovane figura: era il fanciullo biondo incontrato prima nella selva. "Sei stanca?" Chiese. "Ti senti sola? Forse non saresti mai voluta entrare in questo posto, vero?" Fissò allora le alte cime degli alberi, avvolte da quella eterna nebbia. "I tuoi vestiti ricordano più un cavaliere che una dama. Sei un cavaliere donna? Stai cercando qualcuno?" Si avvicinò allora ad Elisabeth e le accarezzò lo stanco volto. "Mia mamma dice sempre che una carezza fa svanire la stanchezza ed un sorriso scaccia la solituidine." Disse sorridendole.
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