25-03-2011, 21.39.31 | #51 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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"Molto bene, ragazzo!" Disse Finiwell sorridendo. "Vedo che la prima lezione l'hai superata alla grande! Infatti devi sempre correre quando ti chiama un cavaliere! Dico bene, Pasuan?"
"Il Cielo parla per bocca tua, amico mio." Rispose distrattamente questi. "Infatti!" Riprese Finiwell. "Continua così e diventerai un valoroso cavaliere, ragazzo mio. Ora ascolta, saggerò subito le tue qualità. La vedi quella porta in fondo al cortile? Bene, raggiungila ed entra dentro. Vedrai che appena sarai entrato dopo pochi minuti ti raggiungerà un grassoccio individuo. E' il maniscalco e ti darà la spada che gli ho fatto riparare. Poi la porterai a me ed io ti offrirò da bere! Vai, ragazzo mio!"
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25-03-2011, 21.56.38 | #52 | |
Cittadino di Camelot
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Le parole del chierico mi esasperarono... perchè era sempre così difficile farsi ascoltare? Durante le mie peregrinazioni di terra in terra, ogni volta lo stesso problema... "incantatrice?" ed ecco, qualcuno pronto a oliare i ceppi, torce e forconi come se fioccassero. Esasperante... ero stanca di fuggire, di muovermi come un'ombra, nella speranza di passare inosservata.
In quella sala solo una persona mi guardava con particolare interesse e nessun timore. Mi sorpresi molto quando la donna, Morrigan, avanzò fiera nella mia direzione e...mettendosi tra me e le guardie, come a fare da scudo, disse: Citazione:
Lord Astalate attendeva una risposta. Il suo sguardo penetrante lo esigeva. "Milord... credetemi o no, ma non ho mai visto il volto del mio rapitore. Un incantesimo lo celava ai miei occhi. Fu astuto nel celare la sua identità, nemmeno i suoi alleati conoscevano il suo viso..." Presi fiato. "Non so cosa accade a Capomazda, ma conosco alcune tessere del mosaico che hanno composto questi singolari avvenimenti... e quello che ne ho dedotto mi è parso sufficiente da condurmi al vostro cospetto, seppure non nel modo più convenzionale." Mi rivolsi alla figura femminile che si era frapposta tra me e gli astanti: " E voi, signora, pensateci bene prima di prendere le mie parti... la verità giunge alle nostre orecchie solo se vogliamo udirla, non biasimate i vostri compagni per la diffidenza che provano nei miei confronti... perfino io, udendo una simile storia, sarei scettico nell'accettarla." Pensai alla mia libertà... gettata nuovamente alle ortiche per inseguire e affrontare il Cavaliere del Gufo. Tutto dipendeva da come si sarebbero messe le cose adesso.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. Ultima modifica di Melisendra : 25-03-2011 alle ore 22.08.24. |
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25-03-2011, 21.57.07 | #53 |
Cittadino di Camelot
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Guardai il cavaliere e dissi va bene signore come voi desiderate e mi avviai dal maniscalco dopo neache un po arrivai davanti alla porta entrai e dissi permesso ce nessuno? mi guardai intorno per perlustrare il negozio e mi avvicinai lentamente al bancone e aspettai che qualcuno mi rispose
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fabrizio |
26-03-2011, 02.53.55 | #54 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Passarono pochissimi istanti dall'ingresso di Cavaliere25 in quella stanza, quando qualcuno, accorgendosi di lui, spuntò dal corridoio adiacente e lo prese per la giubba.
"E tu chi diavolo sei?" Urlò. "Chi ti ha dato il permesso di entrare negli alloggi dei cavalieri? Non sai che solo ad un cavaliere, oltre che al duca e al capitano Monteguard, è permesso entrare qui? Ora fila via oppure assaggerai il gatto a nove code! Fila via!" E lo buttò fuori, facendolo ruzzolare nel cortile. E la prima cosa che Cavaliere25 udì furono le risate di Finiwell e Pasuan. "Non c'è che dire!" Ridendo Finiwell. "I pivelli rotolano sempre benissimo! Non trovi arguti i miei scherzi, vecchio mio?" "Fra tutti i cavalieri, amico mio, la tua arguzia è leggendaria." Rispose Pasuan tornando a stendersi sulla panca e godendosi la lieve brezza che soffiava su Capomazda.
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26-03-2011, 03.11.20 | #55 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Intanto, la folla era ancora fuori le mura del palazzo ducale, con la speranza di vedere il duca.
E tra la ressa generale, Dafne cercava di farsi spazio fino ad arrivare quasi alla monumentale Porta dei Leoni, l’accesso per il palazzo, quando qualcuno le si avvicinò. “Come state, damigella? Vi ricordate di me? Sono Wiako, il vostro vicino di casa! Spero stiate bene! Come mai qui? Ah, non ditemelo… siete in cerca di altre notizie su vostro marito, vero? E magari sperate che sua signoria possa aiutarvi? Ho indovinato, vero? Aspettate…” Si guardò allora intorno, per poi fare segno a due individui che subito gli si avvicinarono. “Amici…” disse loro “… la nostra damigella deve assolutamente entrare nel palazzo… come fare?” “Beh, da qui è impossibile…” rispose uno dei due “… ma io conosco uno dei cavalieri e posso facilmente farvi entrare…” “Davvero? Ottimo!” Esclamò Wiako. “Seguitemi, conosco un’altra entrata. Accessibile solo per i cavalieri.” “Bene, allora facci strada!” Disse Wiako. “Venite con noi, damigella.”
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26-03-2011, 03.40.29 | #56 |
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Nel frattempo, al castello di lord Astalate, Melisendra si era finalmente mostrata, suscitando reazioni contrastanti.
“Milord…” disse Ravus ad Astalate “… Capomazda è un feudo ecclesiastico e tutte le sue leggi, tradizioni ed usanze sono intrise del fervore religioso del suo popolo! Il potere degli Arciduchi è dunque legittimato dalla Fede! Come potrebbe allora questa peccatrice portare aiuto a quella terra consacrata, se tutto in lei grida al peccato!” “Monsignore…” rispose Astalate “… io ho il compito di mandare forze e aiuti a Capomazda. Non sono un uomo di Chiesa, ma mi insegnate che nulla accade senza il volere di Dio! E se questa donna può aiutarmi nel compito di salvare il ducato, allora vorrà dire che è stata la Volontà Divina ad averla inviata.” “E se così non fosse?” Urlò Ravus. Astalate lo fissò. “Non abbiamo molta scelta.” Rispose dopo alcuni istanti. “Se restiamo con le mani in mano, presto il ducato sarà perduto. E se alla fine sarà stato a causa di Cimarow o del demonio, la cosa non farà poi molta differenza. Non trovate?” “Ascoltatemi…” rivolgendosi poi a Melisendra “… se ciò che affermate è vero, le vostre parole dovrebbero essere ascoltate a Capomazda… siete disposta a recarvi laggiù per informare di tutto ciò che sapete il duca ed i suoi cavalieri?” Si voltò poi verso Morrigan: “E magari anche voi potreste unirvi a noi. Sembrate una valente spadaccina e lo sa il Cielo quanto servano nuove lame in questo momento a Capomazda. Del resto, se non erro, avete detto di essere insieme a lei, giusto?” “Spero caldamente che non ci si debba pentire di tutto ciò.” Mormorò Ravus. “Ci sarete voi a vigilare, monsignore.” “Contateci, milord!” Esclamò Ravus. “Nulla mi sfuggirà!” Aggiunse lanciando una sospettosa occhiata a Melisendra. “Allora, se non ci sono impedimenti, vorrei che partiste subito alla volta di Capomazda. Non abbiamo molto tempo.” Disse Astalate, visibilmente inquieto.
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26-03-2011, 04.36.40 | #57 |
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La grande sala era illuminata a giorno, mentre la musica scivolava tra dame riccamente abbigliate e aristocratici compiaciuti di se stessi.
L’atmosfera era distesa, frivola e lieta, come se già la guerra con Capomazda fosse terminata e vinta. “Milord, le Cinque Vie sono praticamente sotto il nostro controllo e una volta bloccata anche la stretta di Saggesia, i Taddei si ritroveranno in una morsa che li stritolerà!” “Ben detto, sir Litler!” “Amici miei…” prendendo la parola lord Cimarow e zittendo i suoi cavalieri “… condurre una guerra non è diverso da altre forme d’arte… un nemico piegato ma ancora in forze sarà presto pronto a riprendere in mano le armi… no, amici miei, per condurre una guerra occorre pazienza… in eguale misura del coraggio e della strategia…” “Avete udito?” Domandò sir Litler. “Pare che a Capomazda sia giunto l’ultimo discendente dei Taddei per prendere il potere.” “Amici miei…” mormorò con un sorriso Cimarow “… lo renderemo di fatto l’ultimo dei Taddei!” “Dov’è l’ospite d’onore, milord?” Chiese una delle dame. “L’uomo a cui dobbiamo una vittoria incredibile, forse determinante per la vittoria finale!” “Eccolo che viene…” disse sir Nyclos, fratello di lord Cimarow “… il campione dei campioni!” E, tra l’entusiasmo dei presenti, accompagnato da alcuni dei suoi fidati cavalieri, sir Gouf comparve nella sala. “Sir Gouf!” Lo salutò eccitato Cimarow. “Tutti vi attendevano!” “I miei omaggi, milord.” Con un inchino il cavaliere. “Cavaliere…” disse una dama palesemente emozionata “… ditemi… non avete mai paura nel bel mezzo delle battaglie?” “La paura giunge prima… prima della battaglia, mia signora…” rispose Gouf “… si pensano tante cose prima dello scontro… ma poi, quando tutto comincia, non si pensa più a nulla… soltanto al proprio nemico… almeno così dice chi ha provato paura prima di combattere.” Tutti risero di gusto. “Chi è stato il vostro maestro, cavaliere?” Domandò un’altra delle dame presenti. “Sarà certamente stato qualche straordinario condottiero, vero?” “La vita, milady…” rispose Gouf “… la vita è la migliore e unica maestra…” “Come siete enigmatico, mio signore.” Replicò la dama. “Nemmeno sull’amore volete essere franco? Ci sarà pure una dama a cui avete donato il vostro cuore…” “La Cavalleria è la mia unica compagna, milady. E' un’amante indulgente ma gelosa e solamente ad essa ho consacrato la mia intera esistenza.” In quel momento un’altra dama entrò nella sala e Gouf la notò subito. “Godetevi questa festa e la venerazione che tutti hanno per voi, cavaliere.” Disse Cimarow. “Lo meritate.” “Quando avremo definitivamente vinto, milord.” Rispose il Cavaliere del Gufo. “Vogliate scusarmi.” E si avvicinò alla dama appena giunta. “Aitly…” “Gouf…” rispose la donna “… non immaginavo ci fosse tanta gente a questa festa…” “Sono tutti lupi famelici pronti a spartirsi l’agnello…” disse Gouf “… Capomazda è una miniera d’oro e sono tutti convinti che Cimarow sarà il prossimo signore di queste terre.” “Non sono a mio agio con questo vestito… erano anni che non mettevo un vestito come questo…” “Sei una donna” rispose Gouf “è normale che tu ti vesta così in simili occasioni.” “Non so… dove stai andando?” Chiese vedendolo andare verso l’uscita. “Domani all’alba guiderò un drappello in ricognizione nella stretta di Saggesia, il nostro prossimo obiettivo. E poi trovo inutile questa serata. Festeggiare ora che non abbiamo ancora vinto nulla mi sembra totalmente inutile. Vado a dare le ultime disposizioni ai miei.” “E io?” “Goditi la festa…” rispose lui “… non abbiamo molte occasioni per distrarci… Aitly…” aggiunse senza però voltarsi “… sei molto bella con quel vestito.” Ed andò via. La donna restò nella sala ancora un pò, per poi tornare nella sua stanza poco prima della fine della festa. Ma prima passò nella sala delle armi, avvicinandosi alla corazza nera di Gouf. “Quanto ti amo, mio bel signore…” sospirò baciando il suo elmo “… ti prego… fai in modo di capirlo…”
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26-03-2011, 09.34.05 | #58 |
Cittadino di Camelot
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Mi rialzai da terra e dissi dentro di me maledetto te la farò pagare per questo poi girandomi verso i cavalieri dissi e voi che avete da ridere lo sapevate che finiva cosi vero? dissi innervosito mentre mi pulivo la giubba dalla polvere di terra ora che vi siete divertiti alle mie spalle che altro devo fare? e rimasi fermo con lo sguardo fisso e arrabbiato.
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fabrizio |
26-03-2011, 10.31.09 | #59 |
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"Wiako ringrazio voi e i vostri amici per questo aiuto che mi date. Vi seguirò... Vedrete: mio marito non è morto, io avrò ragione! Scoprirò dov'è e convincerò il Duca ad andare a prenderlo!".
Appena finii di dire queste parole ebbi la sensazione che non mi credessero. Wiako era una persona buona! Mi aveva aiutata tante volte nelle piccole faccende domestiche quando mio marito era lontano. Poi lanciai uno sguardo ai due che lo accompagnavano: avevano qualcosa che mi sembrava particolare, forse erano solo le paranoie di una povera vedova incinta!
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire Ultima modifica di Lady Dafne : 29-03-2011 alle ore 20.35.09. |
26-03-2011, 10.49.02 | #60 |
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Un sorriso distese il mio volto, adombrato dall'ostinazione del chierico, che pareva alquanto testardo e sicuro del fatto suo.
"Vi ringrazio, mio signore... sono disposta a partire immediatamente per Capomazda... ho solo una cosa da chiedervi... io... ecco, vi consiglierei di mantenere il segreto sulla mia presenza laggiù, se il nemico ne venisse a conoscenza perderemmo un vantaggio e potrebbe reagire in chissà quale maniera..." Mi rivolsi al chierico, imbronciato. "Monsignore, non vi crucciate troppo..." E gli sorrisi. Chiaramente lo avrei messo a disagio, ma che ci potevo fare? La mia indole dispettosa...
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