01-11-2012, 03.02.40 | #591 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Cheyenne in sella al suo Gulltoppr si era lanciata nella vasta tenuta del colonnello, col vento che gonfiava i suoi capelli e rendeva sognanti i suoi occhi.
Quel cavallo sembrava avere le ali, tanto era veloce e quella corsa pareva donare alla ragazza un forte senso di libertà. Dopo un po' giunsero presso uno stagno e Gulltoppr si fermò a bere. “Ehi, vedo che mio zio ora lascia cavalcare liberamente la sua servitù...” disse all'improvviso una voce “... o forse lo fa soltanto con coloro che finiscono nelle sue simpatie?” Era un giovane anch'egli in sella ad un cavallo, che fissava Cheyenne con uno strano sguardo.
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01-11-2012, 03.14.32 | #592 |
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La voce di Clio echeggiò nella locanda e molti dei presenti risposero al suo brindisi.
E nell'udire quella voce molti di coloro che erano al bancone fecero altrettanto. Ma fra essi qualcuno non partecipò a quel brindisi. Gurenaiz, entrato in incognito insieme al Guardiamarina Parsifal, era rimasto di stucco nell'udire la voce della ragazza, voltandosi così di scatto al suo brindisi. La fissava, tra l'incredulità e la meraviglia, senza dire e fare niente. La vedeva accanto a dei pirati, quasi a suo agio, almeno così parve all'ufficiale del re, con quel boccale in mano che brindava ed inneggiava con i presenti. Ad un tratto i loro sguardi si incontrarono. E gli occhi inquieti di Gurenaiz finirono in quelli azzurri di Clio. “Voi...” disse all'improvviso un uomo ai due olandesi in incognito “... chi siete? Non vi ho mai visto da queste parti!” Era un uomo grande e grosso, con una bandana lercia e maleodorante avvolta sulla testa rasata e tatuata. “E a noi non piacciono le facce nuove...” e spintonò Parsifal. Gurenaiz allora fissò il suo Guardiamarina e con uno sguardo eloquente gli fece segno di restar calmo.
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01-11-2012, 03.26.10 | #593 |
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Il Militare fissò Talia con uno sguardo inizialmente sorpreso, poi perplesso.
Spostò allora lo sguardo su Arkwin e sulla sua condizione menomata. “Si, posso comprendere...” disse “... ma mi è stato dato l'ordine di portare via il sospettato...” “Mia figlia ha ragione!” Intervenne Maria. “Mio suocero non può muoversi! Se avete dubbi a riguardo, allora contattate il dottor Afelaby che tiene in cura mio suocero sin dal suo arrivo a Las Baias!” “E sia.” Annuì il sergente. “Contatteremo il vostro medico. Nel frattempo lascerò qui un soldato a... a controllare che tutto sia in regola.” Si voltò poi verso Talia. “Si, credo sia opportuno che un membro della vostra famiglia ci segua per rappresentare il signor Van Johinson ...” Allora, lasciato un soldato a sorvegliare Arkwin e la sua casa, il sergente e i suoi uomini andarono via, seguiti da Talia. Giunsero così al palazzo del governatore e raggiunsero un bastione fortificato secondario, che fungeva da caserma per la Guardia Cittadina. Talia fu lasciata ad attendere circa un'ora in una piccola saletta laterale. Ad un tratto un soldato arrivò e chiese alla ragazza di seguirlo. Fu così condotta in un'altra stanza in attesa di un funzionario. Dopo un po' entrò qualcuno. “E' sempre un piacere ed una gioia rivedervi, Analopel.” Fissandola Musan. “Peccato che tutti i nostri ultimi incontri siano stati a causa di situazioni poco piacevoli.” Sorrise. “Mi è stato riferito che vostro nonno è impossibilitato, pare, a presentarsi qui, davanti alla Legge. Si, posso comprendere le vostre premure, ma vi assicuro che non usiamo maltrattare gli imputati qui. E poi, un uomo come vostro nonno, da ciò che ho sentito dire, merita ogni rispetto e onore.” I suoi occhi si accesero di una strana fiamma. “Ebbene... posso sapere a cosa devo questa vostra visita? Perdonatemi ma non riesco ad immaginarvi nelle vesti di vostro nonno.” Di nuovo quel suo ambiguo sorriso. “Ma ditemi, dunque, Analopel. Avete tutta la mia attenzione. Come sempre.”
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01-11-2012, 03.41.30 | #594 |
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Le notti nei mari Flegeesi sono diverse che in tutti gli altri luoghi.
Soprattutto dopo una giornata di vento e pioggia, quando poi il cielo comincia a schiarirsi, liberando un firmamento sterminato e tappezzato di stelle scintillanti come pietre preziose di ogni genere. E la falce della Luna nuova, luminosa, pallida e incantata, che sorge da Ponente appare simile ad un pendaglio d'argento levigato che sembra declinare sul giaciglio che solo poco prima ha visto spegnersi il crepuscolo. E in tutto questo il mare si mostra liscio, muto, splendente dei bagliori che la volta celeste abbandona e diffonde sulle sue acque. E in quel mare le vele si gonfiavano senza incontrare ostacoli e su entrambe le fiancate della Santa Rita due profondi solchi d'acqua, spumosi e fruscianti, scuotevano quell'intatto scintillio. A bordo c'erano musica, canti e risate tra i membri dell'equipaggio, che sembravano inneggiare alla vita libera che il mare aveva offerto loro. “Avanti, Cavaliere25.” Disse ridendo Emas. “Perchè non balli? Su, ogni buon marinaio deve saper ballare! Su, non farti pregare!” Lo esortava con un viso rosso e gli occhi lucidi, segni indiscutibili della sbornia causatagli dal troppo rum. “Dai, il vecchio Mc Pherson ti accompagnerà con il suo fischio!” Ad un tratto la vedetta sull'albero maestro segnalò una nave a babordo. “Nave inglese a sinistra!” Gridava. “Ehi, in coperta! Nave inglese a sinistra!” Guisgard allora prese il cannocchiale e affacciandosi a prua cominciò a guardare la nave avvistata in lontananza. “Per bacco!” Esclamò. “E sembra anche una gran bella nave! Cosa ne dite, amici? Andiamo a far visita al suo equipaggio?” “Ma no, capitano!” Scuotendo il capo Rynos. “Abbiamo ancora l'oro di quella nave portoghese da spartire fra noi! E gli uomini poi sono ansiosi di giungere a Portuga per spendere quell'oro!” “Già, l'oro brucia le tasche, Guisgard.” Aggiunse sorridendo Austus. “Ah, vedo che è in atto un ammutinamento!” Ironico Guisgard. E tutti scoppiarono a ridere. “E sta bene...” mormorò Guisgard, tornando a fissare quella nave “... torna pure in patria, amica mia... in quella patria che ora ci cerca e ci rinnega... quella patria che non rivedremo...” “Guisgard...” avvicinandosi a lui Austus “... vieni, deve presiedere alla spartizione del bottino... spetta a te scegliere per primo.” “Va tu, Austus...” fece il pirata “... stavolta presiederai tu alla divisione del bottino... io voglio restare a fissare ancora un po' questo cielo incantato... e forse dal firmamento sceglierò la mia parte di bottino...” sospirò “... amo guardare le stelle che scintillano sul mare in notti come queste... come se fossero gemme e pietre preziose... ma quando hai scelto quella che vuoi, la più bella fra tutte le altre, allora tenti di afferrarla... e in quel momento ti accorgi di quanto sia lontana e temi che neanche la magia di una notte come questa possa annullare tale distanza...” e malinconico restò a guardare il firmamento che splendeva sui mari flegeesi.
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01-11-2012, 12.19.57 | #595 |
Cittadino di Camelot
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Ma non sono capace di ballare dissi chi mi da lezioni di ballo??? continuai a dire ridendo mentre guardavo gli altri marinai divertirsi e ridendo insieme come se era una gran festa
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fabrizio |
01-11-2012, 12.24.02 | #596 |
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Annuì alle sue parole e ci incamminammo verso la Locanda. Giunti alla banchina, vidi per le strade e vicino a dei barili la feccia che corollava il quadretto: artiste del Burlesquè, ubriaconi, giocatori d'azzardo etc., non era un posto per tutti.....
Aprimmo la porta della locanda ed il fumo, l'odore di birra e le giovani cameriere ci circondarono. Ebbi un pò di mal di testa, ma poco dopo passò. Mi avvicinaì all'oste e chiesi: "Birra e un pasto caldo, sapete abbiamo viaggiato a lungo......c'è un tavolo per sedersi?"
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
01-11-2012, 14.48.20 | #597 |
Cittadino di Camelot
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A quelle parole del maestro avvampai..il maestro aveva capito tutto..aveva letto nella mia anima..ma non mi diede diritto di replica e lo vidi andarsene via per aspettarlo l'indomani.
Sprofondai in una poltrona, certamente sapeva di avermi lasciata nel dubbio se mostrargli il manoscritto o meno..fidarmi di lui?Ma se lo conoscevo appena..e poi lo aveva ingaggiato il Governatore e non sapevo se lo avesse dissuaso a insegnarmi e dirmi ciò che il Governatore volesse. Mi alzai di scatto furente, da quel momento avrei agito da me..non avrei permesso a nessuno di decidere per me e non avrei mostrato il manoscritto.. mi guardai alla finestra che dava sul Golfo..e Crizia non mi conosceva affatto per poter dire che le persone belle sovente mentivano ed erano facilmente riconoscibili..dipendeva anche..dalla bellezza dell' animo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
01-11-2012, 15.01.44 | #598 |
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Cavalcai fino al lago e lascia bere il cavallo.
Mentre accarezzavo il suo candido manto sentii una voce alle mie spalle. Mi voltai e mi trovai di fronte ad un giovane che si riferiva al colonnello come zio. "Sono un' ospite del Colonnello, signore, il mio nome é Cheyenne. Posso sapere il vostro?"
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01-11-2012, 19.06.08 | #599 |
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Come previsto, lo sguardo dello sconosciuto si posò su di me. Trasalii. Era davvero lui! Anche se non avevo mai visto il suo accompagnatore.
Posai il boccale sul tavolo e lo fissai negli occhi, con uno sguardo d'intesa. Cercai di trasmettere a quello sguardo tutte le parole che non potevo dire, tutte le emozioni che non potevo esternare. I nostri occhi si erano sempre capiti nelle settimane di viaggio. Pregai perché mi leggesse nel cuore. Ma non potevo permettermi che fraintendesse la mia posizione, non mi piaceva affatto il modo con cui mi guardava, con una faccia incredula e interrogativa. Così, senza distogliere lo sguardo dal suo, strizzai velocemente l'occhio destro, poi chinai il capo nel prendere il bicchiere come per annuire, in risposta al suo sguardo sorpreso. Tuttavia non fui l'unica ad accorgermi di loro, vidi un uomo avvicinarsi e strattonare l'uomo insieme a Guerenaiz. Sgranai gli occhi, per un istante, pensando a cosa avrei potuto fare. Ma sapevo che se li avessi difesi avrei ottenuto l'effetto contrario, così decisi di tentare. "Io vi conosco" dissi alzandomi in piedi, rivolta ai due uomini "Eravate alla taverna di Las Baias il giorno che sbarcai su queste maledette isole!" Risi, sarcastica. "Eravate, ubriachi al bancone.. Poco prima che le guardie del governatore venissero a prendermi... " Per un momento il mio sguardo si fece inquisitorio" le notizie volano in quel porticciolo eh!" Poi ripresi a ridere di gusto :"Hai poi chiesto di sposarti alla bella e prosperosa Josefine?" Dissi rivolta all'uomo che non conoscevo, sperando capisse il mio intento di farli passare per comuni malviventi. "E tu? " rivolgendomi a Guerenaiz . Hai salvato la tua "promessa sposa" rapita dai pirati? No, decisamente dovevo inventarmi qualcosa di più convincente. "Non ricordo chi giuravi e spergiuravi che avresti ucciso, tra una bottiglia e l'altra!" Incrociai le braccia, divertita, sperando che il mio diversivo servisse a calmare la tensione. |
02-11-2012, 01.48.05 | #600 |
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Trascorse così la serata e poi la notte.
Un cielo chiaro di stelle avvolse le ore notturne, fino al mattino, quando il Sole tornò a splendere su Las Baias. Altea scese in giardino per fare colazione insieme ai suoi genitori. “Dimmi, Altea...” disse all'improvviso suo padre “... come trovi il tuo nuovo maestro? Lo trovi all'altezza? E' stato scelto da sua eccellenza in persona, dunque immagino sia degno di tale carica. Ma tu cosa ne pensi?” “Io trovo che sia molto intelligente.” Intervenne sua madre. “Ed anche perspicace. E poi è molto affascinante e questo di certo non guasta. Gli ho anche chiesto consiglio su qualche lettura e lui mi ha promesso dei libri che a suo dire sono adattissimi al mio gusto e ai miei interessi.”
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