25-03-2013, 02.16.48 | #601 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il misterioso Chevalier de Lys mostrò un lieve inchino ad Altea, in segno di saluto e riconoscenza per le sue parole.
“Sono certo” disse “che stavolta il nostro spettacolo non sarà interrotto. Ora i cavalieri della principessa hanno di meglio a cui pensare.” Dalla maschera si potevano vedere solo gli occhi di quella misteriosissima persona. Grandi e luminosi occhi verdi. E ora che poteva parlarci da vicino, Altea si rese anche conto che la sua voce aveva un accento particolare, sconosciuto in quelle terre. “Però” continuò “non vedo la vostra amica... come avete detto si chiamava? Ah, si... Vivian... come mai non è qui con voi?”
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25-03-2013, 02.44.09 | #602 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mamyon restò in silenzio a quelle parole di Clio.
Poi la vide avvicinarsi alla porta. “Non saprei cosa dirti...” disse finalmente “... per me è tutto assurdo... ho sentito che i chierici sono scappati da questa città... mi sembra dunque chiaro che ora saranno molto lontani da qui... ma c'è il tuo amico in ballo ed io non ho il diritto di impedirti di intraprendere questo insensato viaggio, immagino... del resto io cosa sono? E' lui il tuo grande amico... lui che merita ogni tuo sforzo, ogni tuo sacrificio...” scosse il capo e si avvicinò ad una finestra “... allora vai, cosa aspetti? Va a cercare quel tuo Fiore... e fa presto, visto che il tuo amico sembra dipendere dal tuo successo... anche io ho i miei impegni... e non mi sono stati dati da sogni e visioni...” prese il suo mantello e si avvicinò alla porta “... e non temere, Clio... da oggi non ti importunerò più... sei libera dall'obbligo di sentirti mia madrina... da oggi ti lascerò in pace con il tuo viaggio, la tua ricerca e la liberazione del tuo amico...” aprì la porta e prima di sparire nel lungo corridoio, per la rabbia ruppe uno dei vasi nell'androne.
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25-03-2013, 09.36.57 | #603 |
Disattivato
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Quelle parole furono come ripetute coltellate inflitte al mio cuore, veloci e implacabili.
Importunato? Come poteva pensare questo? Sapevo che non poteva venire con me, per quanto una parte di me lo sperasse utopicamente, ma non avrei mai immaginato una reazione del genere. Guardai la porta davanti a me, e mi accorsi di avere la vista velata da lacrime incontrollate, così mi voltai verso il corridoio e lo sguardo mi cadde sul vaso rotto dal cavaliere. Una ricerca senza meta, pensai, poteva attendere qualche altro minuto. "...Mamyon, aspetta..." Urlai verso il corridoio mente lo ricorrevo con tutto il fiato di cui disponevo. Lo raggiunsi, e, prendendolo per un braccio lo costrinsi a voltarsi. "...non puoi andartene via così..." Sussurrai rifugiandomi tra le sue braccia e tenendolo stretto a me. Lasciai che le lacrime scorressero, ed ascoltai il battito del suo cuore per qualche istante. "...è vero, devo partire..." Dissi con voce spezzata "..ed è una ricerca assurda... So... So bene di non aver alcun diritto di chiederti di lasciare tutto per me... Sei destinato a grandi cose e io non mi metterò in mezzo.. Non me lo perdonerei mai...". Alzai lo sguardo incrociando il suo "...ma non ti permetterò di dire tali sciocchezze... Non voglio nemmeno che le pensi.." Gli presi il viso tra le mani tremanti "..tu.. Tu non mi hai mai importunata, come ti viene in mente? Certo mi hai spaventato nella selva ma... Santo cielo.. Non ero mai stata da sola con un uomo.. Non sapevo come comportarmi.. Ma poi, mi sono sempre fidata di te... Ti ho raccontato cose che nessuno sapeva oltre Lucius..." Lasciai ricadere le mani e lo guardai scuotendo la testa "...per chi mi hai preso? Credi che mi comporti così con tutti i cavalieri che incontro? Non avevo mai permesso a nessuno di avvicinarsi a me, nè di sfiorarmi, figuriamoci poi di baciarmi... Io non sono una che prende le cose alla leggera.. Quindi.." La voce mi si ruppe in gola "...quindi ti prego, non dire così... Non so che avrei fatto senza di te... Io.. Io voglio essere la tua madrina.." Lo guardai negli occhi "..non voglio essere la madrina di nessun altro..." Poi, non riuscii più a guardarlo "...non sopporto l'idea che te ne troverai subito un'altra.." Proruppi in un sussurro. Ero tornata a rifugiarmi nella sua spalla, e lasciai che il mio cuore assaporasse la sicurezza e la dolcezza di quell'abbraccio un'ultima volta. Non potevo, per quanto lo desiderassi, restare così per sempre. Così mi spostai leggermente e lo guardai nuovamente negli occhi "...tornerò, te lo prometto.." Mi tolsi il braccialetto che gli aveva permesso di correre in mio aiuto e glielo legai al polso. "..Non dimenticarti di me..." Dissi tra le lacrime "...io non lo farò..". Gli accarezzai la guancia dolcemente "...cielo, quanto vorrei averti con me..." Ma sapevo bene che era un addio, mi avvicinai ancora un poco e lo baciai un ultima volta con passione, dolcezza e una tristezza infinita. |
25-03-2013, 13.55.24 | #604 |
Cittadino di Camelot
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"Non é ancora l'ora.Dobbiamo rispettare la sentenza dell'Oracolo"disse Menaros"Il Fiore non può essere trovato se non al momento opportuno.Conosci la Leggenda!"
"Va bene,avete ragione....Rinuncerò a cercare il Fiore Azzurro, sarà l'Oracolo a dirci quando e a designare il Cercatore..forse toccherà a mio figlio...Cheyenne!Che cosa ci fai all'Assemblea?Vattene subito da tua madre, faremo i conti più tardi!". E i conti li avevamo fatti.Fu l'unica volta che mi picchiò. A udire le parole del saggio quell'episodio della mia infanzia. Una nuova consultazione dell'Oracolo fu decisa per il giorno seguente.L'identità del Cercatore sarebbe stata svelata. A casa, quella sera, cercai di interrogare mio padre ma ottenni solo di restare senza la cena. A causa del Fiore Azzurro ero stata punita per ben due volte! Fui svegliata dal graffiare del mio lupo alla porta della mia stanza. Insieme scendemmo nella piazza dove già una discreta folla si era radunata. Fui raggiunta da un gruppo di ragazzi del distretto dell'Acqua coi quali stavo parlando allegramente al suono del corno. Tutta la piazza si ammutolì. I membri dell'Assemblea uscirono e si disposero in semicerchio di fronte alla gente. Mio padre poi, dopo aver ricevuto una pergamena dal membro più vecchio, si portò verso il centro. Un nuovo squillo di corno e mio padre parlò. Il rumore della folla mi impediva di udire bene, cercai di portarmi in avanti ma invano. Decisi di allontanarmi, avrei chiesto a mio padre più tardi pensai. Uscii dalla fortezza per fare una passeggiata con Balraj, il mio lupo che avevo addomesticato con anni di fatica. Tornai nel villaggio solo più tardi e notai che tutti mi guardavano con occhi sgranati dalla meraviglia. Entrai in casa e buttato sul tavolo vidi la pergamena aperta.Sopra vi era scritto il mio nome.
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[I][COLOR="Indigo"]Follow Your Heart But Don't Lose Your Head[/COLOR][/I] Ultima modifica di Cheyenne : 25-03-2013 alle ore 18.10.48. |
25-03-2013, 14.53.06 | #605 |
Cittadino di Camelot
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Guardai nei profondissimi occhi verdi del Chevalier de Lys, l'unica cosa visibile del suo volto, sebbene in molti dicono che basti guardare negli occhi di una persona per capire le espressioni, i sentimenti e la sua anima.
Quella domanda fu prorompente nel mio cuore e mi sentii veramente sola, improvvisamente iniziai ad aprirmi con lui, forse solo per avere qualcuno con cui parlarne..."Avete ragione..ormai..quel cavaliere non sarà più un pericolo e..i cavalieri della Principessa hanno altro a cui pensare, l'ho constatato pure io, conobbi uno di loro, molto umile, e a quanto pare la vita a palazzo fa dimenticare ogni persona o ci fa credere di essere arrivati a qualcosa di superiore?Infatti, per ben due volte gli chiesi aiuto..ma mi ignorò" dissi guardando un punto indefinito di quel prato "Vivian...la mia amica..non so dove sia, milord, è sparita nel nulla, non so nemmeno chi sia..il suo rapitore..si, avete capito bene..rapitore. In cambio vogliono che io cerchi un Fiore e soprattutto un frate, Frate Nicola, che conosce dove si trova quel Fiore...non sono impazzita, non preoccupatevi..è una storia lunga e complicata, e quindi dedicate questa rappresentazione alla mia cara amica, sapete che siamo arrivate qui solo per vedervi?" annuii con un sorriso malinconico, notando che il cavaliere misterioso non era del posto, visto lo strano accento.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
25-03-2013, 16.44.10 | #606 |
Cittadino di Camelot
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Entrai e, lentamente, mi chiusi la porta alle spalle.
Quella notte passò lenta... impiegai molto tempo, probabilmente molto più del necessario, a lavarmi via di dosso il sangue di quel sicario... poi indossai una veste pulita, perché avevo necessità di non vedere più quel rosso cupo di sangue... e mi avvicinai alla finestra, restando a lungo a guardare fuori... Non riuscivo a togliermi dalla mente quelle immagini, non riuscivo a smettere di pensare a quella figura che scivolava verso di me, al luccichio della lama di quel pugnale... e poi a sir Guisgard... ai suoi occhi, alla sua voce, al modo in cui mi aveva riportata fin lì... Distrattamente mi avvicinai al letto e mi lasciai scivolare sulla coperta soffice, fissando la porta che dava sull’anticamera, oltre cui, nel corridoio, sapevo essere quel cavaliere... mi dava un vago senso di sicurezza saperlo lì... una piacevole sensazione di benessere... e mi addormentai così: sopra la coperta, osservando ininterrottamente quella porta chiusa. Il resto della notte passò agitata, tra sogni confusi... pugnali... ombre che mi inseguivano... sangue... e poi, di colpo, sir Guisgard... la sua mano che sfiorava la mia... i miei occhi che cercavano i suoi, così azzurri... e poi, all’improvviso, un occhio... un grande occhio che mi fissava, mi controllava, mi giudicava... Mi svegliai di soprassalto. Una pallida e debole luce iniziava ad entrare dalla finestra, quel chiarore tipico che precede l’alba... aprii gli occhi e rimasi così, distesa sulla schiena a fissare il soffitto... immobile... respirando lentamente... sommessamente... poi, lentamente, mi alzai ed iniziai a prepararmi. Improvvisamente avevo cominciato a sentirmi a disagio, da sola in quella stanza... avevo cominciato ad avere irrazionalmente paura... avevo cominciato a lanciare occhiate alla finestra... occhiate sempre più nervose, più rapide e frequenti... Mi vestii in fretta, dunque, e mi precipitai fuori da quella stanza, attraversai l’anticamera quasi di corsa e, d’impeto, aprii la porta che dava sul corridoio.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
25-03-2013, 17.44.46 | #607 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Correrò ad avvertire subito il capitano, cavaliere.” Disse turbata Marijeta a Guisgard.
E Talia, aprendo proprio in quel momento la porta delle sue stanze, arrivò solo a vedere la sua servitrice andare via. Poco dopo ritornò col capitano. “Cavaliere, cosa ci fate qui?” Domandò il capitano a Guisgard. “Quello per cui sono stato assoldato...” rispose il cavaliere. “Altezza...” mostrando il capitano un inchino a Talia. “Prima che disturbiate la vostra principessa” fece Guisgard “ecco la risposta ai dubbi vostri e a quelli della servitrice...” e mostrò al militare la mano mozzata del sicario. “Che cos'è?” “Ciò che resta di un nuovo attentato alla principessa...” “Come state ora, altezza?” Avvicinandosi preoccupato il capitano a Talia. “Com'è potuto accadere ancora?” “E probabilmente accadrà di nuovo.” Disse Guisgard. “Era un sicario molto abile.” “Ora dov'è finito?” “Questa mano mozzata è tutto ciò che resta di lui.” “Non l'avete ucciso?” “No, è fuggito...” mormorò Guisgard guardando poi dalla finestra dalla quale era salto giù “... si è lanciato da qui...” “Si è tolto la vita...” fece il capitano “... ha preferito uccidersi, invece che farsi catturare vivo...” “No, non si è ucciso.” Sentenziò Guisgard. “Come sarebbe a dire?” “Che non voleva uccidersi.” “Come fate a dirlo?” “Se avesse voluto davvero togliersi la vita” spiegò Guisgard “perchè precipitare da questa altezza? Poteva evitare una morte simile lanciandosi sulla mia spada. Era puntata verso di lui. Sarebbe stata una morte rapida.” “Come vi spiegate ciò?” Fissandolo il capitano. “Non è morto...” rispose Guisgard “... e tornerà per finire ciò che ha cominciato...” “Allora voi e gli altri cavalieri glielo impedirete.” Arrivando l'Arconte Meccanico. E con lui vi erano Xouf, Lhar e Kosev.
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25-03-2013, 18.01.09 | #608 |
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Mi sembrava di stare a casa di un grande Mago.....rientrando a casa Sawas non aveva perso tempo....con i suoi amici...aveva preso di tutto,pergamene, libri e tutta una serie di cose che la mia mente non riusciva piu' a contenere....stavo li' a guardarli......mentre Sawas offrendomi un fazzoletto.....mi consiglio' di andare a riposare, lo presi e noti che profumava di sandalo....mi ricordo' il mio paese, era un grande uomo....forse aveva ragione Enusia, ero in buone mani......" vi ringrazio per cio' che state facendo...forse e' meglio che io vada....".....cosi' fu alpasso con Elina andai sino al palazzo......" Domani....pensi sara' il momento buono Elina ?.....domani...si...dormiro' tanto da sentirmi in forze......sognero' di lui....e lui benedira' il mio viaggio.....sara' cosi', torveremo il fiore e il mi desiderio sara' esaudito....."....sentii la pressione della mano di Elina farsi piu' forte, ma non ci feci caso......dovevo andare a riposare....domani era vicino, torppo vicino perche' pensassi ad altro.....
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25-03-2013, 18.26.56 | #609 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Cheyenne tornò e vide quella pergamena sul tavolo.
E sopra vi era inciso il suo nome. Suo padre, però, nel vederla rincasare, subito si affrettò a prendere il rotolo e a chiuderlo bene. “Non ti avevo sentito tornare...” disse “... forse perchè in questi giorni c'è tensione ed ansia al villaggio... ed è per questo che non voglio saperti qui... partirai per raggiungere tue zia Matliscia... resterai lì per qualche settimana... mi sentirò più tranquillo...” Era visibilmente agitato e i suoi modi tradivano una profonda inquietudine. Il viso era rigato dal sudore e l'espressione contratta, come se qualcosa lo spaventasse. E anche il fedele lupo di Cheyenne cominciò a mostrarsi nervoso.
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25-03-2013, 18.37.20 | #610 |
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E dopo quel bacio, Mamyon prese le mani di Clio nelle sue.
“Parole...” disse guardandola negli occhi “... parole... il mondo è pieno di parole... io non sono un poeta, sono un cavaliere... e sono stanco di sentire parole... tornerai? Da dove? Se neanche conosci la meta del tuo viaggio. Se neanche sai cosa sia realmente quel Fiore. Ed io cosa dovrò fare? Star qui giorno e notte ad aspettare una tua notizia? Magari mentre corri chissà quali pericoli? Il mondo è pieno di pazzi. E per lasciare questa città bisogna attraversare la selva... vuoi tornarci da sola? Rischiando di finire come il tuo amico? Ed io? Ad aspettare cosa? Magari un infinito silenzio? No, Clio... devi scegliere... vuoi rischiare la vita così? Per il tuo amico? O restare qui con me? Scegli... me o lui...”
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