30-01-2014, 20.48.47 | #601 |
Cittadino di Camelot
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La tregua fu un respiro di sollievo......Daizen alle volte faceva meglio a stare zitto...noi contro di loro, dovevamo chiedere aiuto a Mago Merlino......." Vi ringrazio e perdonate mio marito....ma e' nervoso...ci siamo impantanati....e come ogni uomo si e' spazientito più del dovuto.....".....e così con la fanciulla dagli occhi nel buio e i Frati che assolvevano alle loro orazioni....seguimmo quegli uomini che sembravano come noi seguire una situazione sconosciuta....." Daizen,come ti e' saltato in mente di fare lo spavaldo in una situazione dove non avevamo scelta.....vuoi far morire di crepacuore la tua mogliettina ?.......speriamo solo che una volta arrivati divengano i nostri alleati averli come nemici...non mi piace......".......Ralf ci indicò qualcosa che si intravedeva oltre la forest....." Si vedono delle luci....sulla montagna...come è possibile ? " ci portarono sino alle porte del loro villaggio.......guardai stupita, ero spesso nel bosco ma non avevo mai visto quel luogo......." Daizen.....qui sembra esserci un'altro mondo.......e' così strano......."...seguimmo il gruppo e ci si presentò un luogo magnifico.....pieno di stradine e luci...ormai eravamo al crepuscolo....la gente ci guardava.....e io osservavo i nostri accompagnatori......solo uno di loro aveva avuto fiducia in noi......e il resto di loro cosa avrebbero fatto o detto alla comunita' ?
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30-01-2014, 20.50.11 | #602 |
Disattivato
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Scoppiai a ridere a quelle parole.
Dapprima mi voltai verso il senatore e lo squadrai con disprezzo “Il mio ruolo, nel caso lo abbiate dimenticato, è difendere la Corona e far rispettare le leggi, mancare di rispetto ad un ufficiale di Sua Maestà è un reato, così come infrangere un contratto stipulato col senato.. o ai mercenari tutto è concesso? Se vi avesse parlato in questo modo uno dei miei uomini, se avesse osato tanto persino un membro della Guardia Ecclesiastica lo avreste sbattuto in cella senza esitazione…” scossi la testa “Avete difeso chi vi ha appena ingannato, e non chi ha giurato di dare la vita per voi..” osservai i loro volti “Non ho parole..”. Era davvero troppo, lui poteva insultarmi, ma ero io che dovevo stare al mio posto? Poi, mi voltai verso Gufo Scarlatto, con aria vagamente divertita. “Quanto a voi, mi chiedo davvero con chi crediate di parlare, ho ricevuto la promozione sul campo, alla Battaglia del Solstizio, tre anni fa, dopo due anni di campagna, ho guidato io stessa l’assalto decisivo… non c’è luogo del regno in cui non venga celebrata quella vittoria…” scossi la testa “Potrete anche credervi migliore di me perché avete un corpo diverso dal mio, ma di certo non accetto giudizi da chi vende il proprio corpo, la propria spada, e la propria lealtà al miglior offerente.. A parte la spada, lo fanno le donne, di solito.. quelle a cui siete abituato almeno..”. Era tutta la vita che sopportavo quei discorsi, ma a parlare sono capaci tutti, ero abituata a risolvere queste dispute con i fatti, togliendo in quattro e quattr’otto al malcapitato la voglia di schernirmi. “Da quando i veri guerrieri delegano? Lo fanno i codardi, di solito.. Le dame hanno i campioni, i re che non vogliono sporcarsi le mani..” alzai le spalle “E comunque è una proposta stupida… non ci crederete, lo so.. ma io sono il miglior soldato della Guardia Reale, o non sarei il capitano! State dicendo che nella vostra compagnia c’è qualcuno che combatte meglio di voi? Io non credo…” sostenni lo sguardo con eguale disprezzo “Ma se davvero non avete abbastanza attributi per affrontarmi da uomo, se dovete nascondervi dietro un campione, allora sia… lo affronterò domani a mezzogiorno, all’Ippodromo, c’è abbastanza spazio per i miei e per i vostri uomini…”. Rinfoderai la spada e guardai i mercenari e i senatori. “Immagino non abbiate più bisogno di me, se non c’è altro, dovrei tornare in caserma..” dissi, decisa e secca. Ero furiosa, non tanto con Gufo Scarlatto, si era comportato esattamente come mi aspettavo, niente di nuovo o stupefacente, pura banalità ripetitiva. Con la differenza che, di solito, chi faceva così tanto lo sbruffone non rifiutava di affrontarmi, pensando fosse una passeggiata battermi. Ma che i senatori si facessero imbambolare in quel modo, mi lasciava interdetta. E pensare che ognuno dei miei uomini rischiava la vita per loro. No, non lo facevano per loro, lo facevano per la Corona, per la Famiglia Reale. Il viso di Karel mi attraversò la mente, allentando la rabbia dentro di me. In quel preciso momento, avrei voluto raggiungerlo. Cos’avrei dato per un attimo di pace, la pace che solo la sua presenza sapeva darmi. Una fidanzata poteva fare una sorpresa al suo amato, infondo. |
30-01-2014, 22.34.13 | #603 |
Cittadino di Camelot
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Un bacio intenso e passionale...e una forte emozione passò dal cuore allo stomaco, egli si staccò dalle mie labbra, sentii il suo sospiro e i suoi occhi nei miei..non vi era dubbio..Tyssen mi amava e come ogni Uomo che ama follemente avrebbe fatto qualsiasi cosa per sconfiggere il suo avversario..infatti non credevo molto alle sue parole..poteva mentire..un uomo innamorato, come una donna, poteva pure uccidere...d'altronde aveva ammesso la sua forte gelosia verso tutti coloro che mi amavano.
Lo vidi andare via, scuotendo il capo...quel bacio...stranezza..era lo stesso gesto con cui ci lasciammo io e quel Cavaliere..o Bertran di Cividale? E lui..Tyssen...lo concluse...eppure non avevo avvertito Amore anche se ammettevo mi aveva emozionata. Guardai verso la grotta pensando alle parole dell' Abate..."Ciò che in Cielo è scritto in Terra avverrà"..e io mi affidavo a ciò che era scritto. Ad un tratto la voce di Gyen mi scosse..Gyen sembrava quasi affezionato a me e annuii e mi diressi verso la carrozza...d'un tratto un latrato di un lupo, mi guardai attorno..aveva ragione...la notte profonda stava arrivando, e mentre salivo sulla carrozza udii una civetta..la vidi ferma ed elegante nel suo biancore..sospirai..buon auspicio. "Possiamo andare" dissi guardando Tyssen e mi voltai per guardare fuori mentre la carrozza partiva. "Il posto da dove provengo è bagnato dal Sole, i Palazzi sono maestosi" disse Lui steso sulla sabbia. "E non volete dirmi dove si trovi questo Luogo Magico?" "Forse...a un patto...in cambio di un bacio" e rise di gusto e mi guardò coi suoi occhi cristallini. "Impossibile" dissi balbettando e guardando altrove. "Allora finchè non mi darete quel bacio e il vostro Amore io non vi dirò nulla di me..niente per niente..mia bella avventuriera..cosa vi spinge a girare il mondo?" "Perchè mai dovrei parlarvi di me se voi non fate altrettanto" risentita io. Forse si doveva iniziare tutto dall'inizio..da ciò che avevo letto nel libro di Tylesia della mia antenata, avremmo trovato un posto non comune. "Frate Pich" dissi poi al chierico "voi venite con noi? Non tornate al Monastero? E cosa potete dirci sulla nuova Tylesia".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
31-01-2014, 00.22.21 | #604 |
Cittadino di Camelot
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Fui rasserenata dalle dolci parole di Lady Galatea.
Quella bella dama con poche parole aveva ridato forza e speranza al mio cuore. Una ragazza dal nobile aspetto portò un merlo, il quale raccontò di essere anche lui vittima di un maleficio. "Povero uccellino....mi dispiace tanto! Per quale motivo, caro merlo, quella strega ti avrebbe fatto un' incantesimo?....Io, per esempio, sono stata maledetta perchè mi sono rifiutata di giacere e sposare lo stregone Slathnir e di aderire al Satanismo!" confermai con tristezza. Non è giusto! Essere costretta a tutto ciò solo perchè non lo amavo.
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31-01-2014, 01.51.41 | #605 |
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La carrozza di Tyssen procedeva spedita in quel paesaggio lussureggiante e primordiale, sempre più avvolto dall'incertezza della sera.
“La nuova città di Tylesia” disse Pich ad Altea “è un luogo molto vivace e rappresenta uno dei centri più importanti di questa regione in gran parte ancora selvaggia. La tradizione della città vecchia echeggia ancora nell'aria e molti sono affascinati dal passato di Tylesia. Da lì diversi carri e carovane raggiungono il centro del reame. Non avrete problemi a ritornare alle vostre case. Io invece tornerò al mio monastero. E' quello il mio posto.” Ma proprio in quel momento la carrozza si fermò di colpo. “Cosa accade?” Chiese Tyssen al cocchiere. “Alcuni uomini sbarrano la strada, signore.” Rispose questi. Tyssen allora scese dalla carrozza per controllare. Alcuni uomini infatti bloccavano il sentiero che conduceva a Tylesia. “Chi siete?” Fissandoli Tyssen. “Siamo cacciatori, messere.” Rispose uno di quelli. “Perchè bloccate il sentiero?” Domandò il bell'avventuriero. “Perchè stiamo dando la caccia ad un grosso lupo, messere.” Spiegò il cacciatore. “Stiamo sistemando varie tagliole in questo punto. Purtroppo proseguire oltre è pericoloso.” “Sciocchezze.” Fece Tyssen. “Siamo su questa carrozza e non ci accadrà nulla.” “E' un animale estremamente feroce, messere.” Replicò il cacciatore. “Sono mesi che sbrana pecore e diverse persone sono state aggredite. Qualche giorno fa ha assalito la carovana di alcuni mercanti, uccidendone due. Inoltre la vostra carrozza è troppo leggera e quella belva non avrà difficoltà ad aggredirvi.” “E cosa pretendete che si faccia noi altri?” Seccato Tyssen. “Forse che si resti qui tutta la notte?” “Sarebbe pericoloso lo stesso.” Mormorò il cacciatore. “Io vi consiglio di deviare in quella direzione. Alcune miglia e troverete un borgo in cui passare la notte.”
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31-01-2014, 02.02.10 | #606 |
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Gufo Scarlatto rise forte a quelle parole di Clio.
“Ascolta, bellezza...” disse fissandola negli occhi “... sono un uomo pietoso e fondamentalmente giusto... se ti sfidassi io, credimi, avresti ben poche possibilità anche di estrarre la tua spada... invece sono buono e voglio darti una speranza... e sia...” annuì “... domani a Mezzogiorno nell'Ippodromo... se batterai il mio spadaccino, allora, troveremo un'intesa... ma se dovessi perdere...” un ghigno apparve sul suo volto “... eh, mia bella soldatessa, temo che discuteremo in privato, solo tu ed io, circa la possibilità che si possa collaborare fra noi e voi...” I suoi luogotenenti risero, facendo versi osceni fra loro. “Questo è tutto.” Sentenziò Gufo. “Allora ci si ritroverà tutti domani. Ora noi ci ritiriamo...” mostrando un grosso inchino “... è stato uno spasso contrattare con voi, augusti senatori...” E i tre mercenari andarono via ridendo e canticchiando. “Non dovevate cadere nelle loro provocazioni, capitano.” Disse uno dei senatori a Clio. “Il Senato quando ne sarà informato resterà molto deluso dal vostro comportamento.”
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31-01-2014, 02.11.04 | #607 |
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“La strega” disse il merlo ad Eilonwy “era al servizio di un potente signore che ambiva a dominare il mio piccolo regno. Egli era infatti riuscito a far entrare, col tradimento, alcuni dei suoi sottoposti nel mio consiglio e ciò generò vari problemi. Il consiglio cominciò ad emanare leggi contro i chierici e contro tutti coloro che si professavano Cattolici. Alla fine vollero impormi una legge che invalidava i Sacramenti, come il battesimo o il matrimonio. Io mi opposi e allora quel malvagio signore fece si che la strega imponesse questo malvagio sortilegio su di me.”
“E non vi è modo per annullarlo?” Chiese lady Galatea al merlo. “Solo quella strega può riuscirci, signora.” Spiegò il merlo. “Ma non ho idea dove possa trovarsi ora.” Poi l'uccello trasalì ad una delle ultime cose dette da Eilonwy. “Slathnir? Avete pronunciato proprio quel nome?” “Perchè, forse lo conosci?” Domandò Galatea. “Certo!” Esclamò il merlo. “La strega ha preso proprio il posto di quello stregone, grazie alla sua magia nera!”
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31-01-2014, 02.16.22 | #608 |
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Così, scortati da quegli uomini, Elisabeth, i due monaci e Daizer giunsero presso quel villaggio che sembrava sorgere nel remoto ventre del bosco.
Appena arrivati davanti alle porte di quel centro abitato, uno di quegli uomini suonò un corno e l'ingresso dopo qualche istante fu aperto. Ed entrando in quel villaggio, Elisabeth ed i suoi compagni di viaggio avvertirono subito gli occhi di tutti gli abitanti su di loro. Era un luogo molto particolare, con case piccole ed addossate le une sulle altre, a formare un cerchio con in mezzo una casa più grande con accanto una chiesetta. Il carro con quegli stranieri fu condotto fino ad una piccola locanda. “E' l'unica del villaggio...” disse Ralf smontando da cavallo “...qui è raro che giungano visitatori...” Dalla locanda allora uscì un uomo anziano. “Percion...” chiamandolo Ralf “... da a questi stranieri un paio di camere... una per i due monaci ed una per questa famigliola...” indicando Elisabeth, Daizer e la bambina, che nel frattempo il contrabbandiere aveva fatto scendere dal carro. Percion annuì e condusse gli stranieri alle loro camere. “Come si chiama questo vostro villaggio?” Domandò Daizer al locandiere. “Calatis, messere.” Rispose questi. E quando Elisabeth fu nella sua camera con Daizer e la bambina, sentì il rintocco della campana della chiesetta. Ma fissando l'orologio del campanile si accorse che era fermo.
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31-01-2014, 02.46.17 | #609 | |
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Citazione:
Non ci capivo piu' niente! Poi, improvvisamente, incominciai a sentirmi bruciare intensamente dietro la spalla sinistra. Denudai la spalla e vidi che sul fiore blu (tatuaggio fattomi da piccola da Lady Galatea) erano apparse delle macchie rosso sangue.
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31-01-2014, 03.02.24 | #610 |
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“Il mio sortilegio” disse il merlo ad Eilonwy “risale ad alcuni mesi fa. Io non conosco, se non di nome, lo stregone di cui dite. Ma so quanto potente è la strega che mi ha maledetto. Il suo nome è Isolde e so che ha un figlio... un giovane apprendista cavaliere...”
Poi il tatuaggio di Eilonwy mostrò quelle strane macchie rosse. “E' un segno...” disse Galatea “... questo tatuaggio è magico... quando avverte la presenza di qualche oscura forza emette queste macchie rosse...”
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