11-08-2010, 05.17.32 | #611 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Era cambiata.
Pensò Guisgard. Qualcosa l'aveva turbata. "E sia..." disse lui "... siete in una posizione di vantaggio e mi tocca obbedire..." Si stese a letto, adagiando con cura il fianco ferito e subito la stanchezza, causata dalla ovvia debolezza, si fece sentire. I suoi occhi già erano chiusi e la voce incerta, quando sussurrò: "Grazie, Talia... grazie per essere rimasta..." E si addormentò.
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11-08-2010, 14.02.27 | #612 |
Cittadino di Camelot
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Rimasi in silenzio su quella sedia non so per quanto tempo, riflettendo... lo osservai mentre dormiva e non potei non chiedermi quanto di vero vi fosse nelle accuse che gli erano state mosse, mi chiesi perché non fossi scappata appena ne ero venuta a conoscenza, sarebbe stato logico dopotutto, persino scontato... eppure non l'avevo fatto... qualsiasi cosa lui dicesse, infatti, i suoi occhi non erano malvagi e io mi fidavo degli occhi delle persone: sono l'unica cosa che non si può camuffare.
Improvvisamente un volto fece breccia nella mia mente, un volto che conoscevo bene, il volto di mio padre... pensai al litigio che avevamo avuto la sera prima che fuggissi, pensai alle cose orribili che gli avevo detto, alle accuse atroci che gli avevo mosso e mi chiesi cosa stesse facendo in quel momento, cosa pensasse, cosa avesse provato quando aveva scoperto che me ne ero andata. Mi chiesi cosa avesse progettato di fare di me se mai gli fossi capitata di nuovo tra le sue mani... mio padre non era mai stato un uomo tollerante! Ma non mi importava perché non sarei mai tornata nelle sue mani, né nelle sue né tanto meno in quelle del duca... sarei morta, preferibilmente! Scacciai mio padre fuori dalla mia testa e tornai a guardare Guisgard... dovevamo trovare una soluzione: erano giorni che eravamo lì e, per quanto profondamente mi fossi innamorata di quel luogo, non potevo fingere che non fossimo in pericolo... con tutte le persone che ci stavano cercando, prima o poi qualcuno sarebbe giunto anche lì, era da incoscienti restare tanto a lungo nello stesso posto. E improvvisamente mi venne l'idea: non potevamo attuarla subito, certo, lui non avrebbe potuto sopportare un viaggio a cavallo in quelle condizioni, ma non appena fosse stato possibile vi era un solo luogo in cui potevamo andare... forse non era molto, ma era tutto ciò che potevo tentare... quello era il solo luogo in cui potevo sperare di fargli recuperare la sua libertà! D'impeto mi alzai e mi misi a frugare in giro in cerca di un foglio e di un po' d'inchiostro... non appena li trovai, mi sedetti di nuovo e iniziai a scrivere... ero stata una sciocca a non pensarci prima!
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
11-08-2010, 20.31.20 | #613 |
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Il solito maledetto vigliacco......" Nn le hai gia' fatto abbastanza del male......lasciala andare, tu non sai fare altro che minacciare ed uccidere.....Ho visto l'immagine di Guisgard.....sta bene, se questo e' quello che vuoi sapere........e comunque ti ho gia' detto che come maga non valgo molto.......puoi ucciderla se vuoi.....io non so' nulla.....".......Poco prima che arrivasse Cosimus.........avevo avvertito la sensazione che Guisgard stesse bene...la mia magia non aveva sortito alcun effetto...ma le cure della sua compagna di viaggio...avevano sortito l'effetto sperato........L'eta' avanzava e io stavo perdendo i miei poteri.....Riuscivo a ridere anche in certe situazioni........Allora mi dissi..Elisabeth che razza di maga sei..........guardai il mio bastone, compagno di lunghi viaggi...e il mio mantello..era nero come la notte...ero vicina a Calandrake..potevo provare, peggio di cosi' non poteva andarci...Cosi' con il bastone presi di sorpresa il soldato....mandandolo a gambe in aria e approfittando di cio' copri col mio mantello Calandrake...e insieme....finimmo.......in un villaggio......Che avessi ripreso i poteri ?
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11-08-2010, 20.49.09 | #614 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La sera e la sua oscuritò avvolgevano il bosco.
Calandrake tremava ed ansimava per la paura. Elisabeth si destò. L'incanto era riuscito, erano lontane da Cosimus e dai suoi sgherri. "Dove... dove siamo?" Chiese Calandrake ad Elisabeth. Ma ad un tratto le due donne udirono qualcosa. Era un gregge che si avvicinava, dal ritorno dal pascolo. A guidarlo vi era un pastore che canticchiava un'antica melodia.
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11-08-2010, 21.02.20 | #615 |
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Il risveglio era sempre traumatico.......mi alzai da terra e diedi una mano a Calandrake.....era freddissima e tremava, era tutto successo con incredibile velocita'......ma almeno questa volta non avevo sbagliato in qualcosa.......avvolsi nel mio mantello la ragazza, tentavo di riscaldarla......quando vidi avvicinarsi un gregge di pecore...e la voce di un uomo..un pastore probabilmente.....mi feci largo tra le pecore trascinando Caldrake che non finiva di chiedermi dove eravamo.......mi serviva la sfera di cristallo per saperlo......tolsi il cappuccio dalla testa e..." Buonasera, siamo delle viandanti e credo che abbiamo smarrito la strada.....potreste dirici dove ci troviamo....e se c'e' un posto dove potremmo trovare riparo per stanotte ? ".......dove avevo ascoltato quella melodia......suscito' in me strane sensazioni
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11-08-2010, 21.03.01 | #616 |
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Dopo essere ripartiti dissi rivolgendomi a Maladesh allora a quello che a detto il vecchio, Guisgard non è un assassino esclamai poi guardai buck mi sembrava tranquillo gli feci una carezza sulla testa e dissi bravo amico mio continua cosi che andrà tutto bene.
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fabrizio |
11-08-2010, 21.07.06 | #617 |
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Il pastore le osservò stupito.
"Da dove saltate fuori, voi?" Chiese visibilmente impressionato. "Non è un posto per signore questo. Ma per il demonio invece! E non è saggio che vi attardiate troppo in questo bosco. Questa è la Cornovaglia e proseguendo sulla strada, troverete un monastero di agostiniane che potrà accogliervi per la notte."
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11-08-2010, 21.15.26 | #618 |
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Nella stanza entrò la zia e si accorse di Talia intenta a scrivere qualcosa.
Aveva con se del latte con dei biscotti. "Siete rimasta qui tutta la notte, ragazza mia?" Chiese preoccupata. "Avanti, su, ora resterò io con Guisgard. Voi dovete riposare." E le porse il vassoio con il latte ed i biscotti. "Siete un angelo, figlia mia. Ora mangiate qualcosa o crollerete." Le disse, fissandola con infinita tenerezza. Poi, guardando il nipote addormentato, aggiunse: "Ho avuto paura... ho temuto di... oh, Cielo... se gli fosse accaduto qualcosa, io e suo zio..." E scoppiò in un pianto liberatorio.
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11-08-2010, 21.17.14 | #619 |
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Dovevo anche sentire la predica...oltre il lamento di Caldrake...." Veramente non sbuchiamo fuori...ma seguivamo il sentiro......e per quanto riguarda il diavolo...ci manca anche la sua presenza.....il Monastero va' piu' che bene...vi ringrazio per la vostra gentilezza......"....E mostrando un sorriso forzato....trascinandomi dietro.......la ragazza incominciai il mio cammino verso il luogo indicatomi......arrivammo senza problemi....bussai quindi al grande portone.....ci avrebberoi aperto vista l'ora
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12-08-2010, 03.05.08 | #620 |
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La notte era ormai calata ovunque.
Il bosco, in quelle ignote tenebre, assumeva forme sinistre e misteriose. Elisabeth bussò con vigore all'austero portone di quel luogo. Alcuni istanti dopo, qualcuno si affacciò dallo spioncino. "Chi bussa a quest'ora della notte..." chiese una monaca "... disturbando la pace di questo luogo di preghiera?" "Aiutateci, sorella!" Supplicò Calandrake, mentre a fatica si reggeva su Elisabeth. La disperata invocazione di quella sfortunata intenerì il cuore della pia donna, che subito aprì il portone, permettendo alle due donne di entrare. "Santo Cielo..." disse "... cosa fanno due donne sole in questo luogo?" Osservò Calandrake ed il suo colorito ed aggiunse: "Ma voi non state bene... e scottate! Venite, vi mostrerò una cella per trascorrere la notte." E in quella cella le due donne trascorsero la notte al caldo ed al sicuro. Il giorno seguente, di primo mattino, avvertita del loro arrivo, la badessa del monastero chiese di vedere Elisabeth e Calandrake. E poco dopo, nel grande salone, la badessa le incontrò. Intanto, nel luogo in cui Elisabeth e Calandrake erano misteriosamente sparite, Cosimus ed i suoi tentavano di capire l'accaduto. "Non possono essersi volatilizzate!" Esclamò uno dei soldati. "Quella donna... Elisabeth..." mormorò Cosimus "... ha mille risorse..." Caitley allora si avvicinò al luogo in cui le due donne erano sparite. "Posso sentirle..." cominciò a dire "... posso vederle..." "Cosa percepisci?" Chiese Cosimus. "Sono... si, le vedo... sono in Cornovaglia... è lì che sono in questo momento..." "Cornovaglia..." ripeté pensieroso Cosimus "... si... Guisgard era originario di quella terra... certo, quel maledetto è lì che si è nascosto..." Caitley lo fissò con un ghigno. "Tutti in marcia!" Ordinò Cosimus. "Partiamo per la Cornovaglia!" Ed un momento dopo tutta la compagnia lasciò quel luogo.
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