07-05-2010, 22.38.26 | #611 |
Cittadino di Camelot
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"Cercate un pozzo,una fontana...basta che fate presto,cavaliere"..dissi a cavaliere25 senza nascondere la mia preoccupazione..
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lady rainbow |
07-05-2010, 22.48.47 | #612 |
Cittadino di Camelot
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mi misi a cercare un pozzo nei dintorni e vidi da lontano che c'era un piccolo pozzetto corsi il piu velocemente possibile, arrivai e presi il secchio che era vicino al pozzo e lo immersi nel pozzo e lo ritirai su fui fortunato l'acqua c'era presi il secchio e corsi da lady Raimbow e dissi: eccovi l'acqua mylady ho fatto il piu presto possibile, avete bisogno altro guardandola.
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fabrizio |
07-05-2010, 22.59.33 | #613 |
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"Vi ringrazio cavaliere,no non mi occorre altro.."dissi a cavaliere25 e iniziai a lavare la ferita di Hastatus velocemente intingendo la stoffa della mia veste nel secchio..
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lady rainbow |
07-05-2010, 23.10.01 | #614 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Lasciai fare a lady rainbow, mentre cercavo di stringere i denti per resistere al dolore. La donna sembrava sapere quello che stava facendo.
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
07-05-2010, 23.19.00 | #615 |
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Hastatus sembrava fidarsi e ciò mi facilitò il compito..lavai accuratamente la ferita e feci una fasciatura alla men peggio con la stoffa..appena ebbi finito dissi al cavaliere "ora dovete riposare,avete bisogno di riprendere le forze..e cercate di tenere fermo il braccio..in seguito vedrò di trovare qualcosa per immobilizzarlo.."
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lady rainbow |
08-05-2010, 00.25.13 | #616 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Vi ringrazio milady"
Mi distesi un attimo e chiusi gli occhi per cercare di recuperare le forze, mentre gli altri decidevano cosa fare.
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08-05-2010, 02.53.45 | #617 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Raimbow era stata bravissima.
Le sue arti magiche avevano curato le ferite subite da Hastatus durante lo scontro con il Cavaliere Rosso. "Dobbiamo trovare il terzo cavaliere..." disse Llamrei "... ma come? Quel cavaliere sembra tanto misterioso quanto invisibile!" "Egli è molto più vicino di quanto immaginate, milady." Intervenne Alcibiades. Poi, rivolto a Raimbow, disse: "Mia signora... questa selva è il luogo in cui i tre cavalieri hanno deciso di incontrarsi. Come il Cavaliere Verde e quello Rosso, anche il Cavaliere Bianco si aggira in questa selva." "Perchè dunque non ci affiancate, facendoci da guida? Siete saggio e sapreste condurci da lui." Propose Llamrei ad Alcibiades. "Milady..." rispose questi "... io sono legato a questa cappella. E' qui che discuto sull'unica disciplina che conosco... la filosofia. Essa è retta dalla saggezza. Ma il Cavaliere Bianco obbedisce ai dettami del cuore e dell'anima, non a quelli della mente. Io quindi non saprei mai prevedere e seguire i suoi passi." "Posso condurvi io da lui!" Gridò una voce all'improvviso. "Anaclerio!" Esclamò Alcibiades. "Sai bene che non puoi lasciare questo posto da solo!" "Ma... io posso aiutarli... lasciatemi andare... sarò in loro compagnia e non correrò rischi!" Era questo un ragazzotto dall'aspetto sgraziato e dai modi poco raffinati. Tarchiato e dalla voce stridula, gesticolava nervosamente ogni qualvolta cominciava a parlare. "Chi è questo ragazzo?" Chiese Llamrei. "Anaclerio" rispose Alcibiades "è un orfanello. Fu abbandonato in questa selva in tenerà età e da quel giorno ce ne siamo occupati noi. E' un semplice ed ingenuo ragazzo, sincero e di buoni sentimenti, ma non è mai uscito fuori da questa cappella e temo non saprebbe badare a se stesso." "Lasciate che io vada con loro..." supplicò Anaclerio. "Signore..." intervenne Llamrei "... sembra che questo ragazzo conosca il luogo in cui si nasconde il terzo cavaliere. Lasciate che venga con noi." "Ma come può conoscere quel luogo, se non è mai uscito da qui?" "Lo conosco... fidatevi!" Rispose Anaclerio ad Alcibiades. "L'ho... sognato... e so come raggiungere quel luogo!" "Avete detto voi che questo ragazzo è sincero e di buoni sentimenti." Disse Llamrei ad Alcibiades. "Quindi sta dicendo il vero. E se vi fiderete di noi, io ed i miei compagni sapremmo badare a lui." Alcibiades restò un attimo in silenzio, col viso pensieroso. "E sia..." rispose dopo qualche istante "... lo affido a voi... ma ricordate, è come un bambino e dipenderà in tutto e per tutto da voi." "A nome di tutti noi... grazie..." Disse Llamrei. "Grazie, mia signora!" Esclamò raggiante Anaclerio. "Vi indicherò io come giungere dal Cavaliere Bianco!" "Bene." Disse llamrei. "Appena sir Hastatus si sentirà meglio, partiremo seguendo le indicazioni di Anaclerio."
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08-05-2010, 03.11.44 | #618 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Al Castello del Doloroso Amore, Talia cercava di scoprire i segreti di quel luogo.
L'ancella fissava Talia con uno sguardo intimorito. Ma la gentilezza ed i modi cortesi di quella dama, suscitarono serenità e fiducia nell'ancella. "Milady..." cominciò a dire "... questo castello è desolazione, apatia, solitudine e dolore. Se ne avete la possibilità, richiamate l'abate che era con voi e lasciate questo luogo." E dopo qualche istante aggiunse: "Fu eretto da lord Cembalus per rinchiudervi i suoi cari e sottrarli dalla forza dell'amore. L'unica che si oppose fu sua moglie che impose su di lui una terribile maledizione... e cioè che Amore arrivasse con i suoi cavalieri a distruggere questo visionario maniero! Cembalus, odiando ormai sua madre, le sfigurò il volto e la rinchiuse in una segreta. E da quel giorno invita ogni anno i migliori cavalieri del mondo, affinchè giungano per sconfiggere i campioni di Amore e liberare dalla loro minaccia questo sacrilego castello." Poi, fissando Talia, concluse: "La selva un tempo era un meraviglioso verziere. Ma la l'angoscia di questo luogo, l'ha reso questa selva oscura ed inospitale... proprio come è accaduto a chi abita in questo castello... compreso lord Ermaus..." Nel frattempo, in quella piccola capanna in mezzo alla selva, Perry stava cercando un modo per uscire da quel luogo. "No, damigella." Rispose la donna. "Il palazzo del signore di questa terra è molto più lontano. Anzi, fossi in voi, mi terrei lontana dal Doloroso Amore!" Ad un tratto, Perry si sentì tirare la gonna. Era la piccola Sophia. "Hai detto di avere un figlio piccolo." Disse lei. "Dov'è ora? Non ne senti la mancanza?"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 08-05-2010 alle ore 03.23.32. |
08-05-2010, 04.42.05 | #619 |
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Guisgard fissava quel lupo che sembrava chidergli di seguirlo.
Quella selva era ricca di incanti e di misteriose ed indecifrabili figure. Ed ora tutto nell'animo e nel cuore del cavaliere era confuso. Aveva le gambe piegate e la mani incrociate sulle ginocchia. Era stanco e sfiduciato. Forse anche arrabbiato. Poggiò il capo tra le mani e fu in balia dei suoi dubbi e dei suoi tormenti... Il Sole del tardo pomeriggio era già quasi sceso a baciare l'orizzonte ad occidente. Il lago sembrava un grande e lucente specchio, dove il Sole morente andava a spegnere i suoi ultimi bagliori su quelle limpide acque. "Ecco..." disse lei "... con queste erbe ho finito!" "A cosa ti servono?" Chiese Freys, il figlio del podestà del paese. "Ah-ah... non sai che non bisogna mai chiedere i segreti ad una maga?" "Sei una maga?" Chiese Freys. "E da quando le maghe sono così belle? Non sono tutte brutte e racchie?" "Quelle sono le streghe!" Rispose lei. "Noi maghe siamo giovani e belle!" "Mi prendi in giro!" Disse Freys. "Chissà!" Rispose lei, ridendo di gusto. "Senti... cosa c'è tra te e quel Guisgard?" "Perchè mi fai questa domanda?" "Così... state sempre insieme... e tu a volte lo hai chiamato cuore..." "Cuore è una parola affettuosa, tenera." Disse lei. "Chiami altre persone così?" Chiese Freys. "Tempo fa chiamavo così qualche vecchio amico... ma perchè mi domandi queste cose?" "Allora chiameresti anche me cuore, qualche volta?" Ma appena ebbe finito di parlare, Freys si sentì preso per la giubba e si ritrovò scaraventato a terra. Tentò allora di rialzarsi ma si ritrovò Guisgard davanti. "Sei il solito spaccamontagne!" Urlò Freys. "Voi gente del sud siete tutti dei villani e dei bifolchi!" "Ecco..." ringhiò Guisgard "... ora ho due motivi per darti una lezione!" E colpì violentemente con un bastone le gambe ed il capo di Freys. "Fermati, Guisgard!" Urlò Polgara, tentando di fermarlo. "Dannato!" Disse Freys mentre si teneva il capo sanguinante. "Quando lo saprà mio padre... dovrai lasciare il villaggio!" "Ora vattene o su quanto ho di più sacro ti farò rimangiare tutto!" Ringhiò Guisgard fuori di sè. "E se ti ritrovo ancora da queste parti... ti ucciderò!" Freys scappò via attraverso la boscaglia. "Ma cosa diamine ti è preso?" Chiese arrabbiata Polgara. "Lasciami in pace tu!" "Ce l'hai anche con me? Perchè?" "Perchè dovrei avercela con te?" Chiese lui. "Sei liberissima di fare ciò che meglio credi. Dopotutto io e te non siamo niente!" "Lo pensi davvero?" "Si, certo!" "Non ci credo... io ti conosco e so che non sei sincero..." "Tu non sai nulla di me!" Urlò lui. "Ma chi credi di essere? Parli sempre di Andromeda, Ginevra... ma loro erano donne vere!" A quelle parole Polgara lo schiaffeggiò. "Se tu non fossi una donna io..." "Scusami... scusami, cuore..." "E non chiamarmi mai più cosi! Conservalo per i tuoi amici!" E detto questo, Guisgard corse via.
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08-05-2010, 12.19.11 | #620 |
Cittadino di Camelot
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Abbaiai di nuovo e girai su me stessa, ma Guisgard era troppo sconvolto e disorientato per seguirmi. Pazienza voleva dire che avrei aspettato che si fidasse nuovamente di me.
Ritornai sui miei passi e mi accoccolai a terra accanto a lui, appogiandogli il muso sulla gamba. |
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