21-12-2009, 02.03.29 | #621 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard, mentre tornavano indietro, fissava Elisabeth, senza che lei se ne accorgesse.
In realtà lui lo faceva sempre. La guardava continuamente. Ormai ne conosceva ogni singola espressione, compresi quei piccoli gesti che lei faceva quasi senza accorgersene. Quando con le dita giocava arricciandosi i capelli. O quando quel vermiglio alone si diffondeva sulle sue gote, in seguito ad una litigata tra i due, facendo ancor più risaltare quei suoi luminosi occhi. O anche solo quando lo fissava senza dire nulla. E lui, davanti al suo sguardo, avrebbe voluto dirle mille cose. Anche ora la fissava. E fissava le loro mani ancora unite. Guisgard non si chiedeva perchè lei tenesse ancora la mano nella sua. Anzi, temeva che ella, finito ormai l'incanto malefico, potesse ritrarla quella mano. Durante il ritorno i due incrociarono i loro sguardi, ma sempre senza dire nulla. Giunsero così nel cortile. Il barone continuava a minacciare tutto e tutti, mentre la vecchia nel cerchio, rivedendo Elisabeth, la chiamò a sè per concludere il rituale. E prima che Elisabeth si avvicinasse al cerchio, Guisgard la tirò a sè. La fissò per qualche istante e poi disse: "Elisabeth...stai attenta...io sarò qui se avrai bisogno..."
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21-12-2009, 14.22.44 | #622 |
Dama
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Eravamo quindi davanti al castello. Vidi un gruppo di uomini, soldati forse, che ci stava venendo incontro. Sperai con tutta me stessa che si trattasse di qualcuno che stesse dalla nostra parte...
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21-12-2009, 21.29.13 | #623 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Direi che prima ci sbarazziamo delle guardie, dopodiché mentre tu ti occupi di aprire le porte, io salgo sulla torre e segnalo ai nostri di entrare nel castello... fatto ciò ti raggiungerò così potremo opporci a chi si presenterà per cercare di richiudere le porte. I nostri amici spero che se la caveranno ancora per cinque minuti. Forza, sbrighiamoci."
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21-12-2009, 23.15.39 | #624 |
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Ero stretta a lui, e mi sentivo al sicuro....che strana sensazione.....gli accarezzai il volto..." Guisgard non preoccuparti, cosa puo' succedermi...devo solo chiuderlo e null'altro......"....
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21-12-2009, 23.23.28 | #625 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quella carezza...
In un attimo Guisgard rivide tante cose attraversargli la mente ed il cuore. La vecchia chiamò ancora Elisabeth. "Il barone ha il medaglione" disse la vecchia ad Elisabeth "completiamo il rituale del cerchio cosi che tutto possa compiersi!"
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21-12-2009, 23.39.24 | #626 |
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Mi allontanai da lui ed entrai nel cerchio.....dal Nord sino ad Est incomincia a ringraziare l'elemento dell' acqua, l'aria,il fuoco e terra ,perche' avevano permesso la riuscita del rito avendoci protetto al suo interno......mi misi al centro del cerchio con dell' incenso rimasto...lo accesi..e lo poggiai ai miei piedi.........la porta ora si stava chiudendo.......
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21-12-2009, 23.54.55 | #627 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La vecchia nel frattempo cominciò a recitare alcune formule in una lingua sconosciuta.
Ad un tratto il vento sembrò fermarsi e la Luna fu avvolta da alcune nuvole alte e sottili. In quello stesso momento, forse avvertendo qualcosa, il barone prese un piccolo corno che teneva legato alla cintura. Lo suonò con vigore per ben tre volte. Un attimo dopo il grande portone che stava nell'ala nord del cortile si aprì di colpo. Dal suo interno emersero sinistri lamenti e deliranti urla di dolore, come se si fosse aperta la porta dell'Inferno. Poi una serie di allucinanti nitriti palesarono la presenza di qualcuno oltre quel portone. E un momento dopo una compagnia di cavalieri uscì dal portone, diretti verso il centro del cortile. Il barone rise forte, come se fosse diventato folle. "Ora per voi non ci sarà altra cosa che la Misericordia di Dio!" Urlò con tutta la voce che aveva. "Presto!" Gridò la vecchia. "Entrate tutti nel cerchio con me ed Elisabeth! Qui sarete al sicuro!" Ma in quel momento Guisgard si accorse che il piccolo Arnò ne era uscito e si trovava proprio sulla strada dei cavalieri neri. Allora si lanciò sul ragazzo, come a voler fargli scudo col proprio corpo...
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22-12-2009, 00.51.11 | #628 |
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Il rumore dei cavalieri era assordante, e la scena e la scena di Arno' e Guisgard in pericolo.....mi fecero prendere la ciotola con l'incenso che avevo ai piedi e invocando come figlia della luna la forza del vento.......L'incenso si sparse su tutti i cavalieri.....questi incominciarono a prendere fuoco........e diventarono cenere.......solo un cavaliere non venne toccato dall'incenso....rimasi a guardarlo era immenso e terrificante...il cerchio era stato chiuso e non c'era piu' protezione......la vecchia continuava a recitare quella strana litania in una lingua a me sconosciuta.....e io non riuscivo a togliere gli occhi da quel cavaliere che stava puntando l'interno del cerchio....solo qualche attimo niente di piu'.....e il cavaliere mi fu addosso......e il buio mi avvolse...non provavo nulla...l'ultima cosa che mi venne in mente fu Arno' e Guisgard sani e salvi.....e poi........era quella la morte ?......
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22-12-2009, 01.42.21 | #629 |
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Il vasto campo di grano era come inondato dal forte e alto Sole del mattino.
Una lieve e fresca brezza ne accarezzava la superficie, creando un'onda che correva libera in quel mare dorato. Tutt'intorno, come ad incorniciare quell'idilliaco campo, vi erano gli alti monti che arrivavano a toccare con le loro cime le gonfie e bianche nuvole che viaggiavano da ponente. Il cielo era terso ed illuminava quel bianco e regolare sentiero, che tagliava in due l'infinito campo di grano. Elisabeth era là, con quella mite brezza che le gonfiava i vestiti e le accarezzava i capelli. Il Sole era alto, ma la calura non era per niente opprimente ed il canto degli uccellini sembrava la naturale melodia per quell'incanto. "Non lontano da qui" disse una voce alle spalle di Elisabeth "vi è una vecchia chiesetta. Conosco il parroco che vi abita. Perchè da piccolo lo vedevo sempre venire, nel periodo Pasquale, al paese per benedire le case della gente." Elisabeth si voltò e riconobbe Guisgard. "Perchè hai quella borsa?" Chiese il cavaliere. "Devi forse partire? Resta ancora un pò. Tra non molto il Sole tramonterà e voglio farti vedere come muterà il cielo." Le diede allora la mano ed i due iniziarono a passeggiare lungo quel sentiero. Erano però lungo il bordo così da poter accarezzare il rigoglioso e dorato grano. "Sai" disse Guisgard "ricordo che le ragazze del mio paese, per incontrare i propri innamorati di nascosto dai genitori, raccontavano di andare a mietere il grano. In quel periodo le spighe erano alte e vigorose...l'ideale per farci l'amore in mezzo senza essere visti da nessuno..." In quel momento la sua mano strinse forte quella di lei. Passeggiarono così, lungo quel sentiero, mano nella mano, fino al pomeriggio, quando giunsero presso la vecchia chiesetta. Era bianca ed accanto vi era un verde salice. Guisgard si affacciò sulla porta e chiamò qualcuno. Un attimo dopo uscì un anziano parroco che li salutò con un delicato sorriso. E senza che i due dicessero nulla, il parroco li benedisse. Ad un tratto il vento cessò. "Non andare via ora." Disse Guisgard ad Elisabeth. "Ti prego, non ora…” La fissò per un momento ed aggiunse: “Resta qui…con me, per sempre…il parroco ci sposerà…voglio che tu diventi mia moglie…dimmi di si, ti prego…dimmi di si…” Le parole echeggiarono nella mente di Elisabeth che cominciò ad aprire gli occhi. “Sei viva, Elisabeth? Dimmi che lo sei, ti prego…dimmi di si!” Disse Guisgard. Elisabeth in quel momento si destò ed iniziò a riconoscere i volti di chi gli stava intorno. “Si è svegliata!” Esclamò raggiante Arnò. “Sei viva…” disse con un fil di voce Guisgard “…sei viva…grazie Signore…grazie…”
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22-12-2009, 01.49.06 | #630 |
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Ma nel momento in cui Elisabeth era stata attaccata dal cavaliere nero, perdendo conoscenza, qualcosa di oscuro era avvenuto.
Il medaglione indossato dal barone aveva iniziato ad illuminarsi per poi prendere fuoco. E quello fu il segnale. L'ultimo cavaliere nero risparmiò Elisabeth e si diresse verso il barone. E tra le laceranti grida del tiranno di Tintagel, il cavaliere nero lo condusse con se all'Inferno. Il rituale era riuscito. La Compassione di Dio aveva avuto il suo tributo: a bruciare nella dannazione eterna sarebbe stato il malvagio barone. Intanto, Hastatus ed i suoi si preparavano per entrare in azione. I suoi soldati eseguirono tutti i suoi ordini ed alla fine le porte furono aperte. Ed al segnale del loro capo, il resto dei soldati entrarono nel castello. Vista la morte del loro padrone e l'arrivo dei cavalieri di Camelot, i soldati del barone si arresero senza fare resistenza. "Milord" disse Garreth a Hastatus "è rimasto solo quel vigliacco di sir Geowan. Credo si sia nascosto nel castello!"
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