06-02-2012, 21.37.21 | #621 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 12-11-2008
Residenza: catania
Messaggi: 3,453
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Arrivai sino a lui scarmigliata ed affannata, sembravo una ragazzina in attesa di qualcuno che si conosce da tanto tempo e di cui si aspetta il ritorno....smise il suo canto e potei finalmente guardarlo negli occhi.....quegli occhi.....ero li' ad ascoltare la sua risata, il mio vestito....giusto il mio abito, cosi' strano, cosi' fuori da ogni logica....." perdonate se vi ho disturbato, ma ho sentito quel canto e ho avuto la sensazione di conoscervi.......".......mi poso' il suo manto sulle spalle e uno strano calore pervase l'intero mio essere........"......Avete indovinato Signore...sono una creatura dei boschi e il freddo non e' mio nemico.."...Mi tolsi il manto dalle spalle....lo baciai e glielo resi......" Grazie per vostro canto....."...Mi voltai e ripresi la strada per il palazzo.......
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06-02-2012, 23.00.21 | #622 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Dove il sole è più cocente, e il mare più limpido..
Messaggi: 428
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Mi stesi e iniziai a parlare:
<<Sono Daniel.. Dominatore dei quattro elementi e allievo del Supremo Mago.. Giorni fa arrivò Goz in città per portarci con la sua nave alla sorgente del Calars.. ma a metà strada salì Isolde sulla barca.. Un orribile strega che c'è ne ha fatte passare di tutti i colori prima di farci schiantare contro le rocce.. Mi sono risvegliato sulla sponda del Calars quando arrivano i cavalieri e quella pazza del loro comandate.. Io sono un pò troppo esuberante e mi hanno tagliato la mano.. Poi mi hanno diviso da mia madre e una mia amica e sono arrivato qui..>> Era come togliersi un peso mi sentivo svuotato..
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"And all i want is the taste that your lips allow, my my my , Give me love" |
06-02-2012, 23.54.00 | #623 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Dai boschi nebbiosi
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Mi ero inoltrata nuovamente nel giardino, ignorando Heyto. Forse mi avrebbe seguita, ma in quel momento avevo altro per la testa e non c'erano lussi e piccoli piaceri a sufficienza per distogliermi dalle domande che il vento aveva portato con sè.
Rimasi a lungo in meditazione, sdraiata sulla nuda terra, affondando le dita nel terriccio, mentre potevo quasi sentire l'erba crescere attorno al mio corpo. E' morto... Devi fartene una ragione... Non puoi rimanere attaccata al suo ricordo... sai, che non è nella nostra natura... fermarci... Noi scorriamo libere come l'acqua di cui siamo fatte... niente ci imprigiona... nemmeno il ricordo... Soffiavano attraverso di me, cercando di vincere la mia ostinazione con le loro voci gorgoglianti. Ma io ero muta. Ero diventata come un sasso lanciato sul fondo del fiume. Non lasciare che ti fermi... non lasciare che questo ci separi... non potrai più nuotare con noi, nè tornare al Blu... Ti preghiamo... vieni via... via... via... con noi... Mi raggomitolai sempre di più, col mio corpo che si faceva sempre più pesante. Non riuscivo più a seguire il fiume. Già troppe volte avevo sfidato il nostro divieto di risalirlo oltre il limite. Ero arrivata fino alle cascate e ben oltre. Avevo udito il vento raccontarmi di luoghi meravigliosi e pericolosi. Lui vi era stato e anche il mio suonatore. Addio, sorellina... Addio... Il mio corpo era andato a fondo. E per la prima volta aprii gli occhi e gridai nel silenzio delle acque Blu. La notte trascorse rapida, finchè l'alba non mi colse all'improvviso. Mi ero addormentata. Camminai sulla rugiada mattutina e mi immersi nella vasca color ametista. I colori si riflettevano con miriadi di sfumature. Chiusi gli occhi, mentre i capelli mi galleggiavano attorno come una corona. Mi abbandonai all'incanto e rimasi sott'acqua tanto a lungo che quasi mi parve di essere tornata a casa. La superficie si infranse sopra di me e sentii qualcuno estrarmi a forza da quel calore quasi materno, in cui si erano persi i miei pensieri.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. |
07-02-2012, 00.11.17 | #624 | |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Ignota ai più
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Citazione:
Dovevo avere un aspetto pessimo, stropicciato e malconcio... non ci avevo fatto caso fino a quel momento, ma me ne resi conto allora dal modo in cui i miei fratelli mi guardavano, dalle loro parole e dalle domande preoccupate che iniziarono a pormi una dopo l’altra... Tentai di arginare quella loro preoccupazione, tentai di frenare le domande... ma non era semplice. Notai che Guisgard evitò quell’incontro, così come aveva evitato di parlarmi e di guardarmi per tutta la strada fino al Casale, preferendo deviare verso il Tempio... e mi chiesi che cosa gli stesse passando per la mente. Il primo istinto fu di seguirlo... ma lo dominai: probabilmente aveva davvero bisogno di restare un po’ da solo... e probabilmente gli altri fratelli, in quel momento, avevano ben più bisogno di me. Lasciai che mi conducessero in casa, quindi. Mi sedetti con loro, parlando e raccontando tutto ciò che era accaduto al castello, riportando le parole del chierico e i gesti del signorotto, descrivendo l’arrivo di Guisgard e di Sheylon... I miei occhi, di tanto in tanto, correvano alla finestra... lentamente il cielo iniziò a scurirsi e l’aria a farsi cupa... il giardino, tuttavia, rimase deserto: nessuno vi si aggirava, né vidi nessuno uscire dal Tempio... Era passato del tempo ed era ormai piuttosto tardi quando convinsi i miei fratelli a ritirarsi nelle proprie stanze... ad uno ad uno si alzarono e, salutando, si diressero verso la scala... Io rimasi immobile al mio posto, dando loro ad uno ad uno la buonanotte... e solo quando rimasi da sola nell’ampia sala mi decisi ad alzarmi a mia volta. Lentamente raggiunsi la scala e la oltrepassai, dirigendomi verso l’alta porta vetrata che dava sul giardino... la aprii e la varcai, silenziosamente... il giardino era ampio e, anche a quella tarda ora, profumato... Mi aggirai per qualche momento tra le piante, godendomi il silenzio e l’aria serena, poi mi diressi verso il Tempio... vi era, a poca distanza dalla porta della Cappella, un enorme sasso squadrato... lo raggiunsi, dunque, e qui mi sedetti... non volevo disturbare Guisgard nel Tempio, né importunarlo prima che fosse pronto... ma lo avrei atteso.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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07-02-2012, 01.48.54 | #625 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Ehi, voi!” Chiamò quel militare. “Lady dei boschi!” Corse allora verso Elisabeth. “Non credo di conoscervi…” rise “… e almeno per due motivi… non frequento creature dei boschi e solitamente non dimentico una bella donna una volta vista.” Rimise il mantello sulle spalle di Elisabeth. “Questo potete tenerlo, almeno fino a quando non indosserete qualcosa di altrettanto caldo.”
Rise. “Sono sir Reas, capitano della guardia di sua maestà.” Presentandosi ad Elisabeth. “E voi, misteriosa creatura dei boschi?”
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07-02-2012, 01.57.48 | #626 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“E’ una tisana che ti rimetterà al mondo.” Disse il chierico a Cavaliere25. “Queste sciocchezze sono dettate dallo spavento e dalle ferite” fissandolo con sguardo severo “oppure sei solito fare uscite del genere?” Scosse il capo. “Non esistono uomini inutili e veramente soli… io vivo da solo in questa selva eppure mi sento tutt’altro che solo…”
“Padre…” alzandosi l’uomo e avvicinandosi al chierico “… per mia figlia?” “Sta tranquillo, Maltoc…” dandogli una pacca sulla spalla il chierico “… appena la neve smetterà di cadere, io tornerò da te…” “Forse sarà troppo tardi…” “Purtroppo hai visto anche tu…” fissandolo il chierico “… il sentiero è bloccato e ci sono lupi ovunque…” “La bestia peggiore è nella mia casa…” “Su, ora reciterai con me i Divini Misteri del Gaudio…” prendendo un Rosario il chierico “… vedrai che la Vergine aiuterà te e la tua famiglia…” si voltò poi verso il boscaiolo “… dovresti pregare anche tu con noi, per ringraziare il Cielo di esserti salvato dai lupi.” L’uomo annuì e il chierico cominciò a recitare il Santo Rosario.
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07-02-2012, 02.06.21 | #627 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il medico ascoltò con attenzione il racconto di Daniel.
“Siete giunti qui risalendo il Calars?” Meravigliato. “Beh, devo dire che è una bella pazzia! Quanto ai cavalieri che ti hanno mozzato la mano… sei stato fortunato che non abbiano scelto invece di farti volare via la testa… sono dei mercenari, assoldati per difendere Tylesia… sono detti la Legione del Tulipano Imperiale…” si lisciò i baffi “… comunque io sono Vigros, medico di corte... ah… hai citato una strega nel tuo racconto… si, ora rammento… hai detto Isolde… perché dici che è una strega? Ne sei certo? Accusare qualcuno di stregoneria è molto grave… soprattutto se si tratta della prima consigliera della regina…”
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07-02-2012, 02.18.26 | #628 |
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Due robusti servitori fecero uscire Melisendra dall’acqua.
L’avvolsero in una coperta di lino e la condussero poi nel palazzo. Mentre attraversava i lunghi corridoi insieme a quei servitori, Melisendra udì di nuovo la musica dell’organo. Era travolgente, avvolgente, inebriante. Chi la stava suonando, era chiaro, viveva totalmente quelle emozioni che racchiudeva nella musica. Melisendra fu riportata nuovamente nel gineceo, dove fu lasciata alle cure delle ancelle. Queste l’abbellirono con sete, diademi e gioielli vari. Fili d’oro e d’argento furono intrecciati anche nei suoi morbidi capelli. Una delle ancelle lasciò cadere una boccettina di profumo ai piedi della ragazza e si chinò poi per raccoglierla. “Devi essere forte…” rivolgendosi sottovoce a Melisendra e fingendo di temporeggiare “… ovunque ti porteranno, devi essere forte ed affrontare con coraggio il tuo destino…” Poco dopo giunse Heyto. “Sei molto bella, sai?” Fissandola. “Vieni, siamo pronti per partire.”
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07-02-2012, 02.48.50 | #629 |
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Talia restò a parlare per un po’ con i suoi fratelli.
Dopo il racconto di quanto accaduto al castello del signorotto, alcuni di loro restarono perplessi. Si divisero così su come giudicare Guisgard. Certi cominciarono ad ammorbidirsi nei suoi confronti, altri invece restarono fermi sulle loro convinzioni. Prima di andare a letto, poi, accennarono alla ragazza di una proposta del vescovo: egli li aveva invitati ad arruolarsi tutti nella sua guardia, come gesto di affetto e rispetto verso il loro padre adottivo, sempre fedele e devoto alla Chiesa. Avevano tre giorni per decidere su quella proposta. Detto ciò e salutata la loro sorella, i ragazzi andarono a letto. Nel Tempio, intanto, Guisgard era ancora davanti all’altare. Fissava la spada del maestro e numerose immagini correvano nel suo cuore e nella sua mente. “Diventerò un cavaliere, maestro! Il Primo fra tutti i cavalieri!” Il maestro sorrideva ed annuiva. “Qual è il segreto dell’invulnerabilità di un vero cavaliere, maestro?” Serrando i pugni lui. “Dimmelo, maestro!” “Non è nella corazza o nelle sue armi…” fissandolo il maestro “... ma nel suo cuore... segui sempre il tuo cuore, Guisgard... esso non ti mentirà...” “Perché hai ucciso il cavallo, maestro?” “Perché era rimasto zoppo e soffriva.” “La mamma non poteva accudirlo?” “No, era solo al mondo.” Rispose il maestro. “Ed era vecchio. Tutti invecchiano… anche io un giorno sarò vecchio e debole.” “Ma penserò io a te, maestro!” Il maestro rise. “Non mi credi?” Fissandolo lui. “Io ti difenderò sempre! Lo giuro, maestro!” “Lo so, ragazzo mio!” Prendendolo in braccio. “Lo so!” “Perdonami, maestro…” mormorò in lacrime “… perdonami se sono stato un pessimo allievo e un pessimo figlio… perdonami se ho abbandonato tutti voi… perdonami e che possa perdonarmi anche il Cielo per non essere stato qui quando…” pianse amaramente “… Dio mio, perdonami…” Trascorse così buona parte della notte. Poi, verso l’albeggiare, finalmente Guisgard uscì dal Tempio.
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07-02-2012, 09.42.28 | #630 |
Cittadino di Camelot
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Mi avvolse nel suo caldo mantello.....no..non mi conosceva, ma a tratti aveva per me un'aria cosi' familiare.....mi portava inidetro nel tempo, quando conobbi il padre di Daniel...forse era questo che mi aveva fatto sussultare..." Non avete mai conosciuto una creatura dei boschi ?....e' quasi incredibile sentirvelo dire, qui dove la natura ne fa da padrona.....comunque il mio vestito e' reduce di tante burrasche e ha assunto un aspetto...misero..vi assicuro che era molto meglio....ma se ci tenete portero' il vostro manto almeno sino a quando non riusciro' a mettere qualcosa di piu' decente.....Siete quindi il comandante delle guardie della regina, ho fatto un incontro importante stanotte.....mi chiamo Elisabeth e sono solo una naufraga niente re e regine nella mia vita........"..mi voltai e lo guardai negli occhi..."...Siete cosi' galante....e poi non sono una gran bellezza.....ma vi chiedo una cortesia....mio figlio e' a palazzo..e' stato curato dal vostro cerusico......mi accompagnereste da lui ?..."......poggiai la mia mano sulla sua...e d'istinto la tolsi immediatamente........una forte vibrazione passo' tra me e lui.....
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