07-10-2015, 19.16.27 | #6361 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Marwel tornò accanto a Guisgard e lo aiutò con le coperte, affinchè riposasse.
E di nuovo lui le prese la mano. “Vi siete dunque pentita...” disse in un sussurro “... pentita di avermi rivelato il vostro bel nome...” cercando i suoi occhi che invece lo evitavano “... ditemelo guardandomi allora... ditemi che vi siete davvero pentita, ma fatelo guardandomi negli occhi... fatelo ed io giuro che non lo pronuncerò mai più...” Ma in quello stesso istante dall'esterno si udì un rumore sordo. Non era il vento e Guisgard si voltò di scatto verso la finestra con sguardo inquieto.
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07-10-2015, 19.17.13 | #6362 |
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"Non importa, io posso cavarmela.." sentenziai, per poi sorridere ad Hansiner "No, infatti.." divertita.
Poi accadde qualcosa. Qualcosa di inaspettato e spaventoso. La bestia, la bestia ci aveva trovati, e si avventò sul borgomastro con rabbia e odio. E se avesse fatto lo stesso con Icarius e la nostra ricerca fosse vana? No, non volevo nemmeno credere ad una cosa del genre. L'avrei saputo, ripetevo a me stessa che l'avrei saputo se gli fosse capitato qualcosa. Ora però la bestia era lì, feroce e terribile come non mai. Avrei dovuto scappare, forse, ma Hansiner sarebbe stato una preda troppo facile. Così mi spostai, in modo che fosse costretto a girarsi. Forse non era saggio usare subito la spada, pensai. Così estrassi lentamente la pistola e sparai, mirando agli occhi del mostro che illuminavano quel bosco di luce sinistra. Sparai più volte, mirando punti strategici come la gola, le fauci spalancate, e appunto gli occhi. Non sapevo quanto spessa fosse la sua pelle, ma sapevo che quei punti erano i più vulnerabili. E quando la pistola esaurì i suoi colpi, impugnai Damasgrada e caricai la bestia dalla parte opposta rispetto a dov'era Hansiner, in modo da distogliere lo sguardo da lui che non poteva scappare. Sentivo il cuore battere all'impazzata per la paura, l'adrenalina, la rabbia e tutti i sentimenti che avevo provato in quella folle notte. Riversai su di lei ogni cosa, traendo forza da tutte quelle emozioni terribili che mi avevano attraversato. |
07-10-2015, 19.25.20 | #6363 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Dension annuì a Dacey e la baciò.
“Tornerò presto...” disse, per poi andare via. Raggiunse gli altri soldati e nessuno di quelli smascherò il suo travestimento. La ragazza invece raggiunse il nascondiglio che si era scelta. Era un luogo silenzioso e tranquillo, quasi rassicurante nonostante l'ansia e l'inquietudine figlie di quella notte. E fu in quel momento che comprese di aver già visto quel luogo. In uno dei suoi sogni fatti sulla Divina Miserircordia.
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07-10-2015, 19.33.28 | #6364 |
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Di nuovo il calore delle sue mani premeva in quelle della giovane, ed ella sentì il cuore raggiungerle la gola e mancare un battito. Le chiedeva di dirgli che si era pentita di averle rivelato il suo nome e le disse che lui non l'avrebbe più pronunciato se era quel che voleva. Ma lei non voleva.
Quel "fatelo guardandomi negli occhi" spezzò ogni resistenza che la fanciulla aveva costruito intorno al suo cuore e si ritrovò, in un attimo, a perdersi nel blu, ad annegare in quell'oceano profondo. "No..." sussurrò, ma non ci fu tempo per altre parole, poichè uno strano suono riempì il silenzio dell'oscurità e Guisgard la liberò dalla trappola del suo sguardo per poterlo spostare sulla finestra. Marwel tremava dalla testa ai piedi e si disse ch'era terribile provare quelle emozioni e non poterle nascondere, ma cercò di non dar peso a ciò che le stava accadendo, poichè, probabilmente, c'era qualcosa di più importante a cui pensare. Si voltò dunque verso la finestra e strinse la mano di Guisgard, come se avesse paura che qualcuno lo stesse portando via. "Cosa può essere stato?"
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07-10-2015, 19.38.37 | #6365 |
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Come un animale abituato alla lotta, ma disperato e braccato, Clio cominciò ad attaccare la misteriosa e feroce creatura, mentre essa ancora era a far scempio del povero borgomastro.
Prima sparò con la pistola, poi usò la fiera Damasgrada. Ma tutto sembrava inutile. Quell'infernale bestia pareva invulnerabile. Inviolabile da qualsiasi cosa che fosse umana e naturale. Anche Hansiner, dopo un attimo di sgomento, impugnò la postala ed aprì il fuoco contro la bestia. Ma anche i suoi colpi non sortirono effetto, se non quello di far inferocire ancor più l'animale. Allora con una poderosa artigliata la belva colpì Clio, lacerandole una coscia e sbattendola contro un albero. E per un attimo restò confusa. Poi altri spari. Stavolta di fucili. Un sordo latrato e la belva svanì così com'era venuta. E la ribelle cominciò ad udire voci confuse, fino a voltarsi e vedere accanto a sé il corpo martoriato e senza vita del borgomastro.
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07-10-2015, 19.47.30 | #6366 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“La morte...” disse Guisgard a Marwel, stringendole la mano e con gli occhi fissi verso la finestra “... la morte in agguato nell'oscurità...”
Si udirono dei passi ed il tintinnio delle armi. “Aiutatemi a raggiungere la finestra, Sophie...” mormorò Guisgard appoggiandosi alla ragazza. E con uno sforzo, avvertendo il bruciore delle ferite ancora aperte, riuscì insieme alla giovane a raggiungere la finestra. Spostò appena le tendine e vide alcuni uomini armati vicino alla porta. Ed indossavano le uniformi di Maruania. Un attimo dopo bussarono con vigore alla porta. “Dobbiamo andare via...” lui a lei “... Sophie, dobbiamo uscire da qui e scappare... c'è un'uscita secondaria o una botola che porti fuori?” Ma non c'era molto tempo. Quegli uomini infatti non avrebbero atteso molto là fuori.
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07-10-2015, 19.50.42 | #6367 |
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Nulla sembrava scalfirla, nulla sembrava infastidire quell'essere immondo.
Nè le mie pallottole o quelle di Hansiner, nemmeno l'acciaio di Damsgrada, di cui ben conoscevo l'efficacia. Ma continuai a colpirla, ancora e ancora, finché non finii sbalzata, e un dolore lancinante alla coscia mi stordì. Mi ritrovai a terra, per un attimo. E per un attimo temetti fosse la fine. Lì, a Bocca della Selva, dove ogni cosa era oscura e misteriosa. Ma poi, d'un tratto, degli spari. E la bestia se ne andò. Possibile? Avevamo sparato fino ad un attimo prima io e Hansiner e non aveva detto "beh", e adesso se ne andava per degli spari. Che stregoneria era mai quella? Mi voltai e vidi il borgomastro, di cui aveva fatto scempio. Una fitta di dolore mi attraversò, non solo per la ferita alla coscia che sanguinava copiosamente, a quello ero abituata. Ma mi dispiaceva per quell'uomo, che sembrava l'unica persona a posto in quelle oscure lande. Poi la domanda successiva si fece strada nella mia mente. Chi diavolo aveva sparato? Icarius? Possibile? Mi guardai intorno, e sorrisi piano nel vedere che Hansiner stava bene. Così, appoggiandomi alla corteccia dell'albero, provai ad alzarmi. |
07-10-2015, 20.10.13 | #6368 |
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Rimase impietrita di fronte alla risposta di Guisgard e non capì subito cosa intendesse, fin quando non le chiese di aiutarlo ad alzarsi. Non era molto d'accordo, poichè le ferite, per quanto ben cucite, si sarebbero riaperte se avesse fatto grandi sforzi.
Lo sostenne per tutto il tempo, mentre lui guardava dalla finestra e il suo sguardo si faceva sempre più accigliato e la preoccupazione cominciava ad attanagliare il corpo di Marwel. Guisgard disse che doveva fuggire da quella casa e la fanciulla non le chiese nemmeno il motivo, poichè sentì un vigoroso bussare alla sua porta che la fece sobbalzare. "C'è una porta nascosta dall'erbaccia nella stanza dove tengo le erbe... potremmo uscire da li, ma voi potreste farvi male!" quelle parole erano più rivolte a se stessa che a Guisgard, infatti, sempre sorreggendo il ferito, Marwel prese la sua bisaccia con gli unguenti e le erbe, il suo rosso mantello e poi, più veloce che potè, si diresse insieme all'uomo verso la porta che forse avrebbe salvato la vita ad entrambi. Prese una chiave appesa tra le erbe essiccate ed aprì la porta che fece un po' di resistenza all'inizio, ma poi si aprì sulla scura foresta e diede loro la possibilità di scappare. "Dove vi porto? Non potete correre, ne sforzarvi troppo!" La bionda treccia della giovane si sciolse e la chioma cominciò a muoversi libera da ogni costrizione, solleticando di tanto in tanto il suo viso diafano. Fu in quel momento che ricordò, non senza provare terrore, di aver dimenticato l'unico oggetto che poteva rivelare al mondo chi lei fosse per davvero. Aveva saputo che suo padre aveva sparso la voce che avrebbe dato un grande compenso a colui o colei che fosse riuscito a riportargli sua figlia. Non poteva tornare indietro, era ormai troppo tardi, ma poteva pregare affinchè nessuno trovasse il ciondolo dorato sul suo letto in cui ci era inciso il suo nome e il suo cognome.
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07-10-2015, 20.31.14 | #6369 |
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Riprendemmo il cammino.
Ad un tratto Cq avverti` qualcosa, o meglio, qualcuno. "Si, ho udito dei passi" voltandomi indietro "Chi e` la?" mettendo mano alla pistola, che avevo nascosto nel mantello.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
07-10-2015, 21.03.57 | #6370 |
Cittadino di Camelot
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C'era qualcosa di strano. Mi guardai intorno con insistenza, senza capire inizialmente. Poi qualcosa balenò nella mia mente. Quel luogo aveva qualcosa di famigliare ma ero certa di non esserci mai stata, eppure...
Eppure vedevo cose che conoscevo già in un certo senso e infine capii. Un sogno. Avevo già vissuto quel luogo in uno dei miei sogni!
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It is saying that if you really desire something from the heart ... then the whole universe will work towards getting you that Dacey "Karishma" Starklan |
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