05-11-2012, 01.40.33 | #641 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ingrid.
Poi il mare, le coste flegeesi, le isole, le navi. Di nuovo Ingrid. E ancora, Las Baias, la Rosa dei Venti, Storm e i suoi inseguitori. E nuovamente Ingrid. Ad un tratto Elisabeth si svegliò. Era mattino e lei si trovava in un letto, coperta solo dalle lenzuola. Gli abiti del giorno precedente erano accanto al letto, piegati con cura su una sedia. Ad un tratto un rumore di passi, poi la porta si aprì. “Ah, buongiorno.” Disse Storm entrando e richiudendo poi la porta dietro di sé. “Ho portato del latte caldo e un decotto di erbe. Il latte per la colazione e il decotto per quel mal di testa che, immagino, vi starà tormentando dopo la sbornia di ieri sera.”
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05-11-2012, 01.54.35 | #642 |
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“Si, hai il diritto di conoscere il nome di quello sfaccendato.” Disse il colonnello a Cheyenne. “Il suo nome è Sesc ed è, come hai capito, mio nipote. E' arrivato da Barcellona circa un anno fa, per volontà dei suoi genitori, perchè la vita all'accademia militare, dove era stato destinato per volere di suo padre, non era riuscita ad infondere disciplina nel suo animo riottoso. Praticamente vive qui senza seguire alcuna regola e senza rispettare nessuna delle mie volontà. Sinceramente spero che tu possa incontrarlo il meno possibile. E qualora accadesse ancora di vederlo, allora ti prego di ignorarlo come ormai faccio io.” La fissò e tentò di accennare un sorriso. “Ma hai ragione, meglio non parlare più di lui. Si, ora che ci penso, c'è qualcosa che vorrei fare. Qualcosa che non faccio ormai da troppo tempo. Vorrei fare un bel giro per Minisclosa. Un bel giretto per le sue stradine e per il suo porto. Ti va di accompagnarmi?”
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05-11-2012, 02.06.04 | #643 |
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Lin si voltò e vide Altea pronta per la loro uscita.
“Siete incantevole.” Disse sorridendo. “E questo abito vi sta molto bene. Mi sa che dovrò fare a pugni con diversi giovanotti per poter passeggiare con voi tranquillamente.” Aggiunse facendole l'occhiolino. Saliti allora in carrozza, presero subito la strada per scendere verso il porto di Las Baias. Il tempo era cambiato velocemente ed il vento aveva portato nuvole grigie e reso il mare grosso. Tuttavia al porto vi era ancora vivacità ed un via vai di pescatori, marinai e militari ne animava ogni angolo. Ad un tratto la carrozza passò davanti alla bottega dove Altea aveva comprato il libretto del pirata Topasfier.
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05-11-2012, 02.20.29 | #644 |
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Davanti alla locanda un nervoso Gurenaiz passeggiava avanti e indietro, con Parsifal poco distante che lo fissava.
“Ho sempre odiato questi dannati...” disse a denti stretti, voltandosi verso il suo Guardiamarina “... ed ora mi ritrovo a stretto contatto con loro...” scosse il capo. Ad un tratto uno dei bucanieri di Giuff scese anch'egli nel cortile. “Ehi, tu.” Chiamandolo Gurenaiz. “Ma di cosa parlava il vostro capitano ieri sera? Cos'è quella prova a cui sembra volerci destinare?” “Eh, vedrete!” Rispose ridendo l'uomo. “Deve essere molto divertente” replicò Gurenaiz “se sembra farti così ridere.” “Lo sarà!” Replicò il bucaniere. “Lo sarà davvero! Soprattutto per chi assisterà allo spettacolo!” “Almeno possiamo sapere quando avrà inizio?” “Presto.” Fissandoli il pirata. “Molto presto. Appena salperemo di nuovo.” “Dunque avverrà in mare questa prova.” Fece Gurenaiz. “Si, in mare.” Annuì l'uomo. “Si, in mare... poi, se sarà sopra o sotto il mare dipenderà da voi.” E se ne andò con una grossa risata che faceva da eco ai suoi passi. “Chissà” voltandosi Gurenaiz verso Parsifal “cosa avrà in mente quel dannato Gufo Nero....” Nella locanda, intanto, Clio era nella sua stanza, appena svegliatasi da quel sogno fatto di ricordi. E mentre era sul suo letto a ripensare al suo antico amore, udì la voce di Gurenaiz che proveniva dal cortile.
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05-11-2012, 03.24.32 | #645 |
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Scena VIII: Patto fra pirati
“Mefistofele:<<Io mi impegno a servirti quaggiù a un tuo cenno, sempre e subito. Quando di là noi ci ritroveremo dovrai fare altrettanto con me.>>” (Johann Wolfang Goethe, Faust) La Santa Rita avanzava con i venti a favore ed il suo scafo solcava, tagliava e dominava le acque come fa una regina quando ammansisce i suoi sudditi. Cavaliere25 scrutava vigile l'orizzonte e verso metà mattinata una sagoma lontana iniziò a mostrarsi agli occhi del giovane marinaio. Era Portuga, l'isola che i pirati chiamano casa. Nel frattempo, sperduti in mezzo al mare sulla loro lancia stavano Sumond e quelli che gli erano rimasti fedeli. “Abbiamo venti pezzi di carne, Signore...” leggendo Great da un registro “... cento cinquanta pezzi di pane, trenta galloni di acqua, un gallone di rum. Possediamo anche una bussola, un sestante e dieci sacchi da marinaio.” “Ah, al diavolo!” Esclamò Sumond. “Issate la vela!” Ordinò. E subito i suoi alzarono la vela al centro della lancia. “Fate attenzione...” alzandosi poi Sumond e parlando a tutti loro “... non ci dirigeremo su Dragoa, ma faremo rotta verso un porto che potrà garantirci un passaggio verso l'Inghilterra al più presto. Punteremo su Cuba o su Giamaica.” A quelle sue parole tutti cominciarono a protestare. “Sono a oltre duemila miglia da qui, signore.” Disse Great. “Lo so benissimo, signor Great.” Annuì Sumond. “Le Antille sono a duemilanovecento miglia da qui. Ma non vi spaventate. Gli alisei saranno propizi per tutto il tragitto. Vi sbarcherò tutti sani e salvi.” “Si, certo!” Esclamò uno degli uomini a bordo. “Come siete riuscito a tenervi la vostra nave ed il vostro equipaggio!” “Sarebbe uno sbaglio” disse Sumond prendendo la sua sciabola “non considerarmi più il vostro comandante e ho in pugno il mezzo per afferrare la mia autorità. E non infliggerei punizioni minori.” “Scusate, signore...” alzandosi uno degli ufficiali “... posso chiedere perchè scartate Dragoa come consigliato dal signor Guisgard?” “Perchè faremmo il suo gioco se impiegassimo due anni per tornare in Inghilterra.” Rispose il capitano. “E gli andrebbe ancora meglio se gli indigeni di Dragoa fossero dei cannibali!” Tutti si allarmarono a quelle parole. “Tutto questo arcipelago” continuò Sumond “è infestato da cannibali! Per questo ci dirigeremo verso le Antille! E per riuscirci ogni uomo a bordo dovrà sacrificarsi. Le scorte dovranno bastarci non per una settimana, ma per due, tre, quattro, forse cinque settimane! Solo così riusciremo in questa impresa!” Tornò a sedersi. “Questo dovrebbe bastare a convincerli.” Fissando Great. “Su, non siate così accigliato. Lo so anche io che è quasi impossibile, ma dobbiamo tentare. Non abbiamo altra scelta. Quei maledetti devono finire impiccati...”
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05-11-2012, 09.42.08 | #646 |
Cittadino di Camelot
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Un sogno agitato e confuso dove il volto di Ingrid sembrava farne da cornice, ogni volta che tentavo di avvicinarmi a lei..lei sembrava allontanarsi piangendo, mi svegliai di colpo, un pesante mal di testa e lo stomaco in subbuglio...mi rigirai tra le lenzuola, sembravano sfregarsi direttamente sulla mia pelle, realizzai con orrore di essere nuda e di non ricordare nulla.....la stanza la mia roba piegata sapientemente e la porta che si apriva....Vidi Storm entrare..portando un vassoio con qualcosa...udii la sua vvoce che mi spiegava a cosa servissero...era la prima colazione....piano piano mi ero trascinata sotto le lenzuola..il mio volto era in fiamme, potevo sentire il calore che emanava.....da soltto le lenzuola " Buongiorno Storm......la serata di ieri spero abbia dato i suoi frutti.....anche se non ricordo nulla, essere astemi, non aiuta, posate pure il vassoio sul tavolo vi ringrazio......vi siete preso cura di me, quasi come faceva la mia Ingrid..perche' siete stato voi a mettermi a letto.....vero Storm?....".....il fiato mi mori' in gola in attesa di una sua risposta, come avrei fatto a guardarlo in volto sapendo che mia veva vista nuda ?.....e cos'altro avevo combinato in stato di ubriachezza ?...no..no...Storm non si sarebbe mai approfittato di me, mi avrebbe presa in giro in eterno....ma lui non avrebbe fatto niente altro.......ne ero prorpio sicura ?..
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05-11-2012, 12.35.48 | #647 |
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Il comandante Gurenaiz era molto nervoso: sia per la prova sia per la vicinanza ad i
suoi acerrimi nemici, riuscivo a comprendere il suo stato. "Comandante, se permettete.......vi consiglio di mantenere la calma e prepararsi su ciò che ci aspetta. La prova, non credo sia una passeggiata.......ma qualcosa di molto grosso." Improvvisamente, entrò in locanda uno degli uomini del Gufo Nero e con fare superbo ci avvertì di ciò che avremo dovuto affrontare......la scelta era tra il mare o sul campo di battaglia..... La cosa non mi piaceva per nulla.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
05-11-2012, 14.00.54 | #648 |
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Non so quanto restai ferma in quella posizione. Secondi, minuti, sicuramente non ore.
Poi una voce mi destò da quei vaneggiamenti, riportandomi alla realtà. Guerenaiz... Mi affacciai alla finestra e osservai, in silenzio, la scena. Guerenaiz e il suo compare parlottavano con uno scagnozzo di Giuff. Giusto, la prova, me n'ero scordata... Cosa può volere da loro il capitano? Quale tranello starà architettando? Non riuscii a dare una risposta a quegli interrogativi. Restai ferma, appoggiata al davanzale, ad osservare ogni movimento nel cortile. Ma detestavo stare con le mani in mano, specie in situazioni pericolose come quella. Così, mi allontanai dalla finestra con un sospiro e mi avvicinai alla porta. Esitai un attimo davanti alla maniglia, ma poi, dopo un profondo respiro, la spinsi e spalancai la porta davanti a me. |
05-11-2012, 15.07.09 | #649 | |
Cittadino di Camelot
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Seguii Musan oltre la porta, attraverso un corridoio e giù per un’angusta, buia ed umida rampa di scale... era una follia essere lì e lo sapevo: lì dove Musan aveva ogni potere ed io non ne avevo nessuno, lì dove mio padre non avrebbe mai potuto ritrovarmi tanto facilmente... quella parte di me ancora dominata dal buonsenso stava urlando forte... urlava che scappassi via, urlava di non approfondire oltre...
Ma io non le badavo: c’erano troppe cose che non mi quadravano in quella storia, troppi fatti non chiari, troppe coincidenze... le parole dello spagnolo continuavano a vorticarmi in mente ed io avevo la sgradavole sensazione che esse celassero qualcosa che però ancora mi sfuggiva... ed io volevo capire, sentivo l’esigenza di scoprire cos’era successo. Giungemmo, infine, in una sorta di piccola cantina... Citazione:
Chiusi gli occhi... ma ciò non bastò a contenere l’orrore... Mi voltai, quindi, e, senza una parola, mi precipitai fuori... sostai solo un attimo oltre la porta... ma tutto quello era decisamente troppo per me, mi mancava l’aria. Risalii, quindi, in fretta la scala fino a raggiungere il corridoio soprastante... e qui mi fermai, con la schiena contro il muro, gli occhi chiusi e la mani sul viso, inspirando il più profondamente che potevo l’aria fresca.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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05-11-2012, 15.39.50 | #650 |
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"E' strano maestro..sono venuta qua altre ben due volte con la mia balia eppure non ho nessun timore...di tutte quelle storie di pirati e via dicendo."
Mentre parlavamo mi trovai proprio di fronte alla bottega dove comprai il manoscritto e feci cenno al maestro di entrare. Il maestro si soffermo' a guardare gli oggetti esposti e io mi avvicinai al vecchio venditore.."I miei omaggi, avete una cartina di Las Baias e delle isole che si trovano qua vicino?" Sorridendo aggiunsi sottovoce "Messere alcune settimane fa comprai qui da voi Le confessioni del Pirata Topasfier, era una copia o il manoscritto originale?"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
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