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Vecchio 08-02-2012, 00.29.36   #651
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Quelle parole urtarono il mio cuore e la mia mente con una forza tale da ferirli, forse irrimediabilmente...
‘E... odio anche te...’
Non lo aveva detto a voce molto alta, eppure mi parve quasi che stesse gridando...
‘E... odio anche te...’
Anche me... anche me!
Era stata sempre la più terribile delle mie paure, quella... l’idea che in quella vita che Guisgard odiava e che tentava di dimenticare fossi compresa anche io... quel pensiero era stato a lungo il mio incubo, il mio tormento...
Spalancai gli occhi e lo fissai... senza parole... lo fissai voltarsi e fuggire via, spinto da tutta quella rabbia forse troppo a lungo repressa...
Avrei voluto mettermi a gridare... e, da qualche parte, la mia anima lo stava facendo davvero, piangeva e gridava, si dimenava... io invece non mi mossi: ero certa che, se avessi tentato anche un solo passo, le mie gambe avrebbero ceduto sotto il peso di quel dolore.
Lo osservai mentre se ne andava...
‘E... odio anche te...’
Quelle parole mi risuonavano in testa, gridavano nelle mie orecchie... non riuscivo a non pensarci... e calde lacrime presero a rigarmi le guancie, sempre più copiose, sempre più disperate...
‘E... odio anche te...’
Chiusi gli occhi...
“Io no...” mormorai infine, e le mie parole si persero nel vento “Io no! Io ti ho sempre amato, invece... forse persino troppo!”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 08-02-2012, 01.12.46   #652
Guisgard
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Il chierico, l’uomo e Cavaliere25 imboccarono il sentiero e penetrarono nel cuore della selva.
Il nuovo giorno era spuntato e i raggi del Sole nascente filtravano nel lussureggiante mondo che circondava i tre.
“Pensate che mia figlia si salverà, padre Nicola?” Domandò l’uomo al chierico.
“Possiamo solo confidare in Dio.” Rispose questi.
“E’ solo una bambina…”
“Devi essere forte.”
Altre parole non furono dette.
Dopo un pò, i tre giunsero davanti ad una casa.
E quando padre Nicola si avvicinò, seguendo l’uomo, alla porta, dall’interno si udì un grido disumano, da far rabbrividire.
“Prima di entrare” disse padre Nicola a Cavaliere25 “fatti il segno della Croce.”
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Vecchio 08-02-2012, 01.32.37   #653
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Vigros portò via Daniel da quella stanza sotto gli occhi attenti di Shoyo.
“Lady Shoyo intendi?” Chiese a Daniel mentre si allontanavano. “A me basta che appartenga a quella compagnia di cavalieri… La Legione del Tulipano Imperiale… non mi piacciono e dunque cerco di evitarli… e anche tu dovresti… hai visto di cosa sono capaci, no? E sei stato fortunato che ti abbiano mozzato solo una mano e non anche la testa…”
Giunsero così di nuovo nell’infermeria.
“Ora stenditi su quella brandina…” disse Vigros mentre prendeva alcuni dei suoi attrezzi “… vediamo cosa si può fare per quella tua mano…” cominciò allora a sfogliare un grosso volume “… è più facile che un qualsiasi metallo si muti in oro…” mormorò “… o che la cera prenda vita?” Fissò Daniel e abbozzò un sorriso.
“Dai, dammi il polso mozzato…” avvicinandosi all’apprendista con una ciotola ed alcuni utensili.
Arrotolò del filo di ferro attorno ad una sfera d’argento e lo fissò al polso di Daniel.
Dopo ricoprì il tutto con cera calda e quando questa cominciò a raffreddarsi la lucidò con una miscela di porcella ed estratto minerale.
Finito ciò, fece ispirare dei sali a Daniel e questo cadde addormentato.
Al suo risveglio il giovane apprendista si ritrovò con entrambe le mani.
“E’ in tutto simile all’altra mano…” spiegò Vigros “… solo che è di cera… ovvio non puoi articolarla come se fosse vera, ma nessuno noterà la differenza con l’altra mano… ah, cerca di stare lontano dalle fonti di calore, o si scioglierà come accaduto alle ali del mitico Icaro!” E rise di gusto.
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Vecchio 08-02-2012, 01.42.57   #654
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Altea era rimasta a fissare la scena dalla finestra della sua stanza.
E rimase lì fino a quando Elisabeth e il capitano della guardia non rientrarono nel palazzo.
Un attimo dopo altre figure attraversarono il parco sotto lo sguardo di Altea.
Era lady Shoyo con alcuni dei suoi cavalieri.
“Quei nuovi arrivati non mi piacciono…” disse lei.
“Pensate sempre che siano spie, milady?” Domandò uno dei cavalieri che erano con lei.
“Non lo so…” mormorò lei.
“Forse bisognerà avvertire lord Goxyo…”
“Si, sarà meglio di si…” annuì Shoyo “… la regina è stata troppo clemente, invalidando le nostre decisioni… e a lord Goxyo questo non piacerà…”
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Vecchio 08-02-2012, 02.53.49   #655
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Guisgard correva tra rabbia e delusione.
E corse fino a quando ebbe fiato, fermandosi davanti ad un albero, per poi cominciare a tirare pugni contro la sua corteccia.
Ansimava e biasimava se stesso.
“Sarebbe stato meglio per tutti…” mormorò “… se non fossi mai tornato…”
Ad un tratto un brontolio.
“Cosa vuoi tu?” Voltandosi verso la sua tigre. “E non fissarmi così!” Tirò un altro pugno contro la corteccia. “Sapevo di essere solo… sapevo che non avrei avuto nessuno dalla mia parte…” fissò di nuovo la tigre “… si, voglio essere solo… voglio dipendere solo da me stesso… e da solo partirò per ritrovare quel cane di Fyellon…” poggiò la schiena contro il tronco e si lasciò cadere ai piedi dell’albero. “Ora voglio solo dimenticarmi di tutto e tutti… e poi partire, andare via e non tornare mai più qui…”
Sheylon grugnì.



Il vento.
Se si sa ascoltarlo saprà sempre narrare qualcosa.
Di mondi lontani, di gioie e dolori, di sogni e desideri, di paure e speranze.
Le sue parole sembravano accarezzare i capelli di Talia, attraversando la sua tristezza, sussurrandole qualcosa.
E sotto quel vento, gli alberi del Casale parevano chinarsi e fargli eco col fruscio delle loro foglie.
Fruscio che diventava come musica che accompagnava il racconto del vento…

Un Cielo sterminato, attraversato da un oceano di nuvole gonfie e lucenti, si mostrò ai suoi occhi.
Ma, ad un tratto, quelle nuvole, come forgiate e rese livide dal vento, mutarono forma e si mostrarono per quel che erano davvero.
I raggi del Sole, investendole, lasciavano su quelle nuvole sfolgoranti bagliori che andarono a disegnare centinaia e centinaia di cupole dorate.

E dopo le cupole, si mostrarono infinite torri, palazzi, bastioni e cattedrali.
Un’incommensurabile città, magnifica e superba, si mostrò agli occhi della ragazza.
Una città arroccata in cima ad una rupe, circondata da una verde laguna alimentata da centinaia di piccole cascate di acqua calda.
Le sue cupole erano di ambra verde pallida, le guglie d’oro purissimo e d’argento scintillante, i camminamenti merlati lastricati di porcellana e agata, le mura, investite dalla luce solare riflessa sulla laguna, di infinite e mutevoli tonalità policrome.


Fu un attimo, infinitesimale e sfuggente.
Una visione che attraversò la mente e il cuore di Talia.
Poi qualcosa la destò definitivamente da quella misteriosa visione.
“Talia, cosa fai qui?” Domandarono i suoi fratelli, da poco svegliatisi. “Ma tu hai pianto!” Accorgendosi delle sue lacrime.
“Cosa ti è successo, Talia?”
“Forse sei ancora spaventata per essere stata da sola al castello?” Domandò uno dei fratelli.
“Forse hai nostalgia del maestro?” Fissandola un altro di loro. “Vero, sorellina?”
“O di Fyellon…” fece un altro ancora “… manca anche a tutti noi…”
“Aspettate!” Esclamò un altro. “Forse è stato Guisgard a farla piangere! Lui è una testa calda, un egoista e un prepotente! Dov’è ora?”
E proprio in quel momento tutti loro udirono dei passi.
Era Sheylon che ritornava dal bosco, dove era scappato via Guisgard.
Ma la tigre era ritornata sola.
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Vecchio 08-02-2012, 11.41.57   #656
Chantal
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Chantal sarà presto famosoChantal sarà presto famoso
“Io…” mormorò…” io sono… sono il padrone di casa… e lei è mia moglie…” indicando Chantal.
Il soldato fissò la ragazza.
“E’ così, milady?” Domandò a Chantal.


Chantal guardò imperterrita prima il fuggiasco,poi portò gli occhi sulle guardie.
“E’ così, milady?” ..“E’ così, milady?” .....“E’ così, milady?” .....
Quella domanda si infrangeva come un'eco sulle frastagliate scoscese della sua ragione.
Esitò molto a lungo prima di rispondere,come a voler raccogliere tutte le forze nella sua voce.
In realtà,la verità era tutto ciò che avrebbe dovuto dire,e la verità era che quei fuggischi si erano insinuati in casa,avevano tenuto in ostaggio le donne,e chissà per quanto ancora le avrebbero minacciate.
Nei suoi pensieri si accavallarono molte risposte a quella domanda.
“E’ così, milady?"
Ancora le risuonavano nella mente.
Per un momento Chantal si spostò col pensiero e con lo sguardo sulla governante,alla ricerca nei suoi occhi,o in un qualunque cenno da parte sua, della risoluzione a tutta quella vicenda e,forse,anche la saggezza per dare una risposta a quella domanda,ma la donna,ancora impaurita e scossa,sembrava come incapace di qualunque espressione del volto,di qualunque reazione del corpo.
Chantal rabbrividì improvvisamente,e sbiancò come un'anima esangue,aveva avvertito che su di lei ricadeva ogni responsabilità delle azioni che avrebbero seguito a quella risposta.
Si allontanò un poco dalle guardie,sentiva i loro occhi addosso e l'impazienza dell'attesa di un suo cenno,ma Chantal aveva bisogno di trovare la risposta in qualcosa di più importante della verità stessa,ed ora,quel qualcosa di importante,ricadeva negli occhi e nel volto di un uomo ferito,un fuggiasco sfuggito alla legge,un assassino di suoi simili che però...però..aveva avuto pietà di lei,risparmiandole quell'atroce violenza che sarebbe certamente venuta dal suo complice a turbarla per sempre..
Si ritrovò,cosi,ad aver mosso i suoi passi incoercibilmente verso il fuggiasco,questi giaceva comunque ansimante e sofferente poco distante dal fuoco.
Chantal,allora,temporeggiò.
Andò prima vicino al fuoco per governarlo,quando la fiamma fu viva,alta e sufficientemente forte da riempire con le sue lingue di fuoco tutta la stanza,come a spezzare le tenebre della notte appena trascorsa,si voltò verso l'uomo ferito,gli tolse dalla fronte la benda usata per celare i suoi tratti scoprendogli totalmente la fiaccia,gli prese,poi, il volto tra le mani,costringendolo a guardarla negli occhi.
E così la ragazza rimase per indefiniti istanti,senza parlare,solo penetrando gli occhi del fuggiasco.
Questi ebbe un sussulto,sudò freddo più di quanto la ferita non lo avesse costretto a farlo,fissò gli occhi della ragazza che erano immobili su di lui,e tremava.
Un uomo forte e robusto,un uomo dal sangue freddo ed assassino,stava tremando nel poggiare gli occhi in quelli di una sciocca ed ingenua fanciulla che in nome della verità era in procinto di tradirlo.
Chantal lo fissava,penetrandogli l'anima con i suoi occhi,con il suo sguardo implacabile che non lasciava trapelare la minima esitazione,il minimo timore.
E,sempre scrutandolo negli occhi,mentre ancora gli reggeva il volto nelle mani,la ragazza rispose alle guardie.
"Si.E' così."
Seguirono silenzio e fermezza.
Anche l'aria aveva smesso di vibrare a quell'affermazione.
Ma Chantal aveva voluto pronunciare quelle parole senza mai staccare i suoi occhi da quelli del fuggiasco.
Ed in essi,ora ricercava la salvezza.
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Vecchio 08-02-2012, 12.27.35   #657
Talia
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Quelle immagini mi attraversarono la mente ed il cuore prese a battermi forte... sogni premonitori, visioni... avevo sempre avuto quel dono, fin dalla più tenera età... ma ora... era dal giorno della morte del Maestro che la mia mente, chiusa dal dolore e dai sensi di colpa, non si apriva a tal punto...
Rimasi scossa da ciò che vidi...
Quella città mi era apparsa bellissima come un sogno, eppure un vago senso di disagio mi tormentava il cuore... perché?
Mi chiesi che luogo mai poteva essere quello... mi chiesi dove si trovasse... e soprattutto mi chiesi come mai quella visione era stata mandata a me, perché se c’era una cosa che avevo imparato circa quel mio ‘dono’ era che non vedevo mai niente per caso, ma per tutto ciò che veniva mandato alla mia mente c’era una ragione...

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“Talia, cosa fai qui?” Domandarono i suoi fratelli, da poco svegliatisi. “Ma tu hai pianto!” Accorgendosi delle sue lacrime.
“Cosa ti è successo, Talia?”
“Forse sei ancora spaventata per essere stata da sola al castello?” Domandò uno dei fratelli.
“Forse hai nostalgia del maestro?” Fissandola un altro di loro. “Vero, sorellina?”
“O di Fyellon…” fece un altro ancora “… manca anche a tutti noi…”
“Aspettate!” Esclamò un altro. “Forse è stato Guisgard a farla piangere! Lui è una testa calda, un egoista e un prepotente! Dov’è ora?”
L’arrivo dei miei fratelli mi riscosse da quei pensieri...
“Sto bene!” dissi, asciugandomi in fretta gli occhi e sforzandomi di sorridere.
“Volevo parlare con voi, anzi...” soggiunsi dopo un momento, anche per cambiare discorso “Ho pensato molto questa notte... e credo che l’offerta del Vescovo sia molto generosa! Non trovate? La vita qui è stata bella, meravigliosa... ma ora, che il Maestro non c’è più, le cose sono cambiate... e probabilmente qui non avreste più nessun futuro! Dovete pensare a questo... e decidere... ciascuno secondo il proprio cuore! Ed ora ditemi... cosa vi ha consigliato la notte?”

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E proprio in quel momento tutti loro udirono dei passi.
Era Sheylon che ritornava dal bosco, dove era scappato via Guisgard.
Ma la tigre era ritornata sola.
Mi voltai di scatto e lo vidi...
Sheylon avanzava verso di noi, silenziosamente.
Feci così segno ai miei fratelli di aspettare e mi diressi verso la tigre, fermandomi proprio di fronte alla fiera.
“Sheylon...” mormorai inginocchiandomi, in modo che il mio viso si trovasse proprio di fronte ai suoi occhi, ed iniziando a carezzarlo delicatamente “Cosa ci fai qui da solo, Sheylon? Si è arrabbiato anche con te? Lo so... è testardo e orgoglioso... lo è sempre stato!”
Sospirai, e di nuovo sentii gli occhi bruciarmi forte... ma repressi le lacrime.
“Io lo so quello che devo fare, Sheylon!” sussurrai di nuovo “Lo so! Ma ho paura!”
Per qualche attimo rimasi così... carezzando ritmicamente la tigre, i miei occhi fermi nei suoi, tentando di trarre dalla fiera tutta la forza che mi occorreva per fare ciò che era necessario...
Infine mi alzai e tornai a guardare i miei fratelli...
“C’è una cosa che devo fare con urgenza!” dissi loro “Immediatamente... poi parleremo di nuovo del vostro futuro!”
Li raggiunsi, li osservai per un istante con un sorriso che sperai risultasse rassicurante, poi li oltrepassai e mi diressi verso il Casale.
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Vecchio 08-02-2012, 12.41.57   #658
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mi feci il segno della croce e poi dissi chi abita in questa casa domandai poi guardai l'uomo e dissi state tranquillo signore andrà tutto bene
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fabrizio
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Vecchio 08-02-2012, 13.23.38   #659
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Fui destata da dei passi sul viale di quelle magnificenze, fuori vi era silenzio e mi abbassai per non farmi notare, ma potevo udire chiaramente le parole di Lady Shoyo...la nostra vita era di nuovo in pericolo.
Uscii silenziosamente dalla stanza, iniziai a camminare per il corridoio, ma i miei passi si sentivano, non sapevo nemmeno dove stessi andando e dove andare, ero alla ricerca di Elisabeth, temevo per lei e per il suo adorato "figlio"...come è brutto sentirsi impotenti. Mi fermai un attimo, potevo sentire il mio cuore battere forte...avevo paura. Questo non era buon segno, non potevo avere paura...la paura trasforma anche le cose positive in quelle negative, non facendo trovare una via d'uscita. Dovevo trovare la Regina, e parlarle e raccontarle ciò che avevo sentito, avevo letto nei suoi occhi qualcosa di celato e misterioso. Ma dove trovarla?
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 08-02-2012, 15.03.37   #660
Daniel
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Daniel è sulla buona strada
Mi risvegliai dopo molto tempo.. Avevo di nuovo la mia mano.. La guardai stupefatto..
<<Grazie mille!>> dissi guardando Vigros..
<<Ora.. Cosa faccio mi nascondo? In prigione non ci vado..>> Sarei scappato?
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