05-11-2012, 21.13.19 | #661 |
Cittadino di Camelot
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Passai un bel pomeriggio in compagnia del colonnello e tornata a casa, salii nella mia stanza per prepararmi per la cena. Avevo intenzione di indossare gli splendidi gioielli di acquamarina che mi aveva regalato durante la nostra passeggiata.
Ero intenta a scegliere con quale abito abbinarli quando, dalla mia finestra, che avevo lasciato aperta per permettere a Gon di entrare, sentii un cavallo nitrire. Il mio primo pensiero fu che il colonnello attendesse ospiti a cena, così mi affacciai per vedere chi fosse. Gulltoppr era in mezzo al parco, cavalcato da quell'arrogante e prepotente Sesc. Uscii come una furia dalla mia camera e feci di corsa la scale, urtai un servitore e urlandogli le mie scuse accorsi fuori. Sempre correndo andai verso il cavallo e il suo indegno cavaliere. Presi con forza le briglie di Gulltoppr e intimai a Sesc di scendere ma nel frattempo, sicura che mi avrebbe riso in faccia e non avrebbe dato ascolto alle mie parole, mormorai a bassa voce una parola al cavallo che, come impazzito si impennò, facendo rovinosamente cadere a terra quello sciocco ragazzo viziato. Scoppiai in una fragorosa risata, gettai uno sguardo di sdegno verso Sesc e richiamai a me Gulltoppr. Saltai in groppa al mio cavallo e lo ricondussi alle stalle. Dopo averlo liberato dalla bardatura e avergli dato una carota, ordinai agli stallieri di non permettere a nessun altro che non fossi io, di accedere al suo box. Decisi di mantenere il più possibile il riserbo su questa faccenda con il colonnello, dato che avevo avuto modo di notare quanto imbarazzo gli procurasse il giovane nipote. Tornai nella mia stanza dove trovai Gon addormentata su un grosso cuscino al centro del letto. Le accarezzai la testolina poi mi cambiai velocemente per la cena e scesi nel salone del pranzo.
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05-11-2012, 22.21.09 | #662 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Altea...” disse Lin “... cos'è tutto questo interesse per i pirati? Devo forse collegarlo alla storia di quel manoscritto? Forse in cuor vostro pensate possa essere vero?” Prese le mappe dalle mani di lei. “I pirati si trovano in mare aperto, non rischiano di avventurarsi qui a Las Baias. Alcuni poi hanno covi segreti, posti in isole remote o sconosciute. Sicuramente la più celebre è Portuga, un'isola che in passato è stata in balia di spagnoli e inglesi e che oggi è quasi abbandonata al suo destino di rifugio di corsari.” La fissò. “Non mi sono ancora meritato la vostra fiducia? Non volete mostrarmi il manoscritto? Temete forse che vi ruberei il tesoro?” Facendole l'occhiolino.
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05-11-2012, 22.32.16 | #663 |
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Ad un tratto a Gurenaiz e a Parsifal apparve una figura.
Era Clio. Nel vederla Gurenaiz restò fermo e in silenzio. Come chi vede qualcosa dopo averla immaginata, pensata e sognata da sempre. Poi a quelle parole di lei si scosse. Si sedette sotto la grande palma che si trovava nel cortile e cominciò a tirare dei sassolini contro il muro. “Già, il grande giorno...” disse fissando i sassolini che rotolavano “... peccato che nessuno si decida a dirci in cosa consista la cosa che rende così speciale questo giorno...” fissò allora Clio “... ho navigato molto e ho udito molte leggende... come quella di un pirata che si innamorò di una principessa... e per amor suo rischiava ogni volta, pur di vederla, di farsi catturare e giustiziare... ma per dichiarare il suo amore, narra la leggenda, a lui non servirono parole... perchè lei riuscì a leggere nel suo cuore e nel suo pensiero... già... agli uomini non sempre riesce, pare... ma una donna può davvero leggere nel cuore e nella mente dell'uomo innamorato di lei...” allora si alzò e si avvicinò alla ragazza “... io vi porterò via da qui... ve lo prometto...” le sussurrò piano.
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05-11-2012, 22.48.11 | #664 |
Cittadino di Camelot
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Annuii..."Ebbene si, sono rimasta colpita e affascinata da quel racconto del Pirata Topasfier...e della Isola Nascosta che è apparsa improvvisamente" lo guardai con aria di sfida..insisteva per vedere il manoscritto e non capivo il motivo di tale curiosità. "Portuga, avete detto? Ma se è un posto dimenticato da Dio e infestato da pirati perchè allora il Governatore non provvede a mandare le sue gloriose armate navali ed eliminare tutti quei pirati?" sorrisi forse più per la bravura con la quale i pirati sapevano dare filo da torcere al Governatore.
"Chissà se ci sono mai stati pirati dal cuore nobile..una sorta direi di..Robin Hood, d'altronde qui di miseria ve ne è abbastanza" dissi guardandomi attorno dove vi erano bimbi che già lavoravano per un tozzo di pane.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
06-11-2012, 01.31.12 | #665 | |
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Di difficile distogliere lo sguardo.
Trattenni il fiato mentre parlava, ogni parola sarebbe stata inutile e inopportuna. Poi, Guerenaiz si avvicinò e mi sussurrò piano. Citazione:
"I vostri occhi non mentono, marinaio... Mi avete ridato speranza." Mi avvicinai ancora più a lui, in modo che fosse impossibile per chiunque sentire. "Non avrei voluto coinvolgervi in questa storia..." Sussurrai. "Mi dispiace... Ma.. ma non ho avuto scelta.... Avevo polsi e le caviglie legati...." La frase mi morì in gola, e gli occhi si velarono di lacrime. Dovetti sbattere le palpebre risolutamente un paio di volte per evitare il pianto. Alzai lo sguardo su di lui. No, non avevo mentito, per quanto non avessi mai dato per scontato il suo aiuto, ora non avevo più dubbi. Sapevo che per quanto la situazione sembrasse disperata, avrebbe cercato di salvarmi. E questa consapevolezza rendeva la prigionia decisamente meno amara. |
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06-11-2012, 01.33.08 | #666 |
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“Abbiamo già dormito nello stesso letto” disse Storm ad Elisabeth “e dite di non essere il mio tipo?” Facendole l'occhiolino. “E stanotte poi di nuovo soli soletti! Anzi, ora che ci penso, credo che poche coppie possano vantare il nostro stesso livello di passione, visto che anche nelle situazioni più complicate riusciamo poi a finire a letto insieme!” Sorrise. “Si, concordo... decisamente la sbornia non fa per voi.” Dandole il decotto di erbe. “Su, buttate giù questa prelibatezza. E dopo vi addolcirete con questa bella tazza di latte caldo.” Indicando l'altra tazza. “Quanto ai soldati, non so che pensare... quando vi ho portata in stanza, loro due sono rimasti a bere. Stamani poi, quando sono sceso per prendere il latte ed il decotto, non mi pare di averli visti. Su, bevete queste cose che poi ci attende una lunga giornata. Dobbiamo ritrovare la vostra domestica.”
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06-11-2012, 01.53.33 | #667 |
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I loro occhi si incontrarono e un senso di sicurezza, seppur velata, avvolse Clio.
“Basta...” disse lui a voce bassa “... non dite altro... non è stata colpa vostra...” arrivando a sfiorarle la mano “... e non sono venuto fin qui per vedere i vostri bellissimi occhi velarsi di lacrime...” tentò di avvicinarsi ancor più a lei, ma qualcosa lo fece desistere. “Cosa ci fai qui?” Arrivando Boyuke e fissando Clio. “Chi ti ha detto che potevi uscire dalla tua camera? Forse abbiamo fatto un errore a toglierti le catene.” “Non stava facendo nulla di male, la ragazza.” Intervenne Gurenaiz. “Non sto parlando con te.” Con astio Boyuke. “Ma sono io che parlo a te.” Replicò l'olandese. “La ragazza non rammentava i nostri nomi ed io stavo per ripeterli.” Boyuke lo fissò. “Daiser...” continuò Gurenaiz e sempre fissando Clio “... Daiser è il mio nome e Casaran è quello del mio amico.” Indicando Parsifal che era dietro di lui. “Andiamo ora.” Ordinò Boyuke a Clio. “Sei il suo Angelo Custode o cosa?” Domandò con velato sarcasmo Gurenaiz. “Tu mi piaci sempre meno!” Esclamò Boyuke. “E forse meriteresti una bella lezione!” “Vuoi darmela tu?” Con aria di sfida l'olandese. “Perchè no...” portando una mano sul pugnale Boyuke. “Una nave si avvicina!” Avvertì all'improvviso uno dei bucanieri che arrivava dal porto. “E' una nave pirata!” “Pirata?” Ripeté Boyuke. “Meglio avvertire il capitano.” E corse da Giuff.
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06-11-2012, 02.16.23 | #668 |
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Lin fissò Altea e tentò di comprenderne le intenzioni.
“Pirati...” disse all'improvviso qualcuno “... oh, si... esistono molti tipi di pirati... di tutti i generi... ma forse nessuno è come lo Sparviero Nero...” Era un vecchio marinaio intento a sciogliere alcune cime sul molo e che aveva udito i discorsi della ragazza e del suo maestro. “Io l'ho veduto...” continuò il marinaio “... assalì la nostra nave poco dopo il crepuscolo... in un attimo la sua bandiera sventolò con bagliori quasi fiabeschi, frutto della pallida Luna che quella sera splendeva sul mare... eravamo una nave mercantile e subito ci arrendemmo... in breve i suoi uomini saltarono sul ponte e ci immobilizzarono... poi giunse lui... diede prima ordine ai suoi di portare a bordo della loro nave tutto il bottino e le merci, per poi scendere in mezzo a noi e fissarci uno per uno... non avete opposto resistenza e vi siete arresi subito, disse... così da non far correre rischi ai miei uomini... per questo avrete salva la vita, concluse... e andarono via, lasciandoci così liberi...” “E' pur sempre uno sporco pirata.” Fissandolo Lin. “Un uomo che vive predando ed uccidendo. Il fatto che abbia risparmiato voi, non vuol dire che sia misericordioso con tutti.” “Signore, io non ho detto che lo Sparviero Nero sia migliore o peggiore degli altri pirati...” mormorò il vecchio “... ma ho solo detto che è diverso...” “Sciocchezze.” Scuotendo il capo Lin. “I pirati sono tutti uguali.” Il vecchio marinaio allora, prese le sue cime, si allontanò, svanendo tra la gente che affollava il porto. “E voi smettetela di sognare ad occhi aperti dietro queste storie di pirati e tesori.” Voltandosi Lin verso Altea. Era visibilmente contrariato, come se qualcosa lo avesse reso inquieto. “Ora direi di tornare a casa.” Concluse.
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06-11-2012, 02.30.44 | #669 |
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Scesa nel salone, Cheyenne si accorse che il colonnello non era ancora giunto.
“Quelle come te” disse all'improvviso una voce proveniente da uno dei divani posti verso il camino “sanno dunque anche parlare agli animali?” Era Sesc che stava steso su quel divano, con le braccia dietro la nuca ed un piccolo cuscino sul viso. “Come ci riuscite? Con formule magiche?” Scosse il capo e il cuscino cadde a terra, liberando il suo viso. Fissava Cheyenne con aria di sfida ed un sorriso beffardo era stampato sul suo volto. “Sei anche una strega?” Continuò. “Magari hai fatto un incantesimo al vecchio colonnello, facendolo così infatuare, vero? Immagino miri al suo denaro. Beh, sai che dovresti essere più accomodante anche con me? E non fare come prima, quando mi hai fatto imbizzarrire il cavallo? Io sono il suo unico nipote e tutto questo” indicando la casa “un giorno potrebbe essere mio. E magari, se fai la brava... chissà, potresti avere i tuoi vantaggi...” rise in modo ambiguo “... dimmi, strega, stanotte vuoi che lasci la porta della mia stanza aperta? Così che tu possa venirmi a trovare?”
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06-11-2012, 03.28.57 | #670 |
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La Santa Rita sbarcò così a Portuga.
L'isola era in festa, con luci che scintillavano sulle chiare acque del porto e suoni che salivano, trasportati dal vento che accarezzava le alte palme, fin quasi al cielo. Qui, Guisgard diede licenza ai suoi uomini di spendere e divertirsi come più garbava loro, ricompensandoli così della fedeltà e del valore mostrato in battaglia. La locanda più famosa era la Lampara dei Mari, ritrovo per contrabbandieri e filibustieri. La stessa locanda dove avevano trovato alloggio anche Giuff e i suoi uomini. E quella sera l'atmosfera era più gaia del solito. Il rum scorreva a fiumi, la musica inebriava e carne e pesce riempivano le tavole dove i filibustieri si abbandonavano ad ogni genere di svago e piacere. “Avanti, cavaliere25...” disse Rynos dopo il sesto o settimo bicchiere di rum “... perchè non scegli una bella ragazza da far divertire stanotte?” “O magari che sia lei a far divertire te!” Esclamò Emas, azzannando una monumentale coscia di capretto. Ad un tratto un pirata della ciurma di Giuff prese il suo boccale e invitò i suoi compagni a brindare con lui. “Viva il capitan Giuff!” Gridò e tutti i suoi gli fecero eco. “Viva il capitan Guisgard!” Alzandosi allora Rynos e invitando anche i suoi a brindare. E nessuno dei suoi compagni si fece pregare per partecipare a quel brindisi, abbandonandosi poi tutti insieme ad una grassa risata per aver surclassato con le loro voci il brindisi della ciurma del Gufo Nero. “Finalmente incontro il famoso capitan Guisgard.” Avvicinandosi Giuff a Guisgard. “Sono mesi che ormai sento parlare di voi e dei vostri uomini. Posso dire che in tutto il Flegeeo non si sente che parlare dell'indomabile Sparviero Nero.” “Davvero?” Fissandolo e sorridendo Guisgard. “Non pensavo di essere così famoso.” “Altroché!” Esclamò Giuff. “In tutto il Flegeeo non c'è un pirata che mi stia alla pari! Eccetto voi!” “Si, conosco la vostra fama, capitano...” fissandolo Guisgard “... conosco le vostre gesta...” aggiunse con tono quasi sarcastico. “Allora direi di brindare a noi due, caro capitano!” Disse Giuff. “Ai due più temibili pirati di tutto il Flegeeo!” Lasciandosi poi cadere fra le braccia di una bella prostituta. “Massì...” annuì Guisgard, per poi prendere un bicchiere e riempirlo con del rum “... del resto un brindisi non ha mai ucciso nessuno...” “A noi due allora!” Ridendo Giuff.
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