16-08-2010, 10.41.44 | #671 |
Cittadino di Camelot
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“Padre Alwigh” iniziai a dire “Ha vissuto a Carcassonne per molti anni. Era il confessore di mio fratello Raphael e perciò mi conosce fin dal giorno in cui sono nata, mi è stato vicino nei momenti più difficili e mi ha aiutata molto ogni volta che ho avuto bisogno di lui. Dopo la morte di Raphael, padre Alwigh è entrato in contrasto con mio padre: c’erano cose che non approvava e gli attriti si sono accentuati finché lui ha deciso di lasciare Carcassonne per proseguire la sua missione altrove. Nessuno ha più avuto sue notizie da allora… nessuno tranne me! Lui sapeva quanto io fossi legata a Raphael e comprendeva il mio dolore a riguardo, perciò ha continuato in segreto a scrivermi e a confortarmi da lontano. L’ultima lettera l’ho ricevuta non molto tempo fa: mi diceva che era stato eletto abate dai suoi confratelli nell’abbazia di St. Nicholas Priory.”
Mi soffermai per riprendere fiato, poi proseguii: “St. Nicholas Priory non dovrebbe distare molti giorni di cavallo da qui. Padre Alwigh è un uomo intransigente e non esiterà ad affrontarvi personalmente se riterrà che siete colpevole di qualche crimine, ma è anche un giusto e un profondo conoscitore dell’animo umano e io confido che veda in voi ciò che io ho visto… in questo caso, se gli chiederete aiuto, non avrà timore a porgervelo chiunque siano i vostri avversari. Non è uomo che si lasci intimorire e ha molte conoscenze importanti, le aveva fin da quando era a Carcassonne.” Lo osservai per un momento, tentando di comprendere la sua espressione ma non ci riuscii, così continuai a parlare: “Questa lettera è per lui. Come vedete gli parlo di voi, di come mi avete aiutata e di cosa penso della vostra situazione… Quando ci incontrammo, Guisgard, chiedeste il mio aiuto in cambio del vostro e io sono terrorizzata dal non potervelo dare alla fine di questa storia. Questa lettera parla per me qualora io non potessi farlo al momento opportuno, vorrei perciò che la teneste sempre con voi e che non esitaste a rivolgervi a padre Alwigh: lui è l’unica persona di cui io mi fidi ciecamente…” inspirai poi soggiunsi piano “almeno per quel che riguarda la mia vecchia vita!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
16-08-2010, 14.39.47 | #672 |
Cittadino di Camelot
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Vidi Polgara che guardava uno dei nostri cavalli e allora mi avvicinai e dissi che state facendo mylady domandai incuriosito chi siete voi continuai a dire vi piacciono questi cavalli?
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fabrizio |
16-08-2010, 17.07.18 | #673 |
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"Oh si buon frate! Come vi dicevo adoro i cavalli e soprattutto questa razza..forte e robusta!" e sorrisi.
"Ma ora perdonatemi, devo rientrare dai miei compagni di viaggio altrimenti si mangeranno anche la mia porzione di cibo!" e risi solertemente. Così dicendo abbandonai la stalla e rientrai nella locanda. Mi sedetti vicino a Mion e sussurai loro: "mangiamo e andiamo! Non troppo in fretta per destar sospetti ma con una certa solerzia" Presi la zuppa e la ingurgitai, bevvi un sorso di vino ed acqua e posai il boccale. Ero pronta. |
16-08-2010, 19.31.49 | #674 |
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Appena Cavaliere25 ritornò nella locanda, Maladesh gli chiese cosa avesse visto ed udito il racconto del suo fedele apprendista lanciò un'occhiata al tavolo di Polgara.
Finì allora di mangiare e pagò il locandiere. Poi si avvicinò al tavolo della ragazza e dei suoi compagni di viaggio. Buck lo seguiva e ringhiava nervosasamente mentre fissava Mion. "Tenete a distanza quella bestiaccia, frate!" Intimò Mion a Maladesh. "Oh, non temete mio signore..." rispose il cacciatore di taglie, fingendo un accento timoroso ed umile "... questo nostro cane non farebbe male a nessuno, credetemi... piuttosto" prese a dire fissando Polgara "volevo chiedere a voi, nobili signori, che mi sembrate esperti in armi e ben conoscitori del posto, se potreste accompagnarci, o per meglio dire scortarci... vedete, abbiamo con noi le offerte destinate alla nostra missione e non mi sento sicuro..." "Dove siete diretti?" Chiese Mion. "In un piccolo borgo... Capomagnus... e non so perchè, ma sento che le nostre strade non sono poi molto diverse... vi prego, mi rivolgo anche a voi, buon chierico." Aggiunse poi guardando frate Adamoc. E Mion lanciò un'occhiata a Polgara.
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16-08-2010, 20.17.00 | #675 |
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Guisgard fissò Talia per alcuni istanti.
I suoi occhi, la sua espressione, la sua voce. "Cosa vuol dire che questa letterà parlerà per voi al momento opportuno?" Chiese poi. "Abbiamo iniziato insieme questa avventura ed insieme la finiremo!" Prese poi la busta, la piegò nella borsa della monete ed aggiunse: "Questa borsa è vostra e contiene il vostro denaro, ricordate? La lettera la terrò io, ma solo per comodità di viaggio. Presto mi alzerò da questo letto ed andremo insieme da padre Alwigh." Sorrise poi come faceva sempre, con quell'aria un pò da guascone, ed accarezzandole il viso concluse: "Non vi accadrà niente. E non voglio più sentire questo genere di discorsi. Intesi?" E dopo un momento di silenzio: "Sono lieto di aver guadagnato la vostra fiducia... per me è importante..." In quel momento entrò la zia. "Come stai, Guisgard?" "Va meglio zia." Rispose lui sorridendo. "Voglio andare al mulino a prendere un pò di pane bianco." Aggiunse la zia. "La madre di Tisson me ne ha messo un pò da parte per noi. Vuoi venire con me, Talia?" Chiese poi alla ragazza.
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16-08-2010, 20.58.29 | #676 |
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Mi piegai sulle ginocchia e dissi Buck calmo, pensai che non erano persone buone non aveva mai fatto cosi poi rivolgendomi a Mion dissi grazie per la vostra grazia di farci da scorta vi saremo debitori signore mentre dissi quelle parole fissai Polgara e gli lanciai degli sguardi e dei sorrisi.
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fabrizio |
17-08-2010, 01.55.06 | #677 |
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Non sapevo esattamente cosa mi stesse accadendo... osservai per un momento la zia, poi tornai a guardare Guisgard, incapace di dirgli niente, poi guardai di nuovo la donna.
"Si!" dissi in fretta "Si, vengo! Scendo tra un momento!" Sospirai, tentando di riprendere il controllo delle mie emozioni che per un folle istante -al contatto con la sua mano- avevo inspiegabilmente perduto, e dissi sorridendo ma senza guardarlo negli occhi: "Adesso basta temporeggiare... dobbiamo proprio cambiare questa fascitura, temo!"
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17-08-2010, 02.00.02 | #678 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Ma come? Di nuovo? Eppure pensavo la ferita dovesse prendere aria..." disse Guisgard "... e sia, cambiamola questa benda... ma mi raccomando, ho una soglia del dolore molto bassa!" E rise.
Poi facendosi serio aggiunse: "Talia... fate attenzione... restate sempre vicino alla zia... ed al ritorno chiedete a Tisson di riaccompagnarvi... finchè non potrò scendere da questo letto, non sarò mai abbastanza tranquillo... e se vi accadesse qualcosa, io..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 17-08-2010 alle ore 02.05.12. |
17-08-2010, 02.16.08 | #679 |
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Sorrisi, ignorando quell'assurda sensazione che mi stava cogliendo di nuovo.
"Cosa volete che accada?" mormorai "Andiamo soltanto al mulino..." In pochi minuti pulii la ferita, che già si stava rimarginando, e lo bendai con una fascia pulita. "Ecco fatto!" dissi alla fine "Non è stato così terribile, no? Adesso state qui e..." gli lanciai un'occhiata ironica "cercate di riposare un po'!" Poi, ridendo, raccolsi tutto ciò che non occorreva più e scesi di sotto, dove trovai ad aspettarmi la zia già pronta per uscire.
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17-08-2010, 02.23.09 | #680 |
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Talia si stava allontanando dal letto, quando Guisgard le prese la mano.
Restò a fissarla per alcuni istanti, poi disse: "Grazie..." E piano poi le lasciò la mano. Scesa giù, Talia trovò la zia ad attenderla ed insieme si incamminarono verso il mulino. "Sta molto meglio, Guisgard..." prese a dire la zia "... ed il merito è tutto tuo..." e le sorrise teneramente.
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