19-05-2010, 11.29.28 | #681 |
Cittadino di Camelot
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Guardai Anaclerio e dissi: Ragazzo non ti allontanare mai piu senza avvertirci c'eravamo preoccupati,abbiamo noi la responsabilità su di te se ti accadrebbe qualcosa,poi aggiunsi:di che sentiero stai parlando? dove sta il cavaliere bianco? domandai aspettando una sua risposta, poi mi rivolsi agli altri e dissi ragazzi teniamoci pronti siamo vicini, forse abbiamo trovato il famoso cavaliere bianco.
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fabrizio |
19-05-2010, 16.08.15 | #682 |
Cittadino di Camelot
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"Ha ragione cavaliere25"dissi al ragazzo "sei affidato a noi e non puoi allontanarti quando vuoi,almeno potevi avvertirci.."poi rivolta verso gli altri dissi "miei compagni ed amici la resa dei conti è vicina..stiamo calmi ma vigili"..ma sapevo che dentro ognuno di noi il timore dell'ignoto e di quale sorte avremmo avuto era forte,sentivo i nostri cuori battere forte e all'unisono..ma di una cosa ero convinta:ci saremmo fatti onore e avremmo combattuto fianco a fianco..
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lady rainbow |
19-05-2010, 16.33.54 | #683 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Vi chiedo scusa, amici miei..." disse con tono dispiaciuto Anaclerio "... ma, riconoscendo il sentiero non ci ho pensato due volte e l'ho seguito... voi siete stati buoni e generosi con me... ed io volevo ricambiare la vostra nobiltà d'animo verso di me..."
"Per questa volta va bene..." intervenne Llamrei "... ma la prossima volta, qualsiasi cosa dovesse accadere, non allontanarti più da noi! Ora guidaci dal Cavaliere Bianco." Così, Anaclerio guidò il gruppo attraverso quel sentiero. Giunsero allora in una radura circondata da sterpi e rovi. Al centro vi era una torre diroccata, ricoperta da arbusti e piante rampicanti. "E' li che si trova il cavaliere..." indicò Anaclerio. Ed una volta entrati, si trovarono in un'antica sala, semibuia, in fondo alla quale vi era un pesante seggio. E su di esso vi era seduto un possente ed austero cavaliere: il Cavaliere Bianco. Era immobile e fissava senza dire nulla i nuovi arrivati, quasi come un giudice che attendesse le parole degli imputati...
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19-05-2010, 16.42.28 | #684 |
Cittadino di Camelot
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L'atmosfera della sala in cui si trovava il cavaliere Bianco era tetra,buia e giunta li con la compagnia sentì farsi più forte la paura..avrei voluto dire qualcosa ma il timore bloccava le mie parole e con sguardo interrogativo mi rivolsi verso i miei compagni e dissi sottovoce,sperando che non mi sentisse il cavaliere "Siamo giunti alfine,amici,avete notato come ci scruta?chissà che intenzione abbia nei nostri riguardi...cosa proponete di fare?"e detto questo tornai a guardarlo,questa volta i miei occhi erano fissi su di lui, d'altronde non ero sola...
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lady rainbow |
19-05-2010, 17.03.21 | #685 |
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Risposi a lady Rainbow: si lo vedo anche io che ci scruta,allora mi rivolsi al cavaliere bianco:Voi chi siete e come vi chiamate cavaliere? aspettai una sua risposta, e poi rivolto a lady Rainbow dissi: vediamo se fa lui la prima mossa, tenetevi pronti amici dissi non sottovalutiamolo questo cavaliere non sappiamo ancora che intenzioni abbia.
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fabrizio |
19-05-2010, 17.14.25 | #686 |
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Guisgard intanto seguiva la via che conduceva all'oracolo.
Un vento stanco e caldo soffiava, quasi a stento, su quella strada. L'aria era umida e una cappa sembrava avvolgere la selva. "Odio il caldo..." sussurrò Guisgard asciugandosi la fronte "... e proprio il caldo dovevo trovare in questo posto... accidenti a me ed a quando ho accettato l'invito in questo luogo fatto di illusioni e tentazioni..." Proseguì ancora e più continuava ad andare avanti più un senso di stanchezza lo avvolgeva, mentre la voglia di tornare indietro era sempre più forte. Insieme a tutto questo, anche una velata nostalgia cominciò a farsi avanti nel suo cuore. Ad un tratto una figura, delicata e leggera, apparve poco più avanti, venendo verso di lui. "Chiedo scusa, milady..." cominciò a chiedere Guisgard "... questa strada conduce all'oracolo?" "Dipende da te, cavaliere..." rispose lei. "Ma voi... siete... assomigliate..." La ragazza non rispose a quelle confuse parole di Guisgard. "Come vi chiamate, milady?" "Cambierebbe qualcosa, cavaliere?" "Perdonatemi, ma somigliate moltissimo ad una ragazza che conobbi molto tempo fa..." "Non si torna indietro, cavaliere..." "Come vi chiamate?" "Sarebbe solo un'illusione e non cambierebbe nulla..." "Dove siete diretta?" Chiese Guisgard. "Sto tornando indietro..." rispose la ragazza "... andare avanti è troppo penoso e non porta a nulla..." E detto questo andò via, svanendo nell'umidità di quel luogo. Allora Guisgard fu coltò da un senso di profonda sfiducia. Ma proprio in quel momento si trovò davanti un vecchio seguito da diversi e curiosi animali. "E' vostro questo lupo?" Chiese il vecchio. "Si... credo di si..." "Vi va di vendermelo? Sono un attore girovago e con i miei animali eseguo spettacoli nelle varie piazze." "Vendervelo? Ma non è un lupo!" "Cavaliere... ho una scimmia, una civetta ed un serpente. Mi occorre il vostro lupo. Pagherò qualsiasi cifra." "Vi ho detto che non è un lupo!" Ribadì Guisgard. "E sto andando all'oracolo proprio per lui!" "Fate come volete, cavaliere... ma quando vi accorgerete del vostro errore, allora capirete che avete rifiutato una buona somma di denaro." Detto questo, il vecchio riprese il suo cammino e sparì lungo la via. Un senso di angoscia allora colpì Guisgard, che, in balia si varie sensazioni riprese il suo cammino verso l'oracolo. Fino a giungere ad una piccola nicchia, davanti alla quale stavano due giovani, un ragazzo ed una ragazza.
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19-05-2010, 17.18.30 | #687 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quella possente e lucente armatura continuava a fissare il gruppo.
Ed alle parole di Cavaliere25 non rispose nulla, restando immobile a fissarli tutti. Ad un tratto le porte della torre si chiusero all'improvviso; ora era impossibile uscire da li dentro. Intanto, il Cavaliere Bianco continuava a fissarli senza dire nulla.
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19-05-2010, 17.24.03 | #688 |
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Mi voltai sorpresa verso la donna… dunque lei sapeva chi ero!
“Se tolsi la felicità ad Ermaus…” risposi piano dopo un attimo “Credete, non fu per mia volontà! Mai avrei voluto abbandonarlo, e mai lo feci! Quelle notti nelle quali dite lui piangesse, io stessa le ho passate tra mille tormenti: le sue lacrime non erano che l’eco delle mie, i suoi sospiri e i singhiozzi erano gli stessi che affliggevano me. Eravamo lontani ma la stessa sconfinata sofferenza ci univa… e non lo sapevamo!” Il dolore passato mi invase di nuovo e la mia voce si spezzò, la schiarii e continuai a parlare: “Il vostro dolore, signora, mi colpisce. La sofferenza per una persona cara che ci ha lasciati è sconfinata… io lo so! Persi mia madre alla nascita e il mio adorato padre morì in battaglia che ero soltanto una bambina. Non posso descrivevi ciò che provai: mi sentii sola, abbandonata, infelice in modo irrecuperabile… Poi una sera mio zio il duca venne nella mia stanza e mi parlò del luogo meraviglioso in cui mio padre era volato. Da quel giorno mi tenne con sé e mi amò come se fossi stata figlia sua, mi insegnò a non temere la solitudine e l’abbandono, mi insegnò a trovare la forza di mio padre nel mio cuore, mi insegnò che le persone che amiamo non se ne vanno mai completamente e se, nei momenti di bisogno, chiudiamo gli occhi e respiriamo piano possiamo sentirle sussurrare… Ma voi non siete sola, signora, voi avete la vostra bambina. Una figlia, la più sublime incarnazione di Amore! L’incarnazione dell’amore tra voi e vostro marito, la prova che lui non se n’è mai andato, la prova che continua a vivere in voi e con voi. Vostro marito è ancora qui, signora: egli vi è vicino quando siete con vostra figlia, quando le carezzate i capelli guida la vostra mano…” sospirai appena “Quanto a me… chiedete se morirei per Ermaus… Mi credereste se vi dicessi di sì? Mi credereste se vi dicessi che morii il giorno in cui venimmo crudelmente separati e che se ho un’unica possibilità di tornare a vivere è salvando la sua anima adesso? Mi credereste se vi dicessi che non bramo altro che di poter mettere il mio destino nelle mani del mio adorato Cavaliere?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
19-05-2010, 17.29.51 | #689 |
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Vedendo che le porte si erano chiuse dietro di noi dissi: che sta succedendo? mi avvicinai al cavaliere bianco e lo guardai dritto negli occhi e gli dissi: cavaliere avete perso la parola? non è gentile non rispondere alle domande che vi si pongono.Poi rivolto agli altri dissi: qualcuno vadi a vedere se ce unaltra via d'uscita,continuavo a fissare quel cavaliere per scoprire le sue intenzioni.
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fabrizio |
19-05-2010, 17.34.43 | #690 |
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Cercai di forzare la porta che si era chiusa dietro di noi ma non c'era niente da fare eravamo intrappolati e per di più il cavaliere sembrava farsi beffe di noi...non rispondeva ma continuava a scrutarci...corsi a vedere se c'era un'altra uscita ma niente sembrava una via d'uscita..non c'era nemmeno un passaggio segreto un porticina,un sotterraneo..avremmo veramente dovuto continuare a fissarlo senza che lui ci rispondesse e senza una via d'uscita?mestamente raggiunsi di nuovo il gruppo...
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lady rainbow |
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