18-10-2011, 02.30.42 | #681 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Tyler fece un passo avanti ed accennò un inchino col capo.
Lord Tudor rispose annuendo. “Si, controllate ogni cosa.” Disse poi il duca rivolgendosi a Melisendra. “Il vostro messaggero partirà stasera stessa. La vostra camera è sempre pronta ad ospitarvi. Ricordate che voi siete la padrona qui al Belvedere.” Sorrise. “Per qualsiasi problema con quei documenti, sir Hagus è a vostra disposizione, milady.” Il duca allora salutò la dama e insieme al fedele Hagus lasciarono la stanza. “Resteremo qui per molto?” Chiese Tyler alla ragazza. “Non ne vedo il motivo. Non sappiamo in che stato si trovi Trafford Bridge… ci sarà da lavorare…” si avvicinò a lei “… dimmi la verità… hai paura, vero? Paura di andare a vivere da sola laggiù?” La fissò negli occhi. “Che fine ha fatto la ragazza che non temeva di uscire a cavalcare sola con me? La rivoluzione ti ha scossa così tanto?”
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18-10-2011, 02.52.31 | #682 |
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Dopo che Lyo, Daniel e Marco avevano lasciato Carrinton Hall, Altea scese di corsa nel cortile.
E a quelle sue parole, lord Carrinton la fissò con uno sguardo di ghiaccio. “Il fatto che io tenga a voi non è in discussione, milady.” Disse alla dama irlandese. “Sapete benissimo che vi anteporrei a qualsiasi altra donna di questo mondo, ma questa è una questione d’onore. Quel gaglioffo ha insultato il mio onore… mi ha colpito ed è mio diritto chiedere soddisfazione…” e dopo un attimo di esitazione, il suo sguardo mutò e la sua mano prese quelle di Altea “… mi vedete con occhi diversi… cosa intendete dire? Come appaio ora al vostro cuore?” “Non esiste una donna simile!” Disse con astio la donna. “Non esiste! E dunque la tua ricerca è vana!” E la sua risata echeggiò nella sala. “Pensavo fossi tu quella donna...” mormorò il nobile “… ti credevo come Alcesti... pronta a dar la vita per quest’amore...” “L’amore non esiste, sciocco!” Con astio quella bellissima donna. “Il visconte di Assex era innamorato di me... avrebbe dato tutto per me, eppure la tua spada ha saputo spaccare in due quel suo cuore che sembrava vivere solo per me! E così, ora il tuo onore è salvo!” Angry entrò in quel momento nella sala. “Chiama il cocchiere, Angry!” Ordinò la donna. “Ho bisogno d’aria! D’aria! Questa casa mi soffoca! Al mio ritorno voglio più luce!” “Si, milady.” Mostrando un lieve inchino la vecchia governante. Quel ricordo attraversò come un lampo il cuore e lo sguardo di Carrinton. Poi, i suoi occhi tornarono sul bel volto di Altea.
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18-10-2011, 03.09.48 | #683 |
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Monsieur restò inizialmente turbato dalle parole di Elisabeth.
“Va bene, proseguiamo…” mormorò “… ma con prudenza…” L’uomo, infatti, aveva ormai compreso che Elisabeth possedeva una sensibilità non comune. Forse sarebbe accaduto qualcosa da lì a poco. I due galopparono per un miglio o due. “Da che parte sto?” Voltandosi verso Elisabeth dopo un lungo silenzio. “Beh, mi sembra ovvio… dalla mia, madame!” Accennò un lieve ed enigmatico sorriso. “Dio non ha certo bisogno di alleati… quanto ai profani, beh, loro hanno già tutto l’aiuto che può fornirgli qualche satanasso dell’Inferno…” scosse divertito il capo “… voi donne siete quanto di più enigmatico esista a questo mondo… non comprenderò mai quando provate astio, quando gelosia o quando solamente invidia… il mondo per me, madame, è bianco o nero… sono un uomo pratico… quanto a voi, avete sprecato con quella domanda la possibilità di scalfire questa mia maschera.” La fissò e scoppiò a ridere. Intanto il crepuscolo si era già fatto annunciare. La boscaglia era divenuta fissa e Monsieur decise di fermare lì i cavalli. “Continuare col buio sarebbe da sciocchi.” Disse smontando da cavallo. “Ci accamperemo qui, madame.” Aiutando Elisabeth a scendere. “Aiutatemi a raccogliere un po’ di legna secca per stanotte… la notte è fredda da queste parti…”
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18-10-2011, 03.42.49 | #684 |
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Feci cenno a Tyler di sedersi.
Mi accomodai alla scrivania e sparpagliai i documenti sul tavolo, leggendo prima un foglio e poi un altro, cercando di memorizzare quel lungo elenco di nomi e proprietà. C'era una descrizione completa del feudo, un elenco preciso di tutto ciò che apparteneva alla mia famiglia e una stima delle rendite annuali. Su quei fogli erano annotate le dimensioni delle proprietà e i nomi dei mezzadri, dei collaboratori e dei servitori che erano legati da vincoli di vario genere a quelle terre. Chiunque avesse compilato quei documenti era stato molto preciso... non gli era sfuggito nemmeno uno spillo. Perfino i contenuti delle cassapanche del castello erano segnati con dovizia di particolari. Qualcuno si era preoccupato di segnalare i punti di confine con altre proprietà e scrivere una breve descrizione delle dispute che in passato i Wendron avevano avuto col vicinato. Come avrei potuto ricordare tutto? Sollevai lo sguardo dai fogli e cercai di riordinarli. "Tyler..." mormorai, mentre le mie mani accarezzavano la pergamena. Sollevai lo sguardo e incrociai i suoi occhi "Sono cambiate molte cose... la rivoluzione mi ha fatto comprendere quanto poco sapessi della vita prima che ne fossi travolta... perciò voglio essere preparata a qualunque cosa mi si presenti... ma non temere: non ti tratterrò qui nell'ozio. Domani partiremo per Trafford Bridge." Ero dubbiosa, ma non c'era motivo per indugiare oltre. A quanto pare disponevo di tutte le informazioni che potevano servirmi. "Mancano alcune informazioni... non c'è scritto niente sugli uomini che mio padre aveva assoldato per occuparsi della sicurezza del castello... ho bisogno di un elenco di nomi di uomini fidati. Non vorrei che i repubblicani pensassero di infiltrare le loro spie tra le guardie di mio padre. E l'elenco dei mercantili autorizzati ad attraccare al porto... è semplicemente ridicolo questo numero... se le potenzialità della posizione e della corrente è quella di cui si parla, penso che dovremo intensificare il traffico... penso che diffonderemo la voce che lady Melisendra Du Blois accoglierà profughi e patrioti di Animos nella baia di Trafford Bridge..." ci avevo riflettuto e poteva funzionare "E chissà che il misterioso Giglio Verde e i suoi uomini non accettino una simile ospitalità."
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18-10-2011, 03.47.35 | #685 |
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Giselle aveva un pallore cadaverico e tremava quasi senza sosta.
Fissò Cavaliere25 senza riuscire a dire nulla. Poi, come destatasi, mormorò: “Questa Bibbia… chi è stato a darvela?” Aprì allora il Testo Sacro e mostrò al giovane il biglietto che lei stessa aveva trovato fra quelle pagine un momento prima. “La morte è spesso consolazione per i sofferenti e premio per i devoti. Bisogna essere forti perché essa è liberazione. Ma è sempre meglio vivere. Coraggio.” Recitava quel biglietto. E come unica firma vi era il simbolo di un fiore.
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18-10-2011, 04.15.06 | #686 |
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Tyler fissò Melisendra ed ascoltò ogni sua parola.
“Già… sei cambiata…” accennando un sorriso “… sei cambiata… ora non sei più la ragazzina viziata e ribelle di un tempo… ora sei una donna…” si avvicinò alla scrivania “… si, controllare il porto è come mettere occhi ed orecchi su tutti i battelli che giungono da Calais…” Tyler era diventato un marinaio e quelle sue parole tradivano tutta la sua esperienza e conoscenza “… devo farti i complimenti… vuoi trasformare Trafford Bridge in un avamposto contro i ginestrini e in una tappa nuova per i profughi… ma questo, lo sai, attirerà i repubblicani sulle tue terre… comunque, controllerò io tutti gli uomini e ne assolderò degli altri se sarà necessario… quanto al misterioso Giglio Verde... c’è qualcosa che non ti ho detto… tempo fa, quando giunsi qui a Camelot… ero in cattive acque… affamato, senza soldi né onore… decisi allora di rubare per sopravvivere… e pensai che il posto meno pericolo fosse una chiesa… visto che gli unici soldati erano statue di Angeli… ma fui scoperto… il prete mi bloccò cogliendomi alla sprovvista… ma poi riconobbe il marchio sui miei vestiti… erano ancora quelli che mi aveva dato tuo padre… <<conosci i signori i Du Blois?>> Mi domandò. Io annuii. Mi chiese allora di tutti voi… io raccontai della rivoluzione e della vostra probabile morte… ma egli mi zittì, spiegandomi che un suo penitente, l’uomo chiamato Giglio Verde, aveva tratto in salvo uno di loro… mi diede allora del denaro e mi lasciò andare…” fissò la finestra che dava sulla campagna “… io lo credetti un visionario e scappai via, senza dar credito alle sue parole… non chiesi il suo nome… ma ricordo il suo volto… e quei suoi occhi luminosi ed azzurri…”
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18-10-2011, 04.44.03 | #687 |
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"Come?" Mi si illuminarono gli occhi. Una traccia. Potevo ancora sperare di liberare Giselle. "Allora andremo a visitare quest'uomo... spero che la deviazione non ci porti troppo lontano... come hai detto tu, ci sarà tanto lavoro da fare a Trafford Bridge." Sorrisi. "Inoltre..." aggiunsi, un po' tetramente. "Devo assolutamente confessarmi... è da tanto che non assolvo i miei doveri spirituali."
C'era una cosa che avevo urgente bisogno di confessare. Forse avrei ricevuto l'assoluzione, forse no. In fondo non ero veramente pentita. Mi sforzai di sorridere. "Sia ben chiaro... non desidero tradire il Giglio Verde, ma ho bisogno di lui per liberare Giselle... e per avvicinarmi abbastanza a Missan..." Strinsi il pugno e lo battei stizzosamente sui documenti ben impignati, che attutirono il colpo. Un'ombra passò sul mio viso, ma la scacciai subito. "Cambiata, dici? Penso di essere sempre la stessa, caro Tyler... penso di aver convogliato tutte quelle energie in qualcosa di più utile e concreto di quanto facessi prima... non vorrei che ci rimanessi male nello scoprire che sono ancora la testarda di un tempo!"
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18-10-2011, 05.06.08 | #688 |
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Tyler prese una mappa che si trovava accanto a quei documenti.
“Per Trafford Bridge dobbiamo prima risalire da Ovest…” seguendo il tragitto con un dito “… questo ci porterà dunque a tagliare in due il villaggio… la chiesetta dove trovai quel prete era poco fuori il centro abitato… non ci porterà via molto tempo… da lì poi prenderemo la strada maestra che porta a Camelot, dove noi però devieremo circa cinque miglia prima verso la costa…” In quel momento Tyler alzò gli occhi e si ritrovò con lo sguardo in quello di Melisendra. “Allora sono lieto che tu sia rimasta la testarda e ribelle di un tempo…” sorridendo “… infatti mi ero ripromesso di domarti, ricordi?” Ad un tratto un rumore fece voltare di scatto Tyler. “Perdonatemi…” intimorita una cameriera. “Da quanto sei lì?” Fissandola Tyler. “Sono appena arrivata, messere…” “Non è vero…” scuotendo il capo Tyler “… ti ho sentita… sei lì da qualche istante.” “Ecco…” quasi balbettando lei “… in verità… non volevo disturbare ed attendevo qui sulla porta… posso servire questa tisana?” Tyler annuì, senza però distogliere il suo sguardo da lei. In quel momento entrò lord Tudor. “Ancora sveglia, milady?” Stupito il duca. “Capisco l’eccitazione per la vostra nuova dimora, ma credo sia meglio per voi riposare.” “Si, sua signoria ha ragione…” fece Tyler fissando Melisendra “… domani ci attende un lungo viaggio. Meglio andare a letto.” I servi di lord Tudor allora mostrarono una stanza per gli ospiti a Tyler ed in breve il Belvedere cadde in un sonno profondo. Ma non Tyler, animato com’era da inquietudini ed ansie. “Chi era quel prete?” Pensava nel suo letto. “E in che modo è legato al Giglio Verde? Già, il Giglio Verde… dove sarà in questo momento…?”
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18-10-2011, 05.40.37 | #689 |
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Gaynor tentava di parlare a quel ragazzo dalla pelle mora, ma questi non rispondeva nulla, limitandosi a fissarla con i suoi occhi d’ebano.
“Shamarc non può rispondervi, milady.” Disse all’improvviso una voce entrando nella stanza. “Egli ha fatto voto al Profeta di non rivolgere parola a nessun altro uomo di questo mondo, al di fuori del suo padrone.” Fissò allora il giovane Shamarc. “Non sei un buon Anfitrione… devo ricordarmi di non lasciarti mai con i miei ospiti…” Il giovane mutò espressione ed un lampo di terrore attraversò i suoi occhi. “Non temere, Shamarc…” tranquillizzandolo il suo misterioso padrone “… il tuo compito non è quello di essere cortese… ma solo di obbedire ai miei ordini…” Shamarc fece un inchino col capo “… ora vai pure…” Un attimo dopo il giovane dalla pelle mora uscì dalla stanza. “Perdonatemi se non ero presente al vostro risveglio, milady…” disse l’uomo avvicinandosi al tavolino e riempiendo due calici con l’elisir poggiato su di esso “… ma non penso possiate lamentarvi della mia ospitalità… siete fortunata… visto che voi sola siete sopravvissuta dell’equipaggio di quella nave.” Era un giovane uomo, dai capelli bruni ed abbigliato alla maniera dei marinai dei porti persiani. I suoi modi erano di una gentilezza quasi ostentata, mentre i suoi lineamenti, per quanto era possibile vedere, apparivano regolari e gradevoli. Indossava infatti una benda a mo di maschera, che copriva la parte superiore del viso. Da essa però fuoriuscivano due occhi azzurri che, sotto l’alone della lampada che illuminava la stanza, assumevano inquieti ed enigmatici riflessi di una indefinita bellezza. “Il nettare degli dei è l’ideale, mia bellissima Sherazade…” offrendo uno dei due calici a Gaynor “…per brindare alla vostra bellezza ed alla mia fortuna nell’avervi qui nel mio eremo…”
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18-10-2011, 09.04.42 | #690 |
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" Satanasso, Monsieur la natura non e' opera del Satanasso......potete guardare il sorgere del sole o il tramonto dove il purpureo del cielo si fonde col velato pianto della luna ?.....simile bellezza ed equilibrio non puo' far pensare al maligno........Dite che mi sono giocata una possibilita' ?.....il bianco e il nero mio Signore, sono una risposta degna sia per un profano che per un chierico.......la luce e le tenbre, il giorno e la notte.....degno di un animo in equilibrio, ricordate che l'uomo non cammina sulle mattonelle di un pavimento a scacchi....cammina sul quel filo che e' il bordo tra una mattonella bianca e una nera...........siete stato molto esaustivo Monsieur !!...In quanto a noi donne, se voi uomini foste piu' attenti sapreste perfettamente quello che sono i nostri pensieri.......e' una questione di sensibilita', un piccolo dettaglio Signore......".....Mi feci aiutare nello scendere da cavallo, mani sicure mi poggiarono a terra....distolsi lo sguardo dal suo viso cosi' improvvisamente vicino al mio e seguii il suo consiglio...cominciai a cercare legna per il fuoco..." So quanto puo' essere fredda la notte in un bosco, e' questo il mondo in cui vivo e' la mia casa e la mia famiglia........credetemi Monsieur, gli atteggiamenti degli uomini possono gelare piu' di quelli di madre terra...."......mi misi in ginocchio e ammucchiai con cura la legna raccolta unendo un mucchietto di foglie secche......I rumori del bosco di notte erano cosi' famigliari alle mie orecchie che riempirono il mio animo di pace.......
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