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Vecchio 09-02-2012, 17.39.08   #681
Guisgard
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Chantal sembrava assente, vittima com’era del suo rimorso.
Vayvet allora le si avvicinò e la schiaffeggiò.
“Morte chiama morte.” Disse alla ragazza. “O loro, o io e i miei compagni. Capite? Questo mondo non è perfetto e non lo sarà mai. Ci sarà sempre chi piangerà e chi invece riderà. Ora, se non volete altro sangue sulla coscienza, fate come vi ho ordinato.” Fissò la governante. “Una di voi verrà con noi, l’altra resterà qui. Così sarò certo che non correrà ad avvertire le guardie. Avanti, decidete…” rivolgendosi nuovamente a Chantal “… voi o la vostra governante?”
Un attimo dopo, Haro e Monty ritornarono.
“I cadaveri di quei maledetti sono ben nascosti, capo.” Spiegò Haro. “Attendiamo solo i tuoi ordini per partire.”
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Vecchio 09-02-2012, 18.17.37   #682
Talia
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(E’ andato via, vero? E’ partito di nuovo? Ho fatto bene a non affezionarmi di nuovo a lui…)
Mi soffermai e fissai Nestos per qualche attimo...
“Non so dov’è...” mormorai “E non so che cosa gli stia passando per la mente! Però... Tu non dovresti dire questo, sai Nestos? Tu gli vuoi bene... dovresti fidarti di lui!”
Appena un momento di silenzio, poi però sospirai e gli carezzai appena una spalla...
“Ora andiamo... ci sono molte cose da fare e poco tempo per farle!”
In fretta mi diressi verso una piccola stanza, alla quale si accedeva da un alta porta di legno massiccio alla sinistra della scala... la stanza ospitava un grande tavolo ed alcuni scaffali, nei quali il Maestro conservava carte e codici.
Subito mi accomodai al tavolo, scelsi tre fogli bianchi, una penna e dell’inchiostro... poi iniziai a scrivere.
Scrissi senza sosta per molti minuti, scrissi uno dopo l’altro tutti e tre i fogli... scrissi tre lettere.
La prima lettera la scrissi al Vescovo.
Una lettera piena di gratitudine, nella quale lo ringraziavo per essersi offerto di accogliere i miei fratelli nella sua Guardia ed invocavo su di lui le benedizioni del Cielo.
La seconda lettera la scrissi per padre Anselmo.
Padre Anselmo, del vicino convento dei frati, era un uomo buono. Era stato, da sempre, il confessore del Maestro ed anche il mio, era uno di quegli uomini che sapevano capire le persone e star loro vicine. A padre Anselmo scrissi una lunga lettera nella quale lo pregavo di stare vicino a Nestos e a chi, tra i miei fratelli, avesse deciso di non arruolarsi nella Guardia Vescovile. Lo pregai di accoglierli e dare loro fiducia, lo pregai di prendersi cura del Casale e dei nostri ricordi... almeno fino al mio ritorno.
L’ultima lettera, infine, la scrissi a Guisgard.
Erano soltanto poche righe... lentamente sollevai il foglio e la rilessi:
Mio carissimo Guisgard,
se ti scrivo è per chiederti perdono.
Perdono, per tutte le volte che ti ho ferito o deluso... per tutte le volte che sono stata testarda, impulsiva, sciocca. E per tutte le volte che ancora lo sarò. Ti chiedo perdono, se mai non dovessi avere la possibilità di farlo personalmente.
Ho, infatti, deciso di partire. Lo farò immediatamente, subito dopo aver sistemato le ultime, poche faccende che qui mi competono.
Parto in cerca di Fyellon... sì, avevi ragione: nonostante tutto gli voglio ancora un po’ di bene. Dopotutto lui è mio fratello, che persona sarei se non gliene volessi più?
Non è, però, per questo che ho deciso di cercarlo... no, io voglio trovarlo e convincerlo a denunciare il suo gesto al Vescovo. Solo così, penso, la sua anima potrà trovare un po’ di pace... e forse, un giorno, anche la mia.
E, ciò che più è per me importante, solo così io credo che potrò impedire a te di trovarlo e di compiere un gesto irreparabile. Non posso, infatti, permettere che tu comprometta la tua anima per qualcosa di cui io ed io sola ho colpa... perché se la tua anima morisse, Guisgard, io morirei con lei.
Perdonami dunque. E perdona questo sentimento folle che mi ha sempre tenuta legata a te e che il maestro trovava tanto sconveniente.
Perdonami, se puoi.
Tua per sempre,
Talia
Posai il foglio sul tavolo e sospirai... poi, scrissi su tutti e tre i destinatari, li sigillai e mi alzai in piedi.
Salii nella mia stanza e mi cambiai d’abito, togliendo quello leggero e dai colori vivaci che indossavo e scegliendone invece uno dai colori più tenui e di stoffa più spessa.
Quando, poi, tornai in giardino i miei fratelli erano ancora lì...
Sorrisi loro.
“Queste sono per voi...” dissi, porgendo le tre lettere “Quelli di voi che si recheranno dal Vescovo gli porteranno la prima lettera e tutta la mia riconoscenza. Chi, invece, ha deciso di non andare...” proseguii verso i miei fratelli più giovani “Consegnerà questa a Padre Anselmo, che saprà cosa fare!”
Feci una breve pausa, cercando con gli occhi Nestos...
“L’ultima...” dissi quando lo trovai “Vorrei che tu la consegnassi a Guisgard per me!”
Il mio sguardo li abbracciò tutti per un istante, con infinito affetto...
“E’ stato bello crescere con voi!” dissi “E’ stato bello potervi chiamale ‘fratelli’... ed io vi porterò tutti nel mio cuore, per sempre! Ora però devo andare... vado...” esitai, ma una mezza verità era sempre meglio di una bugia “Vado a cercare Fyellon! Ci sono cose che vanno dette, cose che deve affrontare!”
Di nuovo sorrisi...
“Sono fiera di voi... vi prego, fate in modo che lo sia sempre!”
Li abbracciai ad uno ad uno, rassicurai coloro che mi parvero più preoccupati... infine mi voltai e mi diressi verso la stalla.
“Sheylon!” mormorai, bloccandomi all’istante.
La tigre era ancora lì, mezzo passo dietro di me... gli sorrisi, poi mi inginocchiai e lo abbracciai...
“E’ stato bello conoscerti, Sheylon... bellissimo!” dissi, accarezzandolo.
Un altro breve, doloroso attimo... ma mi feci coraggio: nella stalla Luthien mi aspettava, dovevo partire subito.
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Vecchio 09-02-2012, 18.50.01   #683
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Talia era decisa.
Voleva cercare quel suo fratello smarritosi.
Era pronta a partire, a lasciare il Casale degli Aceri.
E dopo aver salutato Sheylon, si diresse verso la stalla per sellare la sua amata Luthien.
Ma, voltandosi, Talia si accorse che Sheylon la seguiva come un’ombra.
Ed entrando nella stalla, i cavalli furono spaventati dalla presenza del superbo felino.
Sheylon, infatti, si era accucciato sulla soglia, quasi a voler sorvegliare la ragazza.
All’improvviso si presentò Nestor e cominciò a gesticolare
(La spada del maestro… resterà qui ora che tutti andranno via? Portala con te e donala a Fyellon… credo sia giusto così…)

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Vecchio 09-02-2012, 19.14.44   #684
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Heyto mi aveva aiutato a indossare correttamente il mio velo, dopo essere scesi dalla carrozza. Non avevo rivisto il padrone, così avevo incessantemente chiesto a Heyto dove fosse lui, che disponeva della mia sorte. Un'altra domanda che continuavo a porgli era... per il bene di chi? Chi avrebbe tratto vantaggio dal mio sacrificio? Sapendolo, forse, sarei andata incontro a quel passo col cuore più leggero. Mi venne in mente il sorriso dolce e immobile a pelo dell'acqua sul volto del mio suonatore.
Heyto parlava col capitano della nave, quella buffa costruzione galleggiante che amavo guardare, durante la mia vita acquatica, ormai tanto tanto tempo fa. Mi incamminai sul ponte, rifiutando di rimanere rinchiusa in cabina, dove mi sentivo soffocare, ma continuai a indossare il velo, seguendo le istruzioni del mio accompagnatore.
Le voci di Heyto e del capitano si confusero col rumore delle vele mosse dal vento e le grida di qualche marinaio. Guardai con curiosità verso le persone affaccendate lungo i moli del porto. Tutta quella gente e quella vitalità mi sopraffecero e quasi mi sentii felice di essere lì.
Sentii Heyto rivolgersi con tono seccato al suo interlocutore, che si affrettò a giustificarsi, ma li lasciai alle loro parole. Passeggiai lungo il ponte superiore, tenendo ben fermo il velo davanti al viso. Avrei voluto correre e vedere ogni cosa, danzare, quasi. Ma rimasi composta a osservare i marinai indaffarati. Poi guardai verso prua. Là, ci saremmo diretti proprio oltre quello che la mia vista poteva scorgere.
Un colpo di vento mi strappò il velo di mano, tanto ero assorta.
Lo vidi volare via, leggero e libero. Con una fitta di dispiacere pensai che era libero nell'aria come io non sarei più stata.
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Vecchio 09-02-2012, 19.22.18   #685
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“Sheylon!”
Mi voltai di scatto, sorpresa dal nervosismo dei cavalli...
“Sheylon... che cosa fai qui? E’ da Guisgard che devi andare... io sto partendo, sai?” dissi, avvicinandomi a lui e carezzandogli la testa.
Ma la tigre non parve darmi ascolto... al contrario, si accucciò sulla soglia, come a volermi aspettare...
“Sei testardo, eh!” mormorai allora, vagamente divertita “Non mi sorprende che tu e lui andiate tanto d’accordo!”
Fu in quel momento che entrò Nestos...

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All’improvviso si presentò Nestor e cominciò a gesticolare
(La spada del maestro… resterà qui ora che tutti andranno via? Portala con te e donala a Fyellon… credo sia giusto così…)
“La spada non spetta a Fyellon!” risposi, con gli occhi leggermente più cupi “O sarebbe stato il Maestro stesso a donargliela, prima che partisse! No... faremo esattamente ciò che avevamo stabilito con quella spada: resterà qui!”
Rimasi per un momento in silenzio, riflettendo...
“Nestos...” ripresi poi a dire “Vi è una chiave che chiude un vano segreto proprio sotto l’altare. Il Maestro me ne parlò una volta, mi disse che custodiva quella chiave in un cofanetto di alabastro nella sua stanza... va’ a prenderla e nascondi la spada in quel vano, poi riponi di nuovo la chiave!”
Tacqui, osservandolo... ma poi, in fretta, mi avvicinai a lui e lo abbracciai...
“Mi mancherai, Nestos! Mi mancherai tanto! Ma non temere...” tornando a guardarlo “Tornerò! Tornerò, te lo prometto! Tornerò e recupereremo insieme quella spada... e quel giorno, forse, sapremo anche a chi spetta!”
Gli sorrisi... poi, allontanandomi da lui, mi diressi verso Luthien...
“Ci aspetta una lunga cavalcata, mia piccola amica... molto più lunga del solito, temo!”
Salii in sella, dunque... e fu allora che vidi che anche Sheylon si era alzato in piedi...
Gli sorrisi, scossi appena la redini e partii.
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Vecchio 09-02-2012, 19.39.58   #686
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Talia si lanciò al galoppo verso il bosco e subito Sheylon la seguì.
La ragazza, come Angelica spaventata, indifferente ai sogni dei paladini Cristiani e alle brame dei campioni dell’Islam, si addentrava nel bosco, tra fiori e frutti che nel crepuscolo sembravano murare forma e profumi.
Il bosco un momento sembrava aprirsi e un attimo dopo richiudersi, come a volerla rapire e tenerla prigioniera.
Talia, così, in sella a Luthien, attraversò prima l’imbrunire, poi il crepuscolo, giungendo infine nel seno della sera.
Avvistò allora il paesino di Suessyon, tutto arroccato attorno al castello del baronale, nel quale aveva prestato servizio suo fratello Fyellon.
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Vecchio 09-02-2012, 20.04.59   #687
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Melisendra restò a fissare il suo velo volare via.
Ma, ad un tratto, qualcuno afferrò quel velo.
“Il vento…” sussurrò il cavaliere “… sarebbe bello se potessimo seguirlo…” fissò quel velo e poi si avvicinò a Melisendra “… resto spesso a fissare il vento… sentirlo sul mio volto, carpirne il profumo… si, il profumo…” sorrise “… il vento porta con sé il profumo delle terre che attraversa…” guardò il cielo e sorrise “… e forse questo vento ci sta narrando del luogo che presto visiteremo…” le restituì il velo “… il mio nome è Fyellon… e il vostro?”
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Vecchio 09-02-2012, 20.30.13   #688
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Raggiunsi Suessyon che già stava diventando buio... c’ero stata soltanto una volta, molto molto tempo prima, con il Maestro...
Di quel breve antico viaggio, tuttavia, conservavo soltanto ricordi frammentari.
Mi addentrai, dunque, con circospezione tra le stradine strette e tortuose che, snodandosi tra mille e più incroci, salivano gradualmente verso la parte alta dell’agglomerato, là dove si trovava quell’antico ed imponente edificio.
Luthien procedeva con passo regolare al moderato trotto, Sheylon ci seguiva a breve distanza... io chiusi gli occhi e respirai il vento, chiedendomi se davvero di lì a poco avrei incontrato Fyellon... chiedendomi dove fosse Guisgard in quel momento e se avesse letto la mia lettera... ma il futuro restò oscuro per la mia mente confusa... tentai di indagarlo, di concentrarmi con la speranza che nuove immagini venissero mandate a me, nuovi indizi... ma non avvenne.
Sospirai.
Riaprii gli occhi e vidi che eravamo giunti in una piccola piazza dalla forma irregolare, di fronte a me la strada procedeva in salita per un breve tratto, per poi aprirsi su di un imponente portone ligneo decorato da borchie in ferro lucido, sorvegliato da due guardie.
Lentamente mi voltai e osservai Sheylon per un momento... che fare?
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Vecchio 09-02-2012, 20.44.45   #689
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Sheylon si fermò accanto a Luthien, che tradiva nervosismo nel vedere quella tigre.
Talia era così giunta nel centro abitato di Suessyon.
Ad un tratto Sheylon saltò su.
Fissava una delle stradine cittadine.
Restò così per alcuni istanti, per poi voltarsi verso Talia.
La fissò diritta negli occhi e un attimo dopo si lanciò rapida in quella stradina.
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Vecchio 09-02-2012, 20.57.54   #690
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Scrutai il nuovo venuto rimanendo in silenzio. Era molto affascinante. I suoi tratti virili e il suono della sua voce mi fecero arrossire le guance. Non avevo mai visto molti uomini e non erano molti quelli che avevano colpito i miei occhi con la loro bellezza. Avevo spiato molti mortali, mentre attraversavano le acque del fiume, ridendo del loro singolare aspetto insieme alle mie sorelle, ma non avevo mai parlato con nessuno di loro.
Presi il velo, sfiorando per un attimo la sua mano con la punta delle mie dita.
"Il vento racconta molte cose e non sa trattenere segreti. E' un buon amico... proprio perchè non sa mentire. Tuttavia non può rispondere alla domanda che gli pongo..." Scesi i gradini, mentre il vento imperterrito gonfiava le mie vesti a giocava con i miei capelli.
"Melisendra... è il mio nome" risposi sorridendo. Sistemai il velo nuovamente sul mio capo. "O almeno mi chiamano così il giovane Heyto e il mio signore."
Abbassai un attimo lo sguardo sui pesanti bracciali che ornavano i miei polsi, ogni singolo accessorio, scintillante e pregiato, mi ricordava che non appartenevo a me stessa. Ma avevo fatto una promessa a quel mio strano padrone e l'avrei rispettata. Avrei seguito il mio destino, come avevo sempre fatto, accettandolo.
Sollevai lo sguardo su Fyellon e gli domandai: "Forse voi sapete dirmi dove è diretta questa nave... penso che siate certamente più informato di me. Io non so nulla di questo mondo. Conosco solo la foce del fiume, laggiù verso sud, e il grande giardino del mio signore." Giocai nervosamente con i bracciali, che tintinnarono. "Allora... dove siamo diretti?"
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