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Vecchio 09-02-2012, 19.58.53   #691
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
La reazione di Sheylon mi sorprese... non si era mai comportato in quel modo!
Mi aveva guardata un attimo, come a voler dire qualcosa, poi era scattato verso una di quelle stradine...
"Sheylon!" esclamai "Sheylon, aspetta!"
Subito scossi le briglie...
"Vai, Luthien!" ingiunsi "Vai! Presto!"
Ci lanciammo così al galoppo, inseguendo Sheylon per le stradine strette e tortuose... il cuore mi martellava nel petto... una sorta di nuova, inebriante eccitazione si era impadronita di me...
Poi d'un tratto Sheylon si fermò, ed anche noi ci arrestammo.
__________________
** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 09-02-2012, 22.16.11   #692
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
All'affermazione di Reas....mi sentii triste...." Perdonatemi Reas ma non ho l'abitudine di parlare male di qualcuno ....e se ho parlato di Isolde e' perche' ne ho dei buoni motivi.......comunque non ne parlero' alla Regina...vi assicuro che la verita' verra' fuori senza che nessuno di noi ne forzi gli eventi......adesso possiamo seguirvi.....andiamo dalla regina e che il suo cuore sia pronto ad ascoltarci.."....e sosi' fu....ma qualcuno era in udienza prima di noi....dovevamo aspettare.....giocavo con uan foglia del mio vestito e......avvertii la presenza di Daniel...dalla Regina c'era Daniel...." Reas...ascoltate li' c'e' mio figlio...mio figlio sta parlando con la Regina ...io devo vederlo....vi prego fate in modo che io possa vederlo...."....presi entrambi le sue mani e le strinsi tra le mie.....avevo tanta di quella voglia che lui potesse avvertire la mia disperazione.....avevo voglia che qualcuno comprendesse la mia disperazione........Altea era l'unica che mi aveva compresa senza alcuna spiegazione.......
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Vecchio 09-02-2012, 22.41.39   #693
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Vidi Elisabeth in quel gesto improvviso, prendere la mano a Reas, rimasi stupita, la vedevo diversa e ne ero felice di questo..lei si fidava di lui, e lui sapeva darle quella sicurezza per lottare. Stavo aspettando impazientemente, a quanto pare Daniel era dalla Regina, si diceva, cosi a lievi passi mi allontanai e riuscii a scendere nel giardino. Camminavo con il vento che impetuoso mi inebriava del profumo di quei fiori, delle spezie ed essenze che vidi in quel bazar...come avrei voluto andarci, libera e percepire ciò che mi dava il profumo del bergamotto, della Rosa d'Oriente..e mentre pensavo a tutto questo per magia mi apparì..eccola, un bellissimo albero di Camelie, presi una e ne assaporai il profumo, era la prima volta che potevo toccarla con mano. Ma ad un tratto la mia attenzione fu destata da quel cancello in oro...mi avvicinai, con la mia Camelia in mano, e guardai il chiavistello di diamante..."Ma dove mai porterà questo posto".
__________________
"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 09-02-2012, 22.44.38   #694
Chantal
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Chantal sarà presto famosoChantal sarà presto famoso
Spiegò Haro. “Attendiamo solo i tuoi ordini per partire.”


Occorse del tempo a Chantal per riprendersi.Il fuggiasco era stato crudo,e la ragazza comprese che non fosse un uomo da mediazione,ma aveva la tempra del leader,così non lo osteggiò.Infine, non ne aveva la forza nè si sentiva dello stato d'animo di reagire o giudicare ed aventualmente giustificare le sue o le altrui responsabilità.
Vayvet stabilì di partire coi favori della notte,questo lo avrebbe esposto di meno alle forze delle milizie,permettendogli di guadagnare un vantaggio sulle guardie del Castaldato.
Tutto il giorno trascorse in religioso silenzio.
Chantal e la governante erano rimaste l'una accanto all'altra,e sebbene la questione sollevata da Vayvet avesse turbato le due donne,alcuna delle due,fino all'ultimo momento,si espose sulla propria decisione.In realtà Chantal conosceva già quale sarebbe stata la sua decisione,ma aveva preferito che il giorno scorresse senza l'agitazione dei fatti prestabiliti.
Dal canto suo,la governante confidava nel Cielo,impegnando il suo tempo nella recita delle preghiere.
I fuggiaschi,invece,si erano divisi,come già s'era verificato nella notte precedente,Haro e Monty sorvegliavano la casa da fuori,Vayvet,invece,tentò di riposarsi,sebbene non avesse ceduto un solo momento alla sua inclinazione di scrutare con sospetto quella ragazza che,visibilmente scossa,cercasse di mantenere un contegno ed una calma che lo destabilizzavano.
Calata la notte Vayvent si replicò,domandando alle due donne di comunicargli chi li avrebbe seguiti.
Avanti, decidete…” rivolgendosi nuovamente a Chantal “… voi o la vostra governante?”
"Io"rispose la ragazza con fermezza,"Io verrò con voi."Ribadì col cuore che le balzava in gola.
La governante fu colta da un improvviso sussulto,si precipitò verso la ragazza e la abbracciò,in lacrime e cercando di convincerla che la cosa giusta da fare fosse che lei prendesse il posto di Chantal,essendo,a suo dire,più anziana e meno esposta agli interessi di quegli uomini privi di scrupoli e ignari delle buone maniere.
Ma Chantal la tranquillizzò e trovò anche la forza di sorriderle amorevolmente,spiegandole che confidava in Vayvet,essendosi dimostrato comunque ragionevole e benevolo con lei.
Infine,Chantal raccomandò alla governante,non appena fosse sorto il nuovo giorno,di cercare suo padre,trattenuto,sperava la ragazza,da qualche imprevisto o urgenza,e rasserenarlo sul suo ritorno che,le promise,sarebbe avvenuto presto.
Nel buio appena infranto dai pallidi raggi della Luna,Vayvet guidò i suoi e la ragazza nelle scuderie,
Furono prelevati quattro cavallitra ,quelli già ferrati per il viaggio non più intrapreso.
A Chantal fu concesso di montare il suo,e questo la rassicurava e la faceva sentire meno sola ed abbandonata.
Il suo cavallo,un maschio Holsteiner dal manto bianco e lucente che in quella notte nerissima brillava come una muminosa stella dalla luce azzurrina,nitriva per la diffidenza verso gli estranei,ma Chantal riuscì comunque a rassicurarlo carrezzandogli il muso ripetutamente e sussurrandogli qualcosa all'orecchio.
Ma anche Chantal era agitata e turbata,e il suo compagno lo percepiva al tatto.Del resto,la conosceva da tempo.
Vayvent trovò allora il modo di rincuorare e tranquillizzare la ragazza,domandandole,accennando un impercettibile sorriso,se,come s'era ostinata a fare col suo,avrebbe celato a lui anche il nome del cavallo.
Chantal gli sorrise leggermente di rimando,scuotendo la testa,quasi un poco divertita dall'idea di beffarsi di lui,e,ancora una volta non rispose.
Vayvent non insistette oltre,comprendendo che fosse già traumatizzante per la ragazza tutta quella circostanza.
Lasciarono il viale della casa adagio,poi a ritmo più sostenuto presero a galoppare verso Nord,imboccando la vallata del Calars.
Monty e Haro li anticipavano,quasi come due sentinelle.
Vayvet e Chantal cavalcavano uno di fianco all'altra,pochi passi indietro.
Vayvent,di tanto in tanto,si percuoteva il petto tentando di tenere la mano salda sulla ferita,probabilmente gli doleva,sebbene volesse mostrarsi forte e duro.
E alternava a quell'azione il massaggiarsi il collo,anche egli era stanco e provato,i suoi muscoli tradivano rididità e turgidità dovuta a mancato riposo.
Non si vedeva molto nel buio,l'unica luce era il luminoso astro del cielo che in quella vallata del Calars, umida e velata di foschia,non si mostrava nitido ma contornato da un alone che conferiva a quella Luna quasi piena un'insolita magia.
Chantal fu attraversata da una moltitudine di pensieri che si susseguivano e la tormentavano.Non sapeva a cosa andasse incontro,non aveva avuto notizia alcuna del padre,viaggiava verso l'ignoto con dei fuggiaschi ricercati e,a quell'ora,sarebbe dovuta essere in viaggio verso Pierre.
Il freddo della notte la faceva tremare,si avvolse nella cappa,cercando di tenere al caldo anche le mani che stringevano le redini,il cappuccio tendeva a scivolarle al trotto e sospinto dal venticello notturno che le accarezzava il volto e le soffiava nell'anima e nei pensieri reconditi e malinconici ricordi,ed ella era costretta ad accomodarselo ripetutamente.
E la nostalgia di casa e dei suoi affetti l'assalì improvvisamente,tanto che la ragazza seguiva quegli uomini quasi fosse assente da quei luoghi attraversati e lontana da quegli uomini.
Si levò,poi,un aromatico profumo di muschio che le fece comprendere d'essere prossimi al lago.
Quel profumo era a lei inconfondibile,una sola volta lo aveva sentito,ma le era rimasto impresso nei ricordi e nei sensi.
Ripensò a quando lo avevano prediletto come sosta nel loro viaggio verso sud quel lago dalle acque lucenti come il cielo che incontra la giada,si ricordò della lettera di Pierre che solo il giorno prima stringeva al petto ed annusava caldamente,e ricordò di come suo padre avesse acconsentito al viaggio mai intrapreso e che lei tanto desiderava compiere.
E poi,le fiere notturne,presago di pericolo ed inquietudini,o forse,solo amplificatori delle sue angosce.
Chantal cercò di respirare quel profumo e scacciare i suoi timori,ma fu solo più inquieta,allora ruppe il suo silenzio e volgendosi verso Vayvet domandò:"Da chi fuggite?Solo dalle guardie del Castaldato?"

Ultima modifica di Chantal : 09-02-2012 alle ore 22.56.17.
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Vecchio 10-02-2012, 01.54.07   #695
Guisgard
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Reas restò colpito da quel gesto di Elisabeth.
“Va bene, milady…” sussurrò il capitano alla donna “… vi condurrò davanti alla regina e potrete vedere vostro figlio…”
Reas allora fece cenno al servitore di farli entrare.
Il suo ruolo a corte gli consentiva di vedere la regina molto più spesso di quanto fosse normalmente consentito agli altri cortigiani.
Reas ed Elisabeth si presentarono così davanti alla regina.
Nella sala vi erano anche il medico Nigros e Daniel.
“Presumo che sia importante” disse la regina “il motivo che vi ha spinto a chiedere udienza, capitano…”
“Perdonatemi, maestà.” Chinandosi Reas. “Volevo parlarvi dei visitatori giunti a Tylesia…”
“Si, stavo giusto parlando con il dottor Nigros” fece la regina “e di uno dei nuovi arrivati…” fissò Elisabeth “…. voi vi sarete fatto un’idea sul loro conto, immagino…” domandò al capitano.
“Si, maestà.” Annuì Reas. “Ed è positivo… se così non fosse, non mi sarei permesso di condurre a voi lady Elisabeth…”
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Vecchio 10-02-2012, 02.23.04   #696
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Altea si era allontanata da Reas e da Elisabeth.
Passeggiò nel parco, fino ad avvicinarsi nuovamente al bellissimo cancello d’oro chiuso con quel lucchetto di diamante.
Restò a fissarlo, in balia dei suoi pensieri.

“A chi appartiene davvero quel meraviglioso fiore?
Chi lo custodirà sopra ogni cosa in fondo al cuore!
Dimmi, mia musa, tal meraviglia come si conserva?
C’è chi lo guarda, chi lo possiede e chi lo preserva!
Come potrò chiamarlo mai in quel mistico verziere?
Battezzalo come il tuo sogno più grande, cavaliere!”

E finito di recitare quei versi, il cantastorie si avvicinò ad Altea.
“Salute a voi, bella dama!” Con un inchino. “Non temete il freddo voi? O bastano i vostri sogni a riscaldarvi?”
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Vecchio 10-02-2012, 02.33.44   #697
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Fyellon ascoltava con un sorriso le parole di Melisendra.
La ragazza parlava e gesticolava con un candore non comune.
“A dire il vero” voltandosi verso l’orizzonte che sembrava inghiottire le acque del Calars “non conosco la meta di questo viaggio… anzi, ad essere completamente sincerò vi dirò che ho fatto di tutto per non saperlo… cerco una terra tanto remota da far perdere ogni mio ricordo in coloro che ho conosciuto… una terra che mi accolga per quello che sono… un esule… un esule da tutto ciò che ho cercato di conquistare e che invece mi è stato sottratto…” il suo sguardo si perse, per un momento, tra la vegetazione che cresceva sulle sponde del fiume e che i densi vapori che nascevano da questo rendevano sfocata ed incantata “… voi avete parlato del vostro padrone… siete dunque una schiava?”
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Vecchio 10-02-2012, 02.54.19   #698
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I cavalli procedevano nella foresta e tutto intorno ai quattro fuggitivi, man mano che l’imbrunire avanzava, assumeva forme inquietanti e sconosciute.
“Da cosa fuggiamo?” Ripeté Vayvet senza però fissare Chantal. “Forse dal mondo… un mondo che non ci ha mai accettati veramente…” strinse la mano contro la ferita, come a voler attutire gli scossoni provocati dall’andatura del suo cavallo “… come voi, del resto… neanche voi ci accettate, visto che mi avete negato anche il vostro nome…” accennò un sorriso “… ma lo comprendo… io vi ho negato la libertà… così saremo pari…”
Monty rise forte.
“Una volta in salvo” rivolgendosi a Vayvet “cosa ne faremo di lei, capo?” Fissò Haro e rise forte. “Seguiremo le regole, no? Le regole che abbiamo sempre rispettato… la tireremo a sorte per vedere chi la possiederà per primo!”
“Vedremo…” mormorò Vayvet.
“Ma come, capo?” Stupito Monty. “Abbiamo sempre fatto cosi!”
“Hai già fatto un sacco di idiozie.” Fece Vayvet. “Ora smettila di seccarmi.”
Monty scosse il capo.
Ad un tratto Vayvet aumentò il passo e raggiunse una radura irregolare.
“Passeremo qui la notte.” Voltandosi verso gli altri, che erano rimasti più indietro di qualche passo.
“Non temere piccola…” mormorò Monty avvicinandosi a Chantal “… presto io e te ci divertiremo non poco… e vedrai che quando avrò finito con te, perderai quell’aspetto da brava ragazza che ti hanno cucito addosso…”
Giunti anche i tre nella radura, il gruppo si apprestò a trascorrere lì la notte.
Haro accese un piccolo fuoco, giusto per scaldarsi, mentre Monty raccolse qualche frutto per la cena.
“Haro…” fece Vayvet “… farai tu il primo turno di guardia… poi toccherà a Monty…”
Poco dopo, i due fuggiaschi si addormentarono, mentre Haro si sistemò presso una roccia e cominciò il suo turno di guardia.
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Vecchio 10-02-2012, 03.23.18   #699
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Sheylon, col suo passo felpato e la sua agilità, correva in quelle stradine.
Due passanti si ritrovarono davanti il grosso felino e restarono impietriti, increduli, credendolo una visione frutto della notte imminente.
Incurante, la tigre proseguì la sua corsa, mentre alle sue spalle Talia in sella a Luthien cercava di stare dietro a quel superbo animale.
Sheylon alla fine arrestò la sua corsa davanti ad una locanda, dalla quale provenivano grida, risate e musica.
Il Felino fissò la porta del locale, per poi correre verso una delle finestre che davano al suo interno.
Un capannello di gente circondava un tavolo, sul quale c’erano dei bicchieri e diversi pugnali.
“Avanti, cavaliere…” alzandosi uno zingaro “… vediamo quanto vi assisterà ancora la vostra fortuna!” Buttò giù tutto d’un sorso l’ennesimo bicchiere e prese poi uno dei pugnali sul tavolo.
Mirò contro la parete, sulla quale era stato dipinto uno scudo, per poi lanciare il pugnale proprio al centro del disegno.
“Centro anche stavolta!” Gridò. “E ora a voi e alla vostra fortuna!”
Il cavaliere lo fissò ed abbozzò un sorriso.
Si alzò e per un attimo barcollò, come se tutto attorno a lui girasse senza sosta.
Respirò forte e svuotò un altro bicchiere.
Scosse poi il capo come a volersi destare.
Prese il pugnale e lo baciò, per poi lanciarlo, un attimo dopo, verso lo scudo dipinto alla parete.
Il suo pugnale si conficcò proprio al centro, facendo cadere quello lanciato precedentemente dallo zingaro.
Tutti allora urlano di gioia e applaudirono quel colpo lanciato da Guisgard.
Questi, visibilmente brillo, si lasciò cadere su una panca alle sue spalle, ridendo all’esaltazione di chi lo circondava.
“E’ stata solo fortuna!” Esclamò lo zingaro.
“Bevi e non pensarci, Djan!” Disse uno dei presenti.
“Fortuna?” Avvicinandosi al cavaliere una zingara. “Spero di no, messere!”
“Perché, dolce amica?” Ridendo Guisgard.
“Perché, come si dice…” con fare malizioso lei “… sfortunato al gioco, fortunato in amore… e tu hai vinto una notte d’amore, messere! Ed io sono il tuo premio per quel magnifico centro!”
“Già, godetevi la vostra dannata fortuna, cavaliere!” Con rabbia Djan lo zingaro.
“Come ti chiami, angelo?” Chiese Guisgard alla donna.
“Oh, stanotte sarai tu a scegliere il mio nome, messere…”
E tutti risero di gusto.
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Vecchio 10-02-2012, 08.24.36   #700
Altea
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Guardavo attraverso quel cancello ma davanti a me non riuscivo a scorgere nulla, tenevo stretta quella Rosa d'Oriente quando udii proferire delle parole..

“A chi appartiene davvero quel meraviglioso fiore?
Chi lo custodirà sopra ogni cosa in fondo al cuore!
Dimmi, mia musa, tal meraviglia come si conserva?
C’è chi lo guarda, chi lo possiede e chi lo preserva!
Come potrò chiamarlo mai in quel mistico verziere?
Battezzalo come il tuo sogno più grande, cavaliere!”

Mi voltai di scatto..un cantastorie?? Sorrisi e mi avvicinai a lui.

"I miei omaggi, molto belli questi versi, a chi sono dedicati? alla Regina? è un indovinello per entrare dentro un Regno magico oltre quel cancello?? Non stavo sognando mio cantastorie, in questo posto freddo è difficile sognare ma voi mi avete fatto sorridere e io vi dono in cambio questo"...e allungai la mia mano per dargli quel fiore.
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