La leggenda dello Scorpione di Giada

[Altea]

"Scusa..anno più o anno meno" il mio cuore batteva forte, era un misto di strane sensazione..mi rendevo conto di provare qualcosa per Alvis ma lui era un uomo di altro tempo..lo avevo capito subito..non potevo capire come avrei potuto avere un futuro con quell' uomo e sospirai, lui era diventato freddo e scostante, era come se di fronte a me vi fosse un uomo diverso da quello conosciuto all' Orchidea Blu, che mi aveva fatto sognare e battere il cuore..."Devi dirmi tu come siete stati raggirati..cosa è successo di particolare e su cosa si incentrano i tuoi studi..quelli della tua Università" mi scostai lentamente sedendomi su una bassa poltroncina.

[Guisgard]

"Il suo capo" disse Teos a Dacey "e' una gran carogna... una canaglia, ecco... uno che della faziosita' e della menzogna ha fatto il suo credo... oh, non che sia l'unico... quasi tutti i giornalisti lo sono... non scrivano mai la verita', ma solo cio' che conviene loro... l'Aristois era praticamente invincibile... uno squadrone... e Hiss sicuranente ne era la stella... ma vincevano troppo, rendendo quasi scontato il campionato... allora hanno cominciato a cercare un modo per interrompere il suo dominio, visto sul campo era praticamente impossibile farlo..." accendendosi una nuova sigaretta "... e sia, voglio aiutarla... le daro' tutte le informazioni in mio possesso... in cambio voglio un milione di Taddei... devo finanziarmi per una ricerca che sto facendo."

[Guisgard]

"Non dono un attento osservatore..." disse Elv guardando Gwen accanto a lui "... non mi metto a guardare tutto cio' che mi circonda... solo le cose belle, quelle che mi interessano veramente..." accomodandosi il cuscino dietro la testa.

[Guisgard]

Clio e Vale si guardarono intorno, senza pero' scorgere nessuna macchina.
Ad un trattopero' videro un polverone in lontananza.
Pochi minuti dopo un'auto apparve sulla stradina che conduceva verso la locanda, fino a fermarsi proprio davanti al suo ingresso.

[Clio]

La macchina arrivò, come aveva mostrato la Gemma.
"Eccola, dev'essere lei..." a Vale "Andiamo a vedere..." dissi piano.

[Guisgard]

Gaynor ormai sveglia cerco' di capire cosa fosse quella notizia che alla radio definivano stupefacente.
"E' proprio vero, amici radioascoltatori..." disse la voce alla radio "... la pubblicita' non solo e' l'anima del commercio, ma anche cio' che sa rendere illusoria la realta'... infatti cio' che molti credevano essere il primo avvistamento di massa circa l'arrivo di esseri dallo spazio, si e' rivelata essere la straordinaria presentazione del nuovo film della celebre Afra Golden Mayers!"

[Lady Gwen]

Lo guardai rapita, colpita dal modo diretto, ma al tempo stesso dolce che aveva di dire le cose.
"Non ti stanchi mai di guardarmi?" chiesi piano, quasi a bassa voce, coi miei occhi grandi nei suoi e il gomito poggiato sul cuscino a sostenermi, mentre sorridevo appena.
In realtà mi piaceva che lui mi guardasse, mi dava una sensazione strana e bellissima.
Lui, mi faceva sentire bellissima.

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[Guisgard]

"Appuntamento romantico..." disse Marios divertito mentre si guardava intorno "... beh, dipende che valore si da alla parola romantico..." sorridendo a Nyoko "... comunque dobbiamo cercare un passaggio... ammesso ce ne sia uno... quindi ci occorre la luce... si strappi un lembo della sua gonna... lo avvolgeremo intorno al mio scalpello e ne faremo una torcia..."

[Dacey Starklan]

" Non mi sta dicendo nulla che non sappia e che non possa ritrovare negli archivi del mio giornale" un po' spazientita per come prendesse la questione alla larga.
" Aspetti cosa? Un milione? Ma lei è pazzo o cosa? Non sono autorizzata temo, dovrà chiedere qualcosa d'altro."


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[Lady Gaynor]

La voce dello speaker stava dicendo che l'avvistamento degli ufo altro non era che una bizzarra campagna pubblicitaria per promuovere il nuovo film dell'Afra Golden Mayers.
"E poi definiscono eccentrica me..." dissi ad alta voce, scuotendo la testa.
Oramai ero sveglia, tanto valeva prepararsi e scendere giù a colazione. Mi lavai rabbrividendo, le prime ore del mattino erano sempre fredde per me. Mi vestii e scesi giù in sala da pranzo, pronta per la colazione. Il mio impagabile maggiordomo era già lì, pronto a servirmi.
"Buongiorno Stewart..." lo salutai con un sorriso.


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