24-02-2015, 00.29.31 | #691 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Clio ed Ammone se ne stavano ben nascosti, mentre il garzone accarezzava il cane e continuava a guardarsi intorno in cerca di qualcuno che aveva chiamato con insistenza ma senza frutto.
“Ehi...” disse fissando il gregge di pecore che pascolavano “... ma dove sei finito?” Poi, ad un tratto, il giovane prese a sorridere. Infatti nell'aria si diffuse il suono di un'ocarina.
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24-02-2015, 00.37.28 | #692 |
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Aspettavo, immobile e inquieta.
Cosa mi aspettavo di trovare? Cosa volevo dimostrare stando lì? Non osavo nemmeno ammetterlo a me stessa, perché mi sarei presa per pazza. Ma forse lo ero sempre stata quindi non era una novità, pensai con un sorriso. E poi la sentii: l'ocarina. Trattenni il fiato, mentre il cuore accelerava. "Andiamo.." Pensai, guardandomi attorno, cercando di scorgere senza essere vista "Ti prego, lascia che ti veda, solo un momento...". |
24-02-2015, 00.38.49 | #693 |
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Entrata all'interno del carrozzone, Gwen si sentì come dentro un libro di fiabe o di vecchie novelle.
Ovunque vi erano maschere e costumi, oggetti scenici, pannelli variopinti a richiamare gli scenari più esotici, fino a quelli più magici e surreali. E poi spade di legno, armature di cartapesta, elmi di sughero e pelli di ogni tipo, da quelle di animali selvatici ad altre che dovevano richiamare l'aspetto di chissà quale creatura mitologica, come unicorni, liocorni, draghi e così via. “Ecco il paese delle meraviglie.” Disse Ozzillon alla ragazza, mostrando quel mondo fatto di finzione ed effetti speciali. E finalmente il carrozzone riprese a muoversi. Così, lentamente, cigolando e tintinnando, quel bizzarro caravan ricominciò il suo cammino nella campagna Capomazdese, fino a raggiungere le porte della capitale ducale tra il clamore della gente, la curiosità dei passanti e l'entusiasmo dei ragazzini. Allora Ozzillon sbucò dal tetto del carrozzone e salutò la città ed i suoi abitanti.
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24-02-2015, 00.42.21 | #694 |
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Il suono dell'ocarina si diffuse nell'aria, dolce e vagamente malinconico.
Allora il giovane garzone sorrise e seguì il cane che, scodinzolando, prese a correre verso uno dei pini che si trovavano là. Ammone fece un passo in avanti e poi istintivamente fissò Clio. “Seguiamo quel tipo...” disse alla ragazza.
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24-02-2015, 00.48.23 | #695 |
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Seguii con lo sguardo quel tipo avvicinarci a dei pini.
Poi mi accorsi di Ammone e gli sorrisi, annuendo. "Sì, ottima idea..." Sorrisi "Ma stiamo comunque attenti a non farci vedere...". Così, seguendo il consiglio di Ammone, ci avvicinammo a quei pini come aveva fatto il garzone. |
24-02-2015, 01.02.37 | #696 |
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Clio ed Ammone seguirono il garzone a debita distanza, sempre attenti a non farsi vedere.
Il giovane raggiunse così un alto pino, sotto il quale proveniva il suono di quell'ocarina. E all'ombra di quell'albero vi era qualcuno seduto a terra, con la schiena contro il tronco. “Ehilà...” disse il garzone a quello “... ti sto chiamando da almeno un quarto di lega...” L'altro però non smise subito di suonare. Terminò la sua melodia, suonando con gli occhi chiusi e l'espressione come assorta da chissà quali sogni. Poi, di colpo, smise di suonare. “Cos'hai?” Chiese il garzone. L'altro allora si alzò e restò a fissare il vuoto della campagna. “Hai mai sognato qualcosa di così reale da sembrarti vera?” Voltandosi verso il garzone e mostrando finalmente il suo volto. Era Guisgard.
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24-02-2015, 01.07.02 | #697 |
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Il cocchiere annuì all'ordine di Altea e diresse la carrozza vecchio il Camposanto.
Vi giunsero così attraversando un margine di campagna ormai intrisa dell'incerto chiarore del meriggio e ammantata di penombra tra i dolci e mutevoli declivi coperti di muschio, agrifogli ed edera. Il cancello del Cimitero era aperto per metà e nessuno dei becchini era là a presidiare quell'ingresso. Allora, fermata la carrozza davanti all'entrata, Altea e Bensuon scesero ed entrarono nel Camposanto. Poco dopo avevano già raggiunto la cripta che custodiva il corpo di Guisgard.
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24-02-2015, 01.11.11 | #698 |
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Quel posto era davvero magico. E io di magia me ne intendevo. Anche l'aria era satura di arte, colori, fantasia e non so quali altre cose fantastiche e meravigliose.
Mi sedetti su un letto, un po' malconcio e che emise uno strano rumore sotto il mio peso. Era morbido e sopra vi erano coperte di ogni genere, tessuto e colore. Seta, raso, vi erano anche coperte realizzate con tante stoffe diverse. Alcune piu` pesanti, altre meno, alcune sgargianti, altre delicate. Prestai piu` attenzione quando sentii uno strano profumo: un odore caldo, di spezie profumate, ammalianti, che mi riportavano con la mente a posti lontani. Fu allora che capii che Ozzillon aveva davvero viaggiato dovunque. Mi accorsi che eravamo arrivati a Capomazda perche` sentii un brusio di gente incuriosita dall'allegro e bizzarro caravan e gli schiamazzi entusiasti dei bambini. "Da quanto tempo reciti nella compagnia di Ozzillon?" chiesi a Rida, che mi era seduta accanto, intenta ad arginare l'indomabile chioma fulva.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" Ultima modifica di Lady Gwen : 24-02-2015 alle ore 01.31.38. |
24-02-2015, 01.30.58 | #699 |
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Lo seguimmo in silenzio, anche se avevo come l'impressione che i miei pensieri fossero così intensi da rimbombare intorno a me.
E quella musica.. quella musica che riusciva a raggiungere la mia anima, a smuovere le corde più remote del mio essere. Quella voce.. possibile che..? No, faticavo persino ad ammetterlo a me stessa. Ma poi si girò. E io restai immobile, pietrificata con gli occhi sbarrati. Guisgard.... Non saprei dire che cosa stessi provando in quel momento. Ero felice, ma anche terrorizzata, e piena di domande, ma poi di nuovo felice e spaesata, sconvolta. Guisgard... Cercai il braccio di Ammone e gli strinsi il polso, voltandomi poi verso di lui perché la sua espressione mi dicesse se ero io pazza, e avevo visto quello che volevo vedere, o se invece era davvero lui. Guisgard.. Com'era possibile? Perché? Perché non mi aveva detto niente? Come.. Guisgard... Non riuscivo a parlare, non riuscivo a pensare. Guisgard.. Avrei voluto correre da lui, stringerlo forte a me e non lasciarlo andare mai più. Dimenticare ogni cosa a parte Noi, e badare a quel gregge con lui per il resto della vita. Oh, Guisgard.. Ma qualcosa mi bloccò.. e se mi avesse mandato via? Se, peggio, mi avesse dimenticato? Poi un pensiero mi assalì. E se avesse dimenticato ogni cosa? Così, restai immobile per lunghi istanti ad osservarlo. "Oh, al diavolo.." pensai. C'era una sola cosa da fare. I suoi occhi non sapevano mentire, se avesse incrociato il mio sguardo avrei compreso molte cose. Così, sciolsi i capelli e consegnai ad Ammone la cintura con la spada. Avevo davvero paura, ma non potevo starmene ferma. Nessuno vieta ad una semplice ragazza di vagare per la brughiera, no? E le ragazze sono spesso svampite e si perdono. Così, mi avvicinai ai due, sempre di soppiatto, cosicché non avesse il tempo di scappare. Quando ormai ero vicinissima, presi un profondo respiro, e mi avvicinai ancora di più, inciampando volutamente in una radice quando ormai ero a pochissimi metri da lui. "Accidenti.." cercando di rialzarmi "Scusate, non volevo spaventarvi... ma non c'è anima viva qui intorno e ho completamente perso la strada..." alzando finalmente lo sguardo "Potete aiutarmi?". |
24-02-2015, 01.31.33 | #700 |
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Fuori dal carrozzone, via via che la bizzarra vettura avanzava in strada, si udivano le grida entusiaste dei bambini, le risate della gente e gli schiamazzi generati da quella festosa confusione.
“Signori e signori...” disse Ozzillon sul tetto del carrozzone “... la grande e spettacolare compagnia del grande Ozzillon è giunta tra voi, desiderosa di narrarvi di terre lontane, incantate, esotiche ed abitate da creature che molti hanno visto solo nei libri. Ma poi vi saranno grandi storie, ricche di avventure e tesori.” Tra il delirio della folla. “Vi attendiamo dunque al nostro primo spettacolo! A presto!” Intanto, all'interno del caravan, Gwen era insieme a Rida, con quest'ultima indaffarata a sistemare la sua chiama rossa e ribelle. “In verità” fece la donna “è qualche mese che sono qui. In principio la compagnia era formata solo da quelli che hai conosciuto e durante gli spettacoli si dividevano i vari ruoli, sia maschili che femminili.” Sorrise. “Poi Ozzillon decise che alla compagnia occorreva una donna e scelsero me. Ora però sono curiosa di sapere che opera metterà in scena il nostro istrionico capo.” Le fece l'occhiolino. “Comunque” mormorò “vorrei prima vedere questa città. Cosa ne dici che se mentre Ozzillon e gli altri sistemano il tutto, io e te ci facciamo un giretto per queste strade? Ti va?”
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