11-05-2011, 06.30.15 | #701 |
Cittadino di Camelot
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Lei sorrise e scosse il capo, nascondendo per un'istante la sua espressione dietro una ciocca di capelli.
"Ma non è di mariti traditi o di amori clandestini che stavate cantando poco fa..." Gli si avvicinò di qualche passo. Adesso, se avesse teso la mano, avrebbe potuto sfiorarlo. I suoi occhi brillavano nell'oscurità della notte. "So riconoscere il suono di un ricordo..." Disse questo, poi si voltò a guardare il cielo, e rimase così ferma, accanto a lui, per qualche minuto. "E adesso ditemi..." e nella sua voce apparve l'ombra di un sorriso "dov'è che sparite, all'improvviso e senza che di voi si abbia più traccia? Forse potete confondere gli altri, ma non me..." Si voltò a guardarlo lanciandogli un sorriso civettuolo. "Lo sapete bene, immagino, che la curiosità è donna!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 11-05-2011 alle ore 06.37.05. |
11-05-2011, 11.45.15 | #702 |
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Speriamo di trovarli li dissi guardando Finiwell se no non saprei dove potrebbero essere e continuai a seguire Finiwell sentivo un po di stanchezza ma ancora riuscivo a stare in piedi
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fabrizio |
11-05-2011, 13.42.39 | #703 | |
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Ma fu un istante, poi tutto precipitò. Ebbi la percezione di ciò che stava per succedere un attimo prima che avvenisse: vidi Icarius distrarsi e Matys, che ancora non si fidava completamente di lui, si imbizzarrì... aumentò ancora il passo, tanto che per un momento il duca ne perse il controllo. “Icarius!” gridai, schiacciandomi sul collo del mio sauro e spronandolo ad aumentare l’andatura in modo da consentirmi di raggiungerli “Tieniti, Icarius! Lasciala correre... Lasciala...” Ma lui non mi sentì e, con un gesto istintivo, tirò le briglie. Era l’unica cosa che non avrebbe dovuto fare... e Matys perse completamente la testa. Con orrore la vidi iniziare a saltare e a scalciare forte, tentando in ogni modo di disarcionarlo. Tentai di avvicinarmi ma non potevo farlo troppo... “Buona Matys...” gridai nella lingua di Sygma, nella speranza di calmarla “Buona! Calma!” Ma lei non sentiva, era irrefrenabile... un attimo dopo si sollevò d’impeto sulle zampe posteriori e il duca fu sbalzato a terra, cadendo duramente. Il mio cuore si fermò. Balzai giù dal mio sauro prima ancora che si fosse fermato del tutto e mi precipitai su mio marito... “Stupido, stupido inutile cavallo!” inveii contro Matys passandole accanto, ora che sembrava essersi tranquillizzata. Corsi verso il duca e mi inginocchiai di fianco a lui... “Icarius...” mormorai, prendendo delicatamente la sua testa e le sue spalle tra le mani e adagiandomelo in grembo “Icarius, mi senti?” Ma lui non mi rispose e un cieco terrore mi invase. Mi sentivo male... male in un modo indescrivibile. Un misto di paura, di colpa, di disperazione si impossessò di me e mi rese difficile pensare a qualsiasi cosa, sentivo solo quel dolore lancinante che mi riempiva il petto... “Ti prego...” implorai con voce rotta, spostando piano una ciocca di capelli che gli era finita sugli occhi e carezzandogli ritmicamente il viso con la punta delle dita “Ti prego, rispondimi! Ti prego, io...” ma un nodo mi serrò la gola e mi tolse la voce, mentre l’altra mia mano stringeva convulsamente la sua spalla.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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11-05-2011, 17.56.20 | #704 |
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Stizzosamente lo allontanai da me. Cercai di trattenermi dall'esplodere in una furia, cosa che mi succedeva quando gli eventi mi sfuggivano di mano. Non era mai una buona idea... quante volte mi ero dibattuta inutilmente nella mia gabbia, con tutte le mie forze, fino allo stremo? Ed era valso qualcosa?
Ricordai la sensazione che avevo percepito, assaporando i primi istanti di disperata libertà, in groppa a Pandemonio, che mi portava in salvo. Ma la lotta era appena iniziata. Mi spaventai quando mi resi conto che, sola e fuggitiva, avrei continuato a viaggiare, cercando un posto dove far nascere il mio bambino. E realizzai che avrei dovuto farlo da sola. Il mio ventre era gonfio, ma avevo continuato a cavalcare fino a pochi giorni prima del parto, quando mi ero rifugiata in un vecchio capanno in un noccioleto, proprio accanto a un fiume. Mi sdraiai accanto al fiume, mentre le prime stelle illuminavano il cielo. Accanto a me c'era un fuoco acceso e tutto ciò di cui avevo bisogno: acqua calda, un coltello e coperte. Durò fino all'alba il mio travaglio, interrotto solo dai nitriti di Pandemonio. Poi ricaddi stremata dall'ultima spinta. Non piangeva. Feci appello alle mie scarse conoscenze mediche e finalmente si levarono quegli strilli acuti e furibondi. Piansi anch'io. Avevamo continuato a viaggiare, se ne stava addormentato contro il mio petto, avvolto strettamente contro di me. Mi guardava con quei suoi occhioni e stringeva la punta delle mie dita con forza e determinazione. Folte ciocche di riccoli biondi, quasi bianchi, fuoriuscivano dalla cuffia. Quanto lo amavo... cresceva a vista d'occhio e presto iniziò a tentare tremuli passi con le sue gambette. Erano quasi due anni che non ci fermavamo, quando arrivammo a Poggio del Sole. E capii che non potevo trascinare Uriel con me in giro per il mondo per sempre. Sbattei con forza il pugno sul tavolo, rovesciando una coppa fortuitamente vuota. "Non sai di cosa stai parlando... che ne sai tu di vivere, quando ti ostini a dedicare te stesso alla morte? Non c'è nulla che per te valga qualcosa... non risparmieresti niente e nessuno dalla tua furia!" Mi alzai di scatto e rovesciai la sedia. Le dita mi dolevano intorno al cristallo. "Se c'è una ragione per cui dovrei spezzare il mio silenzio e crederti diverso da quelli che hanno banchettato con la mia anima... dimmela e forse ti dirò il mio segreto."
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. |
11-05-2011, 19.26.43 | #705 |
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Assistetti a tutta la scena, senza poter intervenire. Il duca che veniva disarcionato da un cavallo imbizzarrito e Ldy Talia che correva verso di lui per vedere come stava.
Deve aver perso i sensi... o anche peggio. Speriamo di no. Il mio piano si è già abbastanza complicato... improvviserò! Mi levai di dosso più sangue che potei e uscì dal mio nascondiglio correndo verso Lady Talia e il duca Icarius. "Mylady! Serve aiuto? Ho assistito a tutta la scena...posso aiutarvi?" cercai di utilizzare la voce più dolce e innocente che avessi. Guardai Lady Talia e attesi una sua risposta. Forse non è andata così male... se l'aiuto a salvare il duca, di sicuro si ricorderà di me e mi presterà attenzione. Forse mi prenderà addirittura in simpatia! Se solo potessi spiegarle tutto subito...
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"La Morte non è una punizione, ma una liberazione" Dragon Heart. |
11-05-2011, 20.05.39 | #706 | |
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Citazione:
"Mi sembra un sogno, Pasuan, non avrei mai creduto di poter dare un padre a questo bambino. Guardalo com'è bello! E' perfetto, guarda..." mi tirai un po' su e iniziai a guardare con attenzione il piccino che intanto, tra le braccia del suo 'papà acquisito', si era addormentato "ha dieci dita dei piedi, dieci dita delle mani, due occhi, un nasino a patatina delizioso, due orecchie e mi sembra pure cicciottello, non trovi? Che dici, mi somiglia? Beh, i capelli di certo non sono miei, lui è biondo..." risi, mi sentivo un po' ridicola ma quelle piccole cose mi rassicuravano: il mio bambino era sano sebbene fosse nato con un po' di anticipo. Non parlai più, alzai il viso e protesi le labbra verso quelle di Pasuan baciandole. Sorrisi "Sono un po' stanca ma non ho voglia di dormire, voglio stare qui con te mentre coccoliamo il nostro piccolo. Possiamo rimanere qui o disturbiamo la tua famiglia? Altrimenti torniamo a Capomazda subito, non vorrei essere un peso per tua madre e tua sorella, posso cavarmela da sola. Tu piuttosto, puoi rimanere con noi due o devi ripartire subito? Dai, sei appena diventato papà, non ti spettano di diritto alcuni giorni di licenza?" dissi facendo gli occhi dolci come una bambina che chiede un nuovo gioco a sua madre. "Oddio, credo che sia il caso di parlare con la tua famiglia, si domanderanno come mai io sia piombata qui a partorire, non vorrei che pensassero che noi... insomma... che noi..... sì beh che questo bambino sia nato da una nostra relazione sconveniente...."
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire |
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11-05-2011, 20.33.02 | #707 |
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Gouf la schiaffeggiò all’improvviso.
“Cosa ne sai tu della vita e della morte? Forse conosci il peccato, il dolore, ma non certo la morte!” Disse quasi con disprezzo. Il disprezzo che da la solitudine. “E quando arrivi a conoscere davvero la morte” continuò “allora comprendi che è troppo tardi per tutto! Perché quando arriva è silenziosa, ma quando va via lascia dietro di sé un senso di solitudine ed impotenza! E solo quando conosci la morte davvero, arrivi a comprendere anche la vita… ma allora è troppo tardi perché non hai più nulla…” Si avvicinò alla finestra, quasi a volersi perdere nella sterminata ed implacabile brughiera. “Gli uomini hanno bisogno di trovare la forza per andare avanti…” mormorò “… e questa forza può venire solo da due cose… o dall’amore, o dall’odio… ed io ho tanto odio dentro” voltandosi verso Melisendra “da poter distruggere il mondo intero! E tu non sei diversa da me… qual è questo tuo segreto? Il tuo odio per me? Si, è quello… perché sei tornata? Ti ha mandata lui per tentare nuovamente di uccidermi? Cosa ti ha promesso stavolta? La libertà?” La fissò per un interminabile istante. “Una donna come te non sarà mai libera…” aggiunse “… sei come me… siamo soli… e quando si è soli, non si è mai liberi…”
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11-05-2011, 20.42.03 | #708 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Sono come il vento che spira tra le mura di questo posto.” Disse Guisgard divertito. “Che si aggira inquieto fra le torri, quasi a lambire il cielo. Si sa da dove arriva, che sia zefiro, maestrale o scirocco, ma non dove è diretto. Il vento puoi sentirlo, toccarlo, lasciarti accarezzare dal suo alito, ma non puoi imprigionarlo. Il vento è libero.”
Fissò Morrigan facendole l’occhiolino. “Ora perdonate, milady…” aggiunse “… sono atteso in un luogo. Vi chiederei di seguirmi, ma temo che quel posto non sia adatto ad una ragazza come voi.” Sorrise e mostrò a Morrigan un profondo e scherzoso inchino.
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11-05-2011, 21.01.29 | #709 |
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“Ehi, bambina…” disse dolcemente Pasuan a Dafne “… hai appena partorito, perché tutti questi pensieri? Qui possiamo restare tutto il tempo che vogliamo.” E sorrise.
Fissò poi il piccolo, accarezzandolo dolcemente. “Io dico che ha il profilo del cavaliere…” fece divertito “… si, ovvio… è poi è bello robusto! Credo che molto prestò dovrò già dargli le prime lezioni… su come andare a cavallo, come tirare di spada, come tendere l’arco…” e scoppiò a ridere. “Ma sei impazzito?” Esclamò Mian entrando nella stanza con del latte caldo per Dafne. “Questo bambino non è mica come te e quegli scavezza collo dei tuoi compagni! No, lui sarà tutto ciò che non sei tu! Studierà e forse diventerà un filosofo, o magari un poeta! Altro che armi e duelli!” “Ehi, ma lo sai che come zia non sei niente male, sorellina?” Divertito Pasuan. “Dai, saluta la zietta…” prendendo la manina di Hubert “… zietta, quand’è che mi darai un cuginetto?” “Scemo!” Andando via Mian. “Si, ti somiglia…” rivolgendosi poi a Dafne “… non ho mai visto un bambino più bello…” Sfiorò allora con una mano il volto di Dafne. “Sei una creatura speciale, sai…” le sussurrò “… oggi hai fatto un miracolo… questo bambino… sei arrivata nella mia vita, riempiendola con il tuo sguardo, il tuo sorriso, la tua voce… e poi mi hai donato lui… voi siete la mia felicità, la mia gioia… hai reso tutto ciò che mi circonda una favola… come potrei ripagarti di tutto questo, se non con una vita di felicità…” Le si avvicinò e le sfiorò dolcemente le labbra, baciandola poi appassionatamente. Mentre il piccolo Hubert, tra loro due, stringeva con la manina la treccia di Pasuan che gli scendeva lungo la giubba.
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11-05-2011, 21.06.23 | #710 |
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“Ah… sono… ferito… sono ferito…” disse ansimando Icarius, mentre una ciocca dei capelli di Talia gli accarezzava il volto “… gravemente… mortalmente… al cuore…”
Aprì di colpo gli occhi e le fece l’occhiolino. “Non ti facevo tanto premurosa, milady!” Esclamò sorridendole. “Devo dire che fra le tue braccia si sta meravigliosamente bene! Per un attimo ho creduto di essere in Paradiso! Dai, mi merito un bel bacio dopo quella rovinosa caduta, no? Per lo spavento che mi sono preso! Ad un uomo ferito non si rifiuta nulla!” Aggiunse restando adagiato su suo grembo. In quel momento però si accorse della giovane Sayla a pochi passi da loro.
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