07-02-2014, 17.50.44 | #711 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il diacono fissò Parsifal un po' confuso.
“In verità” disse al cavaliere “non credo di aver compreso le vostre parole, messere. Forse volete incontrare Sua Grazia il vescovo? Ah, forse ora comprendo!” Esclamò all'improvviso. “Se ho ben capito siete qui per arruolarvi nelle milizie ecclesiastiche, giusto?” Sorrise. “Mi sembrate un degno cavaliere e sono certo che la vostra richiesta verrà subito presa in considerazione! Volete incontrare adesso il capitano della Guardia Ecclesiastica, messere?” Ma proprio in quel momento una grossa esplosione fece tremare lo spiazzo davanti alla cattedrale.
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07-02-2014, 17.55.19 | #712 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La notte trascorse ed il mattino seguente le dame di Galatea giunsero a vestire Eilonwy come lei stessa aveva chiesto.
La ragazza incontrò poi la fata poco dopo, in una saletta per la colazione. “Eilonwy, ascoltami...” disse “... nella biblioteca della cattedrale non troverai nulla riguardo all'incanto che ti affligge. L'unica possibilità di trovare un rimedio è quello di incontrare la Signora del Lagno. Girare invano per Afragolone non ti servirà a nulla. Finirai per restare imprigionata nella maledizione e divenire un personaggio marginale della tua stessa vita. Non ti saranno concesse altre possibilità di poter incontrare la Signora del Lagno. Ti è già stato fatto un gran dono con questa udienza presso di lei. Altro io non ho più da dirti. Ora devo partire. Sono attesa da un importante viaggio che mi terrà lontana da Afravalone per un po'. Decidi tu che ruolo dare alla tua storia. Se da protagonista o effimero.” Ma proprio in quel momento una terribile esplosione si udì provenire dal centro di Afravalone. “Ecco...” mormorò triste Galatea “... come predetto hanno colpito di nuovo...”
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07-02-2014, 18.57.46 | #713 |
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Per poco non caddi a terra.
Maledetti! Non c'era tempo da perdere. "Astin.." Urlai "fa evacuare la gente nel campo ad est, ma non farla andare via, porta loro provviste e acqua per riprendersi.. Ti manderò dei rinforzi" Mi voltai a cercare gli ufficiali "Amien, pensa ai feriti.. Kor occupati del lato est, Mirtos il lato ovest, Hatrir, Gart voi pensate alle gradinate.. Bisogna sedare le fiamme, presto". Mi allontanai di qualche passo, avvicinandomi ai mercenari "Gufo Scarlatto, basta piagnucolare, è ora di mettersi all'opera, circondate il campo ad est dell'ippodromo, verrà riunita la gente sopravvissuta, ma non devono andare via, potebbero essercene altri.. I miei uomini penseranno alle perquisizioni, Andate..". Corsi dall'altra parte, verso l'incendio, dove altri dei miei uomini attendevano ordini. "Bravi avete dell'acqua, venite con me, raggiungeremo il punto di partenza..." Così, raggiungemmo il punto in cui la ragazza aveva dato fuoco ai suoi abiti. Ora era chiara la dinamica dell'esplosione. Di nuovo gente innocente. Mi venne in mente maria, il giorno seguente era un venerdì, magari aveva scoperto qualcosa sul l'attentato. Dopo aver spento le ultime fiamme, iniziammo a scavare tra le macerie alla ricerca dei sopravvissuti. |
07-02-2014, 20.17.39 | #714 |
Cittadino di Camelot
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"Dite davvero, messer Marriot, non ero desiderata e io non volevo rimanervi? Io vi consiglio di stare attento alle fanciulle del vostro Borgo..mi sembrano alquanto spaventate, tanto fu la figlia del locandiere, a suggermi subito di andarmene. Stranamente voi uomini non siete spaventati come le fanciulle."
Il carro si fermò di colpo e fui fatta scendere da Mariott e mi indicò il sentiero da prendere con alcune raccomandazioni, non lasciare mai il sentiero e di essere veloce visto l'imbrunire e se ne andò. Mi incamminai e il Sole era tornato, la selva sembrava diversa...sentivo i pofumi forti del bosco in Inverno come la legna e il muschio bagnato, udivo i suoi rumori e assumeva colori forti nonostante gli alberi spogli..in fondo anche l' Inverno aveva il suo fascino. Il Borgo ormai era lontano e non vi era più traccia se non le alte torri del maniero, mi voltai e cercai di evitare di guardarlo. Dovevo rimanere lucida...dovevo fare in fretta..e mi misi a correre per il sentiero per battere la Notte e forse..avrei raggiunto Tylesia.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
07-02-2014, 20.43.07 | #715 |
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Quando fu mattino e ritornai umana, fui aiutata dalle dame di compagnia di Lady Galatea ad indossare un' abito rosa decorato con finti petali di rosa.
Coco mi appoggiò sulla testa una coroncina di fiori bianchi e rosa ed Aladiah mi fece calzare delle scarpe d' argento. Poi i miei amici mi portarono da Lady Galatea, la quale mi disse che se non fossi andata subito dalla Signora del Lagno, cioè la strega Isolde, non avrei avuto un' altra possibilità. All' improvviso, proprio quando stavo per dirle qualcosa, sentimmo un' esplosione. Era una di quelle catastrofi predette da lei stessa la sera prima! Alla fine, decisi di prendere parola: "Milady, avete ragione. Sono pronta a partire!!!....Per questo viaggio, però, vorrei che utilizzaste i vostri portali magici, che fanno arrivare in un lampo una persona in un posto. Se questa è l' ultima possibilità che ho per ritornare normale, allora è meglio essere veloci!". Mi girai verso le sue ancelle e dissi: "Di grazia.....portatemi Dante, la mia Spada di Fuoco Fatuo, la mia Borsa Rimpicciolente e il mio arco con la faretra! Partiremo all' istante!!!". COLONNA SONORA:
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy Ultima modifica di Eilonwy : 07-02-2014 alle ore 23.27.37. |
08-02-2014, 01.21.28 | #716 |
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Fu un attimo.
Poi l'Inferno. Il fuoco in brevissimo fuoriuscì dai palchi in legno, dai padiglioni e dai tendoni. Gli steccati che delimitavano lo spiazzo del campo presero fuoco in un baleno. Le fiamme divamparono così ovunque, fino a raggiungere le gradinate in pietra. Per lo spavento la folla cercò subito di lasciare l'ippodromo, lanciandosi verso le uscite in modo caotico e disordinato. Questo causò ancora più problemi e molte persone rimasero schiacciate sotto quella moltitudine che cercava scampo fuori da quel luogo. Ormai l'ippodromo era divenuto una grossa trappola di fuoco, dove molti, scampati all'esplosione, trovarono la morte sotto i crolli delle murature sciolte dal fuoco o gettandosi dall'alto delle gradinate. Furono momenti drammatici per Clio e per i suoi uomini. Gufo ed i suoi mercenari però si rifiutarono di restare con i soldati del re. “Siamo stati assoldati per combattere” disse lo Scarlatto a Clio “e non certo per spegnere incendi o scavare tra le macerie.” E in poco tempo i mercenari lasciarono quell'Averno di fiamme e morte. Quella confusione, però, non per tutti fu un evento drammatico. Guisgard infatti, in quei frangenti, colse una possibilità di fuga. Approfittando allora del disordine, il cavaliere si mischiò alla folla, tentando di lasciare l'ippodromo. “Mamma!” Piangeva qualcuno. “Mamma! Mamma!” Era un bambino che si era perso. “Ehi, ma tu sei quello che mi venne a chiamare ieri!” Riconoscendolo Guisgard. Era infatti il piccolo Favren. Il cavaliere allora lo prese in braccio per portarlo via da quella baraonda. “Un soldato!” Gridò una vecchia nel vederlo. “Salvateci, vi supplico!” Afferrando il suo mantello. Molti si avvicinarono disperati. “Non so come si esca da qui...” fece Guisgard, con in braccio Favren “... seguitemi, ma a vostro rischio...” e si fece spazio tra la ressa. Così, seguito dalla folla, il cavaliere riuscì ad arrivare ad una delle uscite. Qui però alcuni soldati del Clero la sbarravano. “Soldato, libera il passaggio!” Ordinò Guisgard. “Ho avuto ordine dai senatori di non far passare nessuno!” “Libera il passaggio, ti dico!” Urlò il cavaliere. “Da qui si va verso il Senato ed il Palazzo Reale” ribattè il soldato “e nessuno può accedere a quella zona!” Estrasse la spada. “E qui sono io a dare ordini! E per il demonio io...” Ma Guisgard lo tramortì, spingendo poi via lo steccato che bloccava il transito. La gente così si riversò in quel passaggio e lasciò finalmente l'ippodromo. Qualche ora dopo, Clio ed i suoi uomini, aiutati da molti volontari e dalle milizie vescovili, erano riusciti a sedare l'incendio. Ora si scavava tra le macerie. All'improvviso arrivò un soldato a cavallo, che subito andò a parlare con Astin. Questi allora lasciò il suo posto e corse da Clio. “Capitano...” disse il luogotenente “... tra i feriti che sono stati portati qualche ora fa fuori dall'ippodromo... si, insomma... pare ci sia anche sua altezza il principe...”
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08-02-2014, 01.25.54 | #717 |
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Qualcuno mi riferì che i mercenari si erano rifiutati di eseguire gli ordini.
L'avrebbero pagata cara, erano lì per la guerra contro i ribelli, e quello era il campo di battaglia. Ma non c'era tempo, avrei riferito ai senatori in un secondo momento. Arrivò un soldato a cavallo. Sbiancai a quelle parole. "Portatemi da lui..." ordinai "immediatamente!". |
08-02-2014, 01.32.34 | #718 |
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Altea a passo svelto intraprese il suo cammino verso Tylesia.
Passarono però diverse ore senza che lei riuscisse ad uscire dalla foresta. Continuò allora il tragitto, sempre seguendo il sentiero. Alla fine, con sua meraviglia, la bella avventuriera si ritrovò di nuovo davanti all'altura dalla quale dominava il misterioso castello visto al borgo. In pratica aveva aggirato il borgo stesso, ritrovandosi dalla parte opposta, in direzione del maniero e non più del centro abitato. Era ormai notte e attorno a lei vi era solo la foresta resa impenetrabile dall'oscurità. E l'unica direzione in cui conduceva il sentiero ora era proprio verso quel cupo castello.
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08-02-2014, 01.41.44 | #719 |
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Galatea sorrise a quelle parole di Eilonwy.
“Sono lieta che tu abbia compreso la priorità di tutto ciò...” disse la fata “... tuttavia non è possibile aprire alcun portale per giungere dalla Signora del Lagno... sarà lei che verrà da te, mostrandoti il suo impenetrabile palazzo.” Battè le mani e le sue dame di compagnia portarono Dante e tutto l'occorrente per il viaggio di Eilonwy. “Parti ora...” continuò Galatea “... prendi Dante e galoppa verso la campagna, fino a quando essa cederà il passo al bosco... lì la Signora del Lagno verrà da te... va, ora... non indugiare oltre... il merlo parlante verrà con voi tre...”
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08-02-2014, 01.48.22 | #720 |
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Il soldato allora condusse Clio verso il Palazzo Reale.
Le strade erano però ricolme di gente che correva gridando spaventata. Molti si avventarono contro i loro cavalli per rubarli e fuggire via. “State indietro, dannati...” disse estraendo la spada il soldato “... state indietro...” Ma quelli erano troppi ed alla fine riuscirono a disarcionare il soldato. Lo percossero forte e poi presero il suo cavallo. Anche Clio fu aggredita da quella moltitudine disperata. E anche lei, infine, per il troppo numero di quelle persone, fu tirata giù dal suo cavallo e disarmata. "Prendete tutto ciò che possiede, oltre al suo cavallo..." gridò uno degli aggressori "... ci frutterà un bel gruzzolo!"
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