04-12-2010, 02.06.14 | #711 |
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Ascoltata la spiegazione, Gaynor chiese al locandiere: "Perdonatemi se sembro immischiarmi in faccende che non mi riguardano, ma non è stato mandato nessuno sulle loro tracce? Se è vero ciò che raccontate, quei due saranno in pericolo." Si voltò poi verso il giullare: "Mio buon Iodix, voi avete parlato di un duca, chiedete aiuto a lui, ma non potete star qui con le mani in mano a raccontare questa storia a chiunque la voglia ascoltare, senza però intervenire. Il vostro cuore è dunque pavido? C'è di mezzo anche una dama..."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
04-12-2010, 02.11.22 | #712 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Intanto, nascosti nella chiesa, Morven ed il Cappellano attendevano che la confusione della battaglia volgesse a loro favore.
"Che beffa..." mormorò il Cappellano "... siamo nascosti in questa chiesa maledetta per salvarci dai nostri nemici, eppure non vi è un posto peggiore di questo per nascondersi dal male..." Sorrise amaramente ed aggiunse: "Una chiesa sconsacrata... un luogo un tempo di luce, divenuto ora dimora dell'oscurità più fitta..." Passarono alcuni interminabili momenti, senza che nulla accadesse intorno a loro. Un silenzio irreale dominava in ogni dove di quel bosco. Ma all'improvviso si udì una voce. "Ehi, dove siete?" Gridò Dukey, sbucato dalla fitta boscaglia. "Siete vivi? Potete venire fuori... abbiamo messo in fuga quegli uomini... non c'è più pericolo..."
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04-12-2010, 02.27.18 | #713 |
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Nel frattempo, alla locanda, Gaynor apprendeva dei fatti che stavano flagellando Cartignone.
"Il duca è lontano dai mali di quella boscaglia. Egli è al sicuro, ignaro di tutto, in Cornovaglia. Eh, ma se lui sapesse si che giungerebbe veloce, che come un figlio l'amava e perderlo sarebbe atroce." Disse Iodix. "Lord Frigoros, signore di Cartignone, ha mandato diversi uomini nel bosco per comprendere quale maleficio attanagli quel luogo..." intervenne il locandiere "... ma sembra tutto inutile... non solo, infatti, il padrone di questo giullare sembra svanito in quel diabolico incanto, ma anche altri, tra cui lady Talia, che dopo la morte della figlia di lord Frigoros è divenuta la pupilla del nostro signore... e proprio lady Talia accompagnò quella notte nel bosco il padrone di questo cantastorie..."
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04-12-2010, 03.17.21 | #714 |
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A sentire queste tristi parole, il cuore di Gaynor si strinse per la pena. Non conosceva quelle persone, ma una sorta di empatia la faceva reagire con sgomento all'idea che li, da qualche parte nel bosco, ci fossero due persone terrorizzate, braccate come conigli, convinte che il mondo si fosse dimenticato di loro. Ancora prima che la mente reagisse, la bocca stava già esclamando: "Ma com'è possibile che siate ancora qui senza far niente? Questo Lord Frigoros dev'essere uno che si arrende presto, ma voi, Iodix, che tanto sembrate amare il vostro padrone, non vi siete preso nemmeno la briga di muovere un dito per lui. Certo che quassù al nord avete uno strano modo per dimostrare il vostro amore..."
Ecco, ora mi cacceranno via a pedate, sempre perchè non riesco a tenere a freno la lingua. Morirò senza imparare cosa significhi essere una vera dama che sa stare al suo posto...
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04-12-2010, 03.23.15 | #715 |
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Intanto, nel ventre oscuro del bosco, Guisgard, Talia e Gila continuavano la loro risalita da quell'Inferno.
"Pensare alle loro anime..." mormorò Guisgard "... dubito che quei maledetti abbiano ancora delle anime..." "Da quella parte..." indicò Gila. I tre allora si incamminarono verso una fessura che si apriva nella parete rocciosa. Ad un tratto sentirono un gemito, un lamento. "Cosa è stato?" Chiese Guisgard. "L'eco dei nostri passi." Rispose Gila. "Proseguiamo..." "Papà..." "L'ho sentito di nuovo!" Esclamò sorpreso Guisgard. "Proveniva da quella parte!" "Io non ho sentito nulla." Rispose il nano. "Papà... papà, non mi abbandonare... Dio, aiutami..." "Nulla?" Chiese Guisgard. "Laggiù c'è qualcuno che chiede aiuto..." "E' stregoneria!" Sentenziò Gila. "Un incanto che cela una trappola... proseguiamo per la nostra strada." Ma fatti pochi metri, i tre sentirono dei passi alle loro spalle. "Qualcuno ci segue..." disse Guisgard. "Non c'è nessuno..." rispose il nano "... continuiamo a camminare... senza più voltarci." Ma ad un tratto quella voce si fece più nitida e Talia la riconobbe. "Talia..." chiamò "... Talia... non mi riconosci? Sono Eileen... Talia, sono io..." "Non voltatevi." Disse Guisgard a Talia. "Talia... perchè mio padre non è venuto a prendermi?" Domandò piangendo. "Perchè? Ho pregato ogni notte... ma lui non è venuto... ero sola... loro erano cattivi... e poi..." "Non voltatevi e proseguiamo." Ripetè Guisgard a Talia, prendendola per mano e tenendola stretta. "Talia..." chiamò di nuovo quella voce "... ti ho aspettata... sapevo che saresti venuta a prendermi... non lasciarmi quaggiù ora... loro torneranno... ho paura, Talia... non andare via... non mi abbandonare quaggiù... Talia... sono io... tu sai che sono io... sono Eileen... Talia, non mi abbandonare da sola.. ho freddo... ho paura... portami a casa con te..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 04-12-2010 alle ore 03.30.15. |
04-12-2010, 03.53.46 | #716 |
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Camminavo in fretta, con il cuore in gola e una strana sensazione addosso... papà diceva sempre che avevo il dono di avvertire in anticipo quando c’era qualcosa che non andava, un diffuso malessere che mi coglieva senza un’apparente motivazione e che fungeva come una sorta di campanello d’allarme. Era sempre stato così: non sapevo perché. E tuttavia, da quando ero penetrata nel regno degli Atari, quel diffuso malessere non mi aveva più abbandonata.
Non feci caso, dunque, a ciò che avvertivo dentro di me risalendo quello stretto passaggio... O, almeno, non ci feci caso finché non udii quella voce! Era una voce debole, di giovane donna, una voce che da principio suonò alle mie orecchie assolutamente estranea, tanto insignificante per il mio cuore che non compresi il nervosismo che notai nel nano Gila... E tuttavia, udendola di nuovo, ascoltandola... mi suonava sempre più familiare... era come un canto, un canto dal sapore vagamente ipnotico... Avvertii la mano di Guisgard afferrare in fretta la mia e stringerla, e per un istante tornai lucida... Un istante! Ma quella voce, quelle parole... Eileen... ‘L’hai vista morta!’ disse un’altra voce, da qualche parte nella mia testa. Una voce, questa, che somigliava stranamente a quella di mia madre. ‘Hai visto il suo corpo senza vita!’ Eppure quei lamenti, melodici come un canto, proprio alle mie spalle... Non avvertivo quasi più il contatto con la mano del cavaliere ora, e la voce di mia madre nella mia testa era così lontana ormai... Eileen... tutto ciò che udivo era quel pianto, come un canto di dolore... Combattere... Non potevo più combattere... E molto lentamente, senza quasi che me ne rendessi conto, iniziai a voltare indietro la testa, verso quella voce e quel lamento...
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
04-12-2010, 03.56.33 | #717 |
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Nello stesso momento, alla locanda di Cartignone, il temperamento di Gaynor cominciava a farsi vivo.
"Eh, milady..." disse il locandiere "... avete un bel carattere indomito! Ma non siate dura col nostro giullare... egli è uomo di rime e versi, che sogna al massimo una tavola imbandita ed un letto caldo. Non cerca fama e ricchezza. Il suo sogno non è abbattere draghi. Non lui che se la fa addosso se sua suocera alza un pò la voce!" E rise forte. "Eppure io vi dico, mia signora, che certo partirei alla buon'ora! Se però trovassi un buon amico io partirei all'istante e qua lo dico! Un compagno d'armi, sono sincero, animato si da ardore e coraggio vero." Esclamò Iodix.
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04-12-2010, 04.07.20 | #718 |
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"Talia..."riprese a dire la voce "... Talia, non mi abbandonare qui... sono da sola, ho paura... loro torneranno... portami a casa con te... ho paura... li sento... Talia, presto, vieni a prendermi... sono qui... vieni, Talia... Talia..."
Guiagard camminava senza voltarsi, ma cominciò a sentire che Talia lo seguiva più lentamente. A tratti era quasi lui a doverla trascinare con sè. "Non voltatevi, Talia. Stringete la mia mano e camminate guardando solo davanti a voi." La voce di Guisgard si sovrappose a quella di Eileen, fino quasi a confondersi con essa, nella testa di Talia. "Talia... perchè vai via...?" Gridò la voce impaurita. "Talia... Talia... sei venuta a prendermi, lo so... non andartene... Talia, vienimi a prendere e torniamo a casa insieme..."
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04-12-2010, 04.24.44 | #719 |
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"Vi prego, vogliate scusare la mia impertinenza, non avrei dovuto parlare in quel modo."
Uno zio duca, un lord... qui c'è gente che ha da perdere molto se quei due sventurati fanno una brutta fine. Mi chiedevo se... no, ragazza mia, fermati a riflettere, non si offre protezione ad un cadavere, ed è quello che diventeresti gettandoti in quest'avventura... Ma una vocina continuava a ronzare nella testa di Lady Gaynor. C'era qualcosa che la spingeva ad interessarsi della sorte del cavaliere e della sua dama. Non li conosco, non so neppure che volto abbiano o se siano già morti, eppure è come se una voce mi chiamasse e mi spingesse verso di loro... Di nuovo impulsivamente, Gaynor si rivolse al giullare e disse: "Ebbene Iodix, io non sono un uomo d'armi, come potete ben vedere, ma il coraggio non mi manca. Sono scappata da un posto che odiavo, da un signore che mi tiranneggiava, ho attraversato miglia e miglia di boschi e foreste, combatutto tante insidie, e tutto con l'aiuto di nessuno. Solo io ed Elinor, l'amica più fedele che si possa immaginare. Per questo, non ho nient'altro da offrire che il mio coraggio, ma se lo volete, sono pronta ad accompagnarvi alla ricerca del vostro padrone e della sua dama."
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04-12-2010, 10.20.04 | #720 |
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Mentre Belven era dal capo dei nani io iniziai a girovagare per il villaggio per scoprire qualche cosa e trovare qualche indizio importante e riferirlo a Belven
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fabrizio |