25-05-2010, 17.11.01 | #711 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Polgara seguì quel fischio.
Un senso di pace e malinconia la avvolse. Si rivide fanciulla, nel paese natio che sorgeva protetto all'ombra dei grandi monti, avvolto nel verde millenario di una natura incantata. Che serenità sentiva finalmente nel cuore. Avanzava così sul tenero prato, tra l'erba umida che pareva accarezzarle le zampe. Il fischio divenne allora più leggero e delicato, rapendo quasi i suoi sensi. Ma in quello stesso istante un rumore metallico la destò da quella serenità ed un dolore lacerante si diffuse sulla sua zampa sinistra. Quella tagliola stringeva le sue carni come una morsa, impedendole quasi di muoversi. Ed una scura figura le apparì davanti. "Finalmente ti ho preso, bestiaccia!" Disse Toraus con un delirante sorriso. "Ora conoscerai la vera sofferenza... e nessuno verrà a salvarti!" Estrasse allora un lungo ed affilato coltello dalla sua borsa e si avvicinò al lupo. Ma proprio in quel momento qualcosa balzò su Toraus, azzannandolo al collo. Il cacciatore cadde pesantemente a terra, mentre quell'animale continuava a mordergli il collo. Toraus allora lo scacciò con una manata, ma nella foga finì in una delle tagliole che aveva nascosto nel terreno. Si rotolò nell'erba dal dolore, mentre gridava come un ossesso. Fino a quando, vinto da quella tortura, svanì nell'oscurità della selva. Quell'animale allora si avvicinò a lupo che era intrappolato nella tagliola. Era un bellissimo cane pastore bianco, forte e vigoroso. Aveva l'occhio ferito dal colpo di Toraus. Si avvicinò alla zampa del lupo e cominciò a leccarla per dargli sollievo. Ma se qualcuno non lo avesse liberato, il lupo sarebbe morto dissanguato... Guisgard, nel frattempo, continuava ad attraversare quel sentiero. Avvistò finalmente una costruzione lontana. Ma prima che potesse avvicinarsi una donna apparve sul suo cammino. "Chi siete, milady?" Chiese il cavaliere. "Ti sto seguendo, cavaliere." Rispose la donna. "Perchè? Io non vi conosco..." "Ma sono io che conosco te." "Cosa vi occorre?" Chiese Guisgard. "Ditemelo e vi servirò." "Che tu possa rispettare un accordo." "Mai venni meno alla parola data." Disse Guisgard. "Ma di quale accordo parlate, mia signora?" "A tempo debito verrò a chiedertene conto..." E svanì nella selva. Guisgard allora riprese il cammino e raggiunse la costruzione che stava alla fine del sentiero. Era un tempietto ottagonale, con un abside su ciascun lato e nel mezzo stava un trono marmoreo. Apparvero allora tre cavalieri, di superbo e nobile aspetto. "Per chi è quel trono?" Chiese Guisgard ai tre cavalieri. "Per colui che tutto rinuncerebbe per amore." Rispose uno di quelli. "E' questo l'oracolo?" Chiese ancora Guisgard. "Si, è questo l'oracolo, cavaliere." Rispose una voce. Guisgard si voltò e vide una bellissima donna con una veste azzurra come il cielo terso di primavera. "Cosa cerchi qui?" Chiese la donna. "Come salvare colei che più amo al mondo." Rispose Guisgard. "E non trovi tale risposta nel tuo cuore?" Guisgard abbassò il capo senza rispondere. Poi disse: "Sono un cavaliere... non posso nulla contro la magia..." "Allora, se vuoi una risposta, riconosci ciascuno di questi cavalieri..." Guisgard restò sorpreso dalle parole di quella donna e cominciò allora ad osservare i tre cavalieri.
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25-05-2010, 17.25.29 | #712 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Talia era avvolta in quelle morbide e profumate coperte.
Pensieri e paure assalivano ora il suo cuore. Il suo bellissimo volto, avvolto dai soffici capelli, che scendevano sciolti sul delicato collo, sembrava turbato. "Non temete, damigella..." disse la suora "... siete la donna più fortunata al mondo. Il nostro e vostro signore è il più bello, ricco e generoso al mondo. Egli saprà rendervi felice e nulla vi mancherà." Ad un tratto nella grotta entrò qualcuno: era il giovane fanciullo dai capelli biondissimi e gli occhi azzurri. "Come è bella!" Disse rivolto alla suora ed al nano. "Chi è questa ragazza?" "E' Talia..." rispose il nano "... la ragazza che voleva morire per amore."
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25-05-2010, 21.25.18 | #713 |
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La vegetazione sembrava piu' alta del dovuto in quel bosco, Toraus mi aveva sorpresa.....pensavo di seguirlo e alla fine era lui che seguiva me, non mi diede il tempo di replicare, era vero, non era me che voleva......ma era mia sorella che lui voleva, ed era la stessa cosa. Prima di svanire mostro' il suo volto in tutta la sua orripilante natura.......Improvvisamente sentii una fitta alla gamba li' dove la tagliola mi aveva ferito.....il frate aveva fatto si' che si rimarginasse e invece sembro' riprendere a sanguinare......la bianca Clamide si tinse di rosso e il dolore di Polgara mi arrivo' al cuore stringendolo come in una morsa.....<< Demone maledetto lei non puo' morire perche' e' ricolma di Amore e non potrai portartela via...>>......C'era un tronco d'albero nascosto dalla vegetazione mi sedetti, strappai un lembo di stoffa e la strinsi alla gamba, almeno avrebbe rallentato il flusso del sangue.......mi tornarono in mente le parole di Frate Elia, c'era un nesso tra la ragione e il cuore.....c'era un legame, noi uomini suddividevamo le due cose, ma non era cosi'......il legame era l'Armonia, l'armonia di tutte le cose, il bene e il male...l'equilibrio. Io avevo perso il mio equilibrio........Mi alzai e andai a cercare dell' Agrifoglio, presi le foglie piu' giovani e le misi nel sacchetto delle rune. Chiusi gli occhi e attesi......mi librai cosi' nell'aria perche' il falco che era in me prese vita......sorvolai la foresta ed intravidi un cane bianco...era vicino ad un... sembrava un lupo.....comincia cosi' a planare e scesi.....svani' il falco e ripresi le mie sembianze, la gamba mi doleva...e mi avvicinai cauta al cane......allungai la mano perche' la annusasse....<< Su bello , non temere non voglio farle del male.....>> mi avvinai alla tagliola, non riuscivo a vedere da dove si potesse aprire.......La Magia, si ma la magia da sola nulla poteva e allora incomincia a pregare cosi' come mi aveva insegnato Frate Elia........pregavo e facevo leva sulla tagliola, lo sforzo era disumano, ma le mie preghiere erano diventate urla di disperazione....mi fermai per riprendere respiro e mi misi a masticare le foglie di agrifoglio..facendone poltiglia le misi sulla ferita........una luce una palla di luce si fermo' sulla tagliola.......sentii il cane abbaiare e io continuai a pregare sempre piu' velocemente....sino a quando.......la tagliola divento' polvere.....la ferita non sembrava sanguinare...mi sdraia accanto al lupo e comincia ad accarezzarle il capo......ma il sangue che avevo perso era tanto......e persi conoscenza.....
Ultima modifica di elisabeth : 26-05-2010 alle ore 07.08.43. |
25-05-2010, 22.25.44 | #714 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Signore" dissi "e anche voi ragazzi... visto che l'ingresso dal quale siamo entrati è chiuso, cerchiamo un'altra uscita. Direi di incominciare dalla porta che ha preso il nano. Dobbiamo tornare là dove tutto è iniziato."
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
26-05-2010, 02.40.54 | #715 |
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Osservai incerta la suora, ma il tono della sua voce era dolce e carezzevole e un poco riuscì a calmare le mie paure.
Ad un tratto udii dei rumori ed un fanciullo ci raggiunse: era un bambino bellissimo, i suoi capelli ricciuti erano di un biondo dorato e due vivaci occhi cerulei splendevano sul suo viso, ne rimasi affascinata. Tuttavia subito dopo, nell’udire il suo commento un poco infantile su di me, non potei che sorridere… mi piacevano i bambini, mi erano sempre piaciuti con quel loro irriverente, ingenuo modo di vedere le cose. “Sei un giovanotto molto galante, vedo…” gli dissi gentilmente “Sei forse il figlio del signore che ha riscattato la mia vita? Se così è, per favore devo subito…” Mi interruppi. Il ragazzo si era voltato verso di me e mi stava osservando, non compresi perché ciò mi avesse turbato ma fui invasa da una strana sensazione: quel ragazzo aveva uno sguardo troppo profondo per la sua età, troppo penetrante, e uno strano senso di quiete ed autorità emanava dalla sua esile figura… “Ma tu chi sei?” gli chiesi “Come ti chiami? E come…” lanciai un’occhiata al nano “Come sapete di me?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
27-05-2010, 18.58.34 | #716 |
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Ero stata salvata....ma nulla era ancora certo. Sia io che Elisabeth eravamo troppo deboli per il tanto sangue perso; sembrava che la zampa non fosse fratturata, ma di sicuro non mi avrebbe permesso di muovermi per andare in cerca di aiuto.
Dovevo salvare il nostro corpo fisico, ma chi chiamare? Guisgard era troppo impegnato nella sua battaglia per accorrere in nostro aiuto, ma se qualcuno non fosse giunto saremmo di certo morte entrambe. Mi rivolsi così all'unica anima buona che poteva aiutarci, il grande cane bianco che era al mio fianco e a cui dovevo la vita: "fratello mio, ti devo la vita e non lo dimenticherò! Ma ora te ne prego aiutami, anzi aiutaci ancora una volta, cerca qualcuno che ci possa curare, qualche cuore puro come te. Se rimarremmo qui abbandonate moriremo entrambe. Va' te ne prego!" Non avevo molta energia ma dovevo affrontarlo, dovevo superare le mie paure. Del resto ed anche il demone era stato ferito dal cane, quindi non ero svantaggiata. Iniziai a respirare ritmicamente e sempre più lentamente, mi concentrai sulla mia essenza, sulla realtà delle anime. Poco dopo, vidi l'immagine di noi tre figure dall'alto. Rimasi lì fluttuante per un attimo, feci il simbolo di protezione su di noi e poi iniziai a concentrarmi: "Andiamo demone dove sei? Fatti trovare, combattiamo ad armi pari.." Ecco, lo sentivo, sentivo la sua energia impura e sporca, ma forte, era un demone di alto livello...mi concentrai a dopo poco trovai Toraus. Mi trasportai lì davanti a lui e gli intimai: "Andiamo demone esci allo scoperto e combatti ad armi pari, ma prima dimmi perchè desideri la mia morte con tanto ardore." |
27-05-2010, 23.46.50 | #717 |
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Non avvertii piu' l'alito caldo del lupo sul mio viso......ero stordita, infilai le unghie nel terreno e strinsi tra le mani un pugno di terra..........Polgara.....la percepivo attraverso un velo di debolezza......sapevo che avrebbe smosso le forze della natura per trovare Toraus, e c'era riuscita.....sorrisi, adesso per il Demone, sarebbero stati problemi seri........guardai la terra tra le dita e pensai a Madre, dove era ora quella magnifica donna dai capelli color della luna.....e poi mi...sembro' di vedere un frate.....sembrava Frate Elia ....." Padre....siete venuto a troavarci ? e' stupendo sapere che siete qui....credo che abbiamo la necessita' di avere il vostro aiuto.... credo che solo voi possiate aiutare mia sorella.........e poi vi prometto che non disertero' piu' le vostre lezioni di alchimia....."....tentai di toccare la sua tonaca.....ma non c'era nulla era solo una visione.....mi tirai su e vidi il lupo e il cane.....Polgara era energia......." Polgara ascolta......se mai ne avessi bisogno sai come prendere la mia energia....non e' molta...ma ti aiutera'.....".......Ti sono vicina....
Ultima modifica di elisabeth : 28-05-2010 alle ore 09.46.25. |
28-05-2010, 04.18.26 | #718 |
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"Hastatus ha ragione!" Disse Llamrei. "Dobbiamo uscire da qui! Seguiamo la porta che ha utilizzato il nano!"
Così tutti loro seguirono il passaggio usato dal nano. Ed attraverso un lungo corridoio giunsero fuori quella torre. "Raimbow, dolce amica..." disse Llamrei "... anche per me è un onore avervi come compagna ed amica. E quando questa storia sarà terminata, voglio invitarvi, insieme a tutti gli altri, nel magnifico palazzo dove ho vissuto insieme al mio amato Shawn." E detto questo, la nobile dama sorrise teneramente alla bella Raimbow. La compagnia allora, sotto la guida di Hastatus, riprese la via verso il Castello del Doloroso Amore. Poco tempo dopo giunsero davanti al grande ponte levatoio. "Chi è là?" Chiese gridando una guardia da una delle torri. "Annunciatevi!" Intanto, nella grotta, Talia era insieme a quelle misteriose figure. "Vi conosco, milady..." disse il nano "... poichè fui io a venirvi a reclamare al nocchiere delle anime. Eravate destinata all'oltretomba, ma il mio signore, sorpreso e commosso dal vostro gesto, ha riscattato la vostra vita." Il fanciullo a quelle parole sorrise. "Sono il figlio di una madre bellissima che mi adora sopra ad ogni cosa..." cominciò a dire "... il mio nome è Eros, un nome che amo molto..." Si avvicinò allora a Talia ed aggiunse: "Io so che sei una sognatrice... e tutto questo che ti circonda è un sogno... il più incantato dei sogni..." Nel frattempo, Polgara aveva apertamente sfidato Toraus. La ragazza lo chiamava, quasi evocandolo, ma del demone non si vedevano tracce. Elisabeth era terra quasi senza forze ed osservava, percependo uno strano presentimento. Il cane bianco cominciò a ringuiare e ad un tratto un'ombra uscì dalla folta vegetazione. Era una donna con in braccio un bambino, avvolto in una lenzuolo nero. "Chi stai invocando, bella amica?" Chiese la donna senza alzare mai lo sguardo. "Qui non vi è nessuno che possa fare o volere del male..." Accarezzò allora il piccolo che aveva con sè ed aggiunse: "Ho vagato molto... volevano uccidere il mio bambino... loro, i preti... malvagi... non fanno la volontà di Dio... dicevano che mio figlio sarebbe nato mostruoso... volevano portarmelo via... ma io sono fuggita... ma dimmelo anche tu, dolce amica... dimmelo che ho fatto bene a salvarlo... perchè il mio bambino è sano..." E, scoprendolo, mostrò il volto di suo figlio a Polgara. "Mi hai chiamato, Polgara..." cominciò a dire quel mostruoso bambino con una voce spaventosa "... e hai fatto male... poichè io realizzerò tutte le tue paure..." E si abbandonò ad una delirante risata.
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28-05-2010, 05.20.25 | #719 |
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Guisgard era giunto all'oracolo ed aveva visto quella bellissima donna ed i tre cavalieri.
"Chi sono questi tre cavalieri? Chiese la donna. "Sono straordinari esempi di virtù amorosa." Guisgard li osservò, ma non sapeva come rispondere alla domanda della donna. "Sgombra il tuo cuore dalla paura e dalle incertezze, cavaliere..." aggiunse la donna "... ascolta il tuo cuore... riconosci le tue colpe ed esse ti saranno rimesse..." Sul piccolo borgo soffiava un vento fresco ed un magnifico crepuscolo cominciava a tinteggiare il cielo con un magico alone, nel quale iniziavano a splendere, timide, le prime stelle della sera. Il rumore di leggeri e delicati passi si udiva sui ciottoli della strada. La ragazza tornava a casa serena, quando all'improvviso un'ombra scivolò alle sue spalle. "Sei tu!" Esclamò Polgara. "Ma sei pazzo! Per poco non mi facevi venire un colpo! Mi hai fatto paura!" "E' stata piacevole la serata?" Chiese Guisgard, con fare indifferente. "Si." Rispose lei. "Una serata piacevole." "Non hai lasciato detto dove rintracciarti..." disse lui "... forse perchè non volevi essere disturbata..." "E cosa avrei dovuto fare?" Chiese lei spazientita. "Dovevo farlo annunciare dai banditori nella pubblica piazza? Sono stata al convento... lì l'abate mi ha insegnato alcune cose sui rimedi con le erbe... tutti in paese sanno che esercita l'arte della medicina. Cos'hai?" Chiese poi a Guisgard. "Cosa dovrei avere?" Chiese lui infastidito. "Sinceramente di come passi il tempo non mi interessa!" "Dove vai ora?" Chiese lei. "A casa... è tardi e ho da fare..." "Te ne vai così? Non è mai passata una sera senza che tu mi abbia augurato la buonanotte... ora invece mi lasci qui da sola?" "Fino a poco fa facevi le cose in gran segreto..." rispose lui "... ora che senso hanno queste bugie? Buonanotte!" "Non mi credi? Mi credi una bugiarda? Dove vai ora? Fermati, Guisgard!" "Cosa vuoi ora?" Chiese lui fermandosi all'istante. "Stasera mi stai ferendo a morte, lo sai...?" "Non c'è nulla di male ad avere dei segreti..." disse lui "... ma che senso hanno queste bugie?" "Io non ti ho detto bugie!" Rispose lei. "Sono stata davvero al convento! E non ho avuto la possibilità di avvertirti! Anzi, avrei voluto che mi accompagnassi, ma tu non c'eri!" "Non ti credo!" "E cosa posso farci!" Rispose lei. "Sei diffidente e geloso!" "Geloso?" Ripetè lui. "Che assurdità!" "Si ed anche ottuso!" "Allora da domani ignorami!" Lei allora lo prese per mano. "Smettila, scemotto..." "Cosa vuoi ora da me?" Chiese lui. "Te l'ho già detto..." I loro sguardi si incrociarono e si persero l'uno nell'altro. "Questo è per te..." disse lei mostrandogli un rosario "... l'ho preso per te, è benedetto..." "Ora credo dovresti chiedermi scusa." Aggiunse lei dopo un attimo di silenzio. "Allora? Sei troppo orgoglioso per dire qualcosa?" "Massì..." rispose lui "... scusami..." "Andiamo... è tardi... gelosone!" Disse lei, prendendolo per mano e sorridendo. "Cavaliere..." riprese a dire la donna, destando Guisgard dai suoi ricordi "... solo se spazzerai via le tue paure riuscirai nell'impresa che hai intrapreso..." Guisgard ascoltava quelle parole, mentre ancora il ricordo di Polgara era davanti ai suoi occhi.
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28-05-2010, 12.43.02 | #720 |
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Eros… Amore! Il Signore della mia anima, il Signore che tanto spesso avevo invocato in quelle ultime ore, Lui mi aveva salvata dalla morte.
Era molto vicino a me adesso e avvertivo che la sua sola presenza era sufficiente a placare i tormenti della mia anima… ma non potevo. Non potevo lasciarmi andare a quel sogno meraviglioso e dimenticare il motivo che mi ci aveva portata! Presi così le sue mani tra le mie e lo implorai: “Ti prego, tu che sei il protettore degli amanti, tu che conosci ogni singola vibrazione della mia anima ed ogni fremito del mio cuore, tu che mai abbandoni coloro il cui cuore è pieno d’amore, ti supplico. So che pensi che nella vita di Ermaus non vi è più amore e che lui ti abbia rinnegato, ma non è così: io so quanto grande è il suo cuore e di quanto amore sia capace… e so che lui non ti ha abbandonato completamente. Però è confuso, arrabbiato ed ha perso la via, la speranza non lo illumina più ma non tutto è perduto. Ho accettato il sacrificio più grande, la perdita della vita, soltanto in cambio della sua anima ma non sono certa che sia stato sufficiente. Mentre so che tu puoi portare di nuovo la luce nei suoi giorni…” chiusi gli occhi e conclusi “Aiutalo, ti imploro! Fa’ che sia di nuovo felice!”
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