02-04-2013, 19.39.02 | #711 |
Cittadino di Camelot
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Osservai Guisgard allontanarsi, poi tornai a guardare l’anziana donna...
“Non badare a ciò che dice, Marijeta...” le mormorai con un lieve sorriso “Non vedi? Si diverte soltanto a provocarti...” Strinsi appena la mani della buona servitrice nelle mie... Marijeta era sempre stata con me, fin dal giorno della mia nascita, e dunque la conoscevo abbastanza bene da sapere che quel viaggio fuori programma, lontano dalla corte e dalla sua più abituale routine l’aveva messa a dura prova... “Va tutto bene...” dissi “Ora va’ a riposarti... e domattina vedremo cosa ci riserva questo castello...” Sotto lo sguardo vigile e vagamente preoccupato dell’anziana donna, dunque, entrai nella stanza che mi era stata assegnata e mi richiusi la porta alle spalle. Era una stanza non molto ampia e dall’arredo semplice che quasi scompariva, tuttavia, al confronto con l’architettura maestosa che denotava ogni ambiente. Per qualche tempo vagai lentamente per quell’ambiente, con il naso per aria, osservando il soffitto e le colonne, i muri e l’arco della finestra... ero vagamente affascinata da quel luogo, che non somigliava a niente che conoscevo. Poi, distrattamente, mi accostai al piccolo tavolino in fondo, mi sedetti e mi guardai nello specchio di fronte... ripensai a Guisgard, allora, ed a quelle sue parole sussurrate nel refettorio... avevo abbassato lo sguardo a quelle parole, pensai con rammarico... mi chiesi se ero anche arrossita... e mi sorpresi a sperare di non averlo fatto... indugiai su quel pensiero per molto tempo, forse troppo... poi, anche solo per scacciarlo, mi concentrai sulla marionetta che ci aveva accompagnati nelle stanze... una marionetta che si muoveva da sola, pensavo, e che parlava... solo pochi mesi prima questo mi avrebbe sorpresa fino all’estremo... quel giorno, tuttavia, non lo aveva fatto... non dopo aver visto l’armatura di metallo che copriva completamente il corpo dell’Arconte, o quel cavallo di ferro con cui sir Guisgard era arrivato a Sant’Agata... Lentamente iniziai a sciogliermi i capelli, pensando a queste e a molte altre cose... ripensai all’uomo che mi aveva aggradita... ripensai a Sant’Agata e a Sygma... ripensai a mio padre, a ciò che mi avrebbe consigliato se fosse stato lì... ripensai all’Arconte ed al maestro George... ripensai al viaggio appena intrapreso... ripensai a Guisgard... soprattutto a Guisgard.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
02-04-2013, 19.40.02 | #712 |
Disattivato
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Ascoltai i ragionamenti di Mamyon e alzai le spalle, cercando una risposta alla sua domanda.
"...È solo che mi sembrano troppe coincidenze... Mi sembra assurdo che le due richieste non siano collegate... Infondo, il palazzo in cui quei fanatici si riunivano era di proprietà dell'Arconte... Certo, può far gola a molti... Ma ho come la sensazione che l'arconte non sia la massima autorità... Ed è anche quello che mi ha detto la bestia immonda che ho visto nel Nulla... Mi sbaglierò ma ho come l'impressione che l'arconte sia solo una marionetta..." Dissi guardando lontano "...comunque si... Non sono stata mandata qui solo io.. C'erano.. Vediamo... Due fanciulle di nobili famiglie... Una donna dai lineamenti orientali con una servitrice... E il re di un territorio che non conosco..." Corrucciai il viso "...mi chiedo se anche a loro sia successo qualcosa di simile.. O se sono solo io la sventurata... Mah...". Lo guardai con aria interrogativa "...perché ti sembra tanto strano che l'arconte c'entri qualcosa?" Dissi piano "Io mi ricordo la faccia che ha fatto quando abbiamo nominato la selva.. Boh.. Mi sembra tutto così senza senso... Dunque, cosa proponi di fare? Vuoi davvero parlare con l'arconte?". Poi, trasalii "..ma.. Chi sa che sono qui? Sai che non mi hai nemmeno detto dove mi hai portato?". |
02-04-2013, 19.46.15 | #713 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“La vita degli attori itineranti” disse il misterioso Chevalier de Lys ad Altea “è difficile e ricca di privazioni. Non si possiede una casa, né una terra che si possa definirsi propria. Un luogo vale l'altro e si è sempre in viaggio. Tuttavia, se proprio siete decisa, allora potrete unirvi a noi. Anche se dubito riuscirete a resistere a lungo. Per ora vi accompagneremo fuori da questa città, poi, se vorrete, resterete come aiutante di scena.” Così partirono.
Il carrozzone, che rappresentava l'intero corpo della Compagnia del Giglio, si mise in cammino. Abbandonò Sant'Agata di Gothia e prese la grande via Fravuligena, la maestosa strada che tagliava in due il regno, mettendo in comunicazione la capitale e i ducati con tutti i più importanti luoghi religiosi del reame. La compagnia itinerante percorse diversa miglia, fino a quando, verso Mezzogiorno, apparve la sagoma di un maniero all'orizzonte. Dominava il fondovalle e alle pendici della bassa montagna su cui si ergeva, una città era raccolta e addormentata. Il carrozzone allora raggiunse il borgo e vi entrò. “Chiediamo in giro” fece Pantalone “così da sapere il nome di questo luogo e sostare o meno per uno spettacolo.” Fermarono allora un passante. “Salute a voi, buonuomo.” Disse Pantalone. “Siamo una compagnia di attori itineranti. Che luogo è questo?” “Questa è Avignanium...” rispose il passante “... ma per sostarvi vi occorre il permesso di Sir Brunos, signore di queste terre.” E subito i loro occhi finirono sul poderoso castello che dominava il centro urbano.
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02-04-2013, 20.14.47 | #714 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mentre Talia fissava la sua immagine allo specchio e la spazzola scendeva fra i suoi lunghi capelli chiari, ad un tratto udì qualcosa.
Era una melodia, lenta e profonda. Alcune note erano calde, altre mutevoli. Come se quella melodia restasse sospesa nell'aria. Il crepuscolo era giunto e tutto quel luogo pareva in bilico tra il giorno e la notte. La musica proveniva da un'ocarina che qualcuno, steso sul camminamento merlato, suonava alla Luna avvolta dalle alte nubi. Era Guisgard, nel suo lungo mantello. “Il frate si fa desiderare...” disse una voce. “Tipico suo...” rispose Guisgard smettendo di suonare “... forse non si mostrerà... magari non è neanche qui...” “Per quanto tempo terrai qui la principessa?” “Fino a quando non sarà al sicuro.” “Non lo sarà mai fino a quando non cesserà questa guerra.” Replicò la voce. “E c'è un solo modo per farla finire.” “Si, lo so...” annuendo Guisgard “... fino a quando le mura di Sygma resteranno così invalicabili... ammesso che esista un dannato modo per farle cadere...” “Del resto non è affar tuo...” fece la voce “... non più...” “Non sono un rinnegato... e poi sono anche io in ballo...” “Non fino a quando vivrai fra bordelli e sottane...” “E se ora” mormorò Guisgard “ti lanciassi dalle mura di questo castello?” “Beh, verresti con me.” “Davvero?” “Certo... siamo uniti, lo sai...” “Già...” “Tuttavia dovresti tornare a Sant'Agata di Gothia...” “Non ora...” scuotendo il capo il cavaliere. E alzò allora gli occhi verso la finestra della stanza di Talia.
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02-04-2013, 20.24.06 | #715 |
Cittadino di Camelot
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Mi sedetti in un posto a lato del carrozzone...certo, non avevo nulla da perdere e da rischiare..avevo già lasciato la mia Terra e la mia Famiglia e se facevo tutto questo ero per riappropriarmene...e per riappriopriopriarmi della mia vita finalmente, volevo pure io essere felice e farmi una mia di famiglia.
La carovana procedeva lentamente, ormai eravamo usciti da Santa Agata di Gothia e un pò sospirai ma sapevo che mi sarebbero aspettate avventure inaspettate, e se non mi avrebbero voluto con loro avrei dovuto continuare il viaggio...sola. E mi addormentai lentamente a quel pensiero... Le mani delicate accarezzavano il volto e i folti capelli biondi ormai sciolti. "Ti sei adeguata al loro stile di vita, vedo." alzai il volto e vidi il suo volto diafano sorridermi. Le mie guance erano arrossate stranamente dalla tensione di quel viaggio e lei cercava di tranquilizzarmi..."Ora la tua avventura è iniziata, ci sono io, Eleonor...e pure Vivian a proteggerti...ricordati...ce la farai e riavrai la tua amica...e il tuo Cavaliere e sul nostro Casato non penderà più la Maledizione...ora però vorrei darti un segnale per spronarti ad andare avanti...la collana" e indicò il mio collo bianco.."la prova del Suo Amore, ecco perchè abbiamo cambiato la pietra...essa ritornerà come prima, un rubino se egli...ti ama e ti pensa e saprai che il tuo Cammino ha un valore importante per te...lo saprai al tuo risveglio" e mi baciò la fronte. Mi svegliai di soprassalto, vi era fermento, sembrava eravamo arrivati a una cittadina, mi sporsi e vidi davanti a noi un castello che si ergeva e Pantalone che parlava con un passante..."Io direi di osare.." mi permisi di dire a bassa voce.."perchè mai questo milord dovrebbe impedirci di poterci fermare, avanti ci vuole coraggio" sorrisi e ricordandomi del sogno di lady Anastasiya toccai il mio collo....mi sentii sbiancare, la collana...era sparita..guardai attorno...e i teatranti..."..la mia collana...la avete vista? dove si trova..ditemelo, non può essere sparita cosi improvvisamente".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
02-04-2013, 22.41.40 | #716 |
Cittadino di Camelot
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Stavo per rispondere alla domanda del negoziante quando un cliente entrò nella bottega interrompendoci annunciando l'arrivo di un forestiero, un cavaliere in cerca di un'avventura.
Sentita questa notizia pagai frettolosamente la merce e mi precipitai nella via. A quanto pare non sono la sola che sta cercando qualcosa, pensai, devo assolutamente trovare questo misterioso cavaliere, magari potrebbe essermi utile per cercare il Fiore Azzurro. Arrivata nella piazza principale capii subito che li avrei trovato il cavaliere dalle facce incuriosite dei paesani. E così fu. Per primo notai il cavallo, un bellissimo esemplare agile e scattante, nobilmente bardato, poi, finalmente scorsi il proprietario del destriero. Feci per avvicinarmi quando il mio lupo si piantò in men che non si dica, proprio davanti al cavaliere si mise ad ululare mostrando i denti. Bella trovata Balraj, pensai nell'avvicinarmi, per lo meno ho la scusa per intavolare un discorso. "Vi chiedo perdono per il mio lupo messere, talvolta il suo lato più selvaggio esce fuori" mormorai per scusarmi all'uomo. "Ehm, a proposito il mio nome è Cheyenne, sono qui di passaggio e mi è parso di capire," feci un pausa e guardai la gente del posto che continuava ad avere un'espressione incuriosita," che lo siete anche voi. A dire il vero, ho anche sentito dire che state cercando un'avventura. Anche io sono alla ricerca di qualcosa... Vi andrebbe di bere qualcosa per discutere un po'?" proseguii con un sorriso.
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03-04-2013, 01.27.29 | #717 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea chiese ad un ognuno dei membri della compagnia, ma quella collana sembrava svanita.
Alcuni di loro aiutarono la donna a cercare l'oggetto perduto, ma quello sembrava essersi dissolto nel nulla. “Se è qui sul carrozzone” disse Pantalone “allora di sicuro salterà fuori, prima o poi. Ora pensiamo a come guadagnarci il permesso di poter sostare qui.” “Consegneremo il manifesto del nostro spettacolo” fece l'enigmatico Chevalier de Lys “al signore di questa città. Andremo io, Altea e Sarya fino al suo castello. Voi altri cercare un posto dove accamparci col carrozzone.” E così de Lys, Altea e Sarya si recarono al castello di sir Brunos.
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03-04-2013, 01.39.22 | #718 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Mi sembrate di un'altra Fede...” disse il Priore ad Elisabeth “... eppure chiedete di un uomo di Chiesa... fortunatamente molti miei fratelli vivono in Terrasanta e forse è stato davvero uno di loro a parlarvi di Frate Nicola...”
“Allora lo conoscete?” Chiese Enusia. “Si...” annuì il Priore “... egli soggiornò per qualche tempo qui... tuttavia alcune settimane fa lasciò il monastero... queste terre per lui non erano più sicure e decise così di abbandonarle. Per la sua sicurezza e la nostra egli decise di tacere riguardo alle sue possibili destinazioni... purtroppo viviamo in tempi tristi e anche la Chiesa viene sacrificata al demone dell' olocrazia...”
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03-04-2013, 02.05.33 | #719 |
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Quel cavaliere era nel bel mezzo della piazza e tutti lo fissavano incuriositi e meravigliati.
L'uomo in armatura allora guardò Cheyenne. “Piccola...” disse lui con tono sicuro “... stai parlando col più grande cavaliere del mondo... e sono in cerca proprio di madonna Avventura, in modo da poter mostrare al mondo la mia abilità. E tu invece di cosa sei in cerca? Aspetta... non dirmelo! Ho già capito tutto! Tu hai sentito parlare di me, visto che la mia fama mi precede sempre... e ora hai deciso di chiedere il mio aiuto riguardo a ciò che stai cercando, vero? In pratica hai deciso di ingaggiarmi per essere sicura di trovare ciò che cerchi! Ho indovinato, è così?”
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03-04-2013, 02.23.43 | #720 |
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“Io possiedo occhio per le persone” disse Mamyon a Clio “e so capirle subito. No, l'Arconte è uomo troppo fiero e superbo per essere la marionetta di qualcuno. Anzi, secondo me è anche un personaggio scomodo per quei tipi. A me però incuriosisce quello che continui a chiamare la bestia...” restò un momento a riflettere “... forse è davvero lui il responsabile di ciò che accade nella selva... si, ci sono!” Esclamò. “Dobbiamo solo convincere l'Arconte e la principessa a crederci. Dobbiamo convincerli che davvero nella selva si nasconde qualcosa di misterioso e pericoloso. Qualcosa che va fermato subito. Non c'è altro tempo da perdere, Clio... andiamo al Palazzo Reale! Per strada ti dirò di questo posto.”
I due così si diressero al palazzo e durante il tragitto Mamyon mostrò a Clio il luogo in cui l'aveva portata. Si trattava di un casolare preso in affitto da Densesu. Era appena dopo le mura della città, in un luogo appartato e tranquillo.
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