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Vecchio 25-01-2016, 19.40.52   #711
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Dacey si convinse finalmente ad accettare l'invito del barone.
Si preparò a dovere, ben sapendo forse che Ferico voleva metterla in mostra come un bellissimo ed inestimabile bottino di guerra.
Quando fu pronta raggiunse la sala del banchetto, dove i servi erano impegnati a preparare il tutto per la cena.
Nel salone erano però già presenti Ferico e Jean che parlottavano fra loro.
Ma nel vedere entrare Dacey, i due subito si voltarono a guardarla.
“Così Venere apparve ai troiani, milady.” Disse il barone fissandola. “Con la sua bellezza e la sua magia.” Avvicinandosi alla principessa. “Siete uno splendore.” Baciandole la mano.
In quel momento arrivò il Maresciallo Fagas, visibilmente agitato.
“Così vi presentate al nostro cospetto?” Ferico al militare. “Senza annunciarvi, né prepararvi a dovere?”
“E' tornato, milord.” Rivelò Fagas.
Ferico restò turbato.
“Un contadino dice di averlo visto all'altezza della Cappellina di Altafonte.” Continuò il Maresciallo.
“Ne siete certo?” Ferico.
“Si, dalla descrizione sembra proprio lui, mio signore.” Annuì Fagas.
“Era...” mormorò il barone “... era solo? Non aveva un uccello con lui?”
“Milord?” Fissandolo stupito il Maresciallo.
“Un uccello...” pensieroso Ferico “... una bellissima gabbianella blu...”
“Il contadino non ha saputo dire altro...” disse Fagas “... ma se è stato davvero così folle da tornare, ci penseranno i miei uomini ad accoglierlo.”
“Si...” annuì Ferico per poi lasciarsi cadere sul suo seggio.
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Vecchio 25-01-2016, 19.45.59   #712
Dacey Starklan
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Dacey Starklan è sulla buona strada
Entrai lanciando uno sguardo gelido ai due uomini presenti, senza dare alcun peso alle solite, vuote parole di complimento da parte di Ferico.

Mi accorsi che mi mancava la conversazione con Jean e forse sarei stata disposta a mettere da parte la mia ira con lui. Forse, se avesse fatto un passo.

Ricacciai i miei pensieri all'arrivo del Maresciallo. La sua agitazione presto contagiò anche il barone.

Altafonte. Perché quel nome non mi era noto. Ma certo. Il libro. Ecco dove lo avevo letto. E forse anche ...

Il barone sembrava davvero pensieroso e preoccupato.

Chissà cosa c'entrava poi la gabbianella.

Ma di certo la notizia aveva fatto passare il buon umore al nobiluomo
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It is saying that if you really desire something from the heart ... then the whole universe will work towards getting you that

Dacey "Karishma" Starklan
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Vecchio 25-01-2016, 19.50.44   #713
Guisgard
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“Questo genere di cene” disse Kostor a Clio “di solito sono una seccatura. Ma si dia il caso che i nobili sanno il fatto loro a tavola e una monumentale abbuffata è ciò che ci vuole adesso.”
“Attento che ti verrà la gotta!” Ridendo Estea.
“Magari!” Annuì divertito Kostor. “Quando dovrò tirare le cuoia allora vorrò essere sazio e malato!”
“Su, andiamo a prepararci.” Fece Elas.
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Vecchio 25-01-2016, 19.55.46   #714
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Frate Roberto sorrise ad Altea e guardò poi Alvaro.
“Un giovane cavaliere” disse il chierico “con nobili propositi. Molto bene. C'è sempre qualche impresa richiesta per il bene di noi stessi e di quello altrui.”
“Ditemi, buon frate, chi necessita del mio braccio e vo a farmi onore, Maremma Eroica!” Esclamò Alvaro.
“Conosco una famiglia di povera e buona gente...” fece il frate “... necessitano di aiuto ed il vostro sarà ben accetto.”
“Che genere di aiuto?” Chiese Alvaro.
“Andate presso di loro” spiegò il chierico “e saranno loro stessi a mostrarvi ciò di cui necessitano. Magari vi potrà accompagnare la nostra madama Altea, donna coraggiosa e generosa.”
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Vecchio 25-01-2016, 19.56.56   #715
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Il brigante rise di gusto a quelle parole di Gaynor.
“Lieto che lo spettacolo sia stato di vostro gradimento, milady...” disse divertito “... e vi dirò che sfiderei volentieri l'acqua fredda di quello stagno per allietarvi ancora ma, ahimè, immagino che una nobildonna come voi non si tratterrà ancora a lungo in questo bosco vista la tarda ora... anche se” fissandola “quel vivace rossore sulle vostre gote è forse indice che il freddo non vi abbia preso più di tanto... o forse potrei osare sperare che tale purpureo e accalorato aspetto lo si deve a quel certo spettacolo a cui avete assistito poco fa?” Facendole l'occhiolino.
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Vecchio 25-01-2016, 19.57.16   #716
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“Si...” disse il bambino, per poi prendere il sacchetto con le erbe “... grazie... quanto vi devo?” Mostrando a Gwen le poche monete che possedeva.
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Vecchio 25-01-2016, 20.03.55   #717
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Dovetti trattenere una risata..il dialetto tipico di Fiorenza era davvero particolare.
"Era quello che volevo dire a ser Alvaro, qui di imprese eroiche ve ne sono poche.." un sorrisetto..bene non te lo leverai da torno tanto facilmente a quanto pare.
Guardai il frate.."Vi ringrazio per avermi chiamato madama e pure per i complimenti..e so da voi sinceri..diteci dove si trova questa famiglia, e andremmo subito ad aiutarla, però poi, gentilmente, intercederete voi col taverniere" e sorrisi benevolmente al frate, aspettando le sue direttive.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 25-01-2016, 21.14.14   #718
Lady Gwen
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Lady Gwen ha un'aura spettacolareLady Gwen ha un'aura spettacolare
Sorrisi teneramente al piccolo.
"Mi devi solo delle notizie sulla salute di tuo nonno dopo che avrà bevuto quella tisana.
Torna da me domani pomeriggio, o anche verso sera, per dirmi come sta e se non mi troverai, parla con madama Bettina, lei mi riferirà sicuramente" accarezzandogli la morbida guancia "Ora va', svelto!"
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca"
BALTASAR GRACIÁN


"Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro"
ABU MASAR, "Libri mysteriorum"

Ultima modifica di Lady Gwen : 25-01-2016 alle ore 22.45.32.
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Vecchio 25-01-2016, 22.35.43   #719
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Risi a quelle parole di Kostor.
"Ben detto amico mio.." battendogli una sonora pacca sulla spalla "Te vecchio proprio non ti ci vedo.." scuotendo la testa, divertita.
Così, raggiungemmo i nostri alloggi per prepararci alla serata.
"Fatevi belli.." salutai, prima di entrare nella mia stanza.
Non sottovalutavo mai l'immagine che trasmettevamo agli altri, nobili in primis.
Sapevo bene quanto l'abbigliamento fosse importante per quel genere di persone, ed era poco utile agli affari avere un aspetto trasandato.
Già, lo sapevo bene, pensai con un sorriso lontano mentre osservavo il mio esiguo bagaglio decidendo cosa mettere.
Lo sapevo meglio di ogni altro Montanaro, probabilmente.

"Sei in ritardo!" la voce acuta eppure imperiosa della mia prozia mi scosse dai miei pensieri.
Il mio sguardo perplesso incrociò il suo, per poi spalancarsi.
Me n'ero completamente dimenticata.
"Non vorrai venirci conciata così, vero?" osservando i miei panni sporchi e sudati con cui mi ero appena allenata col mio maestro d'arme.
"No, zia, scusa, sarò pronta in un attimo.." con un sorriso di scuse.
"In un attimo?" guardandomi torva lei "Non ci vuole un attimo per prepararsi ad un evento del genere... non vorrai farmi fare brutta figura?".
Nascosi una risatina divertita a quelle parole, osservando per un momento la donna che mi era davanti.
Da giovane era stata una di quelle meraviglie che capitano raramente sulla terra, di una bellezza da fare invidia ad Afrodite in persona.
E anche ora vaghi rimandi si potevano scorgere sul suo viso, seppur segnato da rughe, il portamento era rimasto sinuoso e fiero, la pelle bianchissima e gli occhietti azzurri e vispi come quelli della mia amata nonna.
Era quella l'eredità di cui andavo più fiera, il segno inconfondibile del sangue di Lortena che mi scorreva nelle vene.
Lì dove il buon vino è quasi una religione, lì dove il sorriso di uomini laboriosi è illuminato dalle montagne innevate.
Lì affondavano le radici della famiglia di mia madre, (con cui per altro lei non sembrava avere niente a che fare), pur essendo a Miral da una generazione conservavano ancora quel sangue nelle vene, e quello spirito nel cuore.
"Devo ricordarti il nostro patto?" guardandomi severa.
Io sorrisi, come potevo dimenticarlo? Al di là che la zia lo tirava fuori ogni due per tre, era molto vantaggioso per me.
Ah, se i miei mi avessero permesso un simile scambio, avrei potuto restare casa.
Ma loro non capivano, per loro ero un incomodo, per quello mi avevano mandato a Sygma dalla zia, ormai vedova.
Per loro sarà stata una punizione, ma per me era stata una manna dal Cielo.
"Naturalmente zia, sarò impeccabile, non temere..." con un sorriso.
Lei sorrise "Mi raccomando, tutti sanno chi sei, dopotutto.. non puoi permetterti di fare brutta figura, o ne risentirebbe l'immagine di tuo padre, e del ducato intero..".
Annuii sorridendo.
Oh, ma come amavo quelle responsabilità che gravavano addosso.
Quel nome ingombrante, che mi seguiva ovunque andassi, che mi imponeva di essere sempre impeccabile.
Anche a Sygma, dove molti a malapena conoscevano Miral.
Ma la zia ci teneva, e io avevo promesso, quindi mi diressi docilmente nei miei alloggi, dove mi aspettavano già due ancelle per aiutarmi.
Dopo il doveroso bagno post allenamento, quando i miei capelli tornarono ad essere profumati di lavanda, osservai l'armadio e tutte le meraviglie che conteneva.
Miral era famosa per le sue preziose sete e per il gusto nel vestire, dal nobiluomo al popolano, si diceva.
E se era vero per gli uomini, lo era ancora di più per le donne, già di per sé vanitose.
Io non ero immune al fascino di quei vestiti, dai tessuti impalpabili, le linee sinuose e dai modelli ricercati.
Quella, dopotutto era un'occasione speciale.
Scelsi così un abito di finissima seta viola, con ricami in bianco e nero, un'ampia scollatura quadrata, le maniche leggere ed eteree, una linea scivolata che si allargava leggermente, donandomi un portamento leggiadro.
Una raffinata cintura sottolineava la vita, ed un piccolo diadema con lo stemma di famiglia impreziosiva i miei capelli.
Il lupo e la vipera erano scolpiti magistralmente tanto che solo un intenditore li avrebbe distinti e riconosciuti come simboli araldici dei Lorendal, signori di Miral.
L'ostentazione non era ben vista nella mia bella città, dove si preferiva di gran lunga un'eleganza discreta.
Osservai allo specchio il risultato di quella preparazione con un sorriso compiaciuto.
Era ora di andare. E tutto sommato non mi dispiaceva così tanto.
Al passaggio di un pensiero impertinente nella mia mente, le mie gote si arrossarono appena per un momento.
Un breve istante, poi un respiro disciplinato lo scacciò rapidamente.
Ero pronta ad andare.


L'immagine che mi rimandava lo specchio ora era molto diversa.
Eppure il mio sorriso era diverso, era un sorriso compiaciuto e fiero.
Quello era il mio vero riflesso, quella ero davvero io.
Come quel giorno lontano, restai ad osservare il risultato delle mie scelte allo specchio.
I Montanari si vestivano prevalentemente di nero, e la cosa non mi dispiaceva affatto, dato che era un colore che adoravo, e faceva risaltare la mia pelle che continuavo a mantenere chiarissima.
Forse avrei dovuto lasciare che il sole la scurisse, e magari tingere i capelli in modo che Lila scomparisse.
Ma sarebbe stato come privarmi del sangue che mi scorre nelle vene.
Alla fine non era servito, erano passati cinque anni ormai.
E anche se un tempo tutti conoscevano Lilian de Lorendal, ormai nessuno avrebbe ricordato più il suo nome, tantomeno il suo viso.
Così come nessuno sapeva che fine avesse fatto.
Ormai l'avranno data per morta, e in un certo senso, lo era davvero.
Guardai nello specchio alla ricerca forse di quella ragazza, ma non la vidi.
Un corpetto nero che non aveva niente da invidiare a quello delle dame più eleganti, stretti pantaloni, neri anch'essi, come gli alti stivali.
Una cintura metallica reggeva il fodero della formidabile Damasgrada.
Non mi armai più di tanto, considerando che doveva essere una semplice cena.
Presi una giacca da indossare sopra il corpetto. La indossavo in situazione come quelle perché non era comodissima per combattere.
Sorrisi.
Ecco, quello era il mio riflesso.
Quella ero io, Clio.
E non arrossiva così facilmente, pensai con un sorriso divertito.
Sentii del vociare, e mi voltai per un momento verso la porta: probabilmente erano già pronti.
Raggiunsi gli altri, e ci dirigemmo verso il grande salone.

Clio non è connesso  
Vecchio 26-01-2016, 16.50.12   #720
Lady Gaynor
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Lady Gaynor è sulla buona strada
Mi ero spinta troppo oltre in quel gioco malizioso. Una parola in più e tornare indietro sarebbe stato impossibile. Abbassai lo sguardo e risposi: "Milord, sono stata imperdonabile andando contro tutte le più elementari regole della buona creanza e spero non vogliate continuare a sottolineare la mia sfacciataggine... Però posso dirvi che avrei piacere se voleste restare un po' con me, dopo che vi sarete rivestito, naturalmente... Vorrei raccontarvi ciò che mi è accaduto ieri e, perché no, godere un po' della vostra amabile compagnia..." terminai d'un fiato, con le gote ancora rosse e il fuoco nel cuore.

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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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