16-10-2013, 22.54.12 | #761 |
Disattivato
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Seguii Roberto più che volentieri, non prima di aver salutato il militare e Misseri.
A quanto sembrava, sarei andata anche io al ballo. Scendemmo le scale in silenzio, io appoggiata al braccio che cortesemente mi porgeva. Poi, dopo alcuni passi, quando ormai il palazzo era alle nostre spalle, strinsi in maniera impercettibile la stretta e alzai lo sguardo su di lui. "Non crucciarti.." sussurrai "...ho piena fiducia in te..". Restai incatenata ai suoi occhi per un momento, poi sorrisi, come se le parole sussurrate non fossero mai uscite dalle mie labbra. "Allora.." dissi, gaiamente "...mi hai accompagnato in queste noiose incombenze tutto il giorno, e te ne sono grata.. tocca a te decidere cosa fare ora.. prometto che farò la brava e mi rimetterò alla tua decisione.." sorrisi "..dopo tutto, domani hai un duello con il terribile Mirabole.." risi "...fossi in te, non sprecherei questa giornata..". |
17-10-2013, 00.06.25 | #762 |
Cittadino di Camelot
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Entrai e venne incontro Ermiano...gli sorrisi e come immaginavo il Cavaliere non era a casa ma mi aspettava per cena.."Non ho grandi pretese...quando la compagnia è ottima anche il più misero dei cibi diventa il più sublime" sorrisi a Ermiano "ma mi piacerebbe assaggiare la cucina orientale..visto il Cavaliere di Altafonte è stato in quei posti si è pure appreso la loro cucina? E mi raccomando...abbondate con le spezie" e gli feci l'occhiolino.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
17-10-2013, 01.48.41 | #763 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Clio, Roberto finalmente abbandonò quell'espressione corrucciata e si lasciò andare ad un sorriso.
“Tu ci scherzi su” disse “ma quasi quasi vorrei davvero che quel tipo fosse Mirabole... li hai sentiti Missani e de' Gufoni, no?” Ebbe un gesto di insofferenza. “E poi è tutto da dimostrare che il capitano tiri di spada meglio di me.” Scosse il capo. “Sai cosa vorrei fare? Vorrei galoppare, senza sosta... non so diretti fino a dove e forse neanche ha importanza... un po' come facevamo in quei lunghi pomeriggi a Crysa, rammenti? Galoppare al sibilo del vento, accompagnati dal fruscio delle onde sulla spiaggia, fino a perderci nelle sue lussureggianti boscaglie, dove finiva il crepuscolo e cominciava la sera... sai, Clio... forse vorrei solo fuggire... fuggire da tutto...” restò poi per qualche attimo in silenzio “... ti va di tornare a casa ed esercitarci un po' con la spada? Non certo perchè temo quel de' Binardi... ma perchè ho bisogno di fare qualcosa senza pensare a nient'altro...” Tornarono così al palazzo dei Fiosari e usciti in giardino cominciarono ad esercitarsi. Ebbero un'ora buona di libertà, fino a quando, verso l'ora di cena, Selenia rientrò a casa e richiese per sé suo marito, parlandogli dei preparativi e degli invitati per l'imminente ballo al Palazzo Reale. I tre si rividero per la cena, poi Roberto e sua moglie, salutata Clio, si ritirarono per la notte. All'alba Roberto aveva il duello e questo gli impose di andare a letto presto. Clio, forse in balia di una velata malinconia, rimase così da sola. Fino a quando, all'improvviso, cominciò a notare qualcosa di strano. Un'ombra, incerta e furtiva, sembrava muoversi indisturbata nel giardino del palazzo.
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17-10-2013, 02.00.47 | #764 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ermiano sorrise ad Altea.
“Sarà fatto, milady...” disse con un cortese inchino del capo “... preparerò il Tajine accompagnato da verdure in umido, insaporite con varie spezie... e per dessert assaggerete dei dolci tipici, fatti con latte di dattero e mandorle... vedrete, sarà una cena da Mille e una notte.” Rise, per poi chiedere il permesso di congedarsi. Ritornò poco dopo, servendo alla dama un elisir dal colore rosso vivo. “Assaggiate questo liquore, milady...” porgendole il bicchiere di cristallo “... secondo gli emiri Omayyadi è capace di spazzare via ogni tristezza e malinconia... oltre che di abbandonare il cuore alle seduzioni dei sensi...”
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17-10-2013, 09.55.45 | #765 |
Disattivato
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Ascoltai Roberto attentamente, cogliendo ogni sfumatura nella sua voce, ogni mutamento del suo sguardo, e poi, sorrisi.
Il pensiero dei lunghi pomeriggi passati insieme sulla mia meravigliosa isola mi riempì di nostalgia, com'eravamo spensierati e felici allora, pensavamo di poter dimenticare il mondo attorno a noi, cavalcando per ore fino a costeggiare il mare. Era davvero tutto ciò che potessi desiderare ma, naturalmente, solo una fanciulla poteva permettersi quei passatempi, non certo una donna, tantomento un esule. Qualcosa in quel discorso mi colpì "Scappare?" esclamai "..e da che cosa? Non mi sembra che te la cavi male in questa città... hai una moglie deliziosa, un palazzo sontuoso e una reputaizione impeccabile..." risi "..dicano quello che vogliono quei due.. beh, se proprio vuoi dimostrare di essere più abile del capitano, allora potresti sfidarlo a duello.. hai detto tu che uno o due non fa differenza.. ah, e già che ci sei.. potresti sfidare anche Simone Misseri, così me lo toglieresti dai piedi.." risi nuovamente "...scherzo.. su.. e sia, andiamo a casa... io ho una nuova spada da provare... non sia mai che disonori quella lama.. mi ci devo abituare..". Così lo seguii fino a casa, e per un ora buona dimenticammo tutto il mondo, concentrati com'eravamo sulle lame che si incrociavano. Non so come avesse fatto, ma nella mia camera trovai dei calzoni, una camicia di seta e persino degli stivali, così non dovetti rimettermi i miei abiti che non sapevo che fine avessero fatto. La mia spada era leggermente più pesante di quella che ero solita usare, l'elsa pesava un po' di più a causa dell'imponente decorazione, ma in fin dei conti, era maneggevole e mi abituai in poco tempo a lei. Quando poi Selenia chiamò Roberto restai in giardino, passeggiando immersa nei pensieri. Per un momento pensai che, se lo avessi attraversato, avrei trovato il mare, ma sapevo bene che non era così. Mi isolai talmente tanto da essere in ritardo per la cena, e non mi ero nemmeno cambiata, sperai che non vi fossero ospiti, e così fu, fortunatamente. Quando i due coniugi si ritirarono, tuttavia, restai ancora sveglia, inquieta e maliconica, nel palazzo silenzioso. Non ero ancora pronta per dormire, il pensiero del duello e i ricordi mi tormentavano, rubandomi il sonno. Decisi di uscire in giardino, poichè dalle finestre si intravedeva una splendida luna. Ma poi qualcosa attirò la mia attenzione, non saprei dire cosa fosse, forse soltanto un'ombra, ma si muoveva con troppa rapidità per essere un'illusione. Possibile che non vi fossero delle guardie? Un pensiero mi attraversò la mente: Roberto! Chiamai un servitore e lo pregai di mandare due guardie davanti alla porta della camera padronale, che le svegliasse se necessario, ma di fare in fretta. Scivolai in giardino senza fare il minimo rumore, sguainai la spada e la tenni ben salda nella mia mano. La luce della luna mi permetteva di vedere distintamente, seguii quell'ombra. Probabilmente avrei dovuto chiamare anche io le guardie, ammesso che fossero sveglie a quell'ora, non mi trovavo in un palazzo reale o in una fortezza, ma in una comoda residenza nobiliare di una città momentaneamente in pace. Così decisi di fare da sola, restando defilata, in modo che, chiunque fosse non mi notasse. Avrei voluto ammonirlo ma, se aveva cattive intenzioni, sarebbe scappato in un istante, e io non avrei saputo chi incolpare. Sapendo che Roberto era al sicuro, cercai di capire chi fosse, e dove fosse diretto. |
17-10-2013, 16.25.45 | #766 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Clio, con la spada sguainata, seguiva quella misteriosa ombra mentre si muoveva furtiva nel giardino del palazzo.
Ad un tratto si accostò a dei cespugli, dove il bagliore della Luna era più chiaro e per un istante Clio riuscì a vederne le fattezze. Sembrava un giovane uomo, alto e magro, dai capelli lunghi e mossi ed in mano stringeva qualcosa. Poi si spostò verso il muretto, attraversando un piccolo arcosolio decorativo rivestito di gerani. E qui di nuovo il pallore lunare lo investì, permettendo stavolta a Clio di vedere il suo volto. Era Francesco de' Binardi.
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17-10-2013, 16.40.16 | #767 |
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Non appena lo riconobbi, mi avvicinai ancor di più.
Come aveva fatto ad entrare? Cosa sperava di ottenere? "Che cosa ci fate voi qui?" Dissi ad alta voce. Avrebbe fatto meglio a riposare, considerando cosa lo aspettava all'alba. |
17-10-2013, 16.59.57 | #768 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Francesco si voltò di scatto a quelle parole di Clio, puntandole contro ciò che impugnava.
Era una pistola. “Ferma dove siete...” disse visibilmente agitato “... non costringetemi ad uccidervi... non ho nulla contro di voi...” la sua mano tremava nel tenere quell'arma “... voglio che mi conduciate da vostro cugino... subito... e senza fare scherzi... non voglio ritrovarmi fra i piedi domestici o peggio ancora... avanti, portatemi da quel grand'uomo di vostro cugino... e attenta a non fare la furba o giuro che vi pianto una pallottola in mezzo agli occhi... ora buttate a terra quella spada...”
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17-10-2013, 17.02.56 | #769 |
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Assaggiai il liquore datomi da Ermiano ma appena ne bevvi un pò lo distolsi dalla bocca.."E' molto forte Ermiano..ma con che cosa è fatto? Sono curiosa..come sono curiosa di assaggiare la vostra cena che sembra molto particolare".
Mi guardavo attorno alla sala per guardare gli oggetti e l'arredamento..solitamente si dice che la casa rispecchi l'anima del padrone.
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17-10-2013, 17.14.34 | #770 |
Cittadino di Camelot
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A quelle parole e quello sguardo di mio marito mi alzai in piedi.
I miei occhi vagarono per un istante sul sacerdote, poi si concentrarono sul militare... “Jacopo...” mormorai, avvicinandomi piano a lui “Vedi... padre Roberio era venuto qui per parlare con te del caso di Francesco de’ Binardi... per pregarti di intercedere per la sua vita. Io, però, gli ho fatto presente che il duello tra Fiosari e de’ Binardi non vìola alcuna legge e pertanto non rientra affatto in ciò che è di tua competenza! Perciò, immagino, padre Roberio era già pronto a lasciarci...” Esitai per un istante, poi decisi che forse potevo tentare ancora con mio marito, per un’altra strada... lo presi quindi sotto braccio e lo condussi verso la finestra, allontanandoci un poco dal sacerdote... “Perdonami per essere stata tanto dura con te oggi, Jacopo... non volevo farti irritare. Ero solo rimasta molto colpita dalle parole di Sara e mi ero dispiaciuta per il modo in cui le avevi risposto... ora...” sfiorandogli delicatamente il braccio “Ora, però, ho capito che questo duello non è affar tuo, e poi... e poi, se tu togliessi de’ Binardi da sotto la spada di Fiosari, egli potrebbe poi ritenere te responsabile della sua mancata soddisfazione e... beh, lo sappiamo tutti quale spadaccino abilissimo sia Roberto Fiosari...” Lasciai cadere questo discorso così, vago... nessuno come me sapeva quanto Jacopo fosse orgoglioso della sua abilità con la spada.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |