27-09-2012, 03.43.33 | #71 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A bordo tutti i passeggeri furono alloggiati in comode cabine e l'equipaggio fu sempre loro vicino per ogni necessità.
Passarono così i giorni e poi le settimane, durante le quali i passeggeri, pian piano, videro aumentare sempre più l'attesa per quel nuovo mondo che li attendeva. Il veliero doppiò Capo Calar e poco dopo la vedetta annunciò una nuova terra in vista. Nella calda foschia, che come un velo accarezzava l'orizzonte, cominciò a vedersi una terra lontana che ai più apparve quasi come l'ultimo asilo ai confini del mondo. Il capitano De Chur, allora, parlò nuovamente ai passeggeri, spiegando loro dell'imminente arrivo e di come la Compagnia avesse già fatto preparare alloggi per tutti a Las Baias. Erano giunti ormai nel Mar delle Flegee e un caldo vento tropicale spingeva la nave verso quelle terre che apparivano, pian piano, sempre più vicine. E dopo alcune miglia, due imbarcazioni si stagliarono lungo l'orizzonte, a poca distanza dalla terraferma. “Sono le due fregate” disse il capitano osservandole con un cannocchiale “di stanza a Minisclosa. Sparate un colpo come segnale.” Ordinò al suo secondo. “Così ci scorteranno fino a Las Baias.” Fu fatto allora sparare un colpo di mortaio e subito le due fregate olandesi cominciarono le manovre, affiancando così la Moeder Recht nel suo viaggio verso le coste Flegee. Era appena passato Mezzogiorno e dopo circa tre ore la Moeder Recht e le due fregate arrivarono finalmente nel golfo di Las Baias. Due sottili e affusolati bracci di terra concavi racchiudevano quell'insenatura naturale, ricoperti da una moltitudine di case bianche, ammassate le une sulle altre e attraversate da strette viuzze, simili a intricati labirinti usati per confondere e disperdere eventuali invasori, che percorrevano in lungo e in largo quella che ad un europeo poteva apparire come poco più di una cittadella di mare, ma che invece rappresentava, nel Nuovo Mondo, una vera e propria città commerciale. La Moeder Recht fece il suo trionfale ingresso nel porto e subito dalla terraferma, per salutarla, furono fatti esplodere più colpi di mortaio, mentre una folla di curiosi raggiunse subito il molo per osservare da vicino la superba nave olandese. Era il pomeriggio di un giorno quasi estivo, col vento che era andato rinforzando da Sud, facilitando il traffico nella baia e soffiando a raffiche irregolari che sembravano quasi voler spazzare via le piccole costruzioni bianche che adornavano il pittoresco paesaggio della città. L'aria odorava di salsedine e pareva intrisa d'acqua trascinata dal vento, mentre il mare appariva di un blu cobalto, forte, intenso ed enigmatico nel suo primordiale ardore destato da quella brezza. L'ancora fu calata e i passeggeri finalmente furono fatti scendere a terra. Las Baias li aveva accolti come naufraghi alla ricerca di una felicità perduta e sognata da sempre. La città era davanti a loro, con la sua moltitudine di case, le sue palme in balia del vento e le sue viuzze serpeggianti come tanti cunicoli e passaggi segreti. Il tutto arroccato e quasi prostrato intorno ad un maestoso palazzo fortificato e posto in cima al promontorio dal quale scendeva il centro abitato. Quello era il palazzo del governatore. “Sarà meglio trovare subito una taverna qui al porto...” fece Rynos, fissando Cavaliere25 ed i suoi due compagni “... dove potremo bere qualcosa e cercare un lavoro su qualche nave...” I genitori di Altea, insieme alla fedele Odette, presero tutti i loro bagagli e chiesero poi ad uno dei mercanti dove si trovassero gli alloggi preparati per loro. “Non sono molto lontani da qui...” spiegò il mercante “... basterà percorrere quella stradina e vi ritroverete in un piccolo borgo, detto di Santa Lucia... lì troverete una confortevole locanda con diverse stanze già prenotate a vostro nome. La locanda si chiama La Rosa dei Venti.” E appena quel mercante spiegò il tutto, Odette vide passare accanto a loro la misteriosa Cheyenne. “Anche voi cercate gli alloggi?” Domandò alla ragazza. “Se è così, allora potete unirvi a noi, visto che siamo diretti là.” Scesa dalla nave, come tutti gli altri, anche Clio si apprestava ad ambientarsi in quella nuova terra. “Madama...” all'improvviso una voce con un accento esotico “... perdonate, mi manda il capitano Gurenaiz...” era un uomo di colore che aveva prestato servizio sulla Moeder Recht durante il viaggio “... si scusa per non potervi accompagnare a terra, ma è impegnato con alcune manovre a bordo e non può lasciare il suo posto... per questo vi manda un messaggio...” e consegnò alla ragazza un bigliettino.
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27-09-2012, 04.04.59 | #72 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Appena Talia entrò in casa, subito un domestico la condusse nel salone dove i suoi genitori la stavano attendendo.
Entrata la ragazza nella sala, sua madre la fissò scuotendo lievemente il capo e indicando con un'occhiata suo padre, che invece se ne stava in silenzio ed immobile a fissare il giardino dalla finestra. “Alla buonora.” Disse all'improvviso l'uomo e rompendo così il silenzio nel quale sembrava essersi chiuso. “Se non ricordo male” proseguì “ti avevo espressamente chiesto di non allontanarti troppo da casa, visto che era mia intenzione portarti con me in visita ufficiale presso il nuovo governatore. Ma evidentemente chiederti di aver rispetto ed attenzione verso i desideri di tuo padre è cosa troppo complicata per te, vero?” “Philip...” fissandolo sua moglie. “Ti prego, Maria...” interrompendola con un cenno lui “... forse nostra figlia ha scambiato la mia benevolenza e la mia premura verso di lei come un segno di debolezza, visto che non perde occasione di approfittarne...” tornò a fissare la ragazza “... in principio volevo far svanire la tua malinconia e la tua tristezza per aver abbandonato l'Olanda, cercando in tutti i modi di accontentare ogni tuo desiderio. Ma mi sono accorto che i tuoi non sono desideri, ma capricci e tu non sei altro che una ragazza viziata. Del resto, non poteva essere altrimenti, visto il modello di vita che hai appreso vivendo insieme a tuo nonno.” Il suo sguardo era severo ed il tono della sua voce alterato. “Ora se, come credo, non hai nulla da dire a tua discolpa, ti pregherei di prepararti. Non voglio far attendere il nuovo governatore. Anche se per te, come immagino, ben poco valore possono avere il mio ruolo e la mia autorità come rappresentante della Compagnia qui a Las Baias.”
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27-09-2012, 12.57.29 | #73 |
Cittadino di Camelot
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Si dissi sono d'accordo con voi messere forza andiamo la nuova avventura ci aspetta e mentre dicevo cosi sorrisi guardandomi in giro e dentro di me pensai accidenti non poteva andarmi meglio di cosi
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fabrizio |
27-09-2012, 15.01.54 | #74 |
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Il viaggio fu tranquillo e veloce, più di quanto immaginassi, e quando vidi finalmente la Terra che sarebbe stata la mia nuova dimora un senso di tranquillità mi pervase. Era straordinaria, il mare era di una bellezza disarmante e respirai a pieni polmoni il profumo della salsedine.
Scesi dalla nave un mercante ci diede le indicazioni per il nostro alloggio..guardai mio padre con fare sorpreso e interrogativo "Padre..ma non avevate detto che eravamo ospiti del Governatore? E ora ci troviamo a soggiornare in una locanda? Molto ospitale il vostro amico di affari olandese", notai l'occhiataccia di mia madre, forse la pensava come me, ma sapeva che non avevo problemi a esprimere ciò che pensavo. Mi voltai e vidi Odette conversare con quella ragazza che incontrai sul ponte e le feci cenno di avvicinarsi in modo da raggiungere presto il borgo di Santa Lucia.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
27-09-2012, 16.59.00 | #75 |
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Fissai mio padre per qualche istante quando ebbe finito da parlare... era teso, arrabbiato... e, qualsiasi cosa dicesse, io ne conoscevo il motivo.
Fin dal nostro primissimo arrivo a Las Baias, mio padre aveva fatto il buono ed il cattivo tempo lì... sulla carta, infatti, egli non era che il rappresentante della Compagnia nelle nuove terre e non aveva la pur minima mansione politica... di fatto, tuttavia, aveva in breve tempo assunto ogni sorta di potere e privilegio, l’anziano Governatore pendeva letteralmente dalle sue labbra e si era dimostrato più volte incapace di prendere anche la pur minima decisione senza il suo appoggio e consiglio, era dal vaglio di mio padre che passava ogni sentenza ed ogni provvedimento... Un nuovo Governatore, dopo che quello vecchio ci aveva lasciati, significava dunque, per mio padre, la perdita di molto terreno. Sapevo che con il nuovo Governatore mio padre aveva intessuto una prolifica corrispondenza epistolare, negli ultimi tempi... ed oggi doveva aver luogo il loro primo incontro, appena due giorni dopo il suo arrivo nelle Flegee. I miei occhi erano fissi in quelli di mio padre... non approvavo il suo operato e disprezzavo la sua insaziabile ambizione, ma non ero tanto sciocca da credere che questi miei pensieri potessero mutare la sua indole o, meno ancora, che mi convenisse osteggiarlo in un simile frangente. Sfoderai, dunque, il sorriso più di circostanza che possedevo... “Perdonatemi, padre...” dissi, chinando appena la testa “Ho soltanto fatto una passeggiata... e temo di aver perso la cognizione del tempo. Ma, con il vostro permesso, corro a prepararmi... sarò pronta in pochi minuti!” Mi inchinai impercettibilmente ed uscii. Raggiunsi la mia stanza in fretta e qui trovai, adagiato sul letto, un abito di una stoffa morbida e chiara, di ricca e meravigliosa fattura... certamente uno degli ultimi acquisti di mia madre, pensai. Due servitrici mi aiutarono ad indossarlo ed una terza mi pettinò... non amavo avere sempre tutte quelle persone intorno, non c’ero abituata, in Olanda non era mai stato così... ma quelli erano gli ordini di mio padre da quando eravamo arrivati lì e non si potevano discutere. Neanche mezz’ora più tardi, tuttavia, ero pronta... scesi, così, nell’ingresso dove trovai già i miei genitori ad attendermi.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
27-09-2012, 18.29.51 | #76 |
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Giunta finalmente alla metà, scesi dalla nave e guardai intorno alla ricerca di un luogo in cui alloggiare. Fu allora che vidi la gentile signora con cui avevo conversato durante il viaggio.
Che donna premurosa, pensai , a invitarmi nella locanda in cui soggiornerà, e mi affrettai ad accettare la sua offerta.
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27-09-2012, 20.25.05 | #77 |
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Cheyenne, così, si avvicinò alla famiglia di Altea e tutti insieme si diressero al borgo di Santa Lucia.
Si trovava quasi nel centro di Las Baias e rappresentava la sua zona più importante, visto che molte famiglie legate alla Compagnia delle Flegee Occidentali vi soggiornavano. E queste famiglie, possiamo dire, costituivano una sorta di nuova aristocrazia, forse più definibile patriziato oligarchico, visto che questa ostentata nobiltà era data dal possesso di navi e merci, invece che dal sangue e dagli antenati. Raggiunto il centro del borgo, subito riconobbero l'albergo Rosa dei Venti. Si trattava di un antico fortilizio spagnolo, sede della vecchia guardia cittadina, acquistata da un ricco colono ed ora trasformata in una lussuosa dimora alberghiera. Cheyenne, Altea e i suoi familiari furono così accolti dal padrone, un ricco italiano di nome Baldovini, partito dalla sua terra qualche anno prima per cercare fortuna nel Nuovo Mondo. Altea e i suoi, allora furono sistemati in una comodo e vasto appartamento all'ultimo piano, da cui si poteva ammirare buona parte delle caratteristiche abitazioni di Las Baias, mentre a Cheyenne, essendo da sola, fu dato un locale più piccolo, ma non per questo meno confortevole, dal quale si dominava la piazza del borgo. “Il soggiorno” disse Baldovini “è come sapete già stato pagato e per qualsiasi cosa i e i miei servitori siamo a vostra disposizione.” E si ritirò. “Sua eccellenza il governatore” fece il padre di Altea a sua figlia una volta rimasti soli “ci ha invitato personalmente, ovviamente rivolgendosi alla banca che io rappresento, e quindi il tuo spirito e fuori luogo, figlia mia. Anzi, quando saremo ricevuti nel suo palazzo, voglio che abbia la migliore impressione possibile della nostra famiglia. Mi raccomando, sono in gioco le sorti dei miei affari.” Poco dopo, all'altro piano dell'albergo, qualcuno bussò alla porta dell'alloggio di Cheyenne. Era un ragazzo del posto che faceva il garzone nella locanda dell'albergo. “Qualcuno vuole incontrarvi alla locanda...” disse il ragazzo “... non mi ha detto il suo nome, ma solo di recapitarvi questo invito.”
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27-09-2012, 20.30.44 | #78 |
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Rynos, Cavaliere25, Emas e Fidan raggiunsero la locanda che dava sul porto e subito ordinarono da mangiare e da bere.
“Scusatemi...” disse Rynos al locandiere che serviva in tavola “... sapete per caso se arruolano marinai da queste parti? Magari qualche nave in partenza...” “Che io sappia” rispose il locandiere “in questi giorni no. Tuttavia, se cercate lavoro, vi consiglio di raggiungere l'altra parte del litorale, dove si trova la borgata di Lacroas... è territorio a metà tra inglesi e spagnoli... da quanto ne so c'è una nave in partenza...”
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27-09-2012, 20.35.15 | #79 |
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Come tutte le persone che avevano l'animo aritistico......avevano sempre la testa tra le nuvole, feci la piacevole conoscenza di VanJong....fu cortese e molto ospitale rese piu'serena Ingrid che forse in cuor suo aveva lasciato il cuore a Camelot........" Tranquilla Ingrid....i soldi non ci mancano e poi vuoi che la figlia dei duchi di Arbroath...si perda mai d'animo ?......io dipingero' e tu friggerai le tue meravigliose frittelle.....diventeremo ricchissime...."...risi abbracciandola, infondo avevo detto la verita', mio padre mi aveva insegnato a vivere, senza guardare al fatto che avesse avuto una figlia femmina...e questo mi rese il suo orgoglio..........il viaggio non fu male, le cabine erano comode e ogni passeggero si impresse nella mia mente....pronto ad essere dipinto, i vari colori di questo nuovo mondo.........il viaggio era al termine e io non ero riuscita a far amicizia con nessuno.......Ingrid mi era stata attaccata come un francobollo...scesi a terra, mi guardai un po' smarrita....." Ingrid dobbiamo torvare una taverna dove alloggiare....e poi vedremo cosa ci riservera' il futuro....."...presi i bagagli e chiesi ad un marinaio.."perdonate..un posto dove possimao alloggiare io e .....mia zia ?.."....
Ultima modifica di elisabeth : 27-09-2012 alle ore 21.05.09. |
27-09-2012, 20.41.07 | #80 |
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Che facciamo dissi avevo ascoltato il discorso tra i due qui non ce lavoro o ci spostiamo o proviamo a trovare qui un lavoro e aspettai una risposta
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fabrizio |
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