la porta che cigola

[Morgen]

Morgen sorride a Morris; un sorriso benevolo e pieno di comprensione.
"Volete dirmi cosa tormenta il vostro animo? Sapete, io potrei aiutarvi. Il cavaliere che sto cercando tarda ad arrivare, quindi avete tutto il tempo per raccontarmi l'ombra che vedo sul vostro cuore..."

[Morris]

"Dolcissima Morgen, cercherò di soddisfare la Vostra sincera preoccupazione, perchè sento che non si tratta di semplice curiosità.....ebbene....milady...la mia sensibilità, di anno in anno, aumenta sempre più e tutto ciò che accade di brutto attorno a me, viene assorbito, come una spugna, dal mio cervello e dal mio cuore! Le ingiustizie, i soprusi, la cattiveria umana....uccidono la mia anima, più di quanto feci io in passato con coloro che perirono sotto la mia spada! Forse sto pagando le loro morti, i rimorsi affiorano come funghi in un verde prato. Non riesco a stare in pace con me stesso, qualche attimo di serenità mi viene offerta dalla presenza di alcuni amici, di belle donne e di bambini festanti! Spero, un giorno, possa io raggiungere la pace interiore che sto cercando. Ma forse Vi sto annoiando con codeste parole, sono abituato a far ridere le gentil dame e non ad affliggerle.....perdonatemi amica mia!"

[Morgen]

"No Sir Morris, non mi state annoiando, non temete!" disse Morgen. Poi aggiunse "Sento che il vostro dolore ha radici profonde e la vostra inquietudine spesso vi fa vegliare durante le lunghe notti. Voglio farvi un regalo!". Morgen estrasse dalla tasca del mantello una pietra verde, lucida e bel levigata. "Tenetela con voi Morris, vi porterà fortuna. Il verde è il colore della speranza." Voltando la testa al centro della stanza Morgen notò che Sir Hastatus la stava guardando enigmatico.

[Morris]

"La terrò sempre con me, milady, mi porterà fortuna ed inoltre mi farà compagnia come se Voi foste con me costantemente!".
"Vi ringrazio devotamente e...lasciate che la mia mano carezzi amichevolmente il Vostro delizioso viso."

[Guisgard]

L'aria fresca della sera, scendendo sul reame, portava sollievo dopo la calura del pomeriggio, mentre le ultime luci del Sole morente si spegnevano nell'incantato crepuscolo.
Nella stradina che costeggiava le grandi mura di Camelot si udiva l'eco di passi. Una figura, fiera e pensierosa, la stava percorrendo. Questa, per portamento e movenze, di certo era di nobile lignaggio.
Così alla fine della stradina si trovò in una piazza, in fondo alla quale vi era una taverna. L'uomo vi entrò e subito il vivace chiasso del locale gli donò un senso di serenità.
"Oste, portami del vino e qualcosa da mangiare!" Ordinò l'uomo, che dai vestiti palesò a tutti essere un cavaliere.
Mentre mangiava, quasi con gesto usuale e senza badarvi, il cavaliere portava la mano sul braccio sinistro, dove stringeva una sua vecchia ferita.
Poi iniziò a guardarsi intorno, tra le risate e le urla della gente. E tra tutti il suo suo sguardo si fermò su una donna, bellissima ed eterea, che conversava con un altro cavaliere...

[Morgen]

Morgen finalmente lo vide. Era seduto ad un tavolo della taverna e i loro sguardi si incrociarono.
Si alzò salutando Morris e si diresse verso di lui.

"Ne sono passati di anni dal nostro ultimo incontro." disse Morgen. Poi aggiunse "Sono cambiate molte cose, troppe... E siete cambiato anche voi Sir Guisgard." lo sguardò di Morgen si velò di tristezza. "Non credevo che il destino fosse così beffardo da farci incontrare di nuovo..."

[Morris]

Guardai, fiero, il verdognolo portafortuna....mi alzai dal tavolo....salutai qualche amico....diressi lo sguardo verso colei che tal dono mi fece..e...uscii sorridente con fare speranzoso!

[Morris]

Mi diressi verso il mio fedele amico Shalimar.... e gli sussurrai..."Portami lontano...dove tu solo sai". Patapam Patapam Patapam Patam.....

[Luchtaine]

L'ultimo raggio di sole tocca le mura della citta. Una figurina si intrufola con passo veloce tra le porte che si richiudono. Per un soffio. Il corpetto si abbassa e si rialza ritmicamente, il respiro veloce, ha fatto una corsa. Chissa perche correva, chissa se scappava da qualche cosa.

Rallenta il passo, guardandosi ogni tanto ditro le spalle. Scarta per una stradina piu stretta, si ferma, si guarda nuovamente dietro. Poi prende a cammianre a passo regolare, guardandosi questa volta intorno. Che sia la prima volta che entra in citta? Avanza, passo leggero, soltanto la lunga gonna dal colore sbiadito struscia al suo avanzare, lasciando dietro di se un leggero fruscio.

La strada si fa poco a poco piu scura, le tenebre cominciano a scendere. Rumore di zoccoli lontani, la citta che a poco a poco si spegne, accendendo i rumori e i suoni che provengono dalle case. Una luce attira l'attenzione della ragazza, proveniente da una finestrella poco piu avanti. si avvicina. "Taverna" legge sull'insgna posta all'ingresso. Si ferma davanti l'ingresso, qualche secondo. Poi, allungando la mano, spinge la porta di legno pesante che ancora una volta cigola aprendosi.

[Hastatus77]

Messer Hastatus, in compagnia al centro del locale, sentendo cigolare la porta della taverna si girò e vide entrare una dama... era la prima volta che la vedeva, forse è la prima volta che si presenta a Camelot... cosa la porta ad arrivare a quest'ora tarda e con il fiato corto?