04-10-2018, 01.09.38 | #71 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Si, lei è un po' apprensiva...” disse Ulia ad un orecchio di Gwen “... ha paura che possano scoprirci stanotte... in tal caso ci sarebbe l'espulsione dall'accademia...”
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04-10-2018, 01.16.06 | #72 |
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Ascoltai Ulia e sospirai con nervosismo.
"Non è il massimo da dire, prima di sgattaiolare di nascosto dalla scuola" dissi, mentre adesso anche io ero agitata. Accidenti, l'espulsione sarebbe stata una tragedia, chi ci avrebbe salvate dalla Preside? Nessuno! Ecco chi. Tutto l'entusiasmo ora era soffocato dall'ansia che potessero scoprirci e la cosa peggiore era che lo facessero a causa di Nivile. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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04-10-2018, 01.21.49 | #73 |
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La cena proseguì, con Gwen pensierosa, Ulia e Zima impazienti e Nivile ansiosa.
Finita la cena ognuna andò nel proprio alloggio. Mancava poco alle 22. Quando giunse l'ora qualcuno bussò alla porta della camera di Gwen.
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04-10-2018, 01.25.15 | #74 |
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La cena andò avanti in quel modo, io nervosa soprattutto a causa di Nivile ed Ulia e Zima bellamente esaltate e tranquille.
Iniziavamo bene. La cena finì ed aspettai prima di cominciare a prepararmi, dovevamo attendere che tutta la scuola fosse silenziosa e vuota prima di uscire. Bussarono alla porta ed andai ad aprire. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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04-10-2018, 01.30.22 | #75 |
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Gwen aprì e trovò Ulia, Arima e Zima sulla soglia.
“E' ora...” disse sottovoce Ulia “... dai, andiamo... Nivile ci ha ripensato, non sarà dei nostri...”
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04-10-2018, 01.33.54 | #76 |
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Erano le tre allegre della brigata.
Senza Nivile. "Beh, avremo un pensiero in meno" facendo spallucce "Datemi il tempo di vestirmi" e andai subito a prepararmi. Tutto era nero nel mio abbigliamento, dalla corta maglia con maniche a tre quarti alle alte calze fino alle scarpe, eccezion fatta per la minigonna in pelle rossa. Misi un leggero velo di trucco e finii. "Pronta" alle tre. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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04-10-2018, 01.38.45 | #77 |
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La sera velata di primo autunno comincia a scurirsi, e io posso vedere il tramonto dai vetri dell'auto.
È un tramonto incantato, come dipinto da una mano d'autore, con colori pastello ora più nitidi e ora più sfumati, in una perfetta armonia. Se un poeta lo dovesse descrivere userebbe parole capaci di far battere il cuore e fremere l'anima. Ma io non sono un poeta, e sono arrivata. La sbarra che si alza e l'addetto alla sicurezza che mi rivolge un cenno di saluto. Il locale è ancora chiuso, per fortuna, perchè ho diverse cose da sbrigare prima di un'altra serata al Mistresya. Il mio mondo, il mio regno, il mio scopo. Erano anni ormai che avevamo scelto quel luogo dimenticato da Dio per il club, è la cosa migliore, molto spazio per parcheggiare, comodità di spostamento, la clientela che tiene all'anonimato non rischia di incontrare colleghi di lavoro finiti qui per caso. Perchè nessuno finisce per caso al Mistresya. Un altro addetto alla sicurezza mi apre la pesante porta che dà sull'interno del locale, e lo saluto con un cenno del capo prima di ritrovarmi nel locale completamente vuoto, eccezion fatta per le cameriere che già cominciano a preparare i tavoli. L'atmosfera che si respira prima dell'apertura è quasi surreale, la musica così soffusa, i tavoli e i divanetti vuoti, il palco che sembra in attesa, il chiacchericcio sommesso delle ragazze nei camerini e quello spiccio delle cameriere che preparano tutto per la sera. Quando il Mistresya aprirà le sue porte, però, sarà tutta un'altra cosa. Qui non esistono limiti nè confini, qui ognuno può essere chi vuole davvero, dare libero sfogo alla natura più intima e nascosta del proprio essere. Molti avventori decidono di mettere una maschera prima di abbandonarsi ai nostri piaceri, per essere liberi dalle convenzioni sociali e da tutte quelle catene che spesso ci rendono schiavi, come dei bei pappagallini in gabbia, che ripetono sempre la stessa frase. Raggiungo il mio ufficio a grandi passi, non ho poi tutto questo tempo. Mi faccio portare subito un caffè, di quelli che ti servono per affrontare una lunga nottata. Ci sarà il tempo per bere qualcosa di più forte, ma non ora, sono la padrona di casa, e come tale devo essere sempre vigile su quanto accade nella mia dimora, specie considerando che è fatta di segreti sussurrati, perversione strisciante e disprezzo per le convenzioni. È il mondo della notte, quando le anime inquiete prendono il sopravvento e tutto muta, in un ordine nuovo, oscuro, affascinante e ipnotico.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì! |
04-10-2018, 01.42.15 | #78 |
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Gwen si preparò velocemente e le quattro ragazze, con attenzione, lasciarono l'istituto accademico ed uscirono nella campagna.
Era sera, la Luna calante e silente splendeva come un truciolo nel cielo velato. “Da questa parte...” disse Ulia al quartetto. Si avviarono così verso la magione affittata per la cena. Dopo un buon 10 minuti videro delle luci ed udirono della musica. Arrivarono finalmente alla magione. Sull'ingresso vi era un tipo robusto che beveva una birra.
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04-10-2018, 01.46.47 | #79 |
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Sgattaiolammo dalla scuola, attente e silenziose, l'adrenalina che mi faceva battere il cuore a mille.
La Luna illuminava appena i nostri passi, ma altre luci presto catturarono la nostra attenzione. Il casolare era a breve distanza da noi, ma pulsava di musica e luci Sì prospettava una bella serata. Arrivammo lì davanti e vedemmo un tipo robusto piazzato lì bevendo birra. "Che si fa? Chi è il tizio?" chiesi alle tre. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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04-10-2018, 01.56.28 | #80 |
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“Deve essere il tipo che controlla chi entra e chi esce...” disse Ulia a Gwen “... su, seguitemi...” avvicinandosi al tipo “... salve, siamo studentesse dell'accademia...” mostrando il tesserino scolastico.
“Entrate pure, ragazze.” Ridendo quello e guardandole. “E divertitevi.” Facendo loro l'occhiolino. Entrarono e furono avvolte dalla musica psichedelica, le luci intermittenti, gente che ballava, si divertiva, beveva e fumava.
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