07-09-2013, 02.02.49 | #71 | |
Cittadino di Camelot
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Senza fare molto caso alla strada, ripresi a cavalcare ed il fedele animale mi riporti presto sulla strada di casa.
La scena al Palazzo dei Lorena non voleva uscirmi dalla mente... quell'uomo, i suoi misteriosi accompagnatori... Poco dopo varcai l'alto cancello ed entrai nel cortile del Palazzo de' Gufoni. Con una mano sfiorai la mia attrezzatura da pittura, che avevo preparato ma poi non utilizzato... e tra me mi ripromisi di uscire a dipingere il giorno seguente... era tanto che non dipingevo più... troppo tempo... eppure era sempre stata la mia attività preferita... Fu in quel momento che notai Jacopo... Citazione:
e quando questi, poco dopo, se ne fu andato, mi acciaiai a Jacopo... aveva uno sguardo cupo ed indecifrabile, preoccupato forse... "Che cosa c'è, Jacopo?" sfiorandogli delicatamente il braccio "Qualcosa non va? Che cosa era venuto a dirti messer Simone?"
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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07-09-2013, 02.03.19 | #72 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Oh, perdonatemi, milady...” disse mostrando un ghigno quell'uomo ad Altea “... ma probabilmente la vostra bellezza ha, diciamo così, offuscato momentaneamente quegli insegnamenti e quei precetti, tanto cari a monsignore Della Casa o al cortese Baldassarre Castiglione, con i quali il sottoscritto ha avuto cura di affinare il proprio spirito e gusto... ma vi assicuro che non era certo mia intenzione corteggiarvi o importunarvi... ma lasciate che mi presenti...” facendole garbatamente segno di sedersi al suo tavolo “... sono il Barone Azable...” si voltò poi verso l'omone che era seduto con lui “... Kos, va a sincerarti che gli altri trovino questo luogo...”
“Si, barone.” Annuì quello, per poi uscire. “Barone Azable, dicevo...” tornando l'uomo a fissare Altea “... servo vostro umilissimo, come il maestro da Vinci lo era di Monna Lisa...”
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07-09-2013, 02.34.40 | #73 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Francesco annuì a quelle parole di Clio.
“Donna di poche parole vedo...” disse fissandola “... e sia... rimettiamoci in viaggio... Sygma non è lontana ormai...” Così, i mercanti, raccolta ogni loro cosa, si rimisero in viaggio, affiancati dalla ragazza col suo fido cavallo. “Immagino” fece Francesco “che arrivata a Sygma saprete già cosa fare, visto che è stata la faccenda di quel quadro ad attirarvi da noi... vi confesso che farei anche io questo... si, se sapessi tirare di spada ed usare le armi, anche io cercherei di guadagnare soldi facendo la guardia a quel quadro... ormai il commercio è in una crisi profonda e se non fosse per mio padre che è affezionato alla nostra compagnia, io avrei già chiuso i battenti e cercato un altro lavoro... ma perchè, mi chiedo, una ragazza diventa un'avventuriera? Cosa la spinge a fare una cosa così assurda? E' per denaro? Immagino di si...” dandosi lui stesso una risposta “... per cos'altro, sennò... ormai tutto si fa per denaro...” Poco dopo entrarono nei confini di Sygma e percorso qualche altro miglio avvistarono la capitale. Entrati in città, furono subito accolti dalla gran quantità di persone che animava le sue strade. “Eccoci in città...” mormorò Francesco “... una città gremita... molti hanno avuto la vostra stessa idea per guadagnare soldi credo...” voltandosi verso Clio.
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07-09-2013, 02.59.55 | #74 |
Cittadino di Camelot
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Ringraziai il cielo di avermi mandato quell'angelo di mio zio.
Era l'alba. Mi lavai il candido viso con del sapone al latte d'asina. Mi spazzolai e mi acconciai i capelli. Indossai un abito rosso e nero. Salutai mio padre. Lo abbracciai, lo baciai sulla guancia e gli dissi: "Padre, vi voglio tanto bene. Starò bene vedrete. Vi renderò fiero di me". Salutai anche la mia dolce nutrice. Salì nella carrozza trainata da Dante (il mio destriero) e da cinque cavalli bianchi. I bagagli erano stati fissati alla carrozza con delle funi. Misi la spada di Clorinda accanto a me e quando partimmo salutai per l'ultima volta i miei cari. Verso a metà viaggio chiesi: " Caro zio, ma è vero che nel vostro castello c'è un fantasma di una dama che si chiamava Angelica? E' vero che si suicidò per amore?".
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy Ultima modifica di Eilonwy : 07-09-2013 alle ore 03.19.15. |
07-09-2013, 03.34.29 | #75 |
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Il viaggio era iniziato per Eilonwy.
“Oh, Cielo...” disse ridendo Nicolò a quella domanda della nipote “... sai, Sygma è una terra molto antica e tanti artisti vi giungono per trovare ispirazione... la bellezza delle sue terre, i suoi capolavori architettonici ed artistici... e non nego che vi siano diverse leggende che animano ancor più quella realtà, rendendolo quasi fiabesca... e qualcuna di queste leggende è stata raccontata anche sul nostro palazzo... e chissà, magari qualche mia vecchia servitrice un giorno potrà raccontartela...” Il viaggio proseguì tranquillo, fino a quando la carrozza giunse nelle terre di Sygma e poco dopo varcò la porta della capitale. Verso il tardo pomeriggio, infine, raggiunsero il grande palazzo di Nicolò, dove l'uomo fece portare i bagagli di sua nipote nella stanza fatta preparare per lei. “Ora” disse aiutando la ragazza a scendere dalla carrozza “organizzeremo un gran ballo per te... per presentarti all'alta società di Sygma.” Si presentò allora una vecchia servitrice. “Questa è Cestia...” presentandola Nicolò ad Eilonwy “... e si occuperà di te.”
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07-09-2013, 03.42.11 | #76 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Jacopo, destato dai suoi pensieri da quelle parole di Talia, si scosse quasi con un sorriso, per poi prendere nella sua mano quella della giovane moglie.
“Nulla di importante...” disse fissandola “... solo le solite questioni che angustiano l'umore del Capitano della Guardia Reale...” sorrise ancora, stavolta con più naturalezza “... messer Simone manca da un bel po' da Sygma e rivederlo ha riacceso in me vecchi ricordi... ora però, in quanto viceprocuratore del re, lavorerò con lui riguardo alla faccenda del quadro di Santa Felicita...” La locanda era praticamente vuota e quasi tutti i tavoli erano liberi. I tre avevano così potuto scegliere quello più vicino alla finestra. Jacopo afferrò subito il boccale col vino, ma Simone lo prese dalla sua mano. “Piano...” disse “... piano, soldato... prima a me...” riempendo il suo bicchiere “... poi a lui...” versando il vino in quello di Massimo “... e poi a te...” facendo lo stesso col bicchiere del giovane militare “... salute!” E i tre brindarono. “Eh...” fece Simone fissando il soldato “... povero Jacopo...” e scambiò una rapida occhiata con Massimo che avidamente riempiva ancora il suo bicchiere. Il militare infatti se ne stava in silenzio, con lo sguardo cupo e l'espressione accigliata. “Non è mica gentile” disse poi Massimo “starsene zitto e tenere tutto dentro...” “Lascialo stare...” mormorò Simone “... non vedi che gli secca?” “No.” Esclamò Massimo. “Brutto affare amare una ragazza e quella invece magari non ricambia.” Scuotendo il capo. “E' libera di amare chi vuole.” Fissandolo con disprezzo Jacopo. “Ah, già già...” mormorò Massimo “... e poi ormai... magari i buoni partiti aumenteranno in città...” Jacopo lo guardò con occhi ancora più duri. “Pare infatti che il nostro vecchio re” continuò Massimo “voglia appianare l'astio tra i clericali e voi mangiapreti... e so che Binardi vuol stringere accordi e alleanze con la vostra fazione... dunque chi fino a ieri è stato vostro nemico, da domani magari sarà vostro alleato... o parente, chissà...” Jacopo quasi trasalì a quelle parole. “E i figli del buon Binardi” aggiunse Massimo “si sentono già quasi i padroni di Sygma... soprattutto uno...” e guardò Simone “... vedessi... alza già polvere lui!” Simone rise e scosse lievemente il capo. “Si!” Battendo la mano sul tavolo Massimo. “E poi lui è mio amico! E mi ha anche offerto un lavoro nella loro compagnia! Alla sua salute!” E alzò il bicchiere con gesto di chi vuol brindare. “Brindiamo...” prendendo la parola Simone “... alla salute del prossimo capo mercante di Sygma, nonostante sia uno straniero, un Capomazdese... brinda anche tu Jacopo... e poi è pure tuo amico...” Simone e Massimo brindarono ma Jacopo fece solo finta di bere, rimettendo poi giù il bicchiere, senza aver toccato neanche un sorso di vino in quello strano brindisi. “Rientriamo in casa ora...” fece Jacopo “... e poi dobbiamo ancora decidere della nostra Luna di Miele, rammenti?” Ma proprio in quel momento arrivò un calesse davanti al cancello del loro palazzo. Vi scese una donna e subito i servitori la fecero entrare. “Lady Silvia...” salutandola Jacopo “... che sorpresa...” “Capitano...” sorridendo la donna “... lady Talia...” salutando poi anche la ragazza “... in città pare ci sia fermento... e non solo per la storia del quadro...” “A cosa vi riferite?” Incuriosito il capitano. “Non l'avete saputo?” Fissandoli Silvia. “Pare sia stata affittata la residenza dei Lorena...” “Affittata?” Ripetè Jacopo. “Si...” annuì Silvia “... da uno straniero dicono... del resto chi è così ricco qui da poter affittare un simile palazzo?”
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07-09-2013, 04.17.24 | #77 |
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Fui condotta da Cestia per lunghi corridoi fino ad arrivare a una stanza con un letto a baldacchino, un terrazzo spazioso pieno di fiori e una libreria gotica.
Le tende erano di velluto blu come le coperte e le tende del letto. Dentro c'era anche un bellissimo caminetto in marmo bianco con volute e paffutelli cherubini.
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08-09-2013, 20.45.09 | #78 |
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Se lui era buono immaginavo come lo fossero gli altri e in questo lui diceva la verità.....Salvare il mondo questo mi chiedeva....i ragazzi sapevano che io ero partita....e gli altri...come fare....guardai la finestrella....e guardai il Capo..era sudaticcio....il dolore lo stava tendendo su di giri..." Facciamo cosi'....usciro' dalla Chiesa e andro' a dire alla piu' pettegola del posto che padre Anselmo ha preso un brutto raffreddore contagiosissimo.....quindi dovranno stare lontani dal luogo di culto.....quando Padre Anselmo starà meglio sara' lui a dare l'avviso alle sue pecorelle, per un paio di giorni andranno a pregare da un'altra parte.......tornero' qui, curero' la vostra gamba ...ma voi, mi farete andare per la mia strada........vi assicuro.......che i miei problemi sono cosi' importanti che voi....siete l'ultimo dei miei pensieri.........vi sto offrendo quello che volete...infondo se uccidete qualcuno...bloccato qui dentro.....vi prenderanno.......lascio la mia sacca....certo non vi e' l'oro..poche cose.....ma tornero' a prenderla...."........
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08-09-2013, 22.21.30 | #79 |
Cittadino di Camelot
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Mi sedetti al tavolino ma ero in preda alla ansia..fissavo quel uomo in modo enigmatico, vi era qualcosa di strano in lui.
"Milord" finalmente ripresi la parola "il mio nome e' Altea e sono solo una serva in cerca di lavoro e mi trovo qui per questo..devo vivere in qualche modo..oppure davvero dovrò andare a proteggere quel quadro che vogliono rubare..".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
08-09-2013, 22.49.36 | #80 |
Cittadino di Camelot
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Vicino al letto a baldacchino c'era un manichino sul quale veniva sfoggiato un abito bianco e crema.
Era un vestito non di certo europeo, forse greco. Era in tulle, seta e broccato. Sembrava uscito da un racconto mitologico greco-romano. Era veramente stupendo. http://www.bunnychan.it/wp-content/u...ladio-1992.jpg
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