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#791 | |
Cittadino di Camelot
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Il mio malumore se ne andò via quando sentì le risate e discorsi amorosi di quelle fanciulle di campagna.
E il mio pensiero si rivolse subito a Sir Riccardo. Chissà se era morto? E se fosse stato vivo......avrebbe amato mai una ragazza che ha scambiato una fata per una strega? Ah, adesso basta tormentarti in questo modo! Dopotutto sia Lady Galatea che il Principe Merlo erano stati poco chiari! Infatti Lady Galatea aveva detto: Citazione:
Fui destata dalla domanda che mi fecero quelle contadinelle. Se l' uomo ideale fosse il cavaliere o il poeta. Risposi sorridente: "Da dove provengo io, sia gli uomini che le donne devono saper fare qualunque cosa!....il cavaliere.....il poeta.....il cuoco.....il cacciatore....il nobile.....il contadino....il pescatore....il filosofo. E come vi ho già detto questo vale anche per le donne! Sia donne che uomini, nel mio regno, vanno in guerra, hanno la stessa educazione e parità di sesso. In tutte le famiglie, dalle piu' misere alle piu' nobili, non c' è un unico capo famiglia, ma due cioè sia il marito che la moglie! Per di piu' un uomo non deve solo difendere la propria famiglia, non deve solo saper scrivere poesie d' amore alla sua amata, ma deve saper amare, e non solo i suoi, i bambini in generale perchè come disse il poeta Dante Alighieri: «TRE COSE CI SONO RIMASTE DEL PARADISO: LE STELLE, I FIORI E I BAMBINI». Spero di aver risposto alla vostra domanda, belle fanciulle!". Oh amore mio! Ma dov'è sei? ![]()
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy ![]() ![]() ![]() Ultima modifica di Eilonwy : 14-02-2014 alle ore 10.19.25. |
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#792 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea raggiunse così la Sala del Torrione.
Qui vi trovò una tavola magnificamente imbandita, con deliziose pietanze e pregiati vini. Attorno alla tavola vi erano valletti e damigelle che subito invitarono l'avventuriera a prendere posto. Poi le servirono il pranzo. Ma mentre era a tavola, si accorse di qualcosa. Ad una delle pareti era appeso uno stemma. E in tutto e per tutto sembrava raffigurare l'immagine che l'avventuriera aveva visto riflessa nel cristallo. Vi erano infatti una spada con un grifone coronato da una Croce. In quel momento giunse Geroa. “Spero che il pranzo sia di vostro gradimento.” Disse ad Altea. “Il padrone” rivolgendosi poi ai valletti e alle damigelle “attende il pranzo. Lo servirete nella sua stanza.” Loro annuirono ed obbedirono.
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#793 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Io so riconoscerla, non temete.” Disse Nestos a Clio. “Conosco perfettamente quell'erba. Quanto al tempo... naturalmente prima il principe avrà la sua cura, meglio sarà...”
“Allora” mormorò Bool “il Capitano dovrà acconsentire affinchè il suo medico possa partire con gli uomini diretti a Gioia Antiqua.” “Naturalmente!” Esclamò il padre di Clio. “Nestos è a vostra disposizione!” “Non avevo dubbi, Capitano.” Annuendo Bool. “Un momento...” intervenne Gufo Scarlatto “... vedo che qui si fanno i conti senza l'oste... un conto è combattere qui un branco di ribelli... tutt'altra cosa, invece, è partire per terre sconosciute, contro un nemico la cui forza è ignota...” “Volete tirarvi indietro?” Fissandolo Bool. “Non ho detto questo.” Rispose Gufo. “Dunque?” “Dico che, ovviamente, il compenso dovrà essere ridiscusso ancora.” “Naturale.” Fece Bool. “Inoltre...” “Cos'altro?” Domandò il Senatore Supremo. “Voglio avere la possibilità di scegliere fra i miei uomini quelli più adatti.” Disse il mercenario. “Questo lo vieta qualcuno forse?” Mormorò Bool. “Uno dei miei” fece Gufo “è fuggito, approfittando della confusione dopo l'attentato all'ippodromo. L'ho comprato ed è mio schiavo. Non può essere uscito dalla città, in quanto i vostri soldati hanno chiuso le porte cittadine. Aiutatemi a ritrovarlo ed io mi unirò alla vostra spedizione per liberare il re.” “Chi sarebbe questo fuggitivo?” Chiese Bool. “Il suo nome è Guisgard.” Rispose Gufo. “Guisgard?” Ripetè Nestos. “Lo conosci?” Voltandosi verso di lui Bool. “Si...” annuì Nestos “... era con me al mercato degli schiavi... il Capitano” indicando il padre di Clio “aveva anche cercato di acquistarlo, ma il suo atteggiamento sfrontato fece fallire la trattativa...” “Ora rammento...” scuotendo il capo il padre di Clio “... quell'irriverente straccione... in tutta sincerità spero sia morto nell'esplosione!” “Se così fosse” annuì Gufo “allora mi contenterò di vedere il suo cadavere... ma fino ad allora non mi darò per vinto...”
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#794 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Eilonwy finì di spiegare e subito quelle fanciulle cominciarono a parlare tutte insieme.
Le loro voci si accavallavano le une sulle altre, senza però generare confusione. E sorprendentemente, quelle fanciulle, pur parlando tutte insieme, finirono per pronunciare le medesime parole. “Un uomo” dissero sorridenti “deve saper amare. Questo lo spingerà alla perfezione e potrà dare tutto ciò che occorre alla sua amata per essere felice. Questo è l'amore.” Detto ciò, le fanciulle si alzarono tutte insieme e salutarono con un inchino una bambina che era appena apparsa lungo la strada. “Ritiratevi pure, amiche mie...” fece la piccola battendo le mani “... andate a cogliere i fiori per le corone da offrire alla Vergine della Neve...” Le fanciulle, così, scesero dal carro e svanirono nella foresta in cerca di fiori. “Conducevo costoro” mormorò il vecchio cocchiere indicando Eilonwy ed i suoi compagni “presso il vostro palazzo, signora...” “Lo so.” Annuendo la bambina. E tra i riflessi delle acque del Lagno si intravidero le mura di un meraviglioso palazzo.
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#795 |
Cittadino di Camelot
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L' Amore conduce alla perfezione. Questo era vero!!! Infatti, forse, io sarei stata piu' completa con Riccardo accanto come mio sposo.
Le fanciulle s' inchinarono a una bambina come se fossero le sue ancelle. Rimasi un po' turbata. Ma quando sentì le parole del cocchiere alla bambina e vidi un magnifico palazzo tra le acque del Lagno, capì di essere arrivata alla meta del viaggio. All' improvviso, però, ci fu uno spaventoso e forte terremoto, che fece imbizzarrire Dante. Non riuscivo in alcun modo a tranquillizzarlo e così fui disarcionata. Battei la testa a terra e tutto si fece buio. Di fronte a me c' era uno spettacolo apocalittico. Tutto era buio e solo il fuoco delle case e dei luoghi incendiati illuminava quel sinistro scenario. Nel cielo color pece c' erano nuvole viola e porpora, dalle quali uscivano verdi fulmini. Mi guardai attorno. Ero nella mia distrutta patria natale! Subito gridai come se ci fosse qualche speranza: "Madreee!!!.....Padreee!!!". Nessuna risposta. Feci qualche passo e mi ritrovai nella città di Afravalone. Ma la città della mia madrina e del principe Karel era in fiamme come il mio regno. No...non poteva essere vero!!! Mi diressi al palazzo di Lady Galatea. Solo mentre correvo mi accorsi di essere nuda e ferita su tutto il corpo. Urlai all' interno del suo giardino ormai distrutto: "Lady Galateaaa!!!....Sir Riccaldoooo!!!....Alaaadiah! Cocoo!!!... Dov'è siete finiti tutti!?!". Mi accasciai a terra e piansi. Non era possibile....nessuno era sopravvissuto! Neanche Aladiah che pensavo che fosse immortale come tutti gli angeli! Da dietro di me sentì una risata di scherno. "Che vi succede principessa? Qualcosa non va?" e detto questo la figura rise di nuovo. La voce e la risata appartenevano allo Stregone Slathnir. Si avvicinò a me e vidi che sull' occhio che gli avevo cavato portava una benda nera. "Che c' è? Non rispondete!....Ammirate il Nero Potere dell' Anticristo!" sentenziò trionfante. Mi prese per le braccia doloranti. "Lasciami maledetto!.....No....non voglio piu' guardare!....Questo è solo un incubo!....Non succederà mai!" risposi piena di rabbia e di disperazione. "Questo è il futuro....il vostro futuro....il futuro di questo mondo! I cieli bruceranno, la carne diventerà cibo per vermi e l' astro di Dio tramonterà sul nostro mondo, per non rialzarsi mai piu'!....E tutto ciò accadrà per colpa vostra!". Nella sua mano fece apparire un fiore blu luminoso come una stella. Era il Fiore Perduto della Tylesia (quello che raffigurava il mio tatuaggio), l'arma piu' potente in assoluto nascosta dagli angeli e Lady Galatea! Ma come aveva fatto a prenderlo, se alla mia nascita la mia madrina aveva detto che io ero la Chiave per trovarlo? "Grazie ancora del vostro prezioso aiuto!" con quella frase rispose alla mia domanda come se mi avesse letto nella mente. Quindi ero stata io, involontariamente, a condurlo da quel fiore! "Noooo!!!!!" dissi gridando come se fossi all' Inferno. ![]() Mi svegliai spaventata e sudata in una stanza di gusto gotico. Le pareti erano alte e di un verde chiaro. Nascosi il niveo viso tra le ginocchia ed aspettai che arrivasse qualcuno.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy ![]() ![]() ![]() Ultima modifica di Eilonwy : 14-02-2014 alle ore 10.18.07. |
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#796 |
Disattivato
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Strinsi i denti per trattenermi. Cercai di respirare più piano, di calmarmi.
Come osavano comportarsi in maniera tanto impudente? Perché nessuno interveniva? Lanciai un'occhiata eloquente a mio padre, una furtiva al capitano della Guardia Ecclesiastica. Possibile che soltanto io ritenessi inconcepibile un comportamento simile? Dov'erano finiti tutti gli insegnamenti di mio padre, erano solo parole vuote? Il rispetto, la disciplina, la lealtà erano valori assoluti. Non si poteva continuare a mettere condizioni, non rispettare l'autorità, credersi superiore della legge. Ma nessuno sembrava scomporsi. Perché dovevo essere sempre soltanto io a combattere la sfrontatezza e la mancanza di rispetto di quegli uomini? Anche mio padre aveva paura di loro? Potevo capire Bool, ma l'uomo che mi aveva cresciuta non poteva essere come lui, mi rifiutavo di crederlo. E il capitano della Guardia Ecclesiastica? Anche lui era un docile agnellino? Il mio caratteraccio mi avrebbe portato solo guai, lo sapevo bene. Ma quando è troppo è troppo. Anche se tutti erano contro di me, io non ero pronta a sottomettermi, mai. Forse mio padre non credeva in quello che mi diceva da piccola, ma io si. "Naturalmente, il nostro principe è in fin di vita, il nostro re sta per essere giustiziato, tranquilli.. abbiamo un sacco di tempo a disposizione, e un sacco di uomini nelle caserme che giocano a dadi perché non hanno nulla da fare..." Mormorai tra i denti. "Quali sono gli ordini, senatore?" Chiesi, pacifica, alzando lo sguardo su Bool "Io non ho uomini liberi da mettere alla ricerca di uno schiavo fuggitivo, dunque.. Togliamo soldati dai posti di blocco, o dalla sorveglianza, oppure dalle indagini, anzi perché no, dall'assistenza ai feriti?" Sorrisi, gelida "Un momento, ora che mi ci fate pensare, abbiamo in teoria degli uomini armati che non stanno facendo assolutamente nulla, che si sono rifiutati di eseguire gli ordini, sono venuti meno alla parola data, hanno lasciato che la nostra gente morisse sotto i loro occhi senza far nulla, non hanno partecipato alle ricerche, ne alle indagini.. Insomma, sono stati fondamentali nella lotta ai ribelli, nonostante siano qui per questo.. Oh, dimenticavo, sono gli stessi che si sono persi uno schiavo e hanno bisogno di noi per recuperarlo.." Sostenni sguardo di Bool, i miei occhi erano fieri, freddi , implacabili, la voce decisa e sicura, ma comunque rispettosa, il portamento altero, composto, militare. Se quegli uomini pensavano che fossi una docile fanciulla, si sbagliavano di grosso. Era ora che cominciassero ad imparare come ci si comporta in un paese civile. E se a tutti stava bene che si sentissero liberi di fare il bello e il cattivo tempo a casa nostra, io di certo non ero pronta a permetterlo. "Attendo i vostri ordini, senatore". |
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#797 |
Cittadino di Camelot
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Mi sedetti al tavolo imbandito e vicino a me vi erano dei valletti pronti a servirmi ma mi trovavo sola..nessuno era seduto al tavolo con me, dove si trovavano i proprietari del maniero.
Iniziai ad assaggiare della ottima crema di asparagi quando l' occhio, improvvisamente, cadde sullo stemma appeso davanti a me. Posai il cucchiaio, il cuore iniziò ad accellerare i battiti, era lo stesso disegno inciso nel cristallo e quell'animale che prima non riuscivo a definire era un grifone...ricordavo benissimo si trattasse comunque di un rapace ma indefinito. Pensai alle parole della sacerdotessa, eppure ella mi disse non mi avrebbe mostrato le fattezze dell'uomo destinato a me e sarebbe lei apparsa a lui in sogno durante la notte...e allora cosa c'entrava questo maniero? Non potevo neppure pensare fosse il ragazzo del ritratto, forse era un segnale da interpretare. Entrò Geroa e disse ai servitori di portare il pranzo in camera al padrone..altra stranezza, vi erano ospiti e non si presentava a dare il benvenuto. Alzai le spalle..in questo luogo di cui ignoravo il nome non vi era nulla da stupirsi. "Milady Geroa" chiesi guardando davanti a me "ho visto questo stemma..è del Casato proprietario del maniero? Devono essere valorosi guerrieri visto hanno scelto un grifone nello stemma, raccontatemi un pò di questo casato, dello stemma e con chi sono imparentati..devono essere persone importanti. Io, ad esempio, vivo vicino Afravalone ma la mia famiglia nobile risiede a Camelot e si dice abbiamo legami di sangue coi reali..infatti vantiamo numerose battaglie vinte". Attesi la risposta...sempre non fosse un mistero come il luogo dove mi trovavo...ad un tratto una visione davanti a me...ero nella foresta e parlavo con un uomo. Subito sparì..chi era mai? Guardai Geroa, mi osservava, quel maniero aveva un effetto strano su me. ![]()
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." ![]() |
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#798 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Il capitano Clio ha ragione.” Disse Bool a Gufo. “E' impensabile pretendere che dei soldati, in un momento simile, lascino i propri posti per cercare uno dei vostri.”
“E poi” intervenne Gheorgis “non c'è certo bisogno di un battaglione intero per cercarlo. Se si trova ancora in città, allora basteranno i vostri uomini, come giustamente osservato da lady Clio, per trovarlo.” “I miei uomini” replicò seccato Gufo “non conoscono bene la vostra città. Certo, posso ordinare loro di rivoltare come un guanto ogni abitazione, palazzo o topaia, persino le chiese, ma dopo non so in che stato ritroverete la vostra capitale.” I suoi risero. “Dunque” continuò il mercenario “sta a voi decidere se aiutarci a trovarlo o meno.” Guardò Clio. “Anche se, in verità, se io fossi il Capitano della Guardia Reale e conoscessi bene la città, basterei da solo a trovare quel cane. Ma forse la nostra Amazzone” indicando la ragazza ai suoi “è brava solo a comandare i suoi standosene al sicuro, in groppa al suo cavallo bianco, o a vincere i duelli quando i suoi rivali abbassano le armi dandole la vittoria a tavolino.” E rise con loro.
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#799 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Si...” disse Geroa ad Altea fissando quello stemma “... raffigura il casato del padrone del castello e di queste terre... egli è nobile quanto lo sono i migliori di questa regione... posso dire che mai conobbi uomo più leale, coraggioso e affascinante... si, il suo sangue è blu come pochi altri uomini possono vantare di avere... e la sua nobiltà è pari solo alla sventura che lo ha colpito...” ed il suo sguardo si fece inquieto.
Guardò allora fuori dalla finestra e un velo di tristezza scese nei suoi occhi, insieme all'imbrunire che poco a poco ricopriva quelle terre.
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#800 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Eilonwy si svegliò così in quella gotica stanza.
Era ormai pomeriggio inoltrato e dalle finestre, velate da tende verdi, la luce poco a poco scemava, chiaro segnale dell'incedere del crepuscolo. Ad un tratto la porta si aprì ed un nano entrò, per poi avvicinarsi al letto. “Oh, ben svegliata.” Disse sorridendo ad Eilonwy. “Come vi sentite? Avete riposato bene?” Le mostrò un vassoio d'argento, sul quale vi era una bottiglietta con un rosso elisir al suo interno. “Bevete un po' di questo e vi sentirete certamente meglio.” Fece il nano. Dall'esterno della stanza, intanto, si udiva un costante e dolce rumore, come se dell'acqua scorresse incessantemente intorno a loro.
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Romanzo I pilastri della terra (Ken Follett) | Hastatus77 | Libri | 24 | 19-03-2011 16.02.55 |
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