14-11-2012, 00.49.23 | #831 |
Cittadino di Camelot
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Blind sorrise e si sedette su quello sgabello nel modo più disinvolte che gli riuscì di trovare... ma era teso e preoccupato, potevo vederlo.
E, d'altra parte, come dargli torto? Anche io ero tesa, in fondo... e molto! Lo osservai per qualche momento, poi gli voltai le spalle e tornai verso la piccola finestra rotonda... "Sapete... da piccola, in Olanda, amavo farmi raccontare delle storie da mio nonno... storie di avventure, di viaggi... ed in qualcuna c'erano anche i pirati..." sospirai, sorridendo tra me a quel ricordo "Si... e mi piacevano quelle storie, mi divertivano... le trovavo così avvincenti, intriganti, romantiche..." Esitai... poi chinai la testa, come a voler scacciare cupi pensieri... "Mi sento così sciocca, ora..." sussurrai "Adesso vedo quanto ero ingenua... Adesso che..." rabbrividii "Oddio, se ripenso al modo in cui hanno ucciso tutti quegli uomini, l'equipaggio, il capitano... e poi li hanno lasciati lì sul ponte, quasi fossero oggetti di nessun valore... quanta crudeltà... è stato così orribile..." La mia voce si spense in un sussurro...
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
14-11-2012, 01.36.19 | #832 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea era presso il piccolo molo al centro del porto di Nisides.
La notte era limpida e le stelle scintillavano nel firmamento, donando alle acque del mare bagliori e riflessi vivissimi. In lontananza era possibile scorgere qualche luce distante, di tanto in tanto, che attraversava l'orizzonte, per poi svanire nella notte infinita. Le onde, quasi con una cadenza regolare e melodica, venivano a spegnersi sugli scogli, lasciando i segni della loro spuma come se fossero piccole perle incastonate nei faraglioni, che come giganti addormentati vegliavano su quell'isola. Ad un tratto la ragazza udii delle voci, poi delle risate. Erano due giovani innamorati che passeggiavano poco più avanti, mano nella mano e a piedi nudi nella sabbia umida e fresca. “Quante stelle” disse lei a lui “ci sono in cielo secondo te?” “Non lo so...” rispose lui guardando la volta celeste “... sono così tante che non basterebbe una vita intera per contarle... forse per questo gli innamorati ne scelgono una soltanto...” “Perchè?” Chiese lei. “Perchè le stelle sono eterne” fissandola lui “e ne basta una soltanto per giurare e consacrare il proprio amore...” “Dimmi che mi ami...” sussurrò lei “... dimmelo come se dopo non dovesse accadere altro a questo mondo...” “Ti amo...” abbracciandola lui “... ti amo e voglio per me tutti i battiti del tuo cuore... tutti, anche se fossero mille volte più di tutte le stelle del cielo...” e si baciarono. Si allontanarono poi e le loro sagome scomparvero nella notte. Le stelle, quelle stesse stelle che avevano consacrato l'amore dei due giovani, attraversarono il cielo e svanirono all'albeggiare. Giunse così il mattino e il porto di Nisides riprese le sue vivaci attività.
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14-11-2012, 01.56.39 | #833 |
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Giuff restò a fissare Clio per qualche istante.
I suoi occhi neri come pece ed impenetrabili come il cielo scuro nel bel mezzo di una burrasca, erano dentro in quelli di lei, inclementi ed incapaci di far scorgere emozioni e sensazioni. Ad un tratto il pirata tirò un forte pugno sul tavolo, facendo tintinnare piatti, bicchieri e posate. Poi, inaspettatamente, scoppiò a ridere. “Eh, diavolo di ragazza...” disse ridendo “... si, davvero un diavolo! Ma mi piaci, sai? Si, mi piaci e anche molto!” Riempì di nuovo il suo bicchiere e buttò giù, tutto di un fiato, il vino. “Mi piaci perchè sei coraggiosa, oltre che scaltra...” fissando il fondo annerito del suo bicchiere “...anzi, non coraggiosa... no, molto di più... arguta? Audace? No...” ridendo e scuotendo il capo “... sei imprudente... quasi folle... si, perchè pochi resterebbero sereni, se fossero al tuo posto... si, sarebbero trattati con i guanti di velluto... indubbiamente... ma poi? Giunti sull'isola e trovato il tesoro? Chi darebbe loro la certezza di sopravvivere?” La fissò ed un ghigno apparve sul suo volto. “Ma tu, lo so, tu non hai paura... per questo mi piaci... ed io rispetto sempre il coraggio...” frantumò allora il bicchiere nella sua mano, causandosi tagli fra le dita “... e sia...” annuì ridendo “... saremo soci fino alla fine... ma prega il tuo Dio che quell'isola esista davvero... o mi rifarò con il tuo di tesoro...” e la sua mano insanguinata sfiorò la vellutata pelle di lei.
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14-11-2012, 02.28.41 | #834 |
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Blind ascoltò Talia e poi scosse il capo.
“Già, la realtà è spesso così lontana dalle nostre fantasie...” disse fissando quella stanza in cui erano stati rinchiusi “... ahimè, io purtroppo non conosco storie da raccontarvi come faceva vostro nonno...” sforzandosi di sorridere “... potrei parlarvi dell'amministrazione di uno dei tanti empori commerciali che ci sono tra le Flegee e i mari conosciuti, ma temo di annoiarvi a morte e magari di farvi addormentare...” alzandosi dal suo sgabello “... e forse dovrei ... magari vi farebbe bene riposare un po'...” sorrise di nuovo. Fissò poi anche egli il mare dalla piccola finestra. “A Minisclosa, qualche settimana fa, incontrai un vecchio amico, un inglese. E' un ex capitano di marina e oggi invece membro eminente della Compagnia delle Indie Orientali. E mi parlava di pirati... ma di pirati particolari... di un ufficiale inglese ammutinato e datosi proprio alla pirateria...” Ma proprio in quel momento si udì la voce della vedetta. “Terra in vista!” Gridava. “E' Vivenmagren!” E l'Antigua Maria virò verso quell'isola.
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14-11-2012, 03.10.41 | #835 |
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Guisgard, Cavaliere25 ed Emas avevano preso la bambina e poi raggiunto un angolo appartato del porto di Balunga.
“Si, ho dovuto mentire.” Disse il pirata a Cavaliere25. “Per portarla via da quella folla.” Fissò poi la piccola. “Allora...” rivolgendosi a lei “... hai sentito cosa ti ha chiesto Cavaliere25? Hai un nome? O forse qualcuno si è mangiato la tua lingua?” E la bambina per tutta risposta mostrò una linguaccia ai tre. “Ah, vedo che sei una dama di gran classe!” Esclamò Guisgard. “I miei complimenti!” Scosse lievemente il capo. “Allora immagino che non sarai dei nostri, ora che io e i miei compagni faremo merenda...” ed estrasse dalla sua borsa tre belle arance. “Diavolo di un capitano!” Fece Emas. “Dove le avete prese?” “Su quel carro, quando ci sono saltato sopra.” Rispose il corsaro. “E ora ci delizieremo.” Ne lanciò una a Emas e un'altra a Cavaliere25. “Mh... ottima davvero...” assaggiandone uno spicchio. “Peccato che la nostra dama non ami mangiare in compagnia...” “Davvero buona, capitano!” Esclamò Emas. La piccola li fissava con l'acquolina in bocca. “E poi è così piena di succo...” gustando l'arancia Guisgard “... sei proprio sicura di non voler favorire?” Fissando la piccola. “Dammela!” Sbottò la bambina. “Eh, non posso...” “La voglio!” Disse la piccola. “Ho fame!” “Mi spiace, non posso...” “Perchè?” “Perchè non hai usato la parolina magica...” “Quale?” “Per favore.” Sorridendo Guisgard. “Dammela, ho fame!” “Che delizia...” chiudendo gli occhi il corsaro “... è dolce come miele... e che peccato, ne ho già mangiato metà... altri pochi morsi e sarà finita...” “La voglio!” “Squisita...” “Dammela!” “Eh, solo tre spicchi...” “No, non finirla!” “Eh, ma è troppo buona...” “Dammela...” “Come?” Fingendo di chinarsi il pirata. “Non ho ben capito...” “Per favore...” Guisgard allora sorrise e prese una quarta arancia dalla borsa, per poi sbucciarla e darla alla bambina che la divorò in pochi istanti. “Ne avevi di fame, eh!” Esclamò Emas. “Credo non tocchi cibo da almeno un giorno.” Disse Guisgard. “Ne voglio un'altra!” Fece la piccola. “Dammene un'altra!” “Mi spiace, ma non ce ne sono più.” Fissandola il corsaro. “Uffa, ne voglio ancora!” “Beh, se conoscessi il tuo nome” mormorò Guisgard “potrei chiedere al mio cuoco di prepararti un bel pranzetto... con tanto di dolce.” “Si, voglio il dolce!” “Ma non conosco il tuo nome...” “Uffa!” “Eh...” “Maraiel...” a voce bassa la piccola. “Come?” “Maraiel!” Esclamò la bambina. “Sei sordo oltre che antipatico?” “Beh, è un bel nome.” “E' un nome da principessa!” Orgogliosa Maraiel. “Mio padre è il re!” Li fissò accigliata. “E voi avete osato mangiare senza il mio permesso!” “Avevano ragione quelli...” scuotendo il capo Emas “... è matta da legare...” A quelle parole Maraiel colpì con un calcio un piede di Emas. “Ehi!” Fissandola in cagnesco questi. “Non sono modi da principessa questi.” Sorridendo Guisgard. “Così tratti tre gentiluomini di fortuna come noi tre?” “Voi siete tre canaglie!” “Cosa?” Sorpreso il corsaro. “E dove una principessa può aver imparato parole simili?” “Direi di mollarla qui e andarcene, capitano.” Fece Emas. “Oltretutto è ora di partire.” “Si...” annuì Guisgard “... ma non possiamo lasciarla qui...” voltandosi verso il punto dove si era radunata quella folla poco fa “... finirebbe chissà dove...” “Ma neanche portarcela dietro, capitano.” Scuotendo il capo Emas. “Beh, per poi, magari, lasciarla in un luogo sicuro...” mormorò il pirata “... come un convento...” “Questa peste farebbe perdere la pazienza anche ad un monaco!” Esclamò Emas. “Beh, non abbiamo molta scelta.” Disse Guisgard. “Non vengo con voi!” Sbottò la piccola. “Voglio tornare da mio padre!” “Magari ti ci porteremo” fece il corsaro “quando ci dirai il suo vero nome.” Allora la prese in braccio, nonostante le sue urla, per poi lasciare quel porto insieme a Cavaliere25 e a Emas. Poco dopo i quattro erano già tornati a bordo della Santa Rita.
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14-11-2012, 03.23.21 | #836 |
Cittadino di Camelot
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Il gioco dell'arancia si svolgeva necessariamente a coppie.
L'invito a partecipare sembrava quasi una sfida, ed io per mia natura non mi tiro certo indietro. Certo ero consapevole della malizia che Sesc metteva in tutte le cose che faceva, ma alla fine mi risolsi ad accettare. Ci mettemmo in fila tra le altre coppie desiderose di partecipare, e di vincere. Venne il nostro turno. A vederlo, il gioco pareva molto più semplice di quanto non fosse in realtà. Per tenere il frutto ben saldo ed evitarne la caduta, era necessario essere vicini, anzi vicinissimi al proprio compagno. Da quando eravano vicini uno con l'altro, riuscii a notare particolari sul volto di Sesc che non avevo mai scorto prima, come una piccola cicatrice vicino all'occhio sinistro, solitamente tenuta nascosta da un ciuffo di capelli. Anche se non senza difficoltà riuscimmo a terminare il percorso piuttosto velocemente non potemmo partecipare alla premiazione. L'orologio aveva appena suonato facendomi rendere conto che da li a un' ora il colonnello mi avrebbe attesa per cena. Corremmo allora a recuperare i cavalli ed arrivammo al galoppo alla villa. " Grazie per la bella giornata, ho scoperto dei nuovi lati di questa città. Ma perchè finalmente non vieni a cena con noi? Mi farebbe piacere e lo farebbe anche al colonnello. Inoltre, chissà, dopo cena potremmo ancora parlare di questa nostra giornata" dissi con un fare lievemente malizioso, per stare al gioco di Sesc. "Ora vado a prepararmi, spero di rivederti nella sala da pranzo". Mi affrettai a raggiungere la mia camera. Mi sistemai velocemente i capelli e mi lavai la faccia con dell'acqua fredda. Presi un abito nell'armadio, senza perdere troppo tempo. Allo specchio il risultato era tutto sommato convincente. La domestica mi informò che Gon era ancora fuori, nel parco e decisi che sarei andata a cercarla dopo cena se non fosse arrivata. Finalmenye arrivai nel salone da pranzo.
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14-11-2012, 09.39.43 | #837 |
Cittadino di Camelot
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Rimasi ad ascoltarlo a bocca aperta, cosi' come fanno i bimbi a cui si racconta una verita' celata da ali di fata, una verita'......." Gia' avete ragione la gente che tiene il mondo in mano in abiti sfarzosi e borse piene di soldi ha un atteggiamento snervante su molte cose....ricordo mia zia,che l'avvicinarsi della cuoca proveniente dalle cucine , correva via con il fazzoletto al naso..per lei puzzava, ma quando gustava le sue prelibatezze, non la pensava allo stesso modo.......gia' il bel mondo, alle volte non e' cosi' bello, pero' di una cosa sono certa mio padre non e' un contrabbandiere, ma penso che su molte cose potrebbe unirsi al vostro modo di pensare.......fuori dalle mura del convento ho visto che c'e' molta erba canina, dite al prete che ne ho bisogno, questa erba e' ottima per depurare vescica e fegato...e' probabile che il mio malessere dipenda da un'infezioni a una di queste parti.....non diamo per scontato che io sia in dolce attesa...quella potrebbe essere un'altra scusa in un momento con problemi maggiori....se fate il giro del convento io vi attendo sotto la finestrella e vi gettero' i sai.....che nasconderete da qualche parte........se per voi va bene.....possiamo farlo subito....se i vostri nemici non trovano me..non sapranno cosa farsene di Ingrid, e questo mi spaventa.......non vorrei che la uccidessero"....
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14-11-2012, 15.32.03 | #838 |
Cittadino di Camelot
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Non mi accorsi nemmeno di essermi addormentata, ricordavo quei due ragazzi che si promisero amore eterno..ma non era il momento per pensarci.
Mi scrollai la sabbia dal vestito, sciolsi i capelli ormai dall' acconciatura rovinata..il molo si riempi di pescatori e marinai e io dovevo assolutamente tornare a Las Baias.. già e che sarebbe accaduto tra me e i miei genitori, non osavo immaginarlo.E iniziai la mia ricerca ovvero a chiedere ai vari marinai se andassero a Las Baias.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
14-11-2012, 17.27.40 | #839 | |
Cittadino di Camelot
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Sorrisi appena a quelle parole di Blind ed istintivamente portai la mano alla tasca del mio abito, sfiorando così con la punta delle dita la copertina leggermente consunta del diario del nonno... il nonno e le sue storie... quelle storie che ora sembravano diventare così reali... sì, pensai al nonno e questo pensiero mi scaldò un poco l’anima...
Poi quelle parole... mi voltai a guardarlo, sorpresa... un ufficiale inglese ammutinatosi e divenuto poi pirata, disse... ma un pirata ‘particolare’, sottolineò, non senza, mi parve, una strana nota nella voce... non potevo credere alle mie orecchie... “Particolare?” dissi quindi, con un sorriso amaro “Oh, avvocato, vi prego... adesso siete voi a farvi trascinare troppo dalla fantasia e dalla leggenda, forse... non vi pare? Particolare, dite! E perché mai? Non so, forse mi sbaglio, ma non credo che un uomo così possa essere molto diverso da tutti gli altri che hanno preso la stessa via... compresi i nostri ospiti, qui! E, in fondo, sapete... forse è vero ciò che si dice: chi fa questa vita vive senza regole... e la mancanza di regole, a lungo andare, porta l’animo umano all’eccesso, all’immoralità ed al marciume! E questo è quanto, a mio avviso!” Citazione:
“Bene...” dissi, voltando rigidamente le spalle alla finestra e fronteggiando la porta della cabina a fronte alta “Credo che sarà opportuno prepararci... temo che la nostra breve gita stia per finire!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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14-11-2012, 17.54.37 | #840 |
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"Dovreste avere più cura di voi, capitano" presi la mano di Giuff e gli tolsi le schegge di vetro, avvolgendola poi nel tovagliolo.
"E sia, almeno abbiamo un accordo.." Dissi senza alzare gli occhi : "e.. Chissà.. Potrei anche finire per innamorarmi di voi, alla fine del viaggio.." E gli feci l'occhiolino. Neanche tra un milione di anni maledetto pirata... piuttosto mi darei in pasto agli squali... Finita la medicazione, sotto gli occhi stralunati di Giuff, iniziai a mangiare, in silenzio. Assaggiai della carne squisita, piatti esotici che non conoscevo, frutta insolita e dolci stupendi. Decisamente, Giuff amava circondarsi di cose belle. D'un tratto, però, udii la vedetta che annunciava l'avvistamento della nostra meta. Trasalii, cercando di non farlo trapelare : "Capitano, avete sentito? L'isola è vicina.. Se permettete, alzandomi dalla sedia.. "Voi avrete i vostri doveri e io comincio ad essere stanca, mi ritirerei nelle mie stanze". Dissi sorridendo, cercando di fare una strana specie di riverenza. |
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