02-09-2014, 17.22.05 | #8851 |
Cittadino di Camelot
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Ben ritornato caro bardo..oggi qui nell' estremo nord est il clima è autunnale, la pioggia batte incessantemente e penso tra poco le foglie verdi ruberanno ai colori caldi le loro screziature..e il mio Animo crepuscolare ne può solo gioire.
Buon pomeriggio Camelot...e un saluto a una cara amica di Camelot che sempre porto nei pensieri come la più delicata rosa di questo regno..ovvero lady Chantal.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
02-09-2014, 21.26.42 | #8852 |
Cittadino di Camelot
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Il vento caldo....si e' trasformato nel pomeriggio...in un vento impetuoso e freddo.......il Tempo e' davvero Bizzarro.......ma con se ha portato..la meravigliosa notizia......
Ben tornato Amato Bardo........ Buona notte Camelot |
03-09-2014, 17.03.38 | #8853 |
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Buongiorno Camelot...
Oggi, ottocentoventicinque anni fa, qualcosa da ricordare, qualcosa da riassaporare, qualcosa da non dimenticare. L'INCORONAZIONE DI UN LEONE: RICCARDO I° D'INGHILTERRA. Riccardo I d’Inghilterra, noto soprattutto con il nome di Riccardo Cuor di Leone (8 settembre 1157 - 6 aprile 1199), è stato Re d’Inghilterra (1189-1199) e venne considerato un eroe e, successivamente, descritto così in molti lavori letterari. Terzo figlio maschio di Enrico II e di Eleonora d’Aquitania, Riccardo non avrebbe mai immaginato di avere il trono d’Inghilterra. Tuttavia era il figlio favorito di sua madre, e nonostante fosse nato nel Palazzo reale di Beaumont ad Oxford, considerava la Francia come sua patria. Quando i suoi genitori si separarono, rimase con la madre e venne investito del ducato di Aquitania nel 1168 e della contea di Poitiers nel 1172. In realtà era un premio di consolazione per il fatto che suo fratello più anziano, Enrico il Giovane, era stato designato, dal padre, come successore alla corona. In Francia gli fu data un’attenta educazione letteraria tanto che scriveva in francese ed in limosino; fu un appassionato letterato e compose anche alcune poesie. Venne descritto come uomo affascinante, dai capelli tra il rosso ed il biondo, dagli occhi lucenti, la carnagione pallida, di statura sopra la media. Passò comunque la sua giovinezza combattendo per salvare il ducato contro i baroni ribelli e, per istigazione del re di Francia Filippo II Augusto, contro lo stesso suo padre che, alla morte del fratello maggiore Enrico il Giovane, l’aveva designato come successore al trono d’Inghilterra (1183), a patto che cedesse l’Aquitania al fratello minore Giovanni Senza Terra. Riccardo fin da giovane mostrò abilità militari e politiche, diventando famoso per la sua cavalleria e il coraggio, anche se come i suoi fratelli non si sottomise sempre all’autorità paterna. Quando Riccardo fu incoronato re d'Inghilterra (03 settembre 1189) egli bandì Giudei e donne dalla cerimonia con la motivazione apparente che si trattava di una incoronazione di un crociato. Alcuni capi giudei si presenteranno lo stesso portando doni al nuovo re. Essi furono spogliati, fustigati e buttati fuori. Poi a Londra si diffuse la notizia che Riccardo aveva ordinato di uccidere tutti i giudei ed il popolo di Londra iniziò un massacro. Molti giudei furono linciati a morte, rapinati o arsi vivi. Dopo lo stesso Riccardo punì i colpevoli di tali violenze e obbligò al ritorno alla propria fede gli ebrei che erano stati battezzati a forza. Ritenendo che le violenze potessero destabilizzare il paese proprio adesso che egli doveva partire per la crociata, Riccardo ordinò l'esecuzione dei responsabili degli eccidi.Riccardo dovette però partire immediatamente per la terza crociata (1190), assolvendo un impegno già preso, per tener fede al quale dovette indebitarsi gravemente, attingendo al tesoro di Enrico II. Partì da Marsiglia con 8.000 uomini. Durante il viaggio fece un diversivo in Sicilia, dove costrinse Tancredi d'Altavilla conte di Lecce a liberare sua sorella Giovanna (vedova di Guglielmo II il Buono), che questi teneva prigioniera, e a pagargli un'indennità; a Messina s'incontrò nuovamente con Filippo II con cui tentò un accordo per la crociata e stipulò un trattato. Raggiunta la Palestina, vi riportò alcuni brillanti successi: conquista di San Giovanni d'Acri e di Ascalona, vittoria sul Saladino (1191), conquista di Giaffa, piano d'attacco a Gerusalemme. Filippo II Augusto, però, adducendo a pretesto una malattia, ma in realtà per curare i suoi interessi nella Fiandra e nei feudi plantageneti in Francia e per suscitare nemici a Riccardo, di cui era divenuto rivale, abbandonò la crociata e dalla Francia diede il suo appoggio a Giovanni Senza Terra, che intendeva trasformare la reggenza in possesso definitivo. Riccardo dovette quindi concludere una tregua col Saladino e tentare un rapido rimpatrio (1192). Segue Le descrizioni di Riccardo I d’Inghilterra lo dipingono come un uomo alto, corpulento ma non flaccido, dall’incarnato pallido, con un volto leonino segnato dalla fatica, incorniciato da una criniera di capelli tra il rosso e il biondo e occhi azzurri molto espressivi. Era solito sfoggiare vesti eleganti e guanti ricamati in ogni occasione.Durante il suo regno, Riccardo affidò la maggior parte delle questioni amministrative ad abili ministri. Tuttavia i sudditi furono sottoposti a pesanti tassazioni, necessarie per sostenere le sue spedizioni militari. A volte crudele, a volte magnanimo, ma sempre coraggioso, Riccardo incarnava lo spirito cavalleresco tipico del suo tempo; poeta egli stesso, divenne un personaggio leggendario, protagonista di molti racconti. In lui, appassionato di cultura, si vide un esempio di cavaliere perfetto. E ’’perfetta’’, secondo i codici della cavalleria, fu la sua morte, avvenuta nel 1199 durante l’assedio al castello di un vassallo ribelle.su Riccardo d’Inghilterra, primo di questo nome, celebre forse più per le manipolazioni romanzesche effettuate intorno alla sua figura (tra l’altro, la parte che gli è stata assegnata nella leggenda di Robin Hood) che per effettivi meriti documentati. Poemi, ballate, romanzi hanno fatto crescere a dismisura la figura di questo re e l’hanno mitizzata come quella di un cavaliere senza macchia, tutto proteso a far trionfare i valori del bene: all’interno della sua grande e disarmonica famiglia, nel suo reame vasto quanto diseguale (comprendeva anche quasi metà della Francia), sulla scena europea in pieno sistema feudale e nello scontro tra cattolicesimo e Islam.Siamo quindi di fronte a un’ennesima operazione di sconvolgimento di una figura storica? No, solo alla sua messa a punto nella sua giusta dimensione storica. Anche se, tutto sommato, è difficile resistere al fascino di questo leggendario personaggio che incarna così bene gli ideali dell’epoca cavalleresca, con la sua baldanza, lealtà, generosità e ardore guerriero. E la sua onestà così profondamente radicata. Altre peculiarità di Riccardo sono quelle di aver regnato per soli dieci anni, di non aver parlato nemmeno inglese e di non aver passato sul suolo patrio che una minima parte della sua vita, che si svolse per la maggior parte nei domini francesi della sua casata, specialmente nella tanto amata Aquitania dei trovatori e dell’amor cortese. Inoltre Riccardo era figlio di due grandi personaggi, storicamente importanti quanto lui, se non di più, come Enrico il Plantageneto (sì proprio quello, dell’assassinio di Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury, nella sua cattedrale) e di Eleonora di Aquitania (una delle figure femminili più rilevanti che nella sua lunga vita ebbe persino la ventura di essere prima regina di Francia e poi di Inghilterra). tratto da www.letteratidifovea.it Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber) |
04-09-2014, 16.16.40 | #8854 |
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Sir Taliesin..grazie per averci ricordato..the great king Richard the Lionhearth
Il tempo è incerto, ogni tanto il sole fa capolino..il mese della vendemmia che qui da noi è ancora una festa è andato a rovinarsi. Mi rassereno camminando in questo Giardino..lontana da parole di falsità e circostanza contro cui la mia anima ribelle vorrebbe ribattere e stroncare con un solo fendente. Mi siederò sotto un albero ancora dalla chioma verde...e leggerò un bel libro..dove viene riportato questo "Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lanciallotto come amor lo strinse; soli eravamo e sanza alcun sospetto. Per più fiate li occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso; ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso esser basciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi basciò tutto tremante. Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante". Chiudo il libro pensante..."Ma quel cavalier avrebbe mai immaginato di poter scatenar tenzoni tanto cortesi?" Buon pomeriggio Camelot
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04-09-2014, 17.15.30 | #8855 |
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Milady Altea...
Tra Giardini Silenti e ingorghi di vanità, tra rami spezzati dal vento e foglie lacerate lasciate ad essiccare con i grappoli ancora acerbi, osservo il vostro orizzonte quieto scagliarsi contro la mancanza di una sensibilità perduta ricordata nelle vostre splendide parole e nelle vostre citazione dantesche ed arturiane. Ricordo, tra Musica e Poesia, una mia serata a Gradara, proprio nella stanza che ospitava quella botola che uccise l'Amore e che il Poeta rese immortale. grazie per quel ricordo... Taliesin, il Bardo
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04-09-2014, 17.15.58 | #8856 |
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Milady Altea...
Tra Giardini Silenti e ingorghi di vanità, tra rami spezzati dal vento e foglie lacerate lasciate ad essiccare con i grappoli ancora acerbi, osservo il vostro orizzonte quieto scagliarsi contro la mancanza di una sensibilità perduta ricordata nelle vostre splendide parole e nelle vostre citazione dantesche ed arturiane. Ricordo, tra Musica e Poesia, una mia serata a Gradara, proprio nella stanza che ospitava quella botola che uccise l'Amore e che il Poeta rese immortale. grazie per quel ricordo di quell'Emozione... Taliesin, il Bardo
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04-09-2014, 17.24.54 | #8857 | |
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Grazie per le gentili parole sempre mi donate..
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05-09-2014, 01.54.56 | #8858 |
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E’ sempre bello tornare a casa, anche se lo fai per dire addio a qualcuno che amavi.
Ed è difficile, a volte, guardarsi intorno e ritrovarsi immersi nei ricordi passati con lei. Ma più guardo quel divano dove lei si sedeva, accanto a mia nonna, nei pomeriggi d’estate, e rideva, scherzava, con quel suo sorriso gentile, mentre io, bambina, me ne stavo seduta per terra, con gli occhi sognanti, più sento già la sua mancanza. Come posso spiegare chi eri per me? Una conoscente, una vicina di casa, un’amica della mia cara nonna? No, molto di più. Eri la prima persona che dovevo andare a salutare quando arrivavo nel mio paesino tra le montagne, e non partivo finché non ti avevo salutato. Com’era bello vedere come ti illuminavi nel vedermi, e quel sentir parlare milanese in pieno veneto. Le liquirizie che ti portavi dietro perché alzavano la pressione, le gonne a fiori con l’elastico altissimo in vita, perché eri talmente magra che non osavi portare i colori scuri. E quel sorriso, quella risata, quello sguardo felice nei lunghi pomeriggi d’estate passati a chiaccherare. L’aranciata che mi offrivi quando ti venivo a trovare, che mi sembrava il lusso più sfrenato. Com’ero felice mentre eri con noi, o quando ci riunivamo tutti insieme per la festa della contrada. Mi hai visto nascere, crescere, diventare donna. L’ultima volta che ti ho visto, già non eri più tu. Ma la luce negli occhi che tanto amavo, offuscata forse, c’era ancora. Quasi non ci credevi che fossi lì, e ancora una volta hai ricordato quei pomeriggi passati a casa nostra. Allora spero davvero che ti abbiano regalato degli attimi felici. Sei stata la prima, sai, ad accorgersi dell’anello che portavo al dito quel giorno, senza che io dicessi niente. Mi mancherai. So che ti sei spenta dolcemente, come dolcemente sei vissuta, e come vivrai sempre nei miei ricordi. Ti ho voluto bene, e so che tu ne hai voluto a me. C’è un pezzo del mio cuore tra queste montagne, e tu ne farai sempre parte. Mi mancherai. Mi mancherà il tuo sorriso che mi dava il benvenuto al paese, o la telefonata di prima mattina perché avevi visto le finestre aperte. Mi mancherà vederti suonare improvvisamente il campanello, sfidando la paura per il cane del vicino. Mi mancherai.. E’ sempre bello tornare a casa.. Già, casa.. quanto sto pensando a questo ultimamente.. Ma l’unica certezza è che qui, nella mia piccola stanzetta tutta di legno, della casetta che sembra quella delle bambole, qui mi sento davvero a casa. Oggi sono tornata solo per te, domani la mia città reclamerà la mia presenza. Tu la conosci, sai che non si ferma mai. Ma tornerò.. e c’è un solo modo per non essere triste pensando che quando tornerò non ci sarai ad accogliermi, ed è ricordare tutto l’affetto e la gioia che mi hai donato, ed essere grata per questo. E allora tutto quello che so fare è scrivere, scrivere per ricordare, scrivere per pensare, per non dimenticare. E lascio le mie lacrime qui, in questo giardino fiorito, perché so che saprà custodirle. Non ti dico addio, perché sarai sempre con me.. Buonanotte Camelot.. |
05-09-2014, 09.21.26 | #8859 |
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Buongiorno Camelot.......
un buongiorno dove ogni fiore e' pieno di rugiada........ma la rugiada si era allontanata...per lasciare spazio alle vostre lacrime Lady Clio.......lacrime vere intense.....però avete fatto una cosa bellissima.....avete trasformato la vostra perdita nel ritrovare nei ricordi la persona cara......avete trasformato la morte in vita.......perché quei vostri ricordi....di lei...siano fiammelle di vita......la porterete con voi ogni momento della vostra vita.... e la vedrete sempre...accanto a voi.......un giorno.....nel ricordarla le vostre lacrime si tramuteranno in sorriso..... Vi abbraccio con affetto Lady Clio.... . |
05-09-2014, 10.55.54 | #8860 |
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Giovane Clio...
Nel mezzo dell' appennino tosco emiliano, groviglio di stradine e boschi incantati simili, incontrai in un piccolo borgo di montagna una uomo con gli occhi di un bambino, che, davanti ad un buon bicchiere di vino rosso ed un camino scoppiettante dove si rincorrevano le castagne abbrustolite, mi disse di volere completare nella sua sconfinata discografia ua storia iniziata nel millenovecentoottantasette con il brano scritto per lui da un amico, dal titolo "Diamante". I suoi occhi brillavano arrossatio come quelli di un fancuillo, e quando terminai di ascoltare quel nuovo struggente brano, dove anche io volli personalizzare i ricordi di chi non è più tra noi, lo abbracciani fortemente e lo baciai. Grazie per avermi ricordato con la vostra storia persone care che ho amato e che mi hanno amato donandomi emozioni che i diamanti veri e lucenti di questo pazzo mondo non potranno mai rislpendere ed illuiminare... Flying angel in the sky Cosa vedi, cosa sai Flying angel in the sky Vedo un Pino tra i rosai Nel tramonto bello assai E un bambino, che ha gli occhi suoi Ancora non ti ho persa Stai soltanto dormendo nella mia testa, oh mia Flying angel in the sky Non ci credi, capirai Vedo i giorni, gli anni tuoi Visi persi nel viavai Flying angel in the sky Passa un treno che va via Di un colore nostalgia Flying angel in the sky Ancora non ti ho persa Stai soltanto dormendo nella mia testa, oh mia Flying angel in the sky Non ci credi, crederai Chissà cos'hai, di noi My love Spicinfrin boy Non ti ho mai perduto amore Stai soltanto dormendo in fondo al mio cuore, oh mio E pasciuto di sciupio Sono già più vicino a Dio Chissà, cos'hai, di noi My love Spicinfrin boy tratto dall'album "Chocabek" -2010. Adelmo Zucchero Fornaciari Taliesin, il Bardo
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