27-09-2012, 20.58.58 | #81 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Talia scese nell'ingresso e vi trovò suo padre e sua madre ad attenderla.
Nell'androne vi erano un uomo ed una donna, rispettivamente padre e madre del piccolo Jamiel. Lei faceva da governante nella villa, mentre suo marito si occupava di varie mansioni, tra il giardino e il cortile antistante la principesca abitazione. “Padrone, la carrozza è pronta.” Disse l'uomo. “Bene.” Annuì Philip Van Joynson. “Partiamo subito.” “Siete davvero incantevole con questo abito, Analopel.” Sorridendo la donna a Talia. “Uno splendore.” E le accarezzò il viso. “Su, presto.” Fece Philip. “E' tardi e siamo attesi da sua eccellenza.” La carrozza, così, prese la strada verso il centro abitato di Las Baias, per poi imboccare la via che conduceva al palazzo del governatore. “Che idea ti sei fatto del nuovo governatore, Philip?” Chiese la madre di Talia al marito. “Non saprei...” rispose questi “... tentare di decifrare un uomo dalla scrittura è un esercizio complicato, forse adatto a poeti e romanzieri, non certo a chi è abituato a far quadrare tutto sotto numeri e sigle. Posso però dire che la sua reputazione in patria è ottima. Anche perchè, se così non fosse, la Compagnia non avrebbe appoggiato ed accettato la sua nomina. La cosa però, almeno da questi primi momenti, che lo differenzia dal suo predecessore è l'attenzione che pone all'aspetto militare, visto che sarà affiancato da un nuovo ammiraglio, nominato direttamente dall'Alto Ammiragliato di Amsterdam. Ma, sicuramente, anche questa cosa sarà stata voluta dalla Compagnia, visto il gran numero di navi pirata che affollano questi mari. Alcune delle quali, molto probabilmente, sotto il controllo, o almeno sotto la protezione, degli inglesi e degli spagnoli.” “Capisco.” Annuendo sua moglie. “E poi” fece lui “c'è anche da risolvere la delicata questione con il Viceré spagnolo di Balunga, nelle Flegee aragonesi e a noi confinanti... sono curioso di vedere come il nuovo governatore gestirà questi difficili rapporti.” In quel momento la carrozza giunse davanti al palazzo del governatore.
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27-09-2012, 21.04.49 | #82 |
Disattivato
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Presi il bigliettino che quell'uomo mi porgeva, lo ringraziai, e quando se ne andò lo aprii per leggere il messaggio di Guerenaiz.
Delle scuse, un luogo e un orario, decisamente un appuntamento. Alzai gli occhi verso il cielo e osservai compiaciuta la calda luce del sole. Avevo tempo,molto tempo prima che Guerenaiz si liberasse. Bene. Ascoltai per caso i discorsi di alcuni giovani, decisi a trovare la taverna della cittadina. Pensai di seguirli. Dopotutto, dove avrei potuto trovare le informazioni che stavo cercando se non in un rifugio di vecchi marinai ubriaconi? Era proprio quello che faceva al caso mio. Entrai nella taverna poco dopo, ed evitai di commentare, e anche solo di immagazzinare il genere di parole che gli uomini seduti nei vari tavoli mi rivolgevano. Evidentemente non entravano molte donne in quella taverna , molte donne per bene, s'intende. Giunsi veloce al bancone, mi appoggiai, battei forte la mano sul tavolo per richiamare l'attenzione dell'oste e chiesi a gran voce una pinta di birra. Per Ercole quanto mi era mancata! L'oste mi osservò, strabuzzando gli occhi, un altro che non aveva mai visto una donna, pensai. Feci scivolare una moneta sul tavolo, e lo fissai con due occhi gelidi che non promettevano nulla di buono, ma restai stupefatta da ciò che mi disse quell'uomo. Niente birra! Mi servì un liquore del posto, scuro e dolciastro. Non male, dopotutto. Richiamai l'uomo con un cenno della mano destra e quando si avvicinò gli chiesi notizie degli ultimi superstiti della marina militare inglese. Mi guardò di nuovo come se venissi da un altro mondo, il che - pensandoci bene - era anche vero. Lo fissai dritto negli occhi, s'impicchi l'etichetta, con lo sguardo di chi non ha nessuna intenzione di essere preso in giro. "Gli inglesi" ripetei calma, come se dovessi spiegare le cose ad un bambino troppo stupido "sai dirmi dove posso trovarne qualcuno...". Vedendo che continuava a non capire, e rammentando che a questo mondo nessuno fa niente per niente, feci scivolare una seconda moneta sul bancone, insieme ad uno sguardo perentorio. "Allora, ti è tornata la memoria oste?" Passeggiai a lungo sulla spiaggia, ripensando alle parole di quell'uomo. Le ore passarono veloci, mentre i pensieri occupavano ogni spazio della mia mente. Il sole tramontò in un tripudio di colori che mi lasciò letteralmente senza fiato. Una brezza leggera si alzò a presagire che il giorno lasciava spazio alla sera. La sera. Guerenaiz ! Mi alzai in fretta e furia e tentai di orientarmi, tornai sui miei passi e mi diressi là dove lui mi stava aspettando. Ultima modifica di Clio : 27-09-2012 alle ore 22.05.20. |
27-09-2012, 21.06.24 | #83 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Vedo che siete appena scese dalla nave giunta oggi...” disse il marinaio ad Elisabeth e ad Ingrid “... allora senza dubbio il vostro alloggio è stato preparato presso La Rosa dei Venti... si tratta di un albergo nel cuore di Las Baias, presso il borgo di Santa Lucia... seguite la strada principale e vi ritroverete nel borgo...” indicando la direzione alle due nuove arrivate.
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27-09-2012, 21.40.07 | #84 |
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Fui grata a quel marinaio, prendemmo le nostre cose e ci conducemmo nel cuore di Las Baias........Verso La rosa dei Venti.......ogni tanto mi volgevo verso Ingrid, credevo si stancasse, la luce sembrava lasciare il posto alle tenebre e desideravo arrvare il prima possibile....." Avanti Ingrid.....non vi piace questo posto ?...e' fantastico, l'odore del mare sembra diverso da quello delle scogliere Gallesi....guardate, dovremmo essere arrivati...."....entrammo in quella che sembrava La rosa dei venti.....all'interno c'era molta gente che parlava tra loro...ma senza urla e schiamazzi.....c'era eleganza e attesa.....c'era un Signore che sembrava fare gli onori di casa e mi rivolsi a lui con estrema timidezza..." Perodnatemi Signore, siamo sbracate adesso e un marinaio al porto, ci ha detto che dovevamo rivolgervi a voi, per passare la notte.....".....Guardavo Ingrid in volto e per la prima volta, mi resi conto che avrei voluto avere mio padre con me......forse ero stata troppo impulsiva.......poggiai il baglio che avevo con me a terra...ero sfinita...
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27-09-2012, 21.59.13 | #85 |
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Il borgo era molto raffinato e aristocratico, entrammo nella locanda e sorrisi a Cheyenne, come per rassicurarla e mostrarle la mia amicizia.
Fummo divisi, noi fummo portati in un appartamento molto signorile e ascoltavo quell'uomo italiano dal buffo accento inglese. La stanza era arredata riccamente e dava proprio sulle casette del borgo bianche e colorate e vi era una vista incantevole sul mare, uscii dal terrazzo e mi soffermai a osservare quel panorama quando fummo soli e fui raggiunta da mio padre che mi rispose a tono. Lui, sempre cosi pacato, sapeva bene quando e come rispondere.."Padre, non ti preoccupare, mi tapperò la bocca, cosi non rovinerò i vostri affari." Lo fissai.."Scusatemi" scuotendo la testa "sono stata irriverente, saprò farmi onore, sarete fiero di me ma sapete che non sono molto avvezza a questo mondo aristocratico, quindi vorrei essere tenuta fuori dai vostri affari." E mi voltai di nuovo guardando il mare, evitando il suo sguardo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
27-09-2012, 22.16.51 | #86 |
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Giunta alla locanda, il padrone, un simpatico uomo di origini italiane mise a mia disposizione una camera molto confortevole che dava proprio sulla piazza.
Stavo per gettarmi sul letto posto al centro della stanza quando udii bussare alla mia porta. Un giovane garzone mi informò che qualcuno, al piano di sotto, voleva vedermi. Che strano, pensai, chi potrà mai essere? Insomma non conosco nessuno di queste parti, e poi perché non ha voluto farsi annunciare dicendo il suo nome? Sistemai il mio piccolo bagaglio ai piedi del letto, mi diedi una veloce sistemata ai capelli, stirai con una mano la mia gonna e decisi di andare a scoprire chi fosse quest'individuo ancora più misterioso di me...
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28-09-2012, 02.14.16 | #87 |
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Il signor Baldovini sorrise ad Elisabeth e ad Ingrid e subito si avvicinò alle due nuove arrivate.
Consultò rapidamente i registri e comandò poi ad uno dei suoi di accompagnare le due donne nei loro alloggi. Così, Elisabeth ed Ingrid presero possesso di un bell'appartamento al primo piano. “E' caratteristica” disse la balia aprendo una finestra “l'architettura e il mobilio di questi luoghi... immagino si adeguino al tempo che c'è quaggiù... siamo alla fine di Settembre eppure le giornate sono ancora calde... però, devo ammettere, che le sere sono davvero incantevoli...” Ma proprio in quel momento si udirono alcuni schiamazzi per la strada. “Cosa è stato?” affacciandosi Ingrid. All'improvviso alcune sagome apparvero in strada. Erano delle guardie armate. “Presto, voi due con me!” Ordinò il sergente. “Voi tre, invece, tornate al porto!” E si divisero. “Santa Vergine!” Esclamò Ingrid. “Chissà cosa sarà mai successo!” Passarono alcuni minuti e tutto sembrò tornare normale. Poi, d'un tratto, si udirono rumori alla finestra. Un attimo dopo, una figura scivolò rapida nella stanza. “Se ci tenete alla vita” disse alle due donne “allora restate in silenzio...” puntando contro di loro un pugnale la cui lama scintillava come fuoco. Richiuse lentamente la finestra e gettò una rapida occhiata in strada. “Non datemi noie” tornando a fissare Elisabeth ed Ingrid con i suoi occhi di ghiaccio “o vi torcerò il collo a dovere...”
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28-09-2012, 02.21.49 | #88 | |
Cittadino di Camelot
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Sorrisi alla madre di Jamiel... era sempre così buona con me.
Poi, incitati da mia padre, uscimmo in fretta dal portone principale e salimmo nella carrozza che ci stava aspettando di fronte. Per tutto il viaggio mio padre e mia madre continuarono a parlare del nuovo Governatore e della sua assegnazione, di ciò che la Compagnia pensava e di ciò che la Casa Reale avrebbe concesso... erano discorsi che avevo sentito più di una volta in quegli ultimi tempi e che comunque poco mi interessavano... Lentamente, dunque, i miei occhi corsero fuori dal finestrino... osservavo il paesaggio scorrere rapido intorno a noi che correvamo verso la casa del Governatore, eppure non lo vedevo davvero... la mia mente era lontana da lì, molto lontana... vagava... sognava... Citazione:
Pirati... Ed una sorta di vaga, e forse infantile, eccitazione mi pervase all’istante. Aprii bocca per chiedere di più, ma in quel momento la nostra carrozza fece ingresso nel cortile del Palazzo del Governatore ed ogni discorso fu troncato da un gesto della mano di mio padre. Sospirai e mi voltai verso lo sportello, oltre il quale sarebbe presto apparso un servitore e poi, probabilmente, anche il nostro ospite.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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28-09-2012, 02.33.26 | #89 |
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Cheyenne scese così nella locanda ed attese di conoscere la misteriosa persona che aveva chiesto di incontrarla.
La locanda vedeva andar via gli ultimi clienti e i garzoni cominciavano già a mettere da parte le scorte per il giorno dopo. “Eppure” disse all'improvviso una voce “qualcuno in Europa dubitava della vivibilità di queste terre. Chi diceva che fossero troppo calde, chi invece troppo umide, altri ancora addirittura le ritenevano abitate da creature metà uomini e metà animali.” Sorrise. “Invece, a quanto pare, siamo stati noi europei a portare qui tutti i mali e i vizi del Vecchio Mondo, come la guerra, i complotti e le ingiustizie.” Si alzò dal tavolo al quale era seduto ed invitò con un gesto cortese la ragazza a sedersi con lui. Era un uomo ben vestito, dal fisico asciutto, baffetti ben curati e due occhi indagatori. Il suo viso, dotato di un certo che di solare, appariva pulito, aggraziato com'era da piacevoli lineamenti, mentre i suoi modi tradivano un che, se non di nobiliare, almeno molto vicino all'indole di un gentiluomo. “Perdonatemi” continuò “se non ho trovato altro modo per invitarvi qui. Vi ho vista mentre giungevate dal porto per prendere un alloggio nell'albergo e non ho voluto attendere domani per incontrarvi. Permettete che mi presenti... il mio nome è Fhael Reaz, portoghese di nascita, ma ormai cittadino del mondo. Ma, vi prego, potete chiamarmi semplicemente Fhael. Bevete qualcosa?” Facendo poi cenno al locandiere di avvicinarsi al loro tavolo.
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28-09-2012, 02.38.52 | #90 |
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“I miei affari” disse il padre di Altea a sua figlia “sono il vanto della nostra famiglia e ci permetteranno, a Dio piacendo, di condurre una vita agiata ed avere un nome rispettabile. Ed esigo che questo sia chiaro per tutti qui. Ora, essendo stanco, andrò a letto.”
E insieme a sua moglie si ritirarono nella loro stanza da letto. “Ah, ragazza mia...” scuotendo il capo Odette e fissando Altea “... possibile che tu non sappia tenere a freno quel tuo caratteraccio? Di questo passo non troverai mai marito. Vuoi forse restare zitella per sempre?” Le sorrise. “Dai dimmi, ora che siamo sole... hai già notato qualcuno che ti piace? Magari un bel marinaio al porto o qualche affascinante soldato?”
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