03-09-2010, 03.52.59 | #891 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"No, Stefan!" Saltò su all'improvviso Mion.
Era sudato ed agitato. Aveva avuto un incubo che l'aveva fatto svegliare di soprassalto. Era ancora confuso, quando si accorse di tenere stretto con la sua mano il polso di Morrigan.
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03-09-2010, 04.04.23 | #892 |
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Morrigan lo guardò con l'espressione più vicina ad una forma di dolcezza che ella conosceva. Quel cavaliere le ricordava molti, troppi dei suoi vecchi compagni, morti in preda alle febbri o feriti, in un letto, senza alcuna speranza di godere di nuovo le gioie dei loro anni. Molti, troppi a cui aveva tenuto la mani fino all'ultimo respiro.
"Avete sognato", disse, mentre lasciava che egli, nel suo terrore notturno, si aggrappasse ancora a lei "Avete chiamato il nome di Stefan... era un vostro amico? Cosa vi è capitato, signore?"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
03-09-2010, 04.26.07 | #893 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mion era ancora agitato quando cominciò a fissare Morrigan.
"Si, un sogno... un incubo..." disse "... Stefan... è... era il capitano della guardia di sua grazia il conte di Borgogna... venimmo qui per una missione... ma dell'intera compagnia solo io sono sopravvissuto... cercammo di attaccare una torre... una torre situata nel bel mezzo della foresta... ma il fato decise per la nostra rovina..."
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03-09-2010, 04.31.17 | #894 |
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Correvo. Correvo da un tempo indefinito, tanto che le gambe iniziavano a cedermi per la stanchezza e il fiato mi si era fatto corto. Mi fermai, dunque, e lanciai un’occhiata alle mie spalle cercando un indizio, qualcosa che mi rassicurasse o che mi spronasse di nuovo alla corsa… Ma non vidi niente se non un impenetrabile buio, un muro di oscurità che mi avvolgeva e che mi opprimeva… fu allora che mi resi conto che sarebbe stato impossibile muovermi ancora, sarebbe stato impossibile procedere come tornare indietro, ero in trappola.
Ad un tratto una voce mi fece sobbalzare… “Ma cosa stai facendo?” Mi voltai di scatto e lo vidi: veniva verso di me con passo sicuro e più si avvicinava più il buio sembrava diradarsi. “Raphael!” mormorai “Sei proprio tu?” “Aspettavi qualcun altro, per caso?” chiese lui con un mezzo sorriso. “No! E’ solo che… dove siamo?” Lui si guardò intorno un momento poi rispose: “Non lo so, veramente! Credo che dovresti esser tu a saperlo… Cosa ti sembra?” Anche io mi guardai intorno e questa volta riuscii a distinguere qualcosa: pareti alte, un soffitto a capriata… “Sembra la tinaia vecchia…” dissi lentamente “Ricordi quando da piccoli ci andavamo a giocare di nascosto?” “La tinaia?” Raphael scoppiò a ridere “E va bene, va bene… contenta tu!” Lo scrutai interrogativa “Che vuoi dire, scusa?” Lui smise di ridere e tornò improvvisamente serio: “Devi tornare indietro!” disse “Non puoi lasciarti andare!” “Tornare dove?” “Devi tornare!” ripeté Raphael “Questo non è ancora il tuo posto!” “Non voglio tornare in quella torre!” mormorai “Ho paura!” “Non devi averne più!” sorrise lui “Sai, quel cavaliere… hai ragione: mi piace, dopotutto!” “Guisgard? Lo so… anche a me!” Rapheal sorrise: “Allora vai!” “Ti voglio bene!” “Te ne voglio anche io… e ci sarò sempre quando avrai bisogno! Ora vai!” Sospirai profondamente, come se mi fosse mancata l’aria per molti minuti, poi lentamente aprii gli occhi. Un cielo incredibile mi si parò davanti, c’erano tante stelle quante non ne avevo mai viste prima e la loro lucentezza mi parve più fulgida che mai. Sbattei le palpebre un istante… non ero più nella torre, ero fuori… il fresco, rassicurante profumo notturno della foresta mi raggiunse e io lo respirai a pieni polmoni, sentendo lentamente quella spossatezza abbandonarmi e riprendendo via via funzionalità in ogni parte del corpo.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
03-09-2010, 04.49.21 | #895 |
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Guisgard aveva per un attimo chiuso gli occhi.
Non dormiva, non avrebbe potuto. Però aveva bisogno di un attimo, uno soltanto, di tranquillità. Un pensiero fisso l'aveva tormentato in questi ultimi giorni. Un unico pensiero, il primo del giorno e l'ultimo della notte. Un pensiero che aveva un volto ed una voce. E l'eco di quella voce l'aveva accompagnato in ogni istante, dopo il rapimento. Non pensava più alla sua condanna, alla taglia o alla morte. Sapeva che il suo destino era segnato. Ma non gli importava. E proprio a causa di quel fato funesto, strane immagini cominciarono ad attraversargli il cuore e l'anima. Cosimus, la forca, l'odio, la paura. Ma ad un tratto un'immagine diversa. Lei. "Guisgard..." lo chiamò in quella sua visione. Lui aprì gli occhi ed istintivamente si voltò verso Talia. E lì si accorse che finalmente la ragazza si stava svegliando. Nello stesso istante in cui l'Oriente cominciò ad illuminarsi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 03-09-2010 alle ore 04.54.30. |
03-09-2010, 05.07.28 | #896 |
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Cercai con cautela di mettermi seduta, non essendo ancora del tutto certa dei miei movimenti, e così lo vidi. Era vicino a me, seduto contro un albero, con gli occhi chiusi...
"Guisgard..." dissi. Lo vidi aprire gli occhi e voltarsi verso di me... Passò un istante in cui le immagini del rapimento mi passarono davanti, poi la torre, la prigionia, Iwan, Cosimus, le sue minacce... E, prima che me ne potessi rendere conto, ero scattata in avanti e lo stavo abbracciando forte. "Oh, Guisgard, sei qui!" mormorai, nascondendo il viso contro la sua spalla "Sei venuto... Sapessi quanta paura ho avuto!"
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." Ultima modifica di Talia : 03-09-2010 alle ore 05.39.34. |
03-09-2010, 05.31.07 | #897 |
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Guisgard la stringeva fra le braccia.
Ed in quel momento ogni fatica, sofferenza, dolore o paura si dissolse come l'oscurità della notte davanti a quell'albeggiare. "Ora è tutto passato..." disse "... ti riporterò dagli zii, dove potrai riposare..." E tra sè, ringraziava il Signore: "Grazie, Dio... grazie..."
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03-09-2010, 05.41.31 | #898 |
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Nel frattempo, a Capomagnus, Maladesh e gli altri erano appena giunti.
I quattro cacciatori di taglie presero alloggio alla locanda. "Capo, siete certo che quel Guisgard non ci giocherà un brutto tiro?" Chiese uno dei due assistenti. "No, so riconoscere lo sguardo di un uomo..." rispose Maladesh "... e li mi ha detto il vero... tornerà."
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03-09-2010, 06.03.51 | #899 |
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Nella foresta, nonostante il Sole era quasi del tutto sorto, accendere un fuoco non sarebbe stato prudente.
Presto alla torre si sarebbero accorti di tutto, non vedendo ritornare i due volontari. "Avvicinati, su..." sussurrò Guisgard a Talia. L'accostò davanti a lui, con la schiena contro il suo petto e avvolse attorno ad entrambi il suo mantello. "Così avrai un pò di tepore... e potremo incamminarci verso il borgo..." le disse.
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03-09-2010, 06.08.43 | #900 |
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Sorrisi, leggermente imbarazzata...
"Grazie!" mormorai. Poi, però, le sue ultime parole mi scossero. "No!" dissi, voltandomi di scatto verso di lui "Quell'uomo nella torre... Cosimus... vuole te! Verrà a cercarti in paese quando capirà l'inganno! Non possiamo tornare lì, dobbiamo andare via! Dobbiamo andare lontano!"
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