10-01-2011, 16.14.44 | #901 | |
Cittadino di Camelot
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Era uno specchio dall’aspetto antico quanto prezioso e torreggiava nella sala, a pochi passi da me. Seguendo un leggerissimo cenno di Guxio, i miei occhi si posarono sulla sua superficie niente affatto riflettente e, dalla nebbia scura che sembrava agitarsi sotto quel vetro, vidi a poco a poco affiorare delle figure... ne riconobbi alcune ed altre no, nonostante ciò la gola mi divenne improvvisamente arida.
Citazione:
“Bumin è ai vostri ordini, non è vero?” chiesi dopo un istante, restando assolutamente immobile e costringendomi a non arretrare neanche di mezzo passo. Mentalmente mi chiesi fino a che punto, invece, Dukey fosse coinvolto in quella storia... c’era differenza tra i due ai miei occhi, molta differenza... poiché per quanto non avessi mai potuto sopportarlo, Dukey era nato a Cartignone proprio come me ed eravamo stati bambini insieme, io, lui e Eileen. Ci conoscevamo da sempre e non potevo pensare che lui avesse deliberatamente spedito Eileen a quel destino... Ma decisi di non considerare quell'aspetto, per il momento! “Non sta forse conducendo quelle persone qui per vostro ordine, il fedele Bumin?” domandai. I miei occhi scivolarono di nuovo per un momento sulla coppa che ancora mi stava porgendo, ma io in fretta li riportai sul volto dell’uomo... “Perché mi avete fatta condurre qui, Guxio?” chiesi infine, mantenendo la voce estremamente calma “I vostri uomini non hanno ancora iniziato su di me il loro supplizio... devo, perciò, supporre che forse non è ciò che avete in serbo per me! Che cosa volete, dunque? ...E a che cosa dovremmo brindare, poi, affinché più nessuna vita venga sacrificata?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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11-01-2011, 03.52.36 | #902 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il Cavaliere Vermiglio fissò il giovane Cavaliere25 per alcuni istanti senza dire nulla.
"Allora preparati" disse "perchè ci sfideremo in singolar tenzone!" "No, sono stato io a prendere l'acqua del pozzo!" Intervenne Belven mettendosi davanti al giovane arciere. "E quindi la contesa spetta a me soltanto!" "Che storia è questa?" Urlò il cavaliere del pozzo. "Colui che ha preso l'acqua si faccia avanti o morirete entrambi!" "Ma cosa stai facendo?" Chiese Belven a Cavaliere25. "Sei pazzo? Quel cavaliere ti ucciderà! Ora fatti indietro e lascia che lo affronti io!" "Ma siete senza cavallo" intervenne Goldblum "e senza l'equipaggiamento necessario per sfidarlo!" "Non abbiamo altra scelta..." rispose Belven "... amici miei..." guardando entrambi "... qualsiasi cosa accadrà non dimenticate i nostri compagni alla chiesa sconsacrata..." Si rivolse allora al Cavaliere Vermiglio: "Milord... una grazia." "Quale?" Chiese il misterioso cavaliere. "Qualsiasi sia l'esito della tenzone" rispose Belven "i miei compagni saranno liberi di andare." "E sia... anche se dubito possano uscire da questo luogo senza che qualcuno mi abbia sconfitto! Ed ora in guardia, cavaliere!" Intimò a Belven. "E' un suicidio!" Mormorò Goldblum a Cavaliere25. "Dobbiamo farlo desistere o sarà ucciso!"
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11-01-2011, 04.15.34 | #903 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nello stesso momento, nella sala dove Talia si era svegliata, Guxio si apprestava a rivelare i suoi piani.
"Milady..." disse senza far nulla per celare quel ghigno di sadica soddsfazione che gli si era formato sul volto "... sir Bumin è il più forte cavaliere di quelli presenti a Cartignone... ed un mio devoto discepolo. E credete forse che io sia tanto ingiusto da negare ad un tale fedelissimo alfiere una meritata ricompensa?" Sorseggiò dalla sua coppa e continuò: "Voglio ricambiare il suo valore... dandogli il potere a Cartignone. Lord Frigoros è vecchio e stanco... e la nostra città ha bisogno di un nuovo signore... e chi più adatto del fedele sir Bumin? Egli governerà in mio nome..." E rise forte. "Ma per portarlo sul trono" riprese a dire "bisogna imparentarlo a Frigoros... peccato che la giovane Eileen abbia lasciato questo mondo... anche se non negò la sua innocente virtù al nostro Bumin... ma cosa avrebbe potuto fare l'indifesa fanciulla contro la brutale bramosia di sir Bumin?" Rise di nuovo con ancora più forza, dopo aver raccontato quella terribile verità sulla sfortunata Eileen. "Ma state tranquilla, milady..." aggiunse "... a voi non toccherà una simile sorte... il vecchio Frigoros non ha altri eredi... e voi ne siete la pupilla... destinata a regnare su Cartignone... sposerete quindi sir Bumin e governerete sotto le mie direttive questa città!" Si avvicinò allora alla ragazza, cominciandole ad accarezzare i lunghi capelli. "Naturalmente voi ed io avremo sempre un, come dire, rapporto speciale..." concluse fissandola con ambiguità.
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11-01-2011, 04.48.24 | #904 |
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L'animo di Morven era pieno di confusione.
Non faceva che interrogarsi, e al contempo si ripeteva che non aveva tempo per quelle valutazioni e quelle congetture, man mano che proseguivano in quel cammino angusto, divorato sempre più dall'ombra. Eppure la sua mente era tormentata, e sfuggiva quasi al controllo della sua ragione... Samsagra aveva ricominciato a pulsare e ad illuminarsi con ancora più veemenza di prima. Morven strinse i denti, impose a se stesso di non badare più a quella luce, di non ascoltare quelo canto. Pensò ad Ulisse e ripetè a se stesso che avrebbe dovuto imitare il grande eroe greco e ignorare la sua Sirena... ma proprio allora avvertì una dolorosa fittà al fianco sinistro, come se la spada lo stesse bruciando... Ardente e febbrile, come la mano di un'amante, lo chiamava e sè e lo strappava dal suo ragionare... ... Samsagra, Samsagra... perchè mi tormenti ancora? Un odore di morte sembrava diffuso ovunque ed un senso di angoscia li opprimeva mentre avanzavano in quei cunicoli scavati dalla notte dei tempi. Morven pensò per un istante che non sarebbe riuscito a sopportare oltre... la testa cominciava a girargli e perle di freddo sudore gli brillavano tra i capelli scuri... il grido di Samsagra era soffocante, unito ai miasmi di quel luogo... Morven chiuse gli occhi un istante, sopraffatto, e per un istante, senza essere scorto dagli altri, arrestò il suo passo e rimase di poco discosto dal gruppo. Strinse la mano attorno all'impugnatura della spada... ... Samsagra... basta, io mi arrendo a te! Io ti appartengo, come tu appartieni a me! Non opporrò più alcuna resistenza... parlami e io ti ascolterò... In quel momento, come se avesse recitato una formula magica, sentì una grande pace che gli scendeva nel petto, una pace innaturale e ingiustificata, e alla sua mente, senza una ragiona apparente, tornarono i versi di un'antica lettura... "I salvati da mano nemica", cominciò a recitare piano, tra sè, "li raccolse da tutti i paesi, da oriente li unì e da occidente e ancora dal nord e dal mare..." Un attimo dopo avvertì qualcosa che lo turbò profondamente, al punto da farlo immediatamente tornare vigile e costringerlo a spalancare gli occhi. La piccola Lyan lo fissava. Lo fissava con uno sguardo strano, enigmatico, che egli non riuscì a decifrare, ma che gli fece quasi gelare il sangue nelle vene. Le parole gli morirono sulle labbra e smise di recitare. Guardò la bambina, quasi ipnotizzato da quello sguardo che non riusciva ad evitare, e non se ne sarebbe staccato se qualcosa di nuovo ed inaspettato non avesse catturato la sua attenzione. Qualcuno si stava avvicinando a loro, portando qualcosa sulle spalle. "Chi è la?" Gridò Bumin estraendo la sua spada. "Fermati dove sei!" Ma nonostante quell'ordine che sapeva palesemente di minaccia, la figura non si fermò e continuò ad avvicinarsi al gruppo. Morven allora si portò avanti, quasi a fianco di Bumin e Duckey, e similmente ai due cavalieri si tenne pronto ad estrarre Samsagra al minimo cenno di pericolo.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
11-01-2011, 05.12.15 | #905 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quel cunicolo, avvolto da una perenne ombra e racchiuso come una lunga prigione dalle granitiche pareti di pietra, echeggiava dei passi di quella figura che si avvicinava al gruppo.
"Fermati, cane!" Intimò Dukey a quella figura. "Fermati o assaggerai le nostre spade!" Ma quella continuava ad avvicinarsi, incurante di qualsiasi minaccia. Ad un tratto, quando la figura fu a pochi passi da una delle loro torce, si udì il grido di Iodix: "Padrone! Mio signore! Che gioia ho nel cuore!" E gli si lanciò addosso. Ma Guisgard non rispose nulla e raggiunse il gruppo. "Vi riconosco..." disse Dukey "... siete il cavaliere che incontrai a Cartignone! Ma cosa portate sulle spalle?" Si accostò allo strano peso che Guisgard portava con sè e gridò disgustato: "Che io sia dannato! E' un nano! Ed è anche morto!" Guisgard lo ignorò. "Una carcassa di nano morto!" Aggiunse Dukey. "Gettatela via o attirerà i ratti!" "Toccalo e sarà la tua carcassa ad attirare i ratti..." mormorò Guisgard senza neanche fissarlo. Bumin restò in silenzio davanti a quella scena, mentre scrutava con attenzione lo sguardo di quel cavaliere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 11-01-2011 alle ore 05.18.35. |
11-01-2011, 05.35.28 | #906 |
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Il grido di Dukey non fece che aumentare la tensione, in quel momento già così difficile.
In circostanze simili basta che uno solo del gruppo perda la calma perchè si scateni una reazione improvvisa in tutti i presenti. Basta che uno soltanto attacchi, perchè tutto precipi in modo inarrestabile verso lo scontro. Morven fiutò la tensione di quell'attimo, strinse ancor più Samsagra e cominciò a farla scivolare lentamente fuori dal fodero, con un lieve e sottile sibilo. Ma proprio in quel momento, la voce di Iodix frenò il suo gesto: "Padrone! Mio signore! Che gioia ho nel cuore!" Morven lasciò ricadere indietro la spada. Quasi non avrebbe creduto ai suoi occhi se non avesse visto il giullare correre incontro a quella figura. Per un istante stentò quasi a riconoscerlo... era stravolto, ferito, e il suo sguardo era carico di rabbia, odio e dolore... ma era pur sempre lui! E' questo che volevi dirmi, Samsagra? E' lui che mi stavi indicando? E' lui che stavamo cercando? Sfiorò la spada con una carezza gentile... Perchè? Un attimo dopo vide e comprese cosa fosse il peso che il cavaliere trasportava con sè, e per un istante ebbe un brivido... Goldblum! Ma no, non poteva essere lui, lo sapeva bene! Eppure per un istante il suo pensiero andò all'amico morto... e lui non aveva potuto nemmeno recuperare il suo cadavere, per dargli almeno nell'ultimo atto, una sepoltura degna del guerriero che era stato! Abbassò lo sguardo un istante, cercò di scacciare il dolore di quel pensiero, quindi si fece avanti, andò incontro al cavaliere e lo aiutò a deporre delicatamente il cadavere sul pavimento freddo di quel sotterraneo. Quindi lo fissò negli occhi un istante, e istintivamente sul viso gli si disegnò un lieve sorriso. "Di certo non è il momento nè il luogo per simili affermazioni, messere" disse, rivolto a Guisgard "ma credetemi, non c'è persona al mondo che desideravo incontrare più di voi, in questo frangente!" E sebben in quel momento la testa gli si era affollata di domande sul come e sul perchè quel cavaliere si trovasse proprio in quel posto, non disse altro, ma gli strinse il braccio con slancio, davvero lieto di saperlo ancora in vita e di avere la sua spada come amica.
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11-01-2011, 06.02.00 | #907 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard, aiutato da Morven, poggiò a terra il corpo di Gila.
Poi annuì lievemente come risposta alle parole di quel cavaliere. "Chi vi da diritto di parlarmi in quel modo?" Gridò Dukey verso Guisgard. "Cerchiamo di restare calmi!" Esclamò il Cappellano. "Devo quindi subire l'affronto di costui?" Chiese Dukey. "Quando vuoi..." mormorò Guisgard senza neanche voltarsi. "Ora basta!" Intervenne Bumin. "Riprendiamo il cammino... può essere pericoloso restare fermi per troppo tempo." Il Cappellano si avvicinò al corpo di Gila e lo benedisse. "Possa Colui che risvegliò Lazzaro dai morti" pronunciò "rendere a quest'anima l'Eterno e Giusto Riposo... nel Nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo... amen..." "Chierico, guarda che quel nano forse neanche era un Cristiano!" Disse Dukey. "Stai solo sprecando le tue orazioni!" "Nessuna anima è al di fuori di Cristo." Rispose il Cappellano. "Ora andiamo..." disse quasi con disprezzo Bumin al gruppo "... si è perso già troppo tempo!" "Andare dove?" Chiese all'improvviso Guisgard. "Dal tuo padrone? Sarà lui ad ucciderci o lo farai tu durante la strada?" A quelle parole Bumin lo fissò con stupore.
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11-01-2011, 13.08.08 | #908 |
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hai ragione dissi guardando Goldblum dobbiamo fare qualcosa poi guardai quel cavaliere e dissi aspettate un attimo cavaliere vi chiedo una cosa perchè dovete fare una sfida solamente perchè abbiamo preso l'acqua del pozzo? cosa c'è di sbagliato? voi sapete dirmelo domandai aspettando la sua risposta e cercando di prendere tempo mentre guardavo i miei compagni
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fabrizio |
11-01-2011, 18.50.27 | #909 |
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Questa volta non riuscii a contenere dentro di me l’orrore e la repulsione per quell’essere... arretrai di molti passi e lo feci così in fretta che per poco non caddi.
E tuttavia il disgusto che il mio corpo provò al contatto con la mano di Guxio fu niente in confronto al cieco dolore che riempì la mia mente... i miei occhi si oscurarono e l’aria rimase fuori dai miei polmoni... riuscivo soltanto a pensare a Eileen, a Eileen e a Bumin, poi a Bumin e a me, e a me e a Guxio... e fu solo quando la testa iniziò a girarmi forte che mi accorsi che avevo smesso di respirare. Alzai di nuovo gli occhi sull’uomo e nell’osservare quel volto, solcato da uno sgradevole e tronfio sorriso di vittoria, una gelida furia si impossessò di me... e allora non mi importò più niente di niente... non mi importava più niente se ero sola e totalmente disarmata nel cuore del regno di quel pazzo, non mi importava più niente se un solo suo cenno avrebbe probabilmente segnato la mia fine, non mi importava più niente di vivere o di morire, non mi importava niente di niente... tutto ciò che provai fu odio, un odio assoluto e totale come non avevo mai conosciuto prima di quel momento... “Ammazzami, Guxio!” dissi, e la mia voce uscì ruvida ed aspra “Perché io non sposerò mai quell’uomo, né ti permetterò mai di toccarmi! Ammazzami, perché mai io sottostarò ai tuoi piani! Ammazzami adesso...” soggiunsi con disprezzo “Perché, se mi lasci vivere, io ti giuro che te la farò pagare per la sorte di Eileen! La farò pagare a te e a Bumin, e lo farò nel modo più orribile e atroce che tu sia in grado di immaginare!” E tuttavia le mie ginocchia non ressero tutto l’odio che mi riempiva il cuore: le sentii cedere e lentamente mi accasciai a terra, certa che se non mi avesse uccisa lui, il dolore l’avrebbe fatto.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
11-01-2011, 20.48.56 | #910 |
Cittadino di Camelot
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Appena gli occhi di Gaynor si posarono sul nuovo cavaliere che era sbucato fuori dal cunicolo, il suo cuore mancò qualche battito...
"Nulla io vedo che non sia perfetto..." Il suo cavaliere, quell'amore puro e allo stesso tempo ardente come fiamma, il suo spavaldo e fiero Lancillotto... ed ora ecco qui gli stessi occhi blu, lo stesso sguardo, che però appartenevano ad uno sconosciuto. Lo stesso sconosciuto che lei era venuta a salvare.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |