16-04-2013, 00.24.52 | #901 |
Cittadino di Camelot
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Lanciai al cavaliere un'occhiata penetrante a quelle parole...
lo fissai per alcuni istanti... poi sorrisi appena ed mi sedetti sulla sedia che mi aveva avvicinato. "E così..." mormorai, osservando il libro che si apriva apriva davanti a noi "E così... una storia, eh! Una storia speciale, dite..." I miei occhi scivolarono sul libro meccanico, curiosi, poi tornarono ad indugiare sul cavaliere... ero sorpresa e stupita... nessuno si era mai comportato con me come stava facendo quel cavaliere... nessuno si era mai preoccupato tanto del mio diletto, del mio umore, dei miei pensieri più semplici... E fu in quel momento che giunse Tanis con quel vassoio... "Dolci?" mormorai quasi incredula "Dolci... a quest'ora?" Lentamente ne presi uno e me lo rigirai tra le dita per un istante... "A Sygma hanno un altro nome..." dissi piano, per poi assaggiarne un po'. E mangiucchiando distrattamente quel biscotto, tornai ad osservare il cavaliere, in attesa.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
16-04-2013, 01.35.34 | #902 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Questa poi...” disse quell'enigmatico uomo a quelle parole di Altea “... una donna che vuole concorrere in una gara di tiratori...” la fissò “... avete soldi da sprecare, vero? Beh, vi farò un favore, facendovi risparmiare quel denaro... desistete perchè è una sciocchezza. Anzi, mettete da parte quei soldi così che possiate fare un regalo al vostro uomo.”
“Decidetevi voi due.” Fece l'uomo delle iscrizioni. “La gara sta per cominciare. E c'è solo un posto da assegnare. Mi spiace, ma non possiamo accettare più di un ultimo concorrente.” “Vi propongo un patto...” rivolgendosi ancora il nuovo arrivato ad Altea “... lasciate che sia io a partecipare alla gara e se vinco il premio sarà di entrambi. Poi decideremo come regolare la faccenda fra noi. Cosa mi dite?”
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16-04-2013, 01.55.31 | #903 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mamyon tornò a sorridere a quelle parole di Clio.
“Sciocchina...” disse piano “... nessuna preoccupazione di questo mondo potrebbe negarmi la felicità che mi doni ogni volta ti guardo...” la baciò delicatamente “... si, è vero, abbiamo ancora un po' di tempo... ma non ho fame... voglio solo qualche momento per noi... vieni, ci riposeremo...” Così la portò sul lettino e i due si strinsero l'uno accanto all'altra. Sopra di loro vi era una piccola finestra, dalla quale si poteva ammirare un po' del cielo notturno. L'aria era pulita e fresca, le stelle scintillavano chiare nel firmamento e si poteva ammirare la sagoma della città che si stagliava contro l'oscurità della notte, assumendo tratti quasi fiabeschi. Poche luci salivano dall'abitato cittadino, liberando un tenero alone, simile ad un torpore di mille e più bagliori che si confondevano fra loro, per poi perdersi nell'infinito silenzio notturno. Mamyon stava steso sul lettino, con la schiena poggiata contro la parete ad angolo che racchiudeva quel giaciglio. Fra le sue braccia vi era Clio. “Quando sarò sazio di imprese, avventure e vittorie” sussurrò fissando quel cielo dalla finestra “mi ritirerò in una grande palazzo... un palazzo lontano da tutto e tutti... magari sulle sponde di un lago sconosciuto, posto ai limiti di una foresta inesplorata... voglio che sorga a pochi passi dalle montagne, perchè amo notti come queste... notti scintillanti di stelle ignote persino ai navigatori più esperti... si, vivrò in un luogo così... ma non voglio viverci da solo là...” e si voltò a fissarla “... sei bellissima, Clio... bellissima... e forse sono i tuoi occhi quelle stelle sconosciute che sogno di vedere io solo...” e la baciò con passione. Poco dopo i due lasciarono il casale e galopparono fino al Palazzo Reale, dove raggiunsero così lo spiazzo davanti alla Cappella Reale ed attesero l'arrivo degli altri cavalieri.
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16-04-2013, 02.30.34 | #904 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“A Capomazda” disse Guisgard “la gente ritiene che i dolci facciano bene allo spirito, sollecitino il buonumore e che posseggano persino proprietà afrodisiache. In pratica sono ritenuti il cibo dell'amore.” Sorrise. “Dunque” fissando Talia e facendole l'occhiolino “potrebbero far addolcire anche la vostra acida servitrice.” Rise di gusto. “Eh, l'amore e i suoi sortilegi! E spero che la tua storia” rivolgendosi ad Abecedarius “sia degna. Avanti, di cosa parla?”
“Oh, non resterete delusi.” Compiaciuto il libro. “Una storia ricca d'avventura e d'amore.” “Da piccolo” mormorò il cavaliere “sceglievo le storie in base ai titoli... questa ne ha uno, immagino... quale?” “Questa è la storia di Ardena e Melicha...” rispose il libro meccanico “... ma questa mensola non è una degna cattedra... puoi tenermi in mano mentre racconto la storia, Tanis?” La marionetta annuì e prese Abecedarius dalla mensola. E nell'attesa che il libro trovasse una giusta posizione fra le mani di Tanis, Guisgard si chinò davanti al seggio di Talia. “Avete detto” fissando la principessa “che questi dolci a Sygma hanno un altro nome... quale?”
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16-04-2013, 15.20.45 | #905 | |
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Sorrisi a quelle parole. Nemmeno io avevo molta fame, volevo soltanto passare del tempo sola con lui.
Notai che aveva interpretato meravigliosamente i miei desideri. Lo seguii fino al lettino e mi rifugiai tra le sue braccia. Per un po' restammo in silenzio, ed io potevo sentire perfettamente il battito del suo cuore rimbombare nella stanza. Poi, mentre Mamyon parlava, chiusi gli occhi e immaginai il castello che stava descrivendo. "...si in castello con una leggenda di amanti indivisibili...." Sorrisi "...sarebbe un sogno..." Sussurrai. E mi abbandonai a quel bacio appassionato, come se nulla esistesse oltre i nostri cuori e le nostre labbra. Citazione:
Mi chiesi dove avrebbe portato tutto quello, ma mi fidavo di Mamyon e sapevo di essere al sicuro. "..Credi che ci saranno problemi per loro, se ci sono anch'io?" Dissi all'improvviso. Infondo, loro non sapevano che anche io ero stata mandata alla ricerca del Fiore. Poco male, non mi sarei certo tirata indietro. |
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16-04-2013, 15.48.09 | #906 |
Cittadino di Camelot
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La gente era impaziente di aspettare, osservai l'uomo attentamente senza proferire parola e mi feci restituire i soldi appena dati per partecipare, poi mi voltai verso quell' uomo.."Prima di tutto, milord..o messere..non ho regali da acquistare per nessun amato e poi fate ciò che più vi aggrada, so che voi uomini detestate negazioni proprio come dei bambini che amano fare dei capricci" sorrisi ironicamente "e quindi mi siederò con gli spettatori ed assisterò,purtroppo, alla vostra sconfitta presumo".
Così andai a sedermi in una panchina con altra gente e mentre aspettavo l'inizio della gara mi vennero in mente altri ricordi confusi.. "Bersaglio centrato, e le tue frecce che vanno a conficcarsi nella corteccia degli alberi" ridendo mentre staccavo una freccia dall' albero. "Altea..siamo gemelle eppure così diverse" divertita Eleonor "Anche se sembra entrambe, attualmente, dedite all'Amore" si avvicinò accarezzandomi i lunghi capelli biondi. "Che vuoi dire?" dissi fingendo di non capire. "Chi ti ha regalato quel ciondolo di rubino, ieri pomeriggio non lo avevi.." "L'ho presa dal nostro gioielliere, mi piaceva..che vi è di male?" prendendo in mano la collana e arrossendo leggermente "Ora scusami devo andare" e scappai con l'arco in mano e in groppa al mio destriero, sembravo proprio una amazzone. Mi fermai al piccolo laghetto e aspettai guardando la mia immagine riflessa nell'acqua lanciando piccoli sassi che facevano strani giochi concentrici nell'acqua...finchè la Falce della Luna si rispecchiò in quei cerchi perfetti creati dall'acqua, fino notte fonda e tornai al Castello, chiudendo la porta della camera e piangendo, non vi era bisogno di spiegazioni...se ne era andato per sempre. Mi destai da quel ricordo, da quel giorno non volli più toccare un arco e una freccia e udii degli applausi, e mi accorsi che la gara stava per iniziare.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
16-04-2013, 16.06.43 | #907 |
Cittadino di Camelot
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La misteriosa donna ci invitò dunque a sedere e ci offì del cibo.
Terminato il rapido pasto tornammo a discorrere della Cappella , interrotti di tanto in tanto dal sopraggiungere di un paio di pellegrini, poi ripresimo il dialogo e io le domandai maggiorni informazioni in merito alla strada che dovevamo percorrere. La donna si stava accingendo a rispondere quando un gruppo, questa volta alquanto numeroso, arrivò in processioni lungo la navata. A guidarli vi era un uomo sulla sessantina con i capelli bianchi radi nel centro e un semplice abito grigio, intendo a cantare invocazioni. L'uomo si posizionò sull'altare e iniziò una predica. Al termine della funzione seguimmo la donna fuori dalla Cappella e ci posizionammo in un angolo della radura.
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16-04-2013, 16.21.14 | #908 |
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Sorrisi appena a quella domanda del cavaliere...
“E poi avevate anche il coraggio di dire che ero io ad essere curiosa, sir?” domandai sottovoce, accostandomi leggermente a lui, con fare vagamente divertito... lo osservai ancora per un istante, così da vicino, poi sospirai appena... “Sospiri...” dissi quindi, piano “A Sygma, questi dolci si chiamano ‘sospiri’... non so perché!” Per un attimo i miei occhi vagarono verso Tanis che stava prendendo il libro dalla mensola e lo stava accomodando tra le sue braccia, in modo che potesse aprirsi a suo piacere... li osservai per qualche istante, poi i miei occhi tornarono sul cavaliere di fronte a me... “Non siate crudele ed ingiusto con Marijeta, milord...” mormorai, dolcemente “Vedete... elle è l’unica persona che mi sia stata sempre vicina e che mi abbia appoggiata in qualsiasi situazione, in qualsiasi caso... l’unica che è comunque dalla mia parte, che sarebbe dalla mia parte anche se non fossi la regina... l’unica che ha sempre tenuto a me, anche quando non ero la regina...” La mia voce, già bassa, calò ancora un poco... i miei occhi erano in quelli del cavaliere... sorrisi... “Marijeta non è acida, sir... è solo che si preoccupa per me... si preoccupa molto!”
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16-04-2013, 17.32.45 | #909 |
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“Magari” disse Guisgard a Talia “li ha inventati un cuoco innamorato della sua bella. O forse commissionati ad un cuoco proprio da qualche innamorato.” Sorrise. “E chissà che non contengano qualche ingrediente speciale... tipo un qualche filtro d'amore, come nella storia di Tristano e Isotta...” le fece l'occhiolino “... attenta, dunque...” ironico “... non mangiatene più, o potreste cadere vittima dei sortilegi d'Amore... e poi che fine farebbero quello sguardo freddo, i vostri modi distaccati, quell'aria altera, l'espressione indifferente? Insomma, poi addio principessa di ghiaccio.” Rise di gusto. “Eh, sarebbe un dramma se davvero questi dolcetti riuscissero nel miracolo di sciogliervi...” la fissò divenendo, per un momento, serio “... già, un miracolo...” e senza accorgersene il suo volto era vicino a quello della principessa. Così, come la sua bocca a quella di lei.
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16-04-2013, 17.44.46 | #910 |
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“Non temere...” disse Mamyon a Clio “... tu resterai al mio fianco. Nessuno potrà impormi nulla.” E le sorrise rassicurandola.
Poco dopo, finalmente, giunse qualcuno. Erano Lhar e Kosev. “Salute.” Fece Mamyon. “A voi.” Risposero i due. “Milady.” Salutando poi anche Clio. “Non siamo tutti.” Fissandoli Mamyon. “Mancano sir Xouf e sir Guisgard.” Disse Lhar. “Guisgard manca da un po'.” Mormorò Kosev. “Sono giorni che non lo vedo.” Ad un tratto apparve una figura. Era Xouf. “Manca solo uno a questo punto.” Osservò Lhar. “Chi aspettate” disse Xouf “non verrà.” “Come sarebbe?” Stupito Mamyon. “Sono giorni che a corte Guisgard non si vede.” Fissandoli Xouf. “Guarda caso poco prima dell'attentato. Dov'è ora? Possibile che non sappia della principessa in fin di vita?” “Già, è vero...” mormorò Kosev. “L'Arconte e il Maestro George” annuendo Xouf “sospettano di lui.” “Come sarebbe?” Meravigliato Lhar. “Sospettano che sia coinvolto nell'attentato...” fece Xouf. “Ma è uno di noi!” Esclamò Lhar. “Io non mi ritengo uguale a nessuno.” Sentenziò Xouf. “Cosa facciamo allora?” Fissandoli Kosev. "Ciò che ci è stato ordinato." Rispose Xouf. "Cercare il Fiore e salvare la principessa."
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