11-01-2011, 21.50.00 | #911 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il Cavaliere Vermiglio fissò Cavaliere25.
E dopo qualche istante di silenzio abbassò leggermente la lancia già pronta per la fatale carica. "Potrei risponderti che è così perchè mi piace!" Disse. "O perchè forse quell'acqua non ha nulla di particolare o diverso da tutte quelle che riempiono i fiumi, i laghi e i mari di Britannia! Ma invero, per la tua audacia, ti dirò la verità..." Accarezzò il suo cavallo, come a volerlo tenere a bada e continuò: "L'acqua di questo pozzo è benedetta e non può essere sprecata da nessuno! Essa va usata con parsimonia e solo per questioni di vita o di morte!" Si voltò poi verso Belven: "Se uno fra voi mi sfiderà, giuro sul mio onore che lascerò in vita gli altri. Ma ora basta con le chiacchiere!" Gridò con tono di sfida. "Si faccia avanti il mio sfidante o perirete tutti!"
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11-01-2011, 21.54.18 | #912 |
Cittadino di Camelot
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Mi misi davanti hai due sfidanti e dissi ma noi non la volevamo rovinare l'acqua di questo pozzo dissi e poi noi non cerchiamo guai abbiamo altri problemi a cui pensare noi siamo in cerca dei nostri cavalieri che abbbiamo perso in questa maledetta foresta perchè al posto di uccidere uno di noi non ci aiutate a cercarli domandai con uno sguardo serio e fermo
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fabrizio |
11-01-2011, 22.11.47 | #913 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Intanto, nella sala in cui Guxio aveva portato Talia, la ragazza era stata messa davanti ad un'orribile verità.
"Uccidervi?" Ripetè tranquillamente Guxio, senza smettere di sorseggiare dal suo calice. "E perchè mai? Per vedere fallire i miei piani? Perchè a voi sir Bumin non va a genio? Non siate sciocca, milady... orami tutto è deciso." Si avvicinò allora alla ragazza ed aggiunse: "Volete morire? Sarebbe una sciocchezza... io vi offro potere, ricchezza... e voi in cambio obbedirete ad ogni mio volere..." Ad un tratto uno dei suoi seguaci entrò nella sala. "Cosa c'è?" Chiese Guxio. "Maestro... il cavaliere... non era morto come pensavamo... si è unito agli altri..." "Maledetti incapaci!" Tuonò il signore degli Atari. "Chiedo troppo di ucciderlo in mio nome? E' con gli altri?" "Si, maestro." "Allora sarà sir Bumin ad ucciderlo!" Poi, voltandosi verso Talia: "Vedete? Io non provo odio per voi... tutt'altro... ma per i vostri compagni... per loro provo disprezzo, non solo odio... quindi saranno loro a morire, non voi... a meno che non accettiate quanto da me proposto... avanti, non fatemi attendere, i miei devoti aspettano solo un mio ordine per massacrare quegli inetti dei vostri amici... cosa mi rispondete?" E fissò con un delirante sguardo il bellissimo volto di Talia.
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11-01-2011, 22.18.52 | #914 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nello stesso momento, paura e tensione si erano impadronite del gruppo.
Guisgard fissava con odio e rabbia Bumin. "Quest'uomo è pazzo!" Esclamò Bumin. "Arriva dal nulla e accusa me! Chi ci dice invece che non sia una spia dei nostri nemici? Chi ci dice che non sia stato proprio lui ad uccidere quel nano?" "Maledetto..." mormorò Guisgard "... avete anche rapito Talia... ma tu ora mi racconterai tutto e mi dirai dove la tenete nascosta... e poi, finalmente, potrò ucciderti..." "Frena il tuo veleno, cane!" Gridò Bumin. "E voi..." rivolgendosi al resto del gruppo "... non lasciatevi incantare... costui è una spia, giunta per confonderci e metterci l'uno contro l'altro!" "Oh, Signore..." accennò con un filo di voce il Cappellano "... illuminaci Tu..."
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11-01-2011, 22.45.49 | #915 |
Cittadino di Camelot
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Quando gli occhi di Gaynor incontrarono lo sguardo della figura emersa dal buio cunicolo, il suo cuore mancò qualche battito...
"Nulla io vedo che non sia perfetto"... il suo cavaliere, quell'amore puro e insieme ardente come fiamma, il suo spavaldo e fiero Lancillotto... Ed ora ecco qui gli stessi occhi blu, lo stesso sguardo, che però appartenevano ad uno sconosciuto. E, stando all'esclamazione di Iodix, lo stesso sconosciuto che lei era venuta a salvare... Nella tensione che cresceva di minuto in minuto, Gaynor strinse Lyan ancora più forte, non riuscendo a distogliere lo sguardo dal Padrone.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
12-01-2011, 01.47.52 | #916 | |
Cittadino di Camelot
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Guardai Guxio disgustata: era più pazzo di quanto non credessi se pensava che avrei accettato la sua offerta! Potere e ricchezza, aveva detto? Era con i suoi sporchi traffici, dunque, che voleva comprarmi? E come poteva credere che avrei accettato? Come poteva credere che l’unico problema fosse che ‘Bumin non mi andava a genio’? Oh no, io lo detestavo, Bumin! Almeno quanto detestavo lui! E li avrei denunciati al principe e a chiunque altro avesse voluto ascoltarmi, se mai fossi uscita viva di lì... Gliel’avrei fatta pagare, ad entrambi...
E stavo per dirglielo! Stavo per sputargli in faccia un fiume di parole cariche d’odio e di fierezza... ma l’arrivo dell’altro uomo mi interruppe. Ascoltai ciò che aveva da dire, quindi, ed immediatamente avvertii il mio cuore compiere un balzo. Guisgard si era svegliato, dunque! Ed ora era lì da qualche parte... Inevitabilmente i miei occhi tornarono a posarsi sullo strano specchio che era in quella stanza... era di nuovo oscuro, adesso, e di nuovo quella sorta di densa nebbia si agitava al di sotto della sua superficie... eppure le mia mente cercò là il volto del cavaliere con tanta caparbietà che infine, foss’anche solo perché tanto lo desideravo, mi parve di scorgerlo e di poter riconoscere lì quegli occhi, tornati finalmente a questo mondo. Poi la voce sgradevole di Guxio mi riportò in quella sala... Citazione:
Chinai la testa... Bumin, Guxio... di nuovo l’odio mi pervase, ma questa volta lo misi a tacere, giungendo così a odiare anche me stessa in quell’istante... ma cos’altro avrei potuto fare? Una calda lacrima di rabbia mi scese sulla guancia ma io, pur tenendo il volto fisso a terra, la ignorai... “Farò ciò che vuoi!” mi costrinsi a dire, sebbene la voce uscì tanto a fatica da risultare strozzata “Farò... farò quel che volete ma, per carità, che non venga ucciso più nessuno!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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12-01-2011, 03.45.10 | #917 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard e Bumin si fissavano animati da vivo odio.
Come due belve feroci sembravano studiarsi, come a cercare di leggere ognuno nel cuore dell'altro. "Avanti... cane... dov'è Talia?" Chiese Guisgard fissando Bumin con uno sguardo di ghiaccio. "Potrei farti a pezzi in un attimo..." mormorò Bumin con un'irreale calma. "Calmatevi, cavalieri..." intervenne il Cappellano. "Perchè non risolvete il tutto secondo l'antica consuetudine normanna?" Propose Dukey. "Io sono un cavaliere disonorato" disse Guisgard "e senza stendardi o vessilli... non conosco tali consuetudini... ma se questa mi permetterà di infilzare questa carogna, allora accetto!" "Si tratta di risolvere la contesa con un duello..." rispose Dukey "... ve la sentite?" "Non chiedo altro!" Esclamò Guisgard. "Certo..." annuì Bumin. "Mai!" Intervenne il Cappellanno. "Non porterà a niente una simile cosa!" "Il nostro cavaliere" con un ghigno Bumin "ha forse perso la testa quando non ha più trovato la nostra lady Talia... chissà, magari ora è in buona compagnia... e non è detto che la cosa non le stia piacendo..." A quelle parole Guisgard saltò addosso a Bumin, tentando di stringergli la gola. I due caddero a terra e cominciarono a battersi. Ad un tratto Bumin estrasse il pugnale e tentò di colpire Guisgard, ma l'intervento di Iodix, che si lanciò sul corpo del suo padrone, salvò questi da un colpo quasi sicuramente fatale. I due contendenti allora si rialzarono rapidi, pronti a riprendere la sfida, ma qualcosa attirò l'attenzione di Guisgard. "Guardate!" Indicò questi. "Il suo braccio! Quei segni! Gli stessi che hanno tatuati quei fanatici!" Infatti, il braccio di Bumin mostrava dei tatuaggi resi ora visibili in seguito allo scontro con Guisgard, dove la sua manica era stata lacerata da quel corpo a corpo. E vistosi scoperto, Bumin corse via rapidissimo, svanendo in un attimo nell'oscurità di quel luogo. Guisgard era pronto a lanciarsi al suo inseguimento, quando la voce del Cappellano lo fermò. "Presto!" Gridò il chierico. "Il giullare è stato ferito nello scontro!" Infatti, Iodix giaceva a terra col pugnale di Bumin nel petto.
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12-01-2011, 04.23.31 | #918 |
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Nello stesso istante, Talia era davanti al terribile signore degli Atari.
"Bene... vedo che siete ragionevole..." disse con soddisfazione questi "... del resto la pupilla del vecchio Frigoros è sempre stata conosciuta da tutti per le sue grandi virtù..." E rise forte. "E sia..." continuò "... ora inizierà una nuova era per Cartignone... ed io ne sarò l'assoluto protagonista!" Poi, avvicinandosi a Talia e accarezzandole le spalle lasciate scoperte dalle sue vesti, aggiunse: "E sir Bumin mi sarà fedele per ciò che gli offro... una tale bellezza è segno di generosità da parte mia, non credete?" In quel momento uno dei suoi lo chiamò. "Cosa accade?" "Presto, maestro..." Guxio allora uscì dalla stanza seguendo il suo fedele. E giunto in una sala adiacente, vi trovò Bumin ad attenderlo. "Cosa è successo'" Chiese Guxio. "Maestro..." rispose Bumin "... quel cane mi ha smascherato... sono dovuto fuggire, altrimenti mi sarei ritrovato contro tutti..." "Come sapeva di te?" "Sarà stata Talia a rivelarglielo!" Rispose Bumin. "Qella dannata me la pagherà! Lo giuro sul mio onore e..." "Non sarà cosi!" Lo interruppe Guxio. "Si è decisa ad obbedire al mio volere!" "Quale, mio maestro?" "Di sposarti, in modo che io possa controllare tramite voi tutta Cartignone!" "Non l'avrei mai creduto..." "Nessuno può opporsi al mio volere!" "Maestro, quel cavaliere..." "Cosa?" "Deve morire..." rispose Bumin "... e subito..." "Lo temi a tal punto?" "No, ma credetemi... lui sarebbe l'ostacolo maggiore per i nostri piani su quella ragazza..." Guxio lo fissò per qualche istante. "Allora sarà il primo a morire..." Bumin fece un lieve inchino e baciò la mano del suo diabolico signore.
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12-01-2011, 05.51.48 | #919 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nel frattempo, il panico piombò sul gruppo.
Iodix era a terra, col pugnale di Bumin conficcato nel petto. "Iodix!" Gridò Guisgard avvicinandosi di corsa al suo fedele compagno. "Il cuore..." disse sconvolto il Cappellano "... quel pugnale gli avrà spaccato il cuore!" "Iodix, rispondimi!" Chiamava Guisgard. "Non lasciarmi anche tu ora! Iodix! Iodix!" Ad un tratto il giullare aprì gli occhi. "Se la penna della spada è più potente, allora un libro di uno scudo è più possente!" Recitò togliendosi da sotto la giubba un grosso libro sul quale si era conficcato il pugnale di Bumin. "Che sia una un codice o un trattato, questo libro mi ha senza dubbio salvato!" Aggiunse estraendo il pugnale dal libro. "Diavolo di uno stolto giullare!" Esclamò Guisgard. "Sono scherzi da farsi questi!" E dopo un attimo scoppiò a ridere, abbracciando il suo buffo compagno.
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12-01-2011, 06.07.19 | #920 |
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Intanto, presso il pozzo maledetto, il Cavaliere Vermiglio reclamava la sua sfida.
"Folli!" Rispose Fissando Cavaliere25. "Quel pozzo è santo e merita rispetto! Quanto ai vostri problemi, non sono certo affar mio!" "E sia..." intervenne Belven "... sfidiamoci e facciamola finita!" "Un momento, cavaliere!" Gridò Goldblum. "Vi offro un onorevole patto!" "Parla, nano!" Ordinò il Cavaliere Vermiglio. "Ti ascolto!" "Vi offriamo un ostaggio! Uno di noi che resterà qui come pegno e servo! Gli altri però potranno andare!" Il Cavaliere Vermiglio lo fissò icuriosito. "E l'ostaggio verrà riscattato quando i suoi compagni torneranno!" Concluse Goldblum. "E sia, mi piace!" Disse il cavaliere. "Ma il riscatto avverrà solo attraverso il duello che ora mi negate! Ed ora si faccia avanti l'ostaggio!" "Ma perchè questo assurdo patto?" Chiese Belven tirando a sè Goldblum. "Perchè non abbiamo altra scelta!" Rispose questi. "Così almeno la nostra compagnia potrà uscire da questo incanto!" "Allora resterò io come ostaggio!" Disse Belven. "No, voi siete il capo!" Esclamò Goldblum. "Per questo non lascerò nessuno di voi qui!" "Allora tireremo a sorte..." disse il nano.
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