14-01-2011, 06.27.11 | #941 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Cavaliere25 si sedette sull'erba ed attese gli sviluppi di quella situazione.
"Amico mio..." disse Belven "... aspettaci qui e torneremo... lo giuro su quanto ho di più sacro!" Allora, montati a cavallo, tutti loro si apprestarono a partire. "Ricordate il patto, cavaliere!" Gridò Belven. "Seguite quel sentiero" indico il Cavaliere Vermiglio "fino a quando diventerà una strada... da lì riconoscerete il cammino." Poi, rivolgendosi a Cavaliere25: "Andiamo... seguimi a piedi!" E detto questo prese il sentiero opposto a quello che aveva indicato alla compagnia di Belven, svanendo nella fitta boscaglia.
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14-01-2011, 12.47.57 | #942 |
Cittadino di Camelot
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mi alzai da terra e mi misi a seguire il cavaliere Vermiglio e dissi dove stiamo andando signore mentre camminavo mi girai verso i miei compagni e li guardai sperando di rivederli tutti al loro ritorno
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fabrizio |
14-01-2011, 13.30.42 | #943 |
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Gaynor sentì la rabbia montarle dentro con la stessa impetuosità di un fiume in piena. Lasciò la mano di Lyan e si avvicinò a Guisgard, parlandogli con lo sguardo fisso nel suo: "E' un delitto che degli occhi tanto belli e limpidi possano celare un animo così arrogante e borioso... è vero, voi non avete richiesto l'aiuto di nessuno, ma ciò non vi da il diritto di parlarci con tanta superbia. Non avete mai visto il mio volto prima d'ora, eppure non vi siete chiesto nemmeno chi io fossi e per quale ragione avessi voluto rischiare la mia vita per voi. Ma che io sia dannata se rischierò oltre per un cavaliere" e qui Gaynor marcò la parola con un tono di disprezzo "che non è degno neanche di baciare un lembo del mio mantello. Ogni minuto è prezioso per la vita di Lady Talia, per cui non indugiate oltre e proseguite... siete cinque uomini armati, di cui tre ben addestrati al combattimento, per cui la mia presenza non è indispensabile. Preferisco affrontare il bosco e le sue insidie piuttosto che combattere per coloro che sono imbevuti di triste orgoglio e non hanno altro credo che la loro stessa superbia..."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
14-01-2011, 21.07.05 | #944 |
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Le parole di Bumin, intensificate da quella sua voce così dura e autoritaria, risuonarono in quella sala affilate come coltelli... I suoi passi si allontanarono lenti e pesanti, fino a perdersi tra quelle mille ombre danzanti...
E solo allora, solo quando non lo udii più, tornai a respirare. Ritrovare, tanto inaspettatamente, il volto duro di quell’uomo così vicino al mio, alla debole luce di quella candela mi aveva fatta rabbrividire, mentre un vago ma inesorabile senso di panico mi aveva pervasa... e allora non avevo osato muovermi, né dire niente. Non sapevo perché, ma mi sentivo strana: le immagini del sogno che avevo fatto poco prima erano ancora vivide nella mia mente, tanto vivide da continuare a ferirmi... Mi guardai intorno un momento, cercando di scacciare quel pensiero... non riuscivo a distinguere i contorni della stanza in cui mi trovavo e ciò contribuiva a far sì che quel vivo senso di inquietudine non mi abbandonasse... Lentamente voltai la testa e scrutai quello specchio che era stato posto accanto al mio giaciglio... prestarmi ai malvagi giochi di Guxio e Bumin era l’ultima cosa che avrei voluto fare, eppure non seppi trattenermi: mi avvicinai all’alto vetro dalla superficie scura e vi appoggiai appena le mani sopra... “Voglio vedere Guisgard...” mormorai “Fammi vedere Guisgard e gli altri!” La nebbia scura sotto il vetro prese a vorticare velocemente, sempre più velocemente... e io rimasi in attesa, sentendo che il cuore mi stava lentamente sprofondando verso il basso ogni istante di più.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
14-01-2011, 22.31.20 | #945 |
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Il gesto di Guisgard e le sue parole sembrarono rincuorare di colpo il giovane Morven. Il cavaliere sorrise e in cuor suo la speranza delle riuscita e la volontà di perseguire i suoi sogni si fecero nuovamente forti e pulsanti. Aveva di nuovo accanto a sè un amico, qualcuno di cui sentiva di potersi fidare. Era vero, lui e Guisgard non si conoscevano certo bene, ma si erano intuiti, si erano capiti a vicenda. Quella notte, davanti alla locanda, si erano detto l'un l'altro molto più di quanto non si potesse ragionevolmente immaginare.
Per questo, quando vide la reazione di Gaynor e le parole altere che la dama rivolse a Guisgard, per un attimo ebbe l'istinto di fermarla... No, milady... siete in errore! fu quasi sul punto di esclamare... Siete in errore, egli non è ciò che credete!... già, perchè ai suoi occhi Guisgard, nonostante i suoi modi talvolta non impeccabili, era sempre stato un modello di cavalleria, fin dal primo giorno in cui lo aveva visto lanciarsi nel bosco per salvare Lady Rainbow. E lo sarebbe stato sempre. E fu proprio per quel motivo che decise di tacere, pensando fosse meglio lasciare che lo stesso cavaliere rispondesse alla fanciulla, secondo il suo sentire. Fu in quel momento in cui si discostò da Guisgard e da Gaynor che gli balenò in mente un'idea... già, ecco una cosa davvero utile da farsi prima di proseguire, mentre il nostro prode amico risolve il suo diverbio con la signora! E con un gesto repentino, che colse tutti di sorpresa, Morven estrasse Samsagra dal fodero e la puntò dritta alla gola di Dukey. Lo fissò con un sorriso cattivo. "Giusto una parola prima di proseguire, signore... Dopo quello che abbiamo scoperto del vostro capo, confesso di essere profondamente incuriosito... ditemi... voi, di preciso, da che parte state?" Mosse appena la punta di Samsagra sulla sua gola. "E badate di non mentire... sono giovane, e l'eccessiva ansia potrebbe farmi tremare la mano e giocarmi il brutto scherzo di non riuscire a calcolare bene la giusta distanza dal vostro collo!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 15-01-2011 alle ore 05.25.23. |
15-01-2011, 01.58.02 | #946 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Entrati in quella folta selva, il Cavaliere Vermiglio e Cavaliere25, si ritrovarono su di una stretta ed angusta stradina.
Alla domanda del giovane arciere il misterioso cavaliere del pozzo non rispose nulla. I due camminarono per un bel pò attraverso quel verdeggiante scenario, fino a quando avvistarono in lontananza un bellissimo castello. "Ecco..." mormorò il Cavaliere Vermiglio "... siamo arrivati." Raggiunsero allora quella fortezza e subito il ponte levatoio fu calato. E quando furono nel castello una bellissima fanciulla corse incontro al Cavaliere Vermiglio. "Papà! Papà!" abbracciandolo. "Sei tornato! Mi sei mancato tanto!" "Ora sono qui piccola mia!" Rispose il cavaliere togliendosi il pesante elmo che gli copriva il capo. Aveva un volto austero e reso duro dalle battaglie. Lunghi capelli lo avvolgevano ed una folta barba gli donava nobiltà e fierezza. Era bruno ed i tratti sembravano tradire origini latine. "Chi è lui'" Chiese la fanciulla indicando Cavaliere25. "E' un mio servitore..." rispose il cavaliere "... e resterà qui per molto tempo..." "Ciao..." disse la ragazza avvicinandosi a Cavaliere25 "... io sono Gidelide... tu?"
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15-01-2011, 02.46.16 | #947 |
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Il gruppo, intanto, era sempre alle prese con ansie e timori.
"Milord, non biasimatela, ma di certo ringraziatela! Lady Gaynor volle aiutarvi, correndo qui per ritrovarvi!" Esclamò Iodix. Guisgard restò sorpreso dalle parole del suo giullare. "Non lasciate che torni nel bosco da sola..." intervenne il Cappellano "... è una donna ed è da sola... e i nostri nemici infestano ogni angolo di ciò che ci circonda..." Guisgard allora restò un momento pensieroso. "E sia..." disse raggiungendo la dama "... allora metteremo in pratica ciò che avete detto! Come mi avete definito poco fa?" "Orgoglio e superbo vi ha definito! E a dire il vero mi ha molto divertito!" Ridendo il giullare. Guisgard allora gli lanciò un'occhiataccia e Iodix intimorito si coprì il volto col buffo cappello. "Avete detto che sono il capo, giusto?" Domandò il cavaliere a Gaynor. "Allora come tale mi comporterò!" La prese per un braccio e la riportò nel gruppo. "Spicente di non essere un cavaliere degno di cortesia e nobiltà, ma solo un tipaccio maleducato, milady..." continuò "... ma come capo devo anche badare a tutti voi... e lo farò, contateci!" Ma quella scena fu interrotta da Dukey che gridava contro Morven. "Qualcuno fermi questo pazzo!" Urlava. "E tu, marrano e vile, toglimi questa spada di torno o te la farò ingoiare!" "Grandezza del Creato!" Esclamò allarmato il Cappellano davanti a quella scena.
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15-01-2011, 02.57.12 | #948 |
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Morven teneva Samsagra ben salda, puntata contro la gola di Dukey, il quale non aveva saputo far altro che agitarsi e mettersi a squittire come un sorcio.
"Marrano e vile, toglimi questa spada di torno o te la farò ingoiare!" Ma il sorriso di sfida non si spense sul viso del giovane, e quando con la coda dell'occhio vide Guisgard tornare, tenendo Gaynor per un braccio, si rivolse al suo vecchio compagno: "Guisgard, quest'uomo era al servizio di quell'infame di Bumin... non so se sia così testa vuota da esservi asservito a questa banda di manigoldi eretici, ma credo che dovremo trovare il modo di farlo parlare prima di proseguire... non mi va di andare là sotto con questa serpe in seno!" Poi, rivolgendosi di nuovo a Dukey, che teneva ancora sotto scacco: "Ti è chiaro il discorso, amico? O dentro, o fuori... o sei dei nostri o bruci all'inferno con i tuoi compari! E adesso dimmi la verità su te e su Bumin!"
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15-01-2011, 03.06.33 | #949 |
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Quella stanza, animata da inquiete ombre e tormentate emozioni, appariva come un luogo fuori dal mondo e dal tempo.
La debole luce di quella candela sembrava solamente sfiorare il buio di quel posto, rendendo ancora più inquietanti le immagini che circondavano Talia. La voce di Bumin, con le sue deliranti promesse di morte, risuonava ancora tra quelle pareti. E questo non faceva che rendere ancora più cupa e disperata la prigionia della dama di Cartignone. Poi quello specchio. Sembrava attrarre a se la lieve luce della candela, riflettendo enigmatici bagliori dalla sua superficie. E quella nebbia. Densa, inquieta, pareva quasi danzare ed avvolgere ogni cosa. Poi, ad un tratto, alcune figure cominciarono a muoversi tra quella innaturale nebbia...
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15-01-2011, 03.21.46 | #950 |
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Guisgard allora si avvicinò ai due.
Fissò con attenzione Dukey senza dire nulla. "Cosa c'è da guardare?" Chiese con rabbia il cavaliere. "Hai detto che sei il nuovo capo, no? Allora, per tutti i diavoli, intervieni!" "Cosa hai da dire sul tuo rapporto con Bumin?" Chiese Guisgard. "Che cosa volete insinuare?" Domandò Dukey. "Da come parlate allora tutti i cavalieri di Cartignone appartengono alla setta che stiamo cercando, essendo Bumin il capo delle milizie della nostra città!" "Eri una sorta di tirapiedi di quel bastardo" fece Guisgard "e un simile servile comportamento disonorerebbe qualsiasi cavaliere!" "Parli proprio tu!" Esclamò Dukey. "Tu che, per tua stessa ammissione, non hai nè nobiltà, nè dignità!" "Si, grida più forte..." mormorò Guisgard "... come un maiale che sta per essere scannato... perchè quello sei..." "Vi fate forti perchè siete in due" ribattè Dukey "ed io invece ho una spada puntata contro!" "Tranquillo..." disse Guisgard con uno sguardo freddo e senza apparenti emozioni "... presto avrai l'occasione che tanto cerchi per affrontarmi... ma non ora... liberatelo e tenetelo d'occhio..." rivolgendosi a Morven "... e bada" fissando di nuovo Dukey "che non ti toglierò lo sguardo di dosso..." Andò poi davanti a tutti ed esclamò: "Abbiamo già perso troppo tempo! Avanti, andiamo!"
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