04-09-2010, 07.16.21 | #941 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Non so come strega" disse sorridendo Mion a Morrigan, mentre riponeva la spada nel fodero "quanto siate brava, milady, ma come spadaccina siete davvero abile! I miei complimenti! Siete la seconda dama che incontro da quando è cominciata questa faccenda, che tira di spada senza far rimpiangere un uomo. Quanto all'Oriente, lì forse troveremo degni avversari per le nostre spade."
E sorrise facendole l'occhiolino.
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04-09-2010, 11.45.34 | #942 |
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Si dissi è una buona idea facciamo come niente fosse dissi rivolgendomi a Maladesh e appena avremo modo riprenderemo i nostri vestiti di sempre intanto che parlavo pensai a Guisgard chissà che stava facendo se era riuscito a trovare Talia i pensieri mi offuscavano la mente ora anche gli uomini di cosimus speravo che la nostra avventura finisse per il verso giusto.
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fabrizio |
04-09-2010, 12.31.35 | #943 |
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A quel punto, suo malgrado, fu il turno di Morrigan di sperimentare l'imbarazzo.
"Come strega, dite..?" balbettò incerta " Diciamo che sto cercando di limitare l'uso dei miei poteri... diciamo che preferisco usarli soltanto quando è strettamente necessario" Diciamo pure che sarei stata nuovamente costretta ad usarli, se la vostra spada non fosse stata così abile e veloce, e voi non aveste colpito quei due uomini con tanta prontezza, nonostante la vostra ferita... Lo strano sentimento di riconoscenza che sperimentò in quell'attimo la spaventò, e quasi la irritò. Guardò l'uomo cui Mion aveva reciso il braccio che rantolava e tremava nell'erba sporca del suo sangue. "Finite quell'uomo se volete essere pietoso, oppure lasciatelo fuggire e morire da solo... poi fermiamoci un po' per riposare! Qui o altrove ormai non ha più importanza... purchè lo si faccia al più presto, o voi non avrete più la forza di fare un passo se continuate a chiacchierare così tanto!" Con un gesto brusco si stacco da lui, si avvolse nel mantello e si accoccolò tra le ampie radici di una quercia che le offrirono riparo in un abbraccio. Chiuse gli occhi e finse di voler riposare. Da quel nascondiglio seguì i movimenti di Mion sottecchi... come strega, eh? Se voi sapeste che potrei farvi a pezzi in questo stesso momento, solo con uno sguardo, solo desiderando... orbene, cavaliere, io non credo che vi avvicinereste più a me con tanta sicurezza... io non credo che vi piacerebbe più avermi al vostro fianco... io non credo... E involontariamente il suo sguardo cadde sulla mano che Mion aveva stretto nel suo delirio... che sciocchezze, Morrigan! Meglio pensare ad altro! Scrollò il capo come se dovesse scacciare il pensiero che vi era entrato, e tornò a rivolgersi all'uomo con curiosità. "La seconda dama che incontrate, avete detto? Di grazia, messere, i racconti delle vostre avventure non fanno che portarmi di stupore in stupore... ditemi chi è questa spadaccina, mentre lasciamo che i nostri corpi trovino conforto sotto queste piante"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
05-09-2010, 03.53.37 | #944 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mion fissò quel cavaliere ferito, che per il dolore si contorceva tra l'erba.
Non aveva più neanche la forza di urlare, ma riusciva solo ad emettere incomprensibili ed innaturali versi. "Essere pietoso con chi ha rapito la futura moglie del mio signore e massacrato i miei compagni?" Disse con disprezzo ed odio. "Sarebbe solo un atto di prepotenza verso il demonio, che ben ha meritato le loro anime... come io la gioia del loro dolore..." Poco dopo quel cavaliere spirò, mettendo fine alla sua terribile agonia. Mion intanto si era avvicinato a Morrigan, sedendosi poi accanto a lei. "Conobbi quella donna di cui mi domandate" cominciò a raccontare "quando con i miei compagni giungemmo nelle terre di Camelot... il mio comandante, sir Stefan, che Iddio abbia pietà della sua anima, mi incaricò di accompagnarla... anche lei cercava quel Guisgard e noi ci saremmo poi riuniti con gli altri più avanti... il nome di quella donna era Polgara ed era una spadaccina molto abile... come voi, milady..." Restò per un momento in silenzio. "Ma voi siete diversa da tutte le altre donne che ho conosciuto..." aggiunse "... c'è qualcosa nei vostri occhi... qualcosa che mi sfugge e non riesco a comprendere..."
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05-09-2010, 04.07.03 | #945 |
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"Ecco, laggiù, guarda..." disse Guisgard a Talia, indicando la conca "... quella è l'abbazia..."
Il loro cavallo poco dopo li portò davanti al grande portone. Guisgard bussò con decisione e alcuni istanti dopo qualcuno cominciò a parlare dall'interno. "Chi è che bussa?" "Perdonate, mio buo chierico, siamo viaggiatori e chiediamo di vedere padre Alwig..." "Chi lo cerca?" Chiese il chierico. "Ditegli che è giunta lady Talia da Carcassonne..." Un momento dopo il portone si aprì e i due viaggiatori furono accolti all'interno e condotti da padre Alwig.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 05-09-2010 alle ore 04.15.51. |
05-09-2010, 04.21.28 | #946 |
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I due furono fatti entrare in una grande sala, dove ad un antico ed austero scrittoio vi era un uomo intento a copiare un codice.
Ma appena li vide, l'uomo si alzò e si avvicinò ai due. "Bontà Divina!" Dise raggiante padre Alwig. "Talia, siete voi? Siete ancor più bella di come vi ricordavo! Qual buon vento vi conduce qui?" "Vento di tempesta..." intervenne Guisgard. "Cosa significa?" Chiese turbato il chierico. "E voi chi siete?" "Lady Talia vi racconterà tutto, eccellenza..." rispose Guisgard.
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05-09-2010, 04.47.27 | #947 |
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Non sapevo spiegare quel vago senso di gioia che provai nel trovarmi di nuovo di fronte il mio buon vecchio amico.
Padre Alwigh alzò gli occhi dal suo lavoro quando entrammo e li posò su di noi, mi riconobbe e allora si alzò in piedi. "Sono proprio io, padre!" confermai, facendo lentamente due passi avanti, ma non dominai quella gioia a lungo: così, immediatamente, corsi verso di lui e presi le mani che l'uomo mi aveva teso, stringendole nelle mie. "Tuttavia, padre, non siamo qui per una visita di piacere..." mormorai dopo un momento "Al contrario, adesso pù che mai penso di aver bisogno del vostro aiuto e del vostro consiglio..." Così dicendo, gli lanciai un'occhiata seria che, mi parve, lui ricambiò immediatamente. Non era più l'uomo forte e irruento che vedevo nei miei ricordi di bambina... al contrario, relativamente a quei ricordi, lo trovai un po' invecchiato e, adesso, una candida barba scendeva dal suo mento e si confondeva con i capelli, anch'essi ormai imbiancati. Tuttavia i suoi occhi erano vigili, esattamente come li ricordavo, la stretta della sua mano era salda e un vago senso di autorità emanava, ora più che mai, dalla sua robusta figura.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
05-09-2010, 04.55.32 | #948 |
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Il chierico, fissando Talia, ne scrutò l'inquietudine e la paura.
"Sedetevi, vi prego..." disse loro "... e raccontatemi tutto..." Poi fissando Guisgard: "E voi, messere, siete di Carcassonne? Accompagnate lady Talia per ordine di suo padre?" Guisgard lo fissò senza rispondere, per poi guardare Talia. "Padre..." disse dopo alcuni istanti "... non sono di Carcassonne, né vengo a nome del signore di quelle terre... ma ascoltate lady Talia e capirete..."
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05-09-2010, 05.19.19 | #949 |
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Mi sedetti e mi schiarii la voce, un poco in imbarazzo...
"Padre..." iniziai "Come potete ben immaginare, questa visita a voi non fu comandata dal visconte di Carcassonne. Al contrario, egli non sa che sono qui... poiché io..." sospirai "Io, padre, sono fuggita da Carcassonne!" Vidi qualcosa agitarsi in fondo ai suoi occhi a quelle parole ma, non dandogli il tempo di dir niente, continuai a parlare: "Questa cavaliere lo incontrai a Camelot e lì mi offrì aiuto! Da allora molte cose sono successe..." Rapidamente gli narrai dell'insensato ordine di mio padre di sposare il vecchio duca di Borgogna, di come mi fossi sentita e di come l'avessi implorato inutilmente, trovandomi infine costretta a fuggire. Parlai poi dell'arrivo a Camelot e della fuga con Guisgard, gli narrai con passione le poche cose che sapevo di lui e di come mi avesse aiutata, poi raccontai di come Cosimus mi avesse rapita e minacciata e di come fui liberata. Quando smisi di parlare mi sentivo, in parte, più leggera.
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05-09-2010, 05.29.41 | #950 |
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Il vecchio Chierico restò un attimo in silenzio, con lo sguardo pensieroso.
"Figliola..." cominciò a dire "... vedo che la severità, o forse dovrei dire l'austero rigore, di vostro padre continua a scontrarsi con i suoi figli... ricordo che già Raphel ebbe forti contrasti con il visconte... qui però, da quanto ho appreso, non si tratta più di una semplice fuga... ci sono persone che vi cercano... e non persone comuni, ma cacciatori di taglie ed addirittura cavalieri... e voi..." rivolgendosi poi a Guisgard "... come avete potuto agire con tanta leggerezza? Scappando con lei avete fatto in modo che diventasse anch'ella mira e bersaglio dei vostri inseguitori! Un conto è avere alle calcagna gli uomini di un padre preoccupato... tutt'altra cosa è invece essere braccati da uomini senza scrupoli!" "Avete ragione, eccellenza..." rispose Guisgard "... è per questo che siamo qui... lady Talia ha bisogno di un posto sicuro dove stare... così che io possa sistemare tutto..." "E come pensate di fare?" Chiese padre Alwig. Guisgard non rispose e istintivamente portò lo sguardo sul grande Crocifisso che dominava l'ampia parete della sala.
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