30-01-2016, 04.37.24 | #941 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Clio entrò nella Pieve, tra le sue navatelle semibuie e le alte colonne di pietra nuda.
Ad un tratto udì dei passi e vide un chierico intento a sistemare dei ceri davanti all'Immagine di Gesù. Ma un attimo dopo una figura incappucciata apparve sulla soglia della Pieve. Raggiunse l'immagine del Redentore, si segnò e si inginocchiò.
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30-01-2016, 04.40.33 | #942 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Oh, ragazza mia...” disse la nana “... e voi siete venuta fin qui solo seguendo un sospetto? Il vostro amico non è qui. Io non l'ho visto arrivare. Forse avete ingigantito la cosa, magari sarà scappato o andato chissà dove. Tra poco sarà buio e vi consiglio di fare ritorno a casa vostra.”
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30-01-2016, 04.44.37 | #943 |
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L'uomo ferito scosse il capo, come a volersi destare dall'essere intontito, per poi tenersi forte il braccio.
“Sono ferito, ora rammento...” disse ad Altea. “Bevete un sorso di quel vinello.” Fece Alvaro e l'uomo annuì, per poi bere. “Sono stato assalito dai soldati...” mormorò il ferito “... erano una mezza dozzina... mi hanno inseguito e poi ferito di striscio con una freccia... sono vivo per miracolo...” “Perchè ce l'avevano con voi?” Chiese Alvaro. “Forse dovrei andare ora...” l'uomo ferito.
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30-01-2016, 04.47.31 | #944 |
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"Voi non capite!" esclamai "Io devo trovarlo!" Mentre alcune lacrime ricominciavano a scorrere e le ginocchia cedevano al suolo, stremate anch'esse da quel pianto accorato e disperato.
Non potevo desistere, dovevo trovarlo, ad ogni costo. "Vi prego... Aiutatemi... Voi conoscete questi luoghi, chi poteva essere quell'uomo? Dove può averlo portato?"
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30-01-2016, 10.23.27 | #945 |
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Avevo messo in conto che tornare a casa non sarebbe stato qualcosa di immediato ma l'idea della lettera mi pareva una buona cosa, per intanto.
La verità. La verità che proponeva Jean non sarebbe piaciuta alla mia famiglia, per loro era inconcepibile che io potessi innamorarmi di qualcuno visto che ero stata promessa sposa fin da bambina. Nella lettera avrei cercato i termini giusti per spiegare ogni cosa, ciò che mi premeva era che a casa fossero rassicurati dal fatto che io stessi bene e che non vi era più alcun riscatto. Guardai Jean, il mio futuro marito. Si, mi sarebbe potuta andare anche molto peggio e magari con il tempo avrei anche potuto finire per innamorarmi di un uomo così. << Vorrei scrivere subito la lettera>> allungai la mano poggiandola al braccio di Jean, << volete accompagnarmi alle mie stanze?>> Gli sorrisi dolcemente, in realtà c'erano anche altre questioni. << Io...ho un'altra richiesta. Per tutti qui non sono che una infedele... Acconsentirò a sposarvi secondo il vostro credo ma, nel privato, potrò continuare a pregare come mi é stato tramandato? Non vi darò fastidio, sarò discreta e nelle occasioni ufficiali sarò al vostro fianco nelle vostre chiese.>> Per me questo era molto importante e speravo tanto che Jean acconsentisse. Ripresi a parlare mentre qualche servo ci passava accanto, << nella lettera chiederò il mio corredo nuziale e la dote, avrò il mio abito da sposa e vorrei usare quello anche se tanto diverso dai vostri. La dote sarà affidata a voi naturalmente.>> Visto che il matrimonio mi me era stato sempre insegnato che fosse una sorta di contratto, accordo tra persone, un mero accordo, una compravendita, parlavo lucida di tutti quegli aspetti. << Certo la mia dote non vale quanto il mio riscatto ma...>> mi fermai, eravamo arrivati davanti alla mia stanza ed entrammo. Ora non c'erano più eventuali orecchie indiscrete. << Come pensate di fermare Guisgard e gli altri?>> in effetti la mia liberazione era dipesa da quello e volevo capire se il piano di cattura era efficace, << a me potete dirlo. Una moglie e un marito non dovrebbero avere segreti>> dissi in tono confidenziale mentre scioglievo i capelli. Mio marito. Quell'uomo sarebbe diventato mio marito. Mi concessi qualche istante per guardarlo. Era bello. Tanto diverso dagli uomini che conoscevo. Loro tutti scuri, capelli e occhi e barbe e baffi incolte. Jean invece era biondo, con due magnetici occhi azzurri. Si, decisamente mi sarebbe potuta andare peggio. Forse la mia fortuna iniziava a girare.
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30-01-2016, 12.38.58 | #946 |
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Ascoltai sia l' uomo che Alvaro...l' uomo non si era presentato, però iniziai a pensare fosse davvero uno dei briganti. Il loro nome..non lo dissi a ser Alvaro, sapevo da mio fratello iniziava con "Freccia" poichè sapevano e usavano solitamente arco e freccia. Arma che sapevo usare grazie a Lord Carlon..mi ricordo gli allenamenti per centrare quella mela, lui ci teneva..e come si affannava perchè quel gomito stesse in giusta posizione..per me bimba cosi minuta. A dire il vero mi sorpresi come il nobile cavaliere sapesse del vestiario dei briganti e prima era stato dalla parte del barone per ravvedersi subito..era un discorso dovevo portare davanti a Frate Roberto..ma soli io e lui.
Guardai il ferito.."Si, è una fortuna siete vivo...tutti quei soldati contro di voi.." risi "Dovete averla fatta grossa, beh vedete la mia rocca..giorni fa è stata distrutta proprio dai soldati per arrestare mio fratello Tomas solo per aver cacciato due fagiani di quel nobiluccio da strapazzo chiamato Ferico, infatti io qui vivo in una sorta di eremitaggio..ma dite..siete forse..uno dei Signori del Bosco..manterrò il segreto..non avrei rischiato di portarvi qua...ovvio vi lasciamo andare, ma siete debole..se volete vi portiamo vicino al vostro covo nel bosco..non oserei essere invadente contro chi deve, assolutamente, sconfiggere il Barone" guardai la ferita..non si era infettata..e la fasciai nuovamente e mi rivolsi ad Alvaro.."Accidenti..noi dovremmo pure andare da frate Roberto..come faccio ad avere i soldi per pagare quei dannati soldati" e mi voltai verso il misterioso uomo "Ieri notte abbiamo fatto un servizio per frate Roberto della Pieve di Monsperon e abbiamo aiutato una povera famiglia..il figlio malato e non avevano soldi per le medicine, ho dato loro tutti i pochi soldi mi rimanevano purchè non vendessero la mucca..però uscirono dalla vegetazione gli uomini del Maresciallo e pretesero da loro un dazio che avevano già pagato e pure da parte mia..io non l'ho mai pagato, non darei mai i soldi al barone...però per salvare quella povera gente ho dato loro appuntamento stasera nella locanda dove lavoro, se non pago hanno detto abuseranno di me. Io ci lavoro in locanda, non posso perdere il lavoro..e appunto stavamo andando dal chierico e vi abbiamo visto...quindi devo risolvere questa situazione, ho paura si rivalgano su quella famiglia e sarebbe un guaio pure per me..quindi collaborate per favore..se siete uno dei briganti vi riporteremo noi e poi risolverò questa situazione..se non lo siete presentatevi e io non vi negherò accoglienza, ormai sto dando riparo a molti a quanto pare" e risi per quella situazione in cui non immaginavo mai di trovarmi.Riflettei un attimo.."Ser Alvaro, occupatevi di questo uomo..io non so che fare...nel frattempo io vado alla Pieve..il messere ha chiesto di andarsene, magari poi mi raggiungerete". Feci un cenno all' uomo.."Sapete dove trovarmi". Uscii e montai a cavallo di Cruz..avere due storie sospese era difficile ma non volevo mettermi in pericolo coi soldati e spronai Cruz verso la Pieve. Scesi e suonai il campanellino..avrei chiesto solo i soldi per la famiglia, i miei li avrei guadagnati lavorando..Non volevo togliere il pane alle famiglie, e così avrei pure parlato col frate su quei dubbi su Alvaro.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 30-01-2016 alle ore 18.31.16. |
30-01-2016, 22.55.59 | #947 |
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Attraversai tutto il bosco con il cuore in tumulto. Avevo provato sensazioni a me sconosciute, donando il mio corpo e il mio cuore ad un estraneo quasi... mi ero lasciata andare completamente e avevo creduto che Adespos avesse provato le mie stesse emozioni, ma il suo comportamento dopo la notte di passione appena trascorsa mi aveva destabilizzata. Capivo il suo ruolo fra i compagni e sapevo il tipo di vita che conduceva, ma un po' di dolcezza sarebbe stata d'obbligo nel commiato. Fu così che arrivai a palazzo, con la confusione nella mente e, nel medesimo tempo, la speranza nel cuore. Entrai in casa, trovando Ensa ad aspettarmi.
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31-01-2016, 21.39.04 | #948 |
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La pieve immersa nel silenzio mi trasmettè immediatamente un senso di pace e tranquillità.
Quella penombra e il profumo delle candele dava al semplice edificio un senso mistico, decisamente appropriato. Vidi un chierico intento ad accendere delle candele, e ciò mi sembrò quanto mai normale in un luogo come quello. Fu tuttavia la seconda figura ad attirare maggiormente la mia attenzione. Un uomo incappucciato che si inginocchiò a pregare. Perché giungere incappucciati in chiesa? Magari era un brigante, avrebbe avuto senso dopotutto, considerando l'avversione di Ferico per la chiesa. Così, mi avvicinai a lui, silenziosamente, con passi leggeri, non troppo però o avrei rischiato di sembrare invadente. Mi inginocchiai a mia volta in una panca poco distante, con le mani intrecciate e lo sguardo basso, come mi aveva insegnato mia madre. Ma continuavo comunque a tenere sotto controllo quella misteriosa figura. |
01-02-2016, 00.31.46 | #949 |
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La nana guardò Gwen e fu presa da compassione nel vedere la giovane in lacrime.
"Eh, benedetta ragazza..." disse scuotendo il capo "... finirete nei pasticci... e farete finire anche me nei guai... su, entrate... e cercate di non fare rumore..." invitandola ad entrare nel castello.
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01-02-2016, 00.36.05 | #950 |
Cittadino di Camelot
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Mi alzai con le gambe tremanti, asciugando le lacrime ed entrando dentro.
Mi dispiaceva se fosse finita nei guai per colpa mia, non era certo questo il mio intento, ma dovevo ritrovare Emon e mi sarei sentita eternamente in colpa se avessi fallito per la seconda volta.
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