15-01-2011, 03.37.11 | #951 |
Cittadino di Camelot
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Morven attese che Guisgard finisse il suo discorso, senza intervenire.
Se fosse stato per lui, lo avrebbe ucciso all'istante. In realtà non gli importava davvero se Dukey facesse o meno parte della setta. Per Morven, lui e Bumin erano stati, in qualche modo che gli era in parte oscuro, i responsabili della morte di Goldblum. E per questo il cavaliere avrebbe ucciso Dukey, prima o poi. Ma Morven aveva fatto una promessa, tempo addietro. Quando era fuggito dal ducato di Cassis, per molto tempo aveva vissuto da mercenario, vendendo la sua spada al migliore offerente. Non aveva mai fatto grande distinzione tra buoni o cattivi... i cattivi erano sempre quelli per cui era stato pagato. Ma quando Cypher era morto, era morto per quell'oro, qualcosa si era squarciato nel petto di Morven. Si era reso conto di aver condotto una vita alla cieca, solo perchè aveva perso la speranza. Pensava di non poter più salvare la sua amata Zulora, pensava di non poter più recuperare le terre di suo padre, e pensava che non ci fosse più nulla di buono nel suo sogno... ma lo sguardo di Cypher mentre si spegneva tra le sue braccia, gli occhi di quell'uomo che era stato per lui come un fratello, le sue ultime parole... Morven, io ho capito... sì, Cypher l'aveva capito, aveva compreso quello che lui aveva nel cuore, e non gli aveva lasciato nulla, se non quelle due vecchie spade... due vecchie spade, come un sacro patto d'amicizia. Da quel giorno Morven aveva cambiato la sua vita. Aveva ricordato a se stesso il suo sogno... aveva scelto di essere Parsifal e di continuare la sua ricerca, anche se tutto il mondo continuava a ripetere che il suo Graal non esisteva da nessuna parte. Aveva promesso, davanti ad un altare, di seguire la giusta via per diventare un cavaliere, e per poter tornare nelle sue terre non già di nascosto e nell'ombra, ma a testa alta e con pieno diritto. Per questo non aveva ancora ucciso Dukey. Perchè era un cavaliere, e aveva bisogno di una ragione. Non poteva ucciderlo, senza una ragione! Così attese che Guisgard finisse il suo discorso, senza intervenire. In fondo, lo aveva scelto come suo capo già da tanto tempo, da quel giorno lontano nel bosco di Cartignone... Si staccò da Dukey, obbedendo alle parole del suo compagno, ma prima di lasciarlo libero, con un sorriso cattivo, gli lasciò un leggero segno sull gola con la punta della spada, un leggero segno che si tinse di rosso. "Questo per mantenerti viva la memoria..." gli mormorò, passandogli vicino, e rinfoderò la spada. Quindi si mise in marcia e seguì Guisgard lungo quel passaggio che li avrebbe condotti nel ventre della terra.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 15-01-2011 alle ore 05.23.59. |
15-01-2011, 12.05.58 | #952 |
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Guardai la fanciulla e dissi salve a voi mylady il mio nome è cavaliere25 è un piacere fare la vostra conoscenza poi rivolto al cavaliere Vermiglio dissi vi devo fare i miei complimenti avete un bel castello poi riguardando la fanciulla dissi mylady avreste un po d'acqua ho una sete terribile e aspettai
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fabrizio |
15-01-2011, 14.03.58 | #953 |
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Gaynor trattenne la velenosa risposta che le era salita alle labbra, dal momento che la presa di posizione di Sir Guisgard le aveva fatto una certa impressione. Capì che quello era il suo modo di scusarsi per la villania dimostrata e accettò così la decisione, premurandosi però di apostrofare il cavaliere con queste parole: "E sia, ma la prossima volta vi invito a non toccarmi senza una valida ragione. E' un privilegio che non avete ancora acquisito."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
15-01-2011, 14.10.09 | #954 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Gidelide sorrise, mostrando un delicato inchino a Cavaliere25.
"E' vero, che sciocca!" Arrossendo. "Sono una pessima padrona di casa... non vi ho neanche fatto preparare qualcosa!" Battè allora le mani e un attimo dopo due nani entrarono nella stanza. "Portate dell'acqua fresca e qualche liquore aromatico per il nostro ospite..." ordinò con dolcezza la fanciulla "... insieme a del pane appena sfornato, formaggio, miele e frutta." I nani risposero con un inchino e dopo un pò servirono sulla grande tavola della sala ciò che la loro padrona aveva chiesto. "Mangiate pure a sazietà, Cavaliere25!" Invitò la bella Gidelide. Poi prese alcune piccole tele, si accomodò dall'altra parte della tavola e cominciò a disegnare. "Non vi recherò disturbo alcuno, messere." Disse con un tenero sorriso. "Attenderò che abbiate finito di mangiare occupandomi dei miei disegni." Il Cavaliere Vermiglio fissò con gioia la sua giovane figlia e si sentì profondamente rasserenato dal calore che regnava nella sua dimora. Si sedette allora accanto al fuoco e si addormentò.
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15-01-2011, 14.13.47 | #955 |
Cittadino di Camelot
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Vidi quel ben di dio su quella tavola e iniziai a mangiare mentre guardavo la fanciulla sorridente poi gli dissi mylady che state disegnando di bello se posso chiedervelo e piegai il capo come imbarazzato
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fabrizio |
16-01-2011, 04.07.00 | #956 |
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Cavaliere25 allora cominciò a gustare tutte le prelibatezze che gli vennero servite.
"Io amo moltissimo disegnare, messere..." disse Gidelide "... forse è la cosa che più mi piace fare... l'unica che mi faccia sentire veramente viva." Si voltò verso suo padre e, vedendolo addormentato accanto al camino, chiese: "Volete vedere qualche mio disegno, messere?" E corse verso Cavaliere25, mostrandogli diversi fogli illustrati. C'erano paesaggi rurali, montani e collinari, insieme a laghi e fiumi. In altri erano rappresentati i diversi animali che abitavano i luoghi che circondavano il castello. "Io non esco mai da questo castello..." continuò "... mio padre non vuole... dice che il mondo la fuori è pericoloso... e nei miei disegni raffiguro solo ciò che posso vedere in questo castello o fuori dalle sue finestre." Restò un attimo in silenzio e dopo aver gettato un altro sguardo verso suo padre, sincerandosi che dormisse ancora, aggiunse: "Ho un disegno particolare... l'ho fatto dopo un sogno... non so bene cosa significhi..." E lo mostrò al giovane arciere. Sul foglio era raffigurata una stranissima immagine: una giovane legata sopra un altare, attorniata da diversi uomini che si apprestavano a sacrificarla. "Non ho mai rivelato a nessuno questo mio sogno..." disse la fanciulla "... nè mostrato ad alcuno questo disegno... mio padre potrebbe non approvare che disegni simili immagini... voi però giuratemi di non tradire questo mio segreto, messere... mi sono fidata di voi..."
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16-01-2011, 04.37.56 | #957 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Intanto, nel ventre oscuro e maledetto del bosco, il gruppo si apprestava a continuare il suo cammino.
"Davvero?" Con un sorriso sarcastico Guisgard. "Come desiderate, milady..." accennando un lieve inchino davanti a Gaynor "... allora cercherò di rammentare i miei diritti, purchè voi facciate altrettanto con i vostri doveri! Cercate di restare nel gruppo ed evitate altre uscite come quella di poco fa! Forse non avete ben compreso che in giro ci sono dei fanatici che amano divertirsi a macellare giovani fanciulle indifese! Quindi se i miei modi villani e scortesi vi danno sui nervi, cosa che comprendo perfettamente, allora badate di non fare altre sciocchezze ed io non sarò costretto ad utilizzarli di nuovo!" "Ehi, Ammazzasette!" Gridò, con ironia mista ad insofferenza, Dukey a Guisgard. "Vuoi dire a questo moccioso di smetterla con questa sua spada?" Indicando Morven. "Guarda cosa mi ha fatto sul collo! Se non lo richiami come faresti col tuo cane, alla prima occasione lo infilzerò a dovere!" "Chiudi il becco" rispose Guisgard senza neanche voltarsi "e smettila di frignare! Ora andiamo!" Urlò poi, facendo segno all'intero gruppo di seguirlo.
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16-01-2011, 12.50.18 | #958 |
Cittadino di Camelot
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Guardai i diversi disegni che la dolce fanciulla mi fece vedere e dissi siete molto brava vi faccio i miei complimenti poi mi girai a guardare il viso della giovane era molto dolce e affascinante dissi state tranquilla mylady non lo verrà a sapere nessuno di questo vostro sogno e del vostro disegno ve lo prometto sulla mia stessa vita e rimasi fermo a guardare i suoi splendidi occhi
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fabrizio |
17-01-2011, 01.47.19 | #959 |
Cittadino di Camelot
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Un silenzio ovattato dominava quella sala, un silenzio irreale e pesante. Stando lì si aveva quasi la sensazione che quel buio avvolgesse ogni cosa come una fitta coltre o, forse, come una gabbia stretta e invalicabile, entro cui tutto ciò che esisteva era quel giaciglio, quello specchio e quella candela.
Una strana sensazione mi indusse a spostare gli occhi dallo specchio e a ruotarli lentamente intorno, facendo attenzione ad ogni ombra e ad ogni pur minimo spostamento... era la fastidiosa sensazione di essere osservata. Presi così la candela che era posata vicino a me e la alzai alta sopra la mia testa, in modo che la sua luce si spingesse più lontano possibile... “Chi c’è?” chiesi, notando nella mia voce una nota leggermente impaurita che avrei desiderato non ci fosse “C’è qualcuno?” Tesi le orecchie, in attesa, ma non udii alcun suono, nessuna risposta e neanche il pur minimo respiro. Riabbassai così la mano e riappoggiai la luce a terra... eppure quella sensazione non mi abbandonava! Ad un tratto con la coda dell’occhio percepii che la nebbia nello specchio aveva preso a vorticare più velocemente che mai... tornai dunque a concentrarmi su quella superficie appena in tempo per vedere alcune figure affiorare da quella nebbia... socchiusi gli occhi e avvicinai un po’ il viso al vetro, nel tentativo di distinguerne meglio le sagome...
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
17-01-2011, 03.26.03 | #960 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il gruppo camminava tra quegli stretti cunicoli avvolti da una perenne oscurità solo intaccata dalle loro torce.
Il rumore dei loro passi si diffondeva tra le umide pareti, mischiandosi al perenne gocciolio che egheggiava tutt'intorno. Guisgard guidava la testa di quel gruppo ed il suo cuore era denso di inquieti pensieri. Mille immagini e suoni di un tempo lontano invadevano i suoi ricordi, mischiandosi alle innumerevoli sensazioni che percorrevano il suo animo. Pensava a tante cose. Al suo amico Gila, alla sua terra, la Cornovaglia e gli amici che aveva lasciato laggiù. "Chissà cosa accade in Cornovaglia..." pensava "... forse dormono a quest'ora laggiù... forse dormono in tutto il mondo..." Confuse voci provenivano dalle sue spalle, dai suoi compagni di viaggio. Ed allora tutti loro occuparono un pò dei suoi pensieri. C'era il Cappellano, che aveva deciso di scendere in quell'Inferno. "Perchè?" Si ripeteva. "Il suo ruolo gli impone tutto ciò, immagino..." Ed il fedele Iodix. Sarebbe dovuto restare in Cornovaglia. Era uomo di beffe e motti scherzosi lui, non un soldato o un avventuriero. E quel Morven. Era troppo idealista, troppo imbevuto di quei valori che si leggevano nei romanzi. Perchè era finito in un simile incubo? E quel Dukey? Che appariva come l'opposto di Morven? Si voltò un momento indietro e scorse allora tre figure che conosceva pochissimo. Il Vecchio delle Fosse. Chi era? Non parlava mai e sembrava indifferente a tutti e a tutto. Fissò poi la piccola Lyan e notò che anch'ella faceva altrettanto. E Guisgard ebbe la netta sensazione che quel suo sguardo non si fosse mai staccato da lui. Ed infine Gaynor. Perchè era giunta lì? Iodix gli aveva rivelato che era giunta per cercare proprio lui. Perchè? Una donna che viaggiava da sola. Non erano tempi che permettevano una simile cosa. Non con donne così belle e animate da un tale temperamento. Ma lei aveva qualcosa. Qualcosa di particolare. Qualcosa che però sembrava sfuggire a Guisgard. Cosa nascondeva veramente?
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