19-04-2013, 01.43.27 | #951 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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E mentre Altea si affrettava a raggiungere la stanza datale dal locandiere, una mano le afferrò il polso.
“Non sono un assassino.” Disse Velvò. “Mi avete giudicato senza conoscere la mia storia. Avete fatto in fretta a bollarmi come un volgare assassino. Nominate Dio, eppure non vi siete fatta dei problemi a condannarmi come spregevole brigante. Ma sappiate che non sono un assassino e che nelle mie vene scorre sangue nobile. Come nobili sono i miei sentimenti. Comunque non mi interessa giustificarmi. Soprattutto agli occhi di una donna come voi. Ecco, prendete...” facendo cadere a terre un gruzzolo di monete “... questa è la parte che vi spetta su quella balestra. Anche se ora non è più in mio possesso. Ma io mantengo la parola data. Ora non sono più in debito con voi.”
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19-04-2013, 05.08.33 | #952 |
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“La maledizione” disse Rosmunda a Cheyenne “consiste nel fatto che tristezza e disperazione aleggiano perennemente su questa città. Tutto a causa della tragica morte di quei due amanti e dell'incanto interrotto dal fiore non più sfogliato da lei.”
“E come può vincersi questa maledizione?” Chiese Urez. “Bisogna trovare il fiore dai cento petali.” Rispose lei. “Lo stesso che quella ragazza stava sfogliando la notte della sua morte. Trovato il fiore, sarà possibile rompere l'incanto malefico.” “E in che modo?” “Perchè grazie ad esso io coronerò il mio sogno d'amore.” “Come?” Incuriosito Urez. “Perchè quel fiore mi dirà se l'uomo dei miei sogni mi ama.” Fissandoli lei. “E se sarò felice io, lo saranno anche tutti i miei sudditi. E la tristezza non dimorerà più in questa città.” “Non comprendo...” pensieroso Urez. “Perchè io sono la discendente di quella sfortunata ragazza.” Urez si voltò a fissare Cheyenne. “Cosa ne pensate?” Domandò alla sua compagna di viaggio.
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19-04-2013, 05.10.36 | #953 |
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A quella lettera letta da Elisabeth, Sawas restò per qualche momento pensieroso.
“Forse non siete tanto pazza...” disse “... forse davvero questa storia potrebbe aprirci le porta del palazzo del re. Sperando naturalmente che il re abbia a cuore la storia della vecchia Tylesia.” “Forse siete pazzi entrambi.” Fece Orez. “Ma del resto la pazzia è la vera musa dei geni, come disse qualcuno.” Così, i quattro raggiunsero il palazzo del re e chiesero di essere ricevuti. “E per quale motivo?” Chiese una delle guardie. E che sia un ottimo motivo, poiché re Thermes è molto impegnato oggi.” “Stiamo raccogliendo miti e leggende sulla vecchia Tylesia.” Spiegò Sawas. “In modo particolare su un'antenata della nostra amica.” Indicando Elisabeth. “E credete che queste cose possano interessare a sua maestà?” “Beh, la vecchia Tylesia...” “La vecchia Tylesia non esiste più!” Lo interruppe la guardia. “Vogliamo solo consultare gli archivi.” “Niente da fare.” Fissandoli la guardia. “E ora toglietevi dai piedi.” I quattro ritornarono nella locanda. “Occorre un altro piano...” mormorò Sawas. “Già, ma quale?” Demotivata Enusia. “Qualcosa che ci permetta di entrare a corte...” “In effetti il re sembra di cattivo umore e dubito possa tirarsi su per una consultazione negli archivi...” disse Orez. “Ma certo!” Esclamò Sawas. “Geniale, dottore!” “Che vuoi dire?” Chiese Enusia. “Il re è di cattivo umore” spiegò Sawas “e dunque occorrono degli specialisti per tirarlo su... amici miei... da oggi saremo attori itineranti! E lo spettacolo per il sarà il nostro lasciapassare a corte!”
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19-04-2013, 09.06.00 | #954 |
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Liberai il polso dalla sua stretta di mano, guardando i soldi cadere a terra...non accettai quel gesto privo di galanteria.
"No, non ho bisogno dei vostri soldi..mio padre, il Conte Trevor, ne dispone di molti..mio nobile signore" sorridendo appena "A me serviva quella balestra, come arma di difesa, per entrare a Capomazda e comunque avete dichiarato voi stesso che vi serviva per uccidere un uomo e con Costanza A non avreste fallito. Se ho frainteso, allora spiegatevi, altrimenti me ne andrò nella mia stanza, mio nobile signore, anche perchè domani devo partire alla volta del Monte Arcangelo e non sarà facile" dissi adirata "dimenticavo..mi presento..Contessa Altea Trevor". E lo guardai con sfida. Non capivo se voleva prendermi in giro o se avesse qualcosa di segreto da compiere.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
19-04-2013, 16.15.17 | #955 |
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Finalmente eravamo partiti.
Guardare la città allontanarsi mi diede un nuovo senso di euforia. La nuova avventura iniziava. D'un tratto, scrutai il mulino a vento, davanti a noi. "..che dite, chiediamo ospitalità per la notte?" Dissi sorridendo ai due uomini. |
19-04-2013, 19.19.30 | #956 |
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La palazzo mia infondo non era del tutto pazzia......e cosi' partimmo per il grande Palazzo e per la grazia del Re....ma come in tutte le cose..le persone che si chiamano Re...non sempre hanno voglia di vedere coloro che si chiamano nulla....fai conto poi se egli e' preoccupato.....ritornammo sui nostri passi alla locanda e allo stesso tavolo......mi sentii al punto di partenza...ma Sawas tiro' fuori dal suo cilindro un'altra oppurtunita' per andare a corte.....attori....attori itineranti......per Allah se lo sapesse mio padre.....non avrei messo naso fuori dalla porta per interi periodi......Liam avrebbe riso....a stento riuscivo a tollerarlo con i suoi scherzi e le sue ballate....ma lui era Liam..." Andiamo ragazzi....che cosa recitiamo.....dobbiamo farlo ridere...dobbiamo divertirlo.....e dobbiamo farlo al primo tentativo.....se non vogliamo essere buttati fuori in malo modo...e non dalla porta principale......"......fissai cosi'il fiore ricamato sulla tovaglia......e se avesse saputo che un altro Regno ...... stava cercando il fiore ?...."...La compagnia del Fiore disperso.....siamo quattro Fiori....e ognuno di noi interpretera' un luogo......che sia vero o no poco importa......una storia d'amore...dove il fiore si incontra e il re di ogni terra riavra' la sua pace................non c'e' nulla da ridere.....ma a me non viene altro......".....in realta' non c'era altro.....l'amore alle volte faceva addolcire o indurire l'animo.....ma eravamo li' e potevamo rischiare........." Bene quando ci ritentiamo ?....."...
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19-04-2013, 20.49.36 | #957 |
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Ascoltai attentamente le parole di Rosmunda assorbita dal loro significato.
"Che cosa ne penso io" feci rivolgendomi a Urez" più andiamo avanti più mi pare di udire una fiaba, sono sincera. Ho paura che troveremo più difficoltà di quando pensassi in partenza...insomma...é tutto così astratto fatto di miti e leggende..non vorrei che la faccenda del Fiore non sia altro che questo, un mucchio di racconti fantastici nati da menti fantasiose e se così fosse, beh per il mio popolo significherebbe la morte." Le mie parole facevano trasparire la frustrazione maturata negli ultimi giorni. "Perdonate le mie parole Urez ma lo sconforto sta iniziando a invadere la mia mente e il mio cuore, sono stanca, non dormo da secoli in un vero letto e non riesco a vedere la luce in tutto questo nostro cercare..." la mia voce iniziò a vacillare nelle ultime parole.
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20-04-2013, 02.10.19 | #958 |
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Capitolo X: Il fiore dai cento petali
“Chi si reca ad Averoigne farà bene a munirsi di un bastone di ontano che, sia pur debolmente, è efficace contro le magie.” (Clark Ashton Smith, Racconti) Urez si avvicinò a Cheyenne e le prese le mani. “Non ditelo neanche per scherzo.” Disse fissandola negli occhi. “Io, lo ammetto, sono partito spinto dalla voglia di fama e onore, ma voi no... voi siete mossa da nobili ideali... salvare il vostro popolo... e quella gente ora attende il vostro ritorno... magari sta lottando contro lo sconforto, contro la disperazione e contro la paura della morte... come voi. Anche voi ora siete afflitta e sconfortata. Ma dovete trovare la forza proprio in quella vostra gente. Hanno fiducia in voi. Hanno affidato la loro vita e quella dei loro figli nella vostra capacità. Se ora vi arrendete, non sarà solo la vostra sconfitta, ma quella di un intero popolo. A me hanno insegnato che le cose più importanti di questo mondo sono invisibili agli occhi... come la Fede e l'Amore... io non so cosa rappresenti il Fiore che state cercando, ma se è davvero così grande come tutto sembra far pensare, allora non deve essere molto distante da quella Fede e da quell'Amore che fanno pulsare tutto ciò che esiste.” Le sorrise. “E anche io, per ciò che può valere, ho fiducia in voi, Cheyenne. E insieme vinceremo l'incanto di questo luogo.”
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20-04-2013, 02.26.22 | #959 |
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“Questa è un'ottima idea, Elisabeth.” Disse Sawas. “Metteremo in scena proprio questo... la ricerca di un fiore... e parlando di questo, scruteremo con attenzione ogni reazione del re. Ci hanno detto che il re è ossessionato da un fiore? Ottimo. E noi con un fiore entreremo nel suo palazzo. Anzi, con più fiori, visto siamo... la Compagnia teatrale dei quattro fiori.”
“Sembra il nome di un romanzo.” Fece Orez. “E la vita forse, come dicono i Capomazdesi, non è simile ad un grande romanzo?” Sorridendo Sawas. “Purché” osservò Orez “abbia un lieto fine!” “Ma come agiremo ora?” Chiese Enusia. “Faremo in modo che sarà lo stesso re a chiamarci a corte.” Con un occhiolino Sawas. “E come?” Sorpresa Enusia. “Vedrai...” Ritornarono così alla turbocarrozza che avevano ben nascosto al loro arrivo e cominciarono, secondo le indicazioni di Sawas, a prepararla per il loro piano. Tende, tappetti, strane forme fatte con ferro filato e poi rivestite di sughero e dipinte, insieme ad altre trovate particolari, in breve camuffarono la turbocarrozza, facendola somigliare ad un carrozzone simile a quelli usati dagli attori itineranti. Per i costumi Sawas fece adoperare altro materiale conservato nel baule del suo turbo veicolo. Si trattava di mantelli di vario tipo, pettorali di cuoio, calzoni bretoni, palli da villani, pellicce dalmate e altri tipi di stoffe varie. “Ecco...” indicò loro Sawas “... ora ognuno di noi si farà un suo costume e delineerà il proprio personaggio.”
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20-04-2013, 02.41.27 | #960 |
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Velvò fissò Altea negli occhi.
La guardò per lunghissimi istanti. Poi scosse il capo e si voltò a guardare l'orizzonte che si vedeva dal parapetto della strada. Era questa sospesa tra due dossi e le case non coprivano la visuale che dava nella vallata. “Si, devo uccidere un uomo...” disse poi “... un uomo che mi ha rubato tutto... forse non mi crederete, ma sono anch'io un nobile... e lo sono almeno quanto voi... o meglio, lo ero... lo ero fino a quando un giorno non mi è stato sottratto tutto... il castello, il denaro e la mia stessa vita, relegandomi a vivere come un vagabondo... si, perchè questo sono oggi... un miserabile senza terra e senza affetti... e l'unica cosa che mi da la forza di continuare ad andare avanti è la mia vendetta...” tornò a fissare Altea “... ecco, ora potete anche giudicarmi come un vile assassino...”
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