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Vecchio 01-03-2012, 03.14.29   #961
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La donna, a quelle parole di Talia, guardò i pastori che erano rimasti in casa ed uno di questi annuì.
“Massì, è una bella giornata di Sole!” Esclamò la donna sorridendo alla ragazza. “E il Sole non ha mai fatto male a nessuno! Venite, faremo una passeggiata nel cortile fino allo steccato che da sulla strada!”
Appena fuori, il tepore delle Sole e una fresca brezza riempirono l’aria, attraversata dal cinguettio degli uccelli e dal fruscio delle foglie degli alberi, che vibravano come tanti sonaglini.
Poi si udirono risa, canti e tante voci che sembravano accavallarsi e confondersi tra loro.
“Tutti sono in attesa della Festa delle Candele.” Disse la donna. “I vecchi preparano pane, formaggi, vino e uova, mentre i giovani provano i costumi per le ballate… in chiesa stanno preparando il tutto per la processione e la Santa Rappresentazione… il villaggio si sta animando tutto per questa importante festività.”



Guisgard, nel frattempo, incuriosito dalla piccola chiesetta che sorgeva fuori dal villaggio, lasciò il centro abitato fino a raggiungerla.
Il Santo edificio, in pietra bianca, sorgeva alla fine dello stretto sentiero e uno spiazzo si estendeva alle sue spalle.
Il portico d’ingresso, di un bianco immacolato, era spalancato, mentre la porta che dava all’interno dell’edificio era chiusa.
Su tutto sembrava essere calato un cupo silenzio.
All’improvviso, dallo spiazzo alle spalle della chiesetta, cominciarono ad arrivare dei rumori.
Guisgard, allora, incuriosito da quei rumori, raggiunse lo spiazzo.
E con suo stupore si ritrovò in un piccolo cimitero.
I suoi occhi si fermarono allora sul grosso salice piangente che sorgeva nel centro di quello spiazzo, sul cui tronco era stata inchiodata una lapida che recava queste parole:

“Sono fuggito per tutta la vita dalla morte
e non mi sono accorto che la stavo solo rincorrendo.”

Poi, di nuovo quei rumori attirarono la sua attenzione.
Un uomo, gobbo e deforme, stava scavando due fosse ai due lati di una tomba.
Poi, a fatica, l’uomo sollevò una lapide di pietra, fissandola poi con forza accanto ad una delle due fosse.
Guisgard si avvicinò e lesse la lapide della tomba tra le due fosse:

“Qui giace il padre e maestro perfetto, devoto al Signore ed alla sua famiglia.”

Il cavaliere allora fissò la lapide appena issata dal gobbo e lesse ciò che vi era inciso:

“Qui giacerà colui che peccò contro il Cielo e contro il padre, maledicendo se stesso e la sua anima.”

“Sono due tombe queste fosse, vero?” Domandò al gobbo.
Questi si voltò e rise, per poi annuire.
“Chi vi sarà seppellito?”
Il gobbo fissò la lapide appena issata e indicò le parole che vi erano incise.
“Non c’è alcun nome.” Disse Guisgard.
Il gobbo fissò nuovamente la lapide e poi il cavaliere, scuotendo il capo.
“Non sai leggere?”
Il gobbo rise e scosse nuovamente il capo.
Guisgard, allora, guardò l’altra fossa, che recava anch’essa una lapide però ancora chinata sul terreno.
Il gobbo si avvicinò e tentò di sollevarla, ma inutilmente.
La seconda lapide infatti sembrava molto più spessa e pesante di quella issata precedentemente dal gobbo.
Questi tentò nuovamente di alzarla, ma anche stavolta il suo sforzo fu inutile.
“Vuoi una mano?” Chiese al gobbo.
Ma proprio in quel momento si udì un rintocco di campana.
Proveniva dalla chiesetta.
“Mi avevano detto” mormorò Guisgard “che questa chiesetta veniva aperta solo a Pentecoste…”
Il gobbo lo guardò e rise.
“Ma comprendi ciò che dico?”
Il gobbo annuì.
“Devi confessarti?” Domandò al cavaliere. “Devo chiamare il prete?”
“Allora la chiesetta è aperta davvero?”
Il gobbo rise nuovamente, per poi aprire la borsa che aveva con sé ed estraendo qualcosa.
“Guarda è mio…” mostrando un teschio umano al cavaliere.
“Vai in giro portandoti dietro questo teschio?”
“Si…” portandoselo al petto il gobbo e pulendolo con la sua giubba “… mi piace…”
Guisgard sorrise e scosse il capo.
“Non ti piace?”
“No…” fece il cavaliere.
“Hai paura della morte allora?”
“La morte…” sospirando Guisgard “… non so, non ci ho mai pensato… forse hanno paura della morte quelli che temono di perdere qualcosa… forse i potenti, i ricchi… io non ho nulla… forse per questo non ho mai avuto paura della morte…”
“Cavaliere senza paura…” ridendo il gobbo.
“No, ti sbagli…” sorridendo Guisgard “… ho avuto paura un sacco di volte… forse anche adesso ho paura… paura dei miei sensi di colpa… paura, forse, della solitudine…”
“Cavaliere solitario!” Ridendo nuovamente il Gobbo.
“Già… ho perduto il mio maestro…” fece il cavaliere “… ho smarrito la sua spada… sono braccato e forse condannato…”
“Cavaliere triste!” Esclamò divertito il gobbo.
“Sognavo fama e gloria…” fissandolo Guisgard “… e probabilmente non raggiungerò più la Terrasanta per farmi onore… e forse non riuscirò mai a conquistare la donna dei miei sogni…”
“Cavaliere innamorato!” Ridendo il gobbo.
“Mi credi pazzo, vero?” Sorridendo il cavaliere.
Il gobbo rise.
Di nuovo il rintocco della campana.
“Ma chi la sta suonando?” Voltandosi verso la chiesetta Guisgard. “Il prete?” C’è davvero un prete dentro?”
Il gobbo rise di nuovo.
“Verrai alla festa del villaggio?” Domandò al gobbo.
“Non mi fanno uscire…”
“Chi non ti fa uscire?”
Il gobbo allora tentò nuovamente di alzare la lapide, ma neanche stavolta ci riuscì.
“Aspetta, ora ti aiuto io…” avvicinandosi a lui Guisgard.
Ma il gobbo, improvvisamente, lasciò la lapide e corse via.
Aveva dimenticato a terra il teschio estratto dalla borsa.
“Cosa cercate?” Domandò all’improvviso una suora.
Guisgard la fissò.
“E’ chiusa la chiesa, non lo sapete?” Continuò la suora. “Ed anche il cimitero. Non potete star qui.”
“A chi appartengono queste due fosse?” Domandò il cavaliere.
La suora lo fissò senza rispondere nulla.
“Andate via.” Disse dopo qualche istante, per poi allontanarsi e sparire nel silenzio di quel luogo.
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Vecchio 01-03-2012, 15.42.25   #962
Daniel
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Daniel è sulla buona strada
Lo guardai confuso..
<<Ha scelto me per cosa? E poi non è morto?>>
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Vecchio 01-03-2012, 16.21.23   #963
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Guardai padre Nicola e dissi siete arrabbiato con me? domandai pensavo di fare un gesto buono ma credo che ho sbagliato e che quelle persone mi hanno visto col saio e hanno pensato che fossi un monaco io gli dissi che non ero un monaco ma un boscaiolo e che se volevano li aiutavo sapendo che non ero in grado e rimasi in silenzio aspettando un sio commento
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fabrizio
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Vecchio 01-03-2012, 16.21.44   #964
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Nigros fissò Daniel e gli fece cenno di sedersi.
“Potrei raccontarti molte cose…” disse “… ma nulla riuscirebbe a colmare la verità e a fartela comprendere… a Tylesia è stato bandito tutto il mondo magico e soprannaturale… solo la Ragione è verità… è il credo di questo triste regno… se qualcuno ora ci trovasse qui, a tentare di aprire questo sarcofago, allora finiremmo nei guai, ragazzo mio… avanti, null’altro posso dirti… inserisci la chiave e apri il sarcofago…”
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Vecchio 01-03-2012, 16.25.55   #965
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Padre Nicola restò in silenzio.
Rimase a fissare la stagno e le acque increspate dal vento.
“Devo recitare delle orazioni…” disse dopo qualche istante a Cavaliere25 “… resta qui a vegliare…” e si allontanò.
Dopo un pò, il boscaiolo udì dei passi.
In quell’istante una figura apparve tra i cespugli.
Aveva una lunga tunica ed un cappuccio ne celava il capo.
Si avvicinò allo stagno e cominciò a fissarne le acque.
Scuoteva il capo e si rammaricava.
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Vecchio 01-03-2012, 16.33.18   #966
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guardai quella figura e dissi voi chi siete se posso chiedere? domandai io sono cavaliere25 e sono un boscaiolo sono con un monaco che si chiama padre Nicola lo conoscete? rimasi a guardare quella figura cercando di vedere il suo volto
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Vecchio 01-03-2012, 16.46.46   #967
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La figura, fiera e di robusta statura, continuava a fissare le acque dello stagno e nelle mani stringeva un Rosario.
Poi si voltò verso Cavaliere25, sempre tenendo celato il suo volto sotto il cappuccio.
“Conosci un monaco, ragazzo?” Chiese. “Allora sei ben fortunato… io invece non ne conosco e vivo da solo segregato in questa selva… ho perduto la corazza in queste acque e non posso più recuperarla… tempo fa feci un voto… promisi al Cielo di far recitare una Messa proprio davanti a questo stagno, per benedire la mia corazza, ma da allora non ho mai incontrato nessun uomo di Chiesa per far compiere il mio antico voto… e ora, temo, che la mia anima brucerà all’Inferno per aver mancato a quella solenne promessa…”
In quel momento si udì un verso scendere dal cielo.
Un attimo dopo un superbo falco scese sul braccio della figura incappucciata.
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Vecchio 01-03-2012, 23.27.43   #968
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Seguii Tya....che avvolta dalla mia magia mi fece raggiungere la stanza di Kojo.......una vaolta li' Tya si scosse rendendosi conto che mi aveva portata davanti al suo padrone.....a poco valsero le sue scuse e lui come un essere abominevole......a sangue freddo spense quella giovane vita......si affloscio' come un sacco vuoto emettendo un suo sordo emanado odore di morte........ora ...ero rimasta io e lui....." Siete un uomo di poche parole Sir Kojo, e a quanto pare per voi la vita deve valere molto poco......infondo Tya vi era fedele....mi chiedo cosa fareste a chi oserebbe mettere in dubbio un vostro ordine, oppure non vedo in voi il lato sensibile che si confonde tra le pieghe della vostra anima. Avete un anima Sir Kojo ?.....".....mi avvicinai a lui girandogli intorno, come se ammirassi la sua figura......e allo stesso tempo cercando di sopprimere la voglia irrefrenabile di farlo svanire nel nulla.....
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Vecchio 02-03-2012, 01.42.56   #969
Altea
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Fissai Isolde "Vi garantisco che stanotte la mia conversazione con sir Reas sarà solo di normale compagnia..non vorrei rovinarvi il piacere di allietare la sua serata...milady" e sorrisi...non capivo dove volesse arrivare..per il semplice fatto che vedevo il capitano della guardia solo come un buon amico, infatti ero preoccupata per quel duello.
Ad un tratto il cavaliere mi raggiunse.."Sono pronta sir Reas, a vedere le meraviglie di questa città"...in cuor mio speravo invece di poter sfuggire dalla sua vista per cercare la libertà.
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"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 02-03-2012, 01.51.57   #970
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Elisabeth fissava Kojo provando sdegno e orrore per come aveva ucciso la ragazza.
Il cavaliere, invece, guardava la donna con uno sguardo compiaciuto.
“Già, la povera Tya…” mormorò con un ghigno “… ma era condannata la poverina, sapete? All’Inferno, alla dannazione eterna direbbero i chierici… oh, non che io creda a questa cose… lungi da me appoggiare le fandonie degli ecclesiastici… ma la povera Tya si era davvero macchiata di orrendi crimini… ha ucciso un bambino… si, con le sue stesse mani… appena nato… la sciocca villana voleva tenerlo… pensava che l’aver passato una notte con me bastava al suo bastardo per prendersi il mio nome… eh, stolta ragazza… e lei, pur di restare al mio servizio, decise di sopprimere quel suo figlio…” rise “… no, questo genere di cose non mi commuovono affatto… anche mia madre mi concepì ignorando il nome di mio padre… Tya invece è stata più fortunata… lei si diceva certa che il bambino fosse mio…” afferrò all’improvviso il braccio di Elisabeth e spinse la donna contro la parete “… voi donne… conoscete mille arti per confonderci, vero?” Portandole una mano contro il suo volto. “Ne approfittate perché avete il potere di farci fare ciò che volete…” e la sua mano scese prima sul collo, poi sul petto di Elisabeth, fino a stringerle la gamba “… domani all’alba mi attende un duello col vostro capitano Reas… non vi va di consolarmi? Potrei non sopravvivere…” e rise nuovamente, per poi lasciare e spingere via la donna.
Prese allora i suoi guanti ed il mantello.
“Ora devo andare, milady…” fissandola compiaciuto “… ma non temete, sarò io a vincere quel duello… e verrò poi a prendermi il premio che mi spetta… attendetemi, mia cara…” e uscì dalla stanza ridendo.
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