16-11-2015, 05.37.20 | #971 |
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Tesua ultimamente era insopportabile.
"Tu nemmeno sai chi sia quel cadetto, io l'ho addestrato tutto il pomeriggio..." Indicando Icarius con lo sguardo "Vedrai che da domani la sua disciplina sarà alquanto migliorata..". Poi quelle parole indirettamente su Geris, mi voltai di scatto verso Tesua alzandomi in piedi. "Certo che siamo noi a piangere qualche sventurato e sai perché? Perché quando c'è una situazione pericolosa, incerta, che richiede coraggio e si, anche un po' di incoscienza, è noi che chiamano.. E abbiamo sempre portato a termine le missioni, compresa quest'ultima.. E non ti permettere di insultare chi ha dato la vita per questo...". Nessuno poteva parlare male dei miei ragazzi. Nessuno poteva permettersi di mettere in dubbio il loro valore, la loro disciplina, la loro dedizione. Sapevo che mi avrebbero seguito in capo al mondo. Sostenni lo sguardo di Tesua per un lungo istante, dopodiché smisi di calcolarlo. Non era cattivo, solo gli mancava qualcosa. Gli mancava l'eroismo. Mi risedetti, e incrociai lo sguardo di Icarius, gli sorrisi, alzando il bicchiere. Non ero delusa da lui, anzi. Io stessa faticavo a star dietro a Kostor e mi aveva riempito di lividi più di una volta. Avevo parlato ad alta voce prima, ed ero sicura che Icarius avesse compreso che parlavo sul serio quando dicevo di pilotare io la squadriglia a cui ambiva. Quella più spericolata, e con la paga più alta. Mi stupii che Kostor non avesse offerto da bere ai due cadetti, così, avvicinai Armand e ci pensai io. |
16-11-2015, 05.46.33 | #972 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Tesua si limitò a scuotere la testa a quelle parole di Clio, per poi lasciare il locale.
La ragazza allora ordinò da bere per i due cadetti e subito Armand portò loro una bottiglia di vino. “Ne ero sicuro...” disse Palos ad Icarius “... non è poi tanto cattiva, visto?” Indicando con lo sguardo il biondo tenente. “Una donna così bella non può mai esserlo fino in fondo. Certo, ci sono delle eccezioni... tipo Messalina, Lucrezia Borgia...” prendendo la bottiglia. “Io non ho sete.” Sbottò il cadetto dagli occhi azzurri. “Come sarebbe a dire?” Stupito Palos. “Siamo qui per bere, no?” Icarius però alzò le spalle ed uscì dal locale.
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16-11-2015, 08.19.33 | #973 |
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Sentimmo dei rumori ed io voltai subito la testa nella direzione di tanta confusione, ma Fermer disse che doveva essere una rissa e che lì scoppiavano spesso.
Tornó poi col viso vicinissimo al mio. Quelle parole sussurrate e quel darmi del tu che mi sorprese non poco. Sorrisi e annuii.
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16-11-2015, 10.25.14 | #974 |
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Sovrappensiero fui notata dall'uomo. Istintivamente volevo allontanarmi ma poi pensai di sfruttare quella situazione.
<< Si vi ringrazio... Scusate ma non ho potuto fare a meno di ascoltare...>> e gli sorrisi,<< parlavate di un certo aereo, affascinante! É vostro?>> sperai di incitarlo a parlare ancora e rivelarmi qualche dettaglio in più.
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16-11-2015, 15.57.07 | #975 |
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Tenevo il libro ben alto davanti al mio viso e fu in quel momento che realizzai la mia vita non era fatta per fare la spia segreta...visto che Rodian mi aveva subito individuata, dopo essermi pure cambiata di abito..forse mi aveva ingannata la collana di lapislazzulo.
Abbassai il libro e mi finsi stupita, ma avrei voluto lanciarglielo sul suo muso antipatico..era possibile non sapesse su quel treno potevano esserci delle spie di Canabias per cercare i fuggitivi e lui mi diceva era felice ero riuscita a prendere il treno. Forse ero in errore, ma mi chiedevo come in pochi secondi era riuscito a corrompere i partigiani e farsi liberare...o se era lui stesso una spia di Canabias...ma stavamo andando verso Evangelia e li ci saremmo separati, in fondo io non sapevo nulla di lui e non si era mai sbilanciato sulla sua vita..altro che lui era uno del popolo e non gli era dato parlare con noi nobili, io avevo molti amici del "cosidetto" popolo a Cherval. Lo vidi andare avanti, presi la sacca e sorridendo dissi alla gente seduta vicino a me.."Scusate, mi è venuto un certo languorino" fingendo un sorriso sciocco. Speravo fosse solo una scusa per parlarmi di ciò che era accaduto..sarebbe stato pure il colmo che dopo aver visto la morte in faccia avesse pure fame. Entrai nel vagone ristorante ancheggiando sui tacchi e sorridendo, vi era molta gente e mi sedetti di fronte a lui fingendo indifferenza "Io prenderei una scaloppina di tacchino con patate arrosto...ah, e del vino bianco grazie" dissi al cameriere lasciando i soldi sul piattino con la mancia. Mi voltai verso Rodian aspettando la sua mossa.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
16-11-2015, 16.03.49 | #976 |
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Armand portò da bere ai due cadetti, ma Icarius se ne andò senza nemmeno assaggiare il vino.
Anche maleducato adesso, oltre che lagnoso? Scossi piano la testa, quel ragazzo faceva di tutto per farsi detestare. Non avrebbe avuto una vita facile in Legione con quell'atteggiamento. Mi chiedevo perché si comportasse in quel modo, lamentarsi non l'avrebbe fatto guadagnare di più. Lo seguii con lo sguardo, e poi smisi di badarci. La serata trascorse così, tra i discorsi dei tempi andati, i ricordi delle bravate di Geris e vino a volontà. Alla fine mi alzai, e presi commiato dagli altri. "Domani sarò di nuovo impegnata coi cadetti..." alzando gli occhi al cielo "Spero possano volare prima possibile.." annuii. "Vi saluto ragazzi, a domani.." sorrisi, per poi lasciare il locale diretta nei miei alloggi. |
16-11-2015, 17.38.01 | #977 |
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"Signore, la mia non era altro che una burla..." risposi a quell'uomo. "Ad ogni modo vogliate scusarci per l'intrusione, ce ne andiamo subito..."
"Che strano tipo!" Sussurrai a Park "Non ci ha nemmeno detto il suo nome..."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
16-11-2015, 17.54.03 | #978 |
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Capitolo V: Il progetto Novalis
“Eccetto lo strumento per volare, che non vidi, né conobbi chi lo avesse visto, ma conosco un sapiente che lo ha pensato.” (Umberto Eco, Il nome della rosa) La sala lampeggiava di infiniti lucine intermittenti che animavano il costante lavoro di calcolatori, radar e strumentazioni varie che tenevano sotto controllo diverse aree continentali. Uomini e donne stavano al lavoro, monitorando ogni minima funzione di quei complessi macchinari elettronici. Ampi monitor trasmettevano immagini che arrivavano da ogni piazza del paese, fabbriche e strutture governative. E su tutto ciò, su questo costante lavoro di uomini e macchine, dominava la grande immagine della scure e del martello, simbolo dei nuovi ideali di libertà ed uguaglianza che stavano scuotendo il mondo. “La missione della vecchia fabbrica” disse la donna in uniforme “non è andata a buon fine, maggiore.” “Non è andata a buon fine...” ripetè il militare di spalle, attento a seguire i monitor “... usate le opportune parole, sergente Viktoria... dite dunque che è fallita.” “Si, signore.” Annuì la bella ragazza dai lunghi capelli scuri. “Perdite?” Chiese il militare. “Due caccia, signore.” Rispose Viktoria. “Era uno stormo di aerei legionari. Sono riuscita ad abbatterne uno soltanto.” “Erano dunque i loro comuni caccia da battaglia?” Il militare sempre di spalle. “Si, maggiore.” Annuì la ragazza. “Non vi era allora la Freccia d'Argento...” mormorò lui. “Signore?” Fissandolo lei. “Il misterioso aereo senza emblemi che da solo ha abbattuto due Valchiria.” Fece il militare. “E' ovvio che si tratti della misteriosa e nuova arma che gli Afralignonesi stanno ultimando... ma un aereo, per sofisticato che sia, è sempre una macchina... mi piacerebbe conoscere chi fosse il pilota...” “Volete indaghi personalmente, maggiore?” Domandò Victoria. “Si, ma in collaborazione con le mie spie...” annuì il militare “... ho infatti incaricato due miei fedelissimi di svelare i segreti dei legionari... uno si trova nel borgo di Evangelia... un altro sta per giungervi.” Si voltò finalmente, mostrando il suo aspetto. Indossava l'uniforme degli ufficiali di Canabias, con la sola differenza di essere nera invece che rossa. Ed il suo volto era celato da una maschera su cui era impressa l'immagine stilizzata di un gufo.
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16-11-2015, 18.07.56 | #979 |
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Fermer e Gwen lasciarono il locale di Armand ed uscirono nel cortile.
Era una sera densa di foschia, ma diverse stelle erano visibili e scintillavano sul deserto. “Dentro era diventato troppo rumoroso...” disse lui camminando accanto a lei “... invece qui fuori c'è una pace...” guardando il cielo “... le notti nel deserto sono uniche...” fissò la ragazza “... perdonatemi, prima nel locale vi ho dato del tu senza volerlo...”
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16-11-2015, 18.12.34 | #980 |
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L'uomo al bancone fece riempire un bicchiere anche per Dacey.
“Mio dite...” disse ridendo alla ragazza “... oh, no di certo. Io neanche saprei pilotare uno di quegli affari volanti. Per me le guerre si dovrebbero combattere come si faceva una volta, ossia con baionette e sciabole. Altroché. Non con queste diavolerie volanti che sparano, lanciano bombe e gas velenosi. Ma come mai vi appassionano simili faccende?” Sorrise malizioso. “Forse vi piacciono i piloti di aerei?”
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