07-09-2010, 02.37.06 | #981 |
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Gli sorrisi: "Avete ragione... eppure voi siete la persona più adatta a rispondermi, perché voi mi conoscete bene e da tanto tempo, fin da quando sono nata... conoscevate Raphael, conscevate mia madre... E allora, ditemi, padre, voi crdete che io sia forte? Credete forse, come Raphael diceva, che il mio spirito testardo potrebbe permettermi di fare qualunque cosa? Ditemelo, padre, perché quello che voglio fare... per cui richiederò il vostro aiuto... necessiterà di tutta quella volontà!"
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07-09-2010, 02.44.13 | #982 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Alwig la fissò per un momento.
"Si, siete una ragazza molto forte..." disse "... celato sotto la vostra grazia e la vostra delicatezza si trova un'animo indomito..." Restò un attimo in silenzio per poi aggiungere: "In molte cose mi ricordate vostra madre... una volta mi rivelò di non essere veramente felice... io ne restai turbato... ma ella, con candore aggiunse che tutta la sua devozione era per i propri figli... lei ha lottato tutta la vita per la felicità vostra e di Raphael... questo le dava la forza di andare avanti..."
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07-09-2010, 02.55.55 | #983 |
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Cavaliere25 fu legato con forza al carro.
Mentre gli altri, immobilizzati, furono costretti a guardare. "Ora ci divertiremo, canaglia..." disse con un sadico sorriso il capo dei cavalieri, mentre volteggiava la sua frusta. Un attimo dopo tre rapide e dolorose frustate cominciarono a segnare la schiena del giovane apprendista di Maladesh. "Ragazzo mio..." mormorò con rabbia mista a disperazione il cacciatore di taglie, nel vedere in quelle condizioni il suo giovane compagno. Intanto, quei malvagi cavalieri ridevano ed insultavano il giovane apprendista. "Grossi idioti!" Disse una voce alle loro spalle. "Ma chi diavolo..." farfugliò il capo dei cavalieri. "Con simili uomini come può pretendere Cosimus di catturarmi?" Aggiunse il nuovo arrivato. "Chi sei tu?" Chiese uno dei soldati. "State setacciando la foresta ed il borgo da ore ed alla fine sono io a dover venire da voi! Che idioti!" "Ma allora tu sei..." prese a dire il capo dei cavalieri "... uccidetelo, uomini! Chi ci riuscirà sarà egli stesso a portare la sua testa a lord Cosimus!" Guisgard estrasse rapido la spada e subito ferì a morte il primo di loro che gli si lanciò addosso. Approfittando del caos, Maladesh estrasse dal carro alcune armi e le lanciò agli altri. Scoppiò allora un duro e sanguinoso scontro. Poco dopo i cavalieri di Cosimus erano tutti morti. Corsero allora tutti attorno a Cavaliere25. "Tranquillo, ragazzo..." disse Guisgard controllando le sue ferite "... ti hanno solo dato pochi colpi..." Lo sciolsero e lo fecero riposare sul carro.
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07-09-2010, 03.16.03 | #984 |
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Morrigan scrutò con intensità l'una e l'altra parte che Mion aveva indicato, come se dovesse cogliere nel vento la risposta a quell'interrogativo.
"La decisione non è facile", si pronunciò infine, "ma d'altra parte, occorre essere pratici: noi siamo già state dentro quella torre, e tuttavia ne siamo state allontanate, quasi non fosse questa la giusta strada... i vostri compagni sono stati trucidati sotto quelle mura, e come voi dite, affrontare nuovamente quegli uomini potrebbe essere rischioso... inoltre, ho visto quelle fortificazioni, e so cosa significa doverle espugnare con la forza... in ultimo, noi cerchiamo Guisgard, e Guisgard non è lì, come voi stesso ci avete detto. Io, quindi, proporrei di andare al villaggio e cercare lì le tracce di quell'uomo, così che Lady Elisabeth possa compiere la sua missione. Quanto a voi e al vostro mandato, trovate Guisgard e troverete anche la donna che cercate... lui saprà di certo condurvi fino alla dama!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
07-09-2010, 03.16.59 | #985 |
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Levai tristemente gli occhi al cielo…
“Io la ricordo così poco mia madre…” mormorai “Ricordo il suo sorriso e il colore dei suoi occhi, ricordo il profumo dei suoi capelli e il modo i cui mi consolava quando ero triste o arrabbiata… ma Raphael mi parlava di lei qualche volta e quei racconti li ricordo così bene…” Sospirai, poi tornai a guardarlo: “Ma se ciò che mi dite è vero, allora significa proprio che la felicità non possa essere della nostra famiglia…” Rimasi per un attimo in silenzio, poi con voce ferma e decisa proseguii: “Vorrei che scriveste a mio padre per me! Scrivetegli, ditegli che sono qui e che sono pronta a tornare a Carcassonne… ma ad una condizione!” Feci una breve pausa, ma non vi era incertezza nel mio cuore: “Gli direte che durante questa mia…visita presso il vostro santo monastero, fui avvicinata da un uomo di nome Cosimus che si pregia di essere al servizio del signore di Provenza. Quest’uomo mi ha minacciata e messa in pericolo, ma per fortuna un cavaliere di nome Guisgard mi ha liberata. Direte a mio padre che desidero che lui e il duca di Borgogna intercedano presso il Vescovo per ottenere la Grazia per questo valente cavaliere, il quale è ingiustamente accusato di orribili crimini e, inoltre, che si adoperino perché Cosimus venga rimosso dai suoi incarichi. Se lo faranno, io partirò per Carcassonne immantinente e arriverò in tempo per la data stabilita… nessuno dovrà sapere altro se non che feci un viaggio per mondare la mia anima, dopo di che e sarò a disposizione completa del duca di Borgogna, senza più proteste o colpi di testa. Se invece non lo faranno, affronteranno l’onta di un matrimonio deserto, perché non mi rivedranno mai più!” Lo osservai ancora per un istante, poi soggiunsi: “Vi consiglierei, mio buon padre, di andare a scrivere immediatamente quella lettera… come vedete è cosa piuttosto urgente! Quanto a me, con il vostro permesso, mi ritirerò!” Feci un piccolo inchino e mi voltai per andarmene… avevo fatto pochi passi quando mi bloccai. “Oh! E…” soggiunsi “E’ evidente che non partirò da qui fintanto che non avrò quella lettera di Grazia tra le mani, per cui sarà necessario che si affrettino, dato che hanno delle date da rispettare! E quando avrò quella lettera, padre, la consegnerò a voi, poiché ho fiducia che ne farete il giusto uso!”
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07-09-2010, 03.25.32 | #986 |
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"E sia!" Disse Mion. "E' giusto ciò che dite! Seguiremo la strada che ci riporterà a Capomagnus. Lì potremo preparare un piano... e magari, chissà, avere qualche buona notizia!"
I tre così si diressero verso Capomagnus, percorrendo quella strada all'ombra di grossi alberi, tra le cui foglie il vento sembrava descrivere una delicata melodia. Mion restò ancora chiuso in quel suo strano silenzio. Fissava solo, di tanto in tanto, l'elsa della sua spada, come se cercase da quella fedele ed inseparabile compagna risposte che, forse, nessuno poteva dargli.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 07-09-2010 alle ore 03.32.19. |
07-09-2010, 03.30.00 | #987 |
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Nell'abbazia, intanto, Alwig restò sorpreso dalle parole e dalla determinazione di Talia.
"Ma... siete certa di ciò che dite?" Chiese profondamente turbato. "E' la vostra vita che mettete in questa triste condizione! E nessuno potrà poi ridarvela!" Si avvicinò e cercò di comprendere lo stato d'animo della ragazza. "Perchè accettate una simile situazione?" Domandò ancora. "Allora la vostra fuga? Gli stenti, i pericoli? E quel cavaliere? Dicevate il vero quindi quando gli urlaste di non volerlo mai più vedere?"
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07-09-2010, 03.39.08 | #988 |
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Chusi gli occhi un momento, cercando di scacciare quel peso terribile che mi era sceso sul cuore...
"Molte cose sono cambiate dal giorno in cui fuggii..." mormorai "Quanto a lui... non si tratta soltanto di Cosimus, vi è anche quella condanna che non lascia scampo... se pure batterà Cosimus, non potrà sfuggire a quella terribile sorte e io..." la voce mi tromò, ma non ci badai "Io preferisco non vederlo più e saperlo vivo e felice da qualche parte, piuttosto che vederlo appeso ad una forca! Non posso, padre, non posso permettere che muoia!"
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07-09-2010, 03.44.08 | #989 |
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"E lui, secondo voi..." disse padre Alwig a Talia "... accetterà tutto questo? Potrà davvero vivere felice altrove? Ne siete certa?"
La fissò, come se volesse scrutarne ogni piaga dell'anima, ed aggiunse: "Sapete vero... sapete che state decidendo per entrambi, milady? Come voi forse state barattando la vostra felicità per la sua vita... lui potrebbe voler far altrettanto per voi..."
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07-09-2010, 03.53.43 | #990 |
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Quando aveva visto Capomagnus dalla sommità della vallata, non le era sembrata molto distante. Cosicchè, nonostante al loro cammino si fosse aggiunto il tratto di foresta che avevano percorso nel senso opposto durante la notte, Morrigan stimò che la strada non dovesse essere lunga.
Uno strano silenzio regnava tra loro, un silenzio riempito solamente dal fremere delle foglie scosse dal vento. Mion restava in silenzio... buffo, pensò Morrigan, da parte di un uomo tanto loquace persino in preda al delirio e al dolore! Che stesse nascondendo qualcosa? La sua natura la portava spontaneamente a diffidare del suo prossimo, eppure ogni volta che quel dubbio la sfiorava, nella sua mente rivedeva il lampo della spada di Mion che guizzava al suo fianco e colpiva veloce quei balordi nel bosco... era accorso in sua difesa, e le sarebbe sembrato davvero poco generoso se non gli avesse concesso nemmeno un briciolo di fiducia! Così si fece coraggio e pe un istante gli si fece appena più da presso. Chinando il capo verso quell'uomo, gli rivolse la parola. "Alle volte il sopravvivere ai nostri compagni ci appare più una maledizione che una benedizione", gli sussurrò svelta, come se non volesse dare troppo peso alle proprie parole, "ma alla fine scopriamo che questo è un pensiero arrogante, mio signore, perchè nessuno di noi in verità può permettersi di giudicare l'operato degli dei..." Mentre diceva questo, si avvide che Mion lanciava una rapida occhiata all'elsa della sua spada. Questo dettaglio la incuriosì, e la spinse a proseguire: "Tuttavia, se mai qualcose vi turbasse l'animo, forse parlarne ad un orecchio amico potrebbe darvi sollievo, anche se momentaneo"
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