20-07-2008, 22.06.24 | #1 |
Dama
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I Cimbri
Vi porto a conoscenza di una popolazione di origine celtica ancora presente nel territorio dell'Altopiano di Asiago -dei 7 Comuni.
Vado spesso a "rinfrescarmi e a riposare" in questo posto meraviglioso e volevo rendere partecivi anche voi di questa cultura e soprattutto lingua tutt'ora parlata dagli abitanti che ha origini molto antiche. Origini che i linguisti attribuiscono alle popolazioni barbariche e in special modo ai longobardi. Sono state fatte molte ricerche in merito ma nulla è certo. Fatto sta che ancora a tutt'oggi la gente nata in quei luoghi tra l'altopiano parla quotidianamente questa antica lingua con desinenze tedesche. vi riporto il link inerente alla storia di questa lingua e di questa cultura e vi suggerirei di visitare anche lo spazio dedicato al museo dei cimbri. http://www.cimbri7comuni.it/index.php?id=26 |
26-07-2008, 10.52.08 | #2 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ero venuto a conoscenza di questo popolo, grazie a Focus Storia di qualche mese fa. Lo cercherò, e vedrò se ho altre notizie da aggiungere.
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27-07-2008, 11.40.00 | #3 |
Dama
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Fantastico! Sarebbe interessante leggere l'articolo...riusciresti a ritrovarlo?
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28-07-2008, 21.59.40 | #4 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A dir la verità il trafiletto di Focus storia, non dice molto.
Nelle tre colonne dedicate ai Cimbri, dice che furono, assieme ai Teutoni, una delle prime tribù germaniche a migrare verso il sud Europa attorno al 120 a.C. e si spostarono dall'attuale Danimarca, verso la Provenza, la Spagna e la pianura Padana. Durante i loro spostamenti, sconfissero più volte i Romani (107 e 105 a.C.). A fermare questo esodo, fu Caio Mario, che nel 102 a.C. sconfisse i Teutoni ad Aquae Sextiae (oggi Aix-en-Provence) e nel 101 a.C. i Cimbri ai Campi Raudii (probabilmente presso Vercelli, ma secondo alcuni nel Ferrarese. I superstiti di questo scontro, comunque si stanziarono stabilmente in alcune località alpine. Tuttora la lingua cimbra è parlata da un migliaio di persone fra Luserna (alias Lusèrn, Trento) e Roana (alias Robaan, Vicenza). Il Trentino ha riconosciuto a questa piccola comunità lo status di minoranza etnica, mentre sull'altopiano di Asiago, esiste una scuola di cimbro che tenta di salvare dall'estinzione l'antico idioma. Anche 8 comuni dei Monti Lessini (Verona) vantano ascendenze cimbre, ma di fatto l'unica località veronese dove si parla ancora la "lingua dei barbari" è Giazza (alias Ljetzan) minuscola frazione di Selva di Progno. Fonte: Focus storia n° 16. Nel successivo numero di Focus storia, un lettore, dice che i Cimbri che attualmente vivono sulle Alpi, non sono quelli sconfitti da Caio Mario intorno al 100 a.C., ma discenderebbero da quelli arrivati dal sud della Germania e dall'Austria verso il Mille, mandati dai benedettini per rendere produttive quelle terre. Più tardi i Cimbri si stanziarono anche in Lessinia (Verona), a Luserna (Trento) e, verso il 1200, in Val dei Mocheni/Bersntol (Trento). Comunque il termine "cimbro" viene attribuito soltanto alla popolazione delle Lessinia, dei 7 comuni vicentini e dell'altopiano del Cansiglio. L'autore che ha dato questa precisazione ha detto di far parte dell'Istituto di cultura combra di Roana/Robaan. In seguito a questa lettera, l'editore precisa che, la tesi dell'immigrazione medievale, fatta propria dall'Istituto di cultura cimbra di Roana, è relativamente recente; quella invece secondo cui gli attuali Cimbri discendono dagli omonimi "barbari" sconfitti da Caio Mario, sostenuta dall'associazione culturale Cimbra del Cansiglio (www.cimbri.info) è molto più anrica e basata non solo su supposizionidi umanisti ma anche su una saga in cui si racconta che i Cimbri delle Alpi "sono venuti dal lontano nord in tempo di guerra, perchè la grande battaglia aveva avuto esito negativo". L'editore conclude dicendo che lascia giudicare ai lettori se "la grande battaglia", si adatti di più ai bellicosi nemici di Mario o ai pacifici boscaioli medievali. Fonte: Focus storia n° 17.
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28-07-2008, 22.07.26 | #5 |
Dama
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Grazie!
Interessante...comunque sia se si legge la storia dai vari punti di vista...tutti i punti comunque sono concordi che questa minoranza che tutt'oggi parla ancora una lingua così antica...deriva da una popolazione antica, celtica o barbara che sia. E fanno benissimo a fare di tutto per conservarla ed insegnarla ai figli: come tutte le cose prezione, tradizioni, leggende, cultura devono essere tramandate per non perdere le proprie origini. La prossima volta che andrò a Roana visiterò sicuramente il museo dedicato appunto ai cimbri e chiederò spiegazioni in merito. Fortunatamente non è lontano da dove abito e ci vado abbastanza spesso. Purtroppo l'ultima volta che ci sono andata, un paio di settimane fa, il museo è rimasto chiuso perchè si teneva la festa cimbra, l'Hoga Zait |
06-08-2008, 10.55.05 | #6 |
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LLamrei: E fanno benissimo a fare di tutto per conservarla ed insegnarla ai figli: come tutte le cose prezione, tradizioni, leggende, cultura devono essere tramandate per non perdere le proprie origini.
Quando vi esprimete in codesto modo, ogni virtù vi reclama!
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26-08-2010, 00.15.03 | #7 |
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Buonasera a tutti,
ho veduto per caso questa discussione e mi sento di avere un piccolo ruolo da protagonista in essa essendo nata in territorio cimbro (anche se non appartenente all'Altopiano di Asiago), infatti esiste una vecchia leggenda la quale sostiene che l'antico nome di Vicenza fosse CIMBRIA mutato in Vicetia in seguito ad una scommessa vinta con le altre città della penisola sotto l'Impero Romano . Da una cartina che ebbi modo di vedere presso l'Istituto di Cultura Cimbra di Luserna (TN) l'antica diffusione di questo popolo fino ai Colli Berici sembra confermata. Se la questione vi interessa ancora potrei copiarvi la "vecchia leggenda" citando anche il libro nel quale fu pubblicata (che a sua volta si rifà ad uno studio di Cesare Cantù). |
26-08-2010, 00.35.28 | #8 |
Cittadino di Camelot
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Non avevo ancora avuto modo di leggere questa vecchia discussione, così meravigliosamente argomentata da lady Llamrei e da sir Hastatus... confesso di non conoscere affatto questo antico popolo e la loro cultura, ma trovo il tutto molto interessante!
Lady Dafne -oltre a ringraziarvi caldamente per aver riportato questo argomento alla nostra attenzione- non vi nascondo che a me, per quel che vale, farebbe molto piacere se voleste raccontare qui l'antica leggenda cui avete accennato... anzi, a dirvi la verità, mi avete molto incuriosita!
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26-08-2010, 13.02.28 | #9 |
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Lady Dafne, sarebbe un privilegio apprendere informazioni in merito a questo "popolo". Vi prego di sentirvi libera a raccontare quanto è a vostra conoscenza
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26-08-2010, 17.07.29 | #10 |
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Signore, vi ringrazio per le attenzioni che dimostrate a ciò che ho da dirvi. Temo, tuttavia, di deludere le vostre aspettative perchè purtroppo non posseggo una vasta conoscenza della cultura cimbra. Vi posso, come promesso, riportare il testo della leggenda riportato in "Leggende Italiane" a cura di Andrea Di Gregorio edito da Fabbri Editori.
"Il nome di Vicenza <Cimbria antiquo tempore dicebatur vicentina civitas...>. Vicenza, un tempo, aveva nome Cimbria e lo cambiò in Vicenza per un fatto straordinario. Al sorgere di Roma come potenza italica il re emanò un editto a tutti i popoli d'Italia perchè tutte le città mandassero dei loro rappresentanti a costruire un edificio, così Roma sarebbe diventata grande più in fretta. Mentre tutti gli altri popoli si affrettarono a ubbidire, solo i Cimbri rifiutarono e per la loro arroganza non vollero partecipare. Partirono i <sindaci> di Verona, di Padova, di Venezia, insomma tutta l'Italia concorreva alla nuova grandezza della città di Roma. E il lavoro era subito iniziato alacremente e se ne parlava in tutta Italia. Allora gli anziani dei Cimbri riunirono il Consiglio e rimproverarono i loro concittadini per non aver voluto partecipare a un'impresa così grande. E tanto dissero che persuasero i Cimbri a mandare il loro <sindaco> anche se in ritardo. Questi partì e arrivò a Roma quando i palazzi delle altre città erano a metà costruzione. Sicchè, per guadagnare il tempo perduto, fece spargere la voce che gli operai che avessero lavorato alla costruzione del palazzo cimbro avrebbero avuto una paga doppia. Spinti dal desiderio di un maggior guadagno, gli operai corsero in massa a costruire il palazzo dei Cimbri tanto che fu terminato in men che non si dica. Proprio allora passò di lì, sopra il suo destriero, il re di Roma e chiese di chi fosse il palazzo, finito prima degli altri. <E' il palazzo dei Cimbri>, gli fu risposto. <Bene. A onore del vostro lavoro d'ora in poi non vi chiamerete più Cimbri ma Vicentini>. Si può infatti dedurre che <Vicenza> derivi da <Vicenzia> che ha come radice il verbo <vinco>, vincere: infatti a Roma i Cimbri <alios vicerat in opere>, avevano vinto tutti gli altri". Ecco a voi la leggenda, non è che una curiosità, prima che mi passasse per le mani questo libricino non avevo idea della sua esistenza. Consentitemi di correggere quanto vi scrissi nel mio post precedente: come appare chiaro nel testo che vi ho trascritto il periodo nel quale essa viene ambientata non è il quello nimperiale ma il monarchico. Vi chiedo perdono per l'inesattezza e spero di allietare la vostra calda serata estiva con questa mia.
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