17-10-2019, 00.40.29 | #1 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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I racconti del Bianco e del nero
I racconti del Bianco e del nero
"Moltiplicano le loro pene quelli che corrono dietro a un dio straniero." (Salmo 16) Episodio I: Cacciatori di Atei Era un vago pomeriggio d'Autunno, con le casette popolari nella periferia di Afragolopolis che si alzavano fredde e grigie, tutte intorno alle alte e cupe torrette del penitenziario di Atheus Asylum che silenzioso e spettrale si stagliava sul profilo gotico della città, contro un cielo di narcotiche ed enigmatiche nuvole alte e sottili, mentre nelle sporche strade periferiche, tra appartamenti ammassati gli uni sugli altri e scanditi numericamente dai gelidi condotti d'areazione ed aiuole usate come spartitraffico, grossi topi e gatti grassi si aggiravano fra la spazzatura agli angoli dei marciapiedi. Dall'altra parte della strada c'era la carcassa arrugginita e tinta di pittura spray di una corvette dell'71, appoggiata sui mozzi delle ruote. Era stata completamente saccheggiata e poi abbandonata come emblema e monumento di quei sobborghi metropolitani fatti di parcheggi, negozi di quinta categoria, campi giochi asfaltati e murales su ogni muro o serranda. Le strade qui erano spettrali e maleodoranti di gas di scarico. Oltre questo squallore urbano di asfalto, cemento e solitudine si vedeva il profilo nobile di Afragolopolis che sorgeva verso il cielo, con i suoi grattacieli alti e puliti che quasi toccavano le nuvole e dalle cui vetrate e finestre si riflettevano i riverberi del sole crepuscolare, in un cielo velato da inquiete nuvole. Qui c'erano i migliori negozi, i Cinema più cari, le chiese più belle e le gallerie commerciali sempre affollate. Ma era un altro mondo, fatto di vetro, di cristallo, di cemento e di plastica ma dai colori vivi, sgargianti, ideati per rendere gaie le giornate. La squallida e perduta periferia serviva per rinchiudere l'Atheum Asylum, il famigerato penitenziario per crimini religiosi. Il luogo più oscuro al mondo, l'anticamera dell'Inferno in Terra, dove oltre al dono della Fede i dannati che ne infestavano i gironi non conoscevano più neanche i diritti fondamentali di ogni uomo. +++
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17-10-2019, 00.46.38 | #2 |
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Mancavano pochi minuti al mio ingresso in scena.
Uno dei tanti. Non certo il primo, nemmeno l’ultimo. Era stato un modo un po’ strano di realizzare il mio sogno, ma ero particolarmente orgogliosa di sfruttare la mia professionalità e metterla a servizio di una giusta causa. La mia giusta causa. Che non sempre coincideva con le giuste cause degli altri, ma questo non era un mio problema. A volte, l’istinto di sopravvivenza prevaleva su ciò che poteva essere moralmente giusto e nel mio caso era stato indispensabile. Non mi vergognavo a dire che avevo scelto l’agiatezza alla moralità, sebbene nessuno potesse immaginare quanto la vita della spia potesse complessa e rischiosa. Si rischiava la vita, si rinunciava ai legami, anche se, al momento, nessun legame per cui valesse la pena invischiava la mia vita ed era certamente meglio così. Ero scappata da una situazione familiare penosa e non avevo la benchè minima intenzione di cascarci a mia volta. Qui nell’ambiente elitario in cui mi muovevo, non erano in molti a sapere il reale motivo della mia presenza, tranne Annie, la mia assistente, se proprio volevamo chiamarla così, il mio manager, Rudy, era insomma uno staff ben fornito. Naturalmente, oltre coloro che organizzavano le mie missioni. Non era male come vita, godevo di tutta l’agiatezza che potevo desiderare, passavo più tempo ad essere Cigno Nero piuttosto che Gwen, cosa che non mi dispiaceva e come se non bastava, potevo fare ciò che amavo di più fare: ballare. Ero colta come sempre da quella sottile ansia che mi avvolgeva come un velo sottile, prima di iniziare. Che fosse in un grande teatro, in un locale raffinato ed elegante qui in centro città o in giro per l'Europa e oltre, amavo sempre quella leggera paura prima dell'esibizione che improvvisamente spariva non appena la musica iniziava. In parte, mi faceva dimenticare tutto, per quel paio d'ore della mia esibizione. Tutto, qualsiasi cosa, solo per un po'. Continuai allora a prepararmi, sistemai il trucco ed attesi che Annie venisse a chiamarmi. Era quasi ora. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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17-10-2019, 23.28.09 | #3 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Gwen si preparava in attesa che Annie venisse a chiamarla per andare in scena.
La ragazza arrivò poco dopo ed insieme, attraverso il breve corridoio tra i camerini e l'anticamera della cavea, giunsero presso il palcoscenico. Gwen fece il suo ingresso, sotto le note di Cajkocskij, danzando subermamente davanti al teatro gremito. Quando il sipario si abbassò, mentre la ragazza tornava al suo camerino, un televisore acceso nel magazzino degli oggetti scenici trasmetteva la fine di Caccia all'ateo, il solo programma capace di tenere incollati allo schermo ogni settimana milioni di telespettatori. La gente amava la violenza, soprattutto se ad esserne colpiti erano i criminali più feroci. Solo i peggiori potevano partecipare a quel brutale reality show, in cambio della libertà e della vita. Quello, oppure restare rinchiusi nel famigerato Atheon Asilyum. Tornata al suo camerino Gwen lo trovò colmo di fiori ed avvolto da una nuvola di fumo c'era Rudy. "Esibizione magnifica, mdame." Disse lui fumando.
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17-10-2019, 23.43.43 | #4 |
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Osservavo l' infinito della modernità di Afragopolis dal grattacielo della maison di moda "De Bastian Haute Couture Corporation". Stringevo quelle foto e quasi mi ero pentita di aver ingaggiato quel detective ma questa era la verità, lo sospettavo da mesi e qui, senza compressi, erano immortalate le prove del tradimento o dei continui tradimenti del mio caro marito. Non che provassi dolore, ormai non lo amavo più, ma capire di stare vicino ad un uomo che falsamente mostrava amore per denaro era devastante. Posi le foto nella busta e le chiusi nel cassettino della mia scrivania.
Mi avviai verso lo studio ed osservai uno ad uno, mi soffermai sugli schizzi, sui lavori terminati e ad un tratto fui colta da rabbia e decisi di sfogarmi sulla mia preda "Signorina Waters, pensa di lavorare per i magazzini Harrods? Noi siamo una casa di alta moda, siamo anzi una icona della moda, dettiamo moda...cosa pensa di fare con questo gioiello insulso? La prossima volta se ne andrà e senza un Taddeo di guadagno" gettando il disegno a terra dopo averlo strappato. Dovevano capire qui si investiva lavoro, capitale e tempo. Per troppo tempo, forse, presa dai problemi coniugali avevo abbandonato mio padre, fondatore della Maison, e i miei fratelli e sorelle, ora dovevo farmi valere nuovamente. Mi avvicinai ai miei due collaboratori, Miss Peggy e Mr. Deverson, e li osservai in tono serio "Ho saputo tutto è pronto per la sfilata, mio fratello ha ultimato la collezione di borse e scarpe, mia sorella di vestiti...e i miei gioielli? E' arrivato l' abito da sposa della principessa orientale, dobbiamo cucire i diamanti uno ad uno, soprattutto sul pizzo. Ho saputo indosserà una collana appartenuta ad una antica principessa persiana" rabbuiandomi un attimo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
17-10-2019, 23.44.29 | #5 |
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Respirai a fondo, assaporando quegli ultimi istanti prima che l'adrenalina mi invadesse.
Poi, entrai in scena. Mi lasciai avvolgere e trasportare dalla musica, nei panni di un personaggio che mi apparteneva fin troppo anche fuori dalle scene. Alla fine, ebbra delle attenzioni del pubblico, tornai in camerino, dove trovai Rudy. "Grazie, caro" commentai, con sorriso sornione. Indossai uno scialle di seta ed iniziai a togliere il trucco di scena. "Non hai ancora preso l'abitudine di portarmi i fiori dopo un'esibizione, ammesso che non siano qui in mezzo, ma spero almeno tu abbia delle notizie per me..." dissi sarcasticamente, riguardo la mia missione, mentre osservavo i bellissimi bouquet che impreziosivano il camerino. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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17-10-2019, 23.57.50 | #6 |
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Quando lei era rabbuiata, seccata e arrabbiata tutti suoi collaboratori sapevano bene che non dovevano contraddirla.
Si limitavano ad annuire, a rispettare i suoi dettami e magari a mostrarle un sorriso accomodante. “Signora...” disse arrivando una delle segretarie “... un certo signor Calas chiede di lei.” Era l'investigatore privato che lei aveva ingaggiato.
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17-10-2019, 23.57.59 | #7 |
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"Beh..." disse fumando Rudy "... in verità sono in ritardo di 3 giorni... loro non sono mai in ritardo... forse hanno paura... quel tipo di individui finisce per essere rinchiuso nell'Atheon Asilyum... e non credo sia un bel posto..."
In quel momento però Gwen notò tra i fiori un biglietto.
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18-10-2019, 00.02.24 | #8 |
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Ascoltai attentamente le sue parole.
"Di certo, questi non sono tempo facili... Mentre tornavo in camerino, c'era una puntata di quella roba in tv... Bah..." Notai poi un biglietto fra i bouquet. "Se ci trovo dentro una poesia da parte di un ammiratore, sono sicura che non siano i tuoi, questi fiori..." dissi, con ironico sarcasmo. Poi, aprii il biglietto per leggerlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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18-10-2019, 00.03.14 | #9 |
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Quel giorno non era uno dei migliori, subito mi pentivo del mio atteggiamento ma ero irremovibile in certi momenti.
Quando arrivò la segretaria rimasi leggermente stupita, cosa voleva ancora il detective "Lo faccia accomodare nel mio studio". Chiusi la porta in modo nessuno potesse ascoltare e quando udii bussare alla porta mi voltai facendo accomodare Calas, anche se temevo qualcosa peggiore delle foto.
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18-10-2019, 00.09.39 | #10 |
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Calas era un uomo alto e non certo grasso, ma dall'aspetto che trasudava adiposità, come se fosse lento ed impacciato.
Si sedette davanti ad Altea con il viso sorridente. "Ha fatto centro, signora..." disse tirando fuori una busta con delle foto "... si, centro." Mostrandole a lei. Ritraevano suo marito in atteggiamenti inequivocabili, dove lui ed una donna si dedicavano a giochetti perversi e sadomasi. Altea riconobbe subito la donna, una collega del marito. "Si consoli..." Calas ridendo "... solo un idiota tradirebbe una donna come lei." Fissandola.
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